PARCO REGIONALE DEI CASTELLI, MEDICI E DEL VESCOVO SU PRESUNTO RESTRINGIMENTO DEI CONFINI: VERREBBE ESCLUSO IL VERSANTE SUD DEL MONTE ARTEMISIO, AREA S.I.C.

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Riceviamo e pubblichiamo da Italia Nostra Castelli Romani – Consiglio direttivo Enrico Del Vescovo e Franco Medici

Castelli Romani (RM) – Recenti notizie apprese da varie fonti starebbero a confermare voci insistenti circa l’intenzione  dell’Ente Parco dei Castelli Romani, nella persona del Commissario Straordinario Matteo Orciuoli, nominato dalla Giunta Polverini, circa l’adozione di una delibera  finalizzata a sottrarre al territorio del Parco ben 2.300 ettari di bosco.

Ci permettiamo di dire che questa appare come  una manovra elettorale dell’ ultimo momento, per giustificare un atto così deleterio verso l’ambiente e il territorio, il Commissario ha conferito l’ incarico, a professionisti esterni al Parco, di redigere una relazione di V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) che, nel suo insieme, presenta numerose carenze, nonché veri e propri errori, sia da un punto di vista tecnico che scientifico.

La relazione appare , inoltre,  priva di un adeguato approfondimento  normativo e non tiene conto della sentenza del Consiglio di Stato dello scorso giugno.  La scarsa ed approssimativa base scientifica di riferimento rende la relazione palesemente orientata non a rendere un parere oggettivo, scientificamente valido e qualificato, ma a creare un presupposto, volto verso un’ altro obiettivo: il restringimento dei confini del Parco Regionale dei Castelli Romani.

 Un solo elemento è sufficiente a dimostrare la inammissibilità di tale VAS: verrebbe escluso dai confini del Parco il versante sud del Monte Artemisio, area  che la Comunità Europea ha ritenuto opportuno tutelare come zona S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) in applicazione della Direttiva Europea “Habitat”.

Come Italia Nostra Castelli Romani, vogliamo comunque chiarire un aspetto fondamentale: questa delibera al di là degli effetti puramente elettoralistici, non produrrà alcuna conseguenza concreta, perché i confini del Parco resteranno gli stessi, cioè quelli adottati a maggio 2009,  fino a quando una legge regionale non approverà qualcosa di diverso.

Invitiamo, quindi, gli uffici del Parco, e soprattutto il direttore Dr. Tommaso Mascherucci, a riflettere prima di avvallare una iniziativa del genere e a vigilare affinchè non sia consentita una riduzione del perimetro del parco.

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CASTELLI ROMANI, GIU' LE MANI DAL PARCO.

Mollica (Sel): "Vogliamo sperare che quest'ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato convinca anche la attuale gestione commissariale del Parco a desistere dai suoi propositi di tentare il restringimento dei confini, intenzione che si è già chiaramente manifestata nella relazione preliminare ad una nuova VAS per il Parco commissionata proprio dal Commissario dell'Ente e che dovrebbe preludere a gettare alle ortiche tutto il lavoro già fatto sul Piano d'Assetto per ricominciare daccapo: un altro, intollerabile spreco di denaro pubblico."

 

Alberto De Marchis

"Ieri il Consiglio di Stato ha rigettato l'ennesimo ricorso contro la perimetrazione vigente del Parco Regionale di Castelli Romani. Stavolta a presentarlo era stato il Comune di Grottaferrata, ma nei mesi e negli anni scorsi anche il Comune di Marino ed alcune associazioni venatorie si erano lanciate in questa delirante crociata contro l'ambiente." Così Andrea Tupac Mollica, Coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà per il territorio Castelli Romani, Litoranea e Valle del Sacco.

"Ora, decenza vorrebbe che i latori degli appetiti speculatori sul nostro territorio si mettessero l'anima in pace una volta per tutte e la smettessero di impegnare le Istituzioni ed il denaro pubblico nel tentativo fallimentare di far valere la loro inciviltà. Se consideriamo – prosegue Mollica – i costi pubblici di questo ultimo delirante ricorso, tra TAR e Consiglio di Stato, ci rendiamo conto di come alcune amministrazioni del territorio castellano sembrino più interessate a sperperare i soldi dei cittadini per intasare i tribunali che a destinare quel denaro per far fronte alle sin troppe emergenze sociali e ambientali che affliggono i nostri Comuni."

"È venuto il momento di cambiare rotta – conclude Mollica – e riconoscere definitivamente non solo la piena legittimità dei confini del Parco così come deliberati nel 98 da Ravaldini e confermati nel Piano d'Assetto del Parco adottato dalla precedente gestione ordinaria (prima che la Polverini intervenisse a commissariale l'Ente, forse perché aveva lavorato troppo bene…), ma anche che il Parco rappresenta un presidio vero per la salvaguardia della identità locale ed il volano di un'altra economia che si rivolge al benessere dei cittadini e non ai conti in banca dei palazzinari."

"Vogliamo sperare che quest'ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato – conclude il Coordinatore di SEL – convinca anche la attuale gestione commissariale del Parco a desistere dai suoi propositi di tentare il restringimento dei confini, intenzione che si è già chiaramente manifestata nella relazione preliminare ad una nuova VAS per il Parco commissionata proprio dal Commissario dell'Ente e che dovrebbe preludere a gettare alle ortiche tutto il lavoro già fatto sul Piano d'Assetto per ricominciare daccapo: un altro, intollerabile spreco di denaro pubblico. Abbiamo già provveduto ad osservare puntualmente quella relazione, così come daremo fiera battaglia su qualsiasi altro tentativo di aggressione alla nostra terra." Conclude Mollica.

tabella PRECEDENTI:

15/06/2012 CASTELLI ROMANI, LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO SALVA IL PERIMETRO DEL PARCO
15/06/2012 GROTTAFERRATA, GIU' LE MANI DAL PARCO: IL CONSIGLIO DI STATO DICE NO AL RICORSO DEL COMUNE
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10/05/2012 CASTELLI ROMANI, GIU' LE MANI DAL PARCO