ROMA: A PORTUENSE SCAMBIO DI DROGA DI FRONTE ALLA POLIZIA

Redazione

Roma – Stava “smerciando” in Piazza Righi, nel quartiere Portuense. Proprio uno scambio stupefacente/denaro – avvenuto ieri sera intorno alle 22:00 – è stato però fatale ad un pusher.

A notare e a bloccare l’illecita attività sono stati gli agenti del Commissariato San Paolo durante il consueto pattugliamento.

Alla vista dei poliziotti, i due uomini hanno sono fuggiti; lo spacciatore è stato però rincorso e, dopo una colluttazione, bloccato.

Perquisito, è stato trovato in possesso di alcune dosi di sostanza stupefacente – hashish e marijuana – oltre alla somma di 130 euro in contanti, probabile provento del “lavoro” appena svolto.

Identificato per A.E. – 25enne egiziano – è stato condotto presso gli Uffici del Commissariato e arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.




ROMA MAGLIANA: GRAVE LITE FAMIGLIARE DEGENERA. PARTE ANCHE UN COLPO DI FUCILE

Redazione

Roma – Una lite familiare legata alla destinazione d’uso di un appartamento è degenerata ieri pomeriggio nel quartiere della Magliana. Esploso anche un colpo di fucile che fortunatamente non ha ferito nessuno.

Da quanto emerso da una prima ricostruzione effettuata dagli agenti del Commissariato San Paolo, intervenuti dopo pochi minuti sul luogo all’origine della lite, ci sarebbero motivi di interesse.

Nella tarda mattinata infatti P.W. 39enne romano, era entrato nel giardino e, dopo aver preso il tubo per innaffiare, era entrato in un’abitazione di via della Magliana Nuova ed aveva aperto l’acqua, allontanandosi subito dopo.

All’interno dell’ appartamento erano presenti in quel momento due donne, una delle quali sorella di P.W.

Più tardi però  un vero e proprio “commando”, composto da due fratelli, da un convivente ed un nipote di una delle due donne sono arrivati in auto ed, armati di un fucile, di un pala e di rastrello, hanno esploso un colpo di fucile verso una di loro.

Subito dopo aver messo in atto la loro azione intimidatoria si sono allontanati.

Sono stati poi gli agenti del commissariato San Paolo, diretto dal dr. Paolo Volta, a raccogliere le testimonianze di alcuni passanti e la denuncia della donna, con  legami di parentela con tre dei responsabili della “spedizione”.

Il quadro dei dissapori e delle liti tra i vari componenti della famiglia sono venuti alla luce nel corso della denuncia, evidenziando i marcati contrasti relativi proprio alla destinazione d’uso dell’appartamento di via della Magliana.

Identificati quindi gli autori dell’azione, i poliziotti si sono presentati presso le loro rispettive abitazioni sequestrando all’interno di una il fucile, oltre ad altri oggetti atti ad offendere tra cui una pistola a salve, ed in un’altra il resto del materiale utilizzato per commettere il raid intimidatorio.

Al termine degli accertamenti, i poliziotti hanno arrestato P.W. di 39 anni, P.S. di 25 anni e R.S. 30enne, convivente di quest’ultima e responsabile di aver esploso il colpo di fucile. Per loro l’accusa è di tentata violenza privata aggravata in concorso.




ROMA, VIOLENTAVA LE FIGLIE DALL'ETA' DI SEI ANNI

Redazione

Ha trovato il coraggio di denunciare le violenze del padre e si è rivolta alla Polizia. La giovane, cittadina egiziana ancora minorenne, si è presentata negli uffici del Commissariato “San Paolo” e dopo qualche iniziale titubanza ha descritto con dovizia di particolari le attenzioni morbose a cui è stata sottoposta dal padre dall’età di sei anni. Teatro dell’ennesima triste storia di violenza domestica è stata un’abitazione, nel quartiere San Paolo, dove la giovane abita con la propria famiglia già da diversi anni, ed è proprio in quel luogo che sono iniziate le violenze.Sin dalla tenerissima età la piccola è stata abituata a condividere il letto con il padre, e nonostante la presenza degli altri membri della famiglia, l’uomo, non visto, ne ha approfittato per iniziare a palpeggiarla ed a toccarla, anche nelle parti intime. La bambina non comprendeva il significato di quegli strani gesti, ma il padre la tranquillizzava, facendole intendere che quella “quotidianità” era comune anche alle altre famiglie. Quando la piccola aveva 12 anni però, l’uomo non si è più accontentato di “toccare”, e ha preteso altro. In diverse occasioni, approfittando delle ore notturne o delle prime ore del giorno, il padre l’ha portata in cucina e lì ha consumato un rapporto sessuale. La giovane è rimasta traumatizzata e non è mai riuscita a parlare, a confidarsi nemmeno con i suoi familiari. Ha avuto paura delle reazioni violente del padre e ha avuto vergogna di rendere pubbliche quelle violenze. Ha deciso di non parlare, sperando che prima o poi il suo incubo finisse. Ma i mesi sono passati e sono passati anche gli anni e nulla è cambiato. Nessuno in famiglia si è accorto di nulla. Le violenze sono proseguite, e si sono consumate nell’oscurità e nel silenzio della notte. Ma qualche giorno fa, all’ennesimo episodio, la giovane non è riuscita più a trattenersi e ha deciso di confidare alla sorella quanto le era accaduto. Aiutata e sostenuta, ha deciso quindi di formalizzare una denuncia al Commissariato San Paolo, dove in un ambiente protetto, i poliziotti agli ordini del Dr. Paolo Volta, hanno acquisto gli elementi ed i particolari della triste vicenda.In sede di denuncia peraltro anche la sorella della giovanissima, ormai maggiorenne, ha dichiarato di aver subito negli anni della sua fanciullezza le stesse violenze e gli stesi abusi da parte del genitore, con modalità analoghe a quelle che poi l’uomo ha ripetuto sulla figlia minore. La piccola è stata accompagnata in ospedale e sottoposta ad accertamenti clinici da parte del personale sanitario, per la verifica delle avvenute violenze.  Il padre, N.M. 51enne egiziano è stato quindi sottoposto a fermo per il reato di violenza sessuale e accompagnato presso il carcere di Regina Coeli.