Roma, aguzzini cinesi: in manette padre e figlio

ROMA – Estorcevano denaro ad un connazionale, commerciante di un negozio in via Principe Amedeo, pretendendo i soldi, mai erogati, di rate finanziare di un falso contratto di prestito, che avevano costretto a sottoscrivere alla vittima, con violenze e minacce.

In manette, arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante, sono finiti due cittadini cinesi, padre e figlio di 62 e 36 anni, ex collaboratori commerciali della vittima, accusati di estorsione, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale in concorso.

L’indagine dei Carabinieri è iniziata quando un commerciante, 35enne cinese, lo scorso anno, ha denunciato le pesante minacce subite dai due aguzzini, che lo hanno portato a firmare, sotto forzatura, un contratto di prestito fittizio per la somma di 500.000 yen – circa 80.000 euro -.

Ovviamente, il commerciante non ha mai ricevuto il denaro finanziato, anzi, padre e figlio, residenti in Cina, durante i viaggi in Italia, lo contattavano pretendendo parte dei soldi, assicurandosi il pagamento continuando con le minacce ed episodi di violenza.

Lo scorso 9 febbraio, i Carabinieri sono stati avvisati dalla vittima che i suoi estorsori lo avevano contattato perché stavano arrivando nuovamente nella Capitale e pretendevano il pagamento di una quota, pari a 5.000 euro.

E così, ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante hanno predisposto un mirato servizio in abiti civili all’esterno dell’esercizio commerciale della vittima, luogo pattuito per l’incontro tra i tre connazionali, dove sarebbe dovuto avvenire lo scambio.

Avvenuta la consegna del denaro, i Carabinieri sono subito intervenuti, ma sono stati aggrediti dai malviventi con calci e pugni nel tentativo di fuggire. Bloccati e ammanettati, nelle loro tasche è stata rinvenuta la somma di 5.000 euro, appena ricevuta dal commerciante.

Padre e figlio sono stati portati in carcere a Regina Coeli.




ROMA: ACCUSA UN TRANSESSUALE DI AVERLO DERUBATO, LO CHIUDE IN CASA E LO RAPINA. ARRESTATO 28ENNE ITALIANO

 Redazione

Sono state alcune telefonate al “113” a far intervenire alcune pattuglie della Polizia in via Giovanni Giolitti, nella zona di Viminale.

Le segnalazioni giunte alla Sala Operativa riferivano di un uomo che chiedeva aiuto dicendo di essere sequestrato in casa.

Sul posto sono subito giunte le pattuglie del Reparto Volanti e del Commissariato Esquilino che, individuata l’abitazione, hanno udito distintamente le richieste d’aiuto e cercato a lungo di convincere l’altra persona ad aprire la porta.

Alla fine, dopo aver udito dei forti  rumori provenire dall’interno e temendo che la situazione stesse degenerando, gli agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione bloccando l’uomo, che ha cercato inutilmente di darsi alla fuga ed identificandolo per R.G., italiano di 28 anni.

Nella camera da letto, visibilmente provato, è stato trovato il transessuale, un giovane  equadoregno, che una volta al sicuro, ha raccontato l’accaduto.

Conosciuto l’uomo nella stessa serata, avevano deciso di recarsi presso la sua abitazione ma, una volta all’interno, improvvisamente l’italiano lo ha accusato di avergli sottratto il portafogli e, chiusa la porta d’ingresso, ha iniziato a dare in escandescenza  impedendogli di uscire di casa.

Alla fine, minacciandolo, gli ha sottratto una banconota da 50 euro ed alcuni documenti.

Gli agenti, a questo punto, lo hanno perquisito ed hanno rinvenuto nelle sue tasche il danaro ed i documenti sottratti al transessuale, trovandolo altresì in possesso del proprio portafoglio e dei suoi documenti.

Condotto presso il Commissariato Esquilino l’uomo, al termine degli accertamenti, è stato  arrestato per rispondere di rapina.




ROMA, PERUVIANO SI AVVICINA A UNA CINESE SI ABBASSA I PANTALONI E SI STRUSCIA…IN MANETTE PER VIOLENZA SESSUALE.

Redazione

E salito sul tram ed approfittando dell’affollamento del mezzo, ha cominciato ad avvicinarsi ad una donna di nazionalità cinese.

S.V.L.L., cittadino peruviano di 49 anni si è più volte “avvicinato” alla donna, fingendo che quel contatto, era dovuto al sovraffollamento del mezzo.  

Questa vicinanza ha però cominciato ad infastidire la donna che ha sospettato che quel contatto non fosse soltanto dovuto all’elevato numero di passeggeri.

Si è quindi scatenata la sua reazione ed ha tentato di allontanarlo con le braccia spostandosi poi in un altro punto della carrozza.

Ma l’uomo non si è dato per vinto, ed è tornato alla carica, abbassandosi i pantaloni e cercando di avvicinare le sue parti intime a quelle della donna.

La donna lo ha respinto di nuovo con molta decisione ed in corrispondenza della fermata successiva, all’apertura delle porte si precipitava fuori dalla carrozza.

Ma anche in questa circostanza, nonostante in attesa sulla banchina ci fosse il fidanzato della vittima intervenuto subito in suo soccorso, l’uomo ha continuato ad inseguirla.

E’ stato quindi grazie al tempestivo intervento degli agenti del Commissariato Esquilino, diretto dalla dr.ssa Rossella Matarazzo avvisati da alcune segnalazioni pervenute al 113,  che l’uomo è stato bloccato.

Accompagnato negli uffici di Polizia, S.V.L.L. dovrà rispondere del reato di violenza sessuale.