GROTTAFERRATA: QUANDO I RIFIUTI NON SONO UN OPTIONAL

Redazione

Grottaferrata (RM) – Occuparsi dei rifiuti non è un optional. A Grottaferrata il Comitato Rifiuti Zero locale si è rimboccato le maniche non solo per la raccolta firme per la proposta di legge sui rifiuti di cui parleremo ma anche per la politica locale dei rifiuti.  Il 30 Settembre oltre 80.000 firme della proposta di Legge Rifiuti Zero sono state consegnate alla Camera.

Si tratta di una proposta di Legge che mira a ricondurre il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta, tramite l’eliminazione degli sprechi, massimizzando, nell’ordine, la riduzione dei rifiuti, il riuso dei prodotti e dei componenti di prodotti e il riciclaggio, minimizzando il recupero di materia diverso dal riuso e dal riciclaggio, lo smaltimento e il recupero di energia in modo da tendere a zero nell’anno 2020. Tale percorso, inclusivo della fase di ricerca sul rifiuto residuale secco ai fini della riprogettazione industriale di beni e di prodotti totalmente decostruibili e riciclabili, è sinteticamente indicato come “Strategia Rifiuti Zero – Zero Waste”.


Tale strategia punta a proteggere l’ambiente e la salute prevenendo e riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, secondo gli indirizzi della Carta di Ottawa per la promozione della salute del 21 novembre 1986. Si punta a rafforzare la prevenzione primaria delle malattie ascrivibili ai rischi indotti da inadeguate modalità di gestione dei rifiuti e a favorire l’accesso all’informazione e la partecipazione dei cittadini in materia di ambiente e di ciclo di trattamento dei rifiuti.
L’obiettivo è anche realizzare un programma di nuova occupazione articolato a livello regionale attraverso la costituzione di distretti del riutilizzo, del riciclo, del recupero e della riprogettazione industriale di beni e di prodotti totalmente decostruibili e riciclabili.

Il Comitato rifiuti zero di Grottaferrata si sta dando un bel da fare. L’associazione Zero Waste Lazio – Circolo di Grottaferrata ha condotto un primo approfondimento sul disciplinare e il bando di gara, contributo estivo del Commissario alla gestione dei rifiuti grottaferratesi per i prossimi 5 anni.

Ecco una interessante nota che riportiamo testé:

Secondo il movimento «L’analisi dei contenuti dei documenti di gara, suscita una domanda: paghereste quanto per un albergo a cinque stelle per soggiornare in una pensione di periferia?
Infatti, come si può desumere dai contenuti delle specifiche del servizio, per servizi analoghi a quelli in appalto – sostengono gli associati – vi sono molti comuni in cui i costi sostenuti sono inferiori, ovvero a parità di costi vi sono esempi, anche non molto lontani, ove vengono offerti servizi migliori e tecnologicamente più evoluti, orientati ad una gestione del rifiuto in linea con i principi della strategia “rifiuti zero”.

Dal capitolato – proseguono – emerge più un servizio di “nettezza urbana”, pur evoluto, piuttosto che una reale gestione integrata del ciclo dei rifiuti. E’ come essere rimasti in mezzo al guado dopo una buona partenza, la raccolta porta a porta in quasi tutto il territorio, poiché non vi è stato da parte del Commissario Straodinario, un minimo sforzo di pianificazione, attento alle necessità emergenti nel nostro territorio, che potesse consentire il naturale sviluppo dell’attuale modello di gestione dei rifiuti, con conseguente risparmio per la collettività.
L’elemento fondamentale che è mancato, prima dell’emissione del Bando di Gara, è stato lo sviluppo del progetto e la successiva realizzazione del Centro di Raccolta (“Isola ecologica”), senza il quale non si può costruire un servizio realmente innovativo. E’ infatti il CdR il “centro di gravità” attorno al quale ruota qualunque moderno servizio integrato di gestione».

«Sarebbe stato senz’altro più opportuno – proseguono i rappresentanti di Zero Waste – prevedere una proroga dell’attuale contratto e concentrarsi sulla realizzazione del CdR. In questo modo si sarebbe raggiunto il duplice risultato di lasciare la scelta politica della gestione dei rifiuti alla futura amministrazione, quindi ai cittadini, e di poter elaborare un Bando che contemplasse lo sfruttamento delle potenzialità associate all’esistenza di un CdR.
La documentazione di appalto appare una “riedizione” di quanto attualmente in vigore, senza il minimo tentativo di introdurre almeno dei correttivi ad elementi che appaiono attualmente non ottimali, come, ad esempio, la frequenza di raccolta della frazione umida.

Il capitolato, come si evince leggendo il computo metrico, prevede 5 ritiri settimanali: tale frequenza sembra una peculiarità del nostro comune, a fronte, per esempio, dei tre previsti nella maggior parte dei comuni italiani. La sola riduzione della frequenza da 5 a 3 ritiri settimanali, avrebbe prodotto un risparmio annuo pari a 150.624 euro che, guarda caso, in 5 anni corrisponderebbe esattamente al costo del CdR!
La conseguenza più grave di questa scelta è che per cinque anni andremo avanti con un appalto “vecchio” in cui i 750.000 euro già stanziati per il CdR non saranno serviti all’innovazione del servizio, ma saranno una spesa fine a se stessa, innestata su un servizio di concezione ormai “arcaica”. Tutto questo semplicemente, a causa della tempistica sbagliata, il CdR non può essere parte integrante delle proposte che saranno presentate dalle ditte partecipanti a questo bando.

Alla luce di queste considerazioni, il Circolo Zero Waste di Grottaferrata ha rinnovato la richiesta di sospensione dell’attuale bando di gara. Laddove ci si ostinasse a procedere senza dare aperture ad una serena riflessione, riteniamo che vi possano essere comunque degli aspetti nel disciplinare di gara che dovrebbero essere almeno riconsiderati ».

La foto è di Mauro Capretti e presente nel web del comitato locale rifiuti zero.