COLLEFERRO, CENTRO TRASFUSIONALE RESTA APERTO E OPERERA' IN SINERGIA CON QUELLO DI TIVOLI

E.G.

Il Centro trasfusionale di Colleferro non chiude, opererà invece in sinergia con quello di Tivoli, con cui sarà collegato attraverso la telemedicina. Saranno così garantiti il servizio all’utenza e la disponibilità di sangue, sia per la routine che per le emergenze e le urgenze sanitarie, nell’arco dell’intera giornata. Lo ha garantito il Direttore Generale della Asl Roma G, Nazareno Renzo Brizioli, nell’incontro, indetto dal Sindaco Mario Cacciotti per affrontare le problematiche della sanità locale, svoltosi questa mattina con i Sindaci del comprensorio. Presenti, oltre a Cacciotti e all’assessore Cinzia Sandroni, i sindaci o loro delegati di Carpineto, Gavignano, Gorga, Segni e vari rappresentanti del Distretto sanitario. Nessun pericolo, quindi, di chiusura per l’Ambulatorio di Medicina Trasfusionale e Patologia dell’Emostasi, come era sembrato in un primo momento. Sulla carta, infatti, si prevede un unico centro con sede legale a Tivoli, perché la normativa lo prevede, ma in pratica svolgerà il servizio con due centri operativi. D’altra parte, mantenere l’operatività del centro di Colleferro è ancor più importante in vista della prossima apertura della Rianimazione alla quale sarà di supporto, come ha sottolineato il dott. Brizioli, il quale ha ricordato che sono appena iniziati i lavori per i primi 4 posti letto, dei 6 totali previsti. Subito dopo partiranno anche quelli per i nuovi laboratori, di cui è già stata deliberata la gara d’appalto. “Il nostro è un ospedale di eccellenza – ha sottolineato il sindaco Cacciotti – al quale si rivolgono molti cittadini di un vasto territorio. Occorre però potenziare il personale, che è ancora troppo carente. Di certo so che coloro che vi lavorano sono quanto di meglio c’è in termini di professionalità e capacità umane e dunque seguiremo con attenzione il programma di interventi che si stanno realizzando per far sì che la nostra struttura possa offrire il meglio a questo territorio”. E proprio lo specifico legame della Asl con il territorio è stato uno degli argomenti più sentiti ed affrontati dai presenti, i quali si sono trovati d’accordo sulla necessità di potenziare, secondo progetti mirati, le strutture in loco con risvolti positivi sia sul risparmio economico dell’azienda sanitaria, che sul migliore servizio reso alla popolazione. Ad esempio attraverso i punti di primo intervento, già in parte collaudati in alcuni paesi del comprensorio, per decongestionare il pronto soccorso dell’ospedale.