COLFELICE, SECONDO CONVEGNO NAZIONALE “VIOLENZA inFINITA”: UN’EDIZIONE DEDICATA AL RICORDO DI SERENA MOLLICONE

 

E’ l’educazione il vero strumento che permette di conoscere i segnali negativi ma anche la nostra natura. Il direttore del quotidiano L’osservatore laziale, Chiara Rai testimonia con la sua presenza un’attenta e forte capacità di comunicazione di questo percorso e progetto d’informazione. “La divulgazione e l’importanza di dare messaggi positivi, non spettacolarizzando le notizie in merito ai fatti di cronaca, è stato sempre la nostra guida. L’osservatore laziale sensibile alle tematiche emerse in questa sede sarà sempre presente e propositivo ad incentivare un nuovo cambiamento culturale, oltre la legge serve la cultura.” 


di Cinzia Marchegiani

Colfelice (FR) – Non è un semplice caso se a Colfelice è stata accolta come cornice d’autore il secondo Convegno Nazionale Violenza inFINITA. La dott.ssa Anna De Sanctis, segretaria nazionale dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus all’apertura dei lavori spiega come il territorio del frusinate sia stato lo scenario di stragi di donne uccise e travolte in destini maledetti, come la tragica morte della dolcissima Serena Mollicone che ad Arce trovò il suo aguzzino mentre a Sora altre due famiglie piangono Samanta Fava uccisa e murata in una cantina dal suo spasimante e Adriana Tamburini  assassinata a coltellate dal compagno Michele Salerno. Tracce di efferati omicidi sono l’innesco per questo importante appuntamento organizzato dal Presidente dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus Barbara Cerusico in collaborazione con ASD PEGASO 2 nella persona del Sig. Franco Adamo, maestro di arti marziali e difesa personale che collabora con la suddetta associazione. L’evento è stato patrocinato dal Consiglio della  Regione Lazio, da Link Campus University e dal Comune di Colfelice, Banca Popolare del Cassinate, MG Costruzioni srl, Impresa Edile di Leo Srl, Gi.Gi Auto Srl, Dea Cosmesi 80 srl, Organizzazione Funebre San Tommaso, Meta Lux srl, Show Room Torriero srl, Cristina Design Emmegros, Le delizie di Asso, Araldo Viaggi, Un Posto al Sole e il quotidiano L'osservatore Laziale.


Femminicidio e Stalking alle porte della legge appena varata sono stati affrontati da un parterre di alta levatura professionale e con quella sensibilità e attenzione rivolta all’attuale società che si è trasformata negli anni con un inesorabile processo di mutazione che testimonia una decadenza nei ruoli della famiglia, delle mancanze delle istituzioni e dei vuoti legislativi. Indicando riflessioni e obiettivi importanti da raggiungere i singoli lavori della commissione hanno tracciato la metamorfosi che deve essere raggiunta per arginare le crepe del femminicidio e dello stalking attuando misure di protezione delle vittime mentre il deterrente legislativo deve respirare in simbiosi con un concreto cambiamento culturale.  Il sindaco di Colfelice, Prof. Bernardo Donfrancesco, rappresentato dal suo vice Dante Marrocco ha dato accoglienza all’evento nel maestoso palazzetto dello Sport. Il contributo della senatrice Maria Spilabotte apre i lavori. Spiega come il decreto legge è un punto di partenza e non un traguardo, e rivolge una critica sulla definizione della donna che non può essere identificata come soggetto debole alla stregua dei minori, ma vulnerabile perché violata. Il suo gruppo parlamentare ha indicato l’istituzione di un fondo con 90 milioni di euro, il modo più concreto per aiutare le donne che oltre a denunciare devono avere un supporto nei centri antiviolenza. Il consigliere regionale e capogruppo PSI alla Regione Lazio on. Oscar Tortosa, che ha fattivamente contribuito al convegno per profondere un segno importante di sensibilizzazione nel territorio, ricorda  la mozione approvata lo scorso 4 luglio promuove le attività di prevenzione e accoglienza, protezione e sostegno alle vittime di maltrattamenti, definisce responsabilità precise per la Regione, Enti locali e sistema socio-sanitario, è un obiettivo da associare anche alle iniziative da inserire nelle scuole e università, poiché il germe del rispetto e della parità tra uomini e donne deve partire dai giovani. Lo spot d’informazione e sensibilizzazione NOI NO partito il 25 ottobre scorso cambia look, i protagonisti della campagna pubblicitaria rivolgono moniti e riflessioni esclusivamente ad un pubblico maschile e  trova volti d’eccezione come Claudio Bisio, Daniele Silvestri, Alessandro Gassman e Cesare Prandelli. Il convegno inizia a prendere  forma e con un eccellente lavoro interdisciplinare. Il presidente dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Barbara Cerusico leggendo i saluti dell’On. Vincenzo Scotti, il presidente del LINK Campus University e On. Massimo Caciotti, sindaco di Colleferro, condivide una lettera di una donna che passo dopo passo spiega le fasi di un cambiamento relazionale con suo marito fino al completo controllo su di lei, annullando la sua essenza, fino alla disintegrazione della personalità e autostima. Saranno la sua salvezza, un ricovero in ospedale e l’accoglienza in un’associazione che riuscirà a spezzare quelle catene e renderla finalmente una donna e madre lontana dalle maglie della violenza psicologica. Per questo motivo la presidente dell’associazione chiede di tutelare la famiglia monoreddito aiutando la donna agevolandola con affitti equi ed volgere uno sguardo alla protezione del minore che spesso viene tolto ai genitori.

La moderatrice dell’evento  Anna De Sanctis ringrazia la presenza delle dott.ssa Cinzia Cocchi, consigliere comunale di Nemi (ex sindaco), la dott.ssa Sepore, Lo Sole psicologa e l’avv. Alessandro Mancori legale che collaborano con l’associazione stessa, il comandante capitano Compagnia Pontecorvo, Fabio Imbratta e l’assessore alle pari opportunità e disabilità di Aquino, la dott.ssa Federica Di Sotto e  presenta un altro importante tassello di questa commissione, il Generale Luciano Garofano, presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi. Un contributo che  arricchisce il senso del convegno, il suo ultimo libro “I labirinti del male”, rappresenta una vera documentazione e indagine sull’universo della violenza contro le donne e nasce dalla volontà di andare oltre le indagini microscopiche. Illustrando il quadro della dimensione dato dalle statistiche, indica la non emergenza italiana rispetto i paesi europei che ci superano duplicando le stime. La cartina al tornasole, spiega, è l’Euroansa che l’anno scorso ha indicato il minimo storico degli ultimi 40 anni, sicuramente se ne parla di più e il ruolo dei media ha amplificato l’interesse del pubblico. “Il femminicidio matura nell’ambito familiare e il parlamento e il legislatore con l’art.5 hanno inserito un principio di grandissimo interesse, poiché occorre indagare e curare le patologie che si instaurano all’interno delle relazioni sentimentali, in tutto questo tempo abbiamo mancato nella prevenzione, mentre ad oggi si registra una caduta verticale dei ruoli distinti ma sinergici dei genitori e docenti.” Emerge dal quadro tracciato del generale Garofano un monito, il legislatore nelle fasi d’investigazione deve porre attenzione sul ruolo invadente delle trasmissioni e giornali poiché le indagini preliminari vanno protette e non dibattute. L’art.5 inoltre rinnova la formazione degli operatori, errori umani fatti sui luoghi d’indagine in sede di primo intervento e anche successivamente non sono più tollerabili. L’omicidio di Serena Mollicone insegna che sono stati commessi troppi errori, tutti i processi dibattuti attendono ancora risposte dalle prove scientifiche, sciupate da un’anarchia investigativa, la scienza fa la differenza se la burocrazia, prima investigativa e poi processuale, sono nella giusta misura. La moderatrice introduce la storia crudele di Serena Mollicone, uccisa nel suo piccolo paese perché la sua coscienza chiedeva giustizia, le morti dei suoi amici per droga non potevano essere taciute.

Segue l’intervento della dott.ssa Laura Volpini, docente di psicologia presso l’Università La Sapienza di Roma  che annovera un curriculum straordinario di titoli e competenze, dal 1996 collabora nell’attività di consulenza e peritale per conto dell’autorità giudiziaria e la difesa. La Volpini passando all’analisi del femminicidio, fa luce alle cause ascrivibili dovute maggior parte all’isolamento sociale della vittima (difficilmente ci si rivolge ai membri della famiglia o ad esperti) che al silenzio del carnefice. Gli uomini trovano molte difficoltà ad esternare i propri problemi, legati soprattutto nell’affrontare le separazioni o quando la compagna diventa una sorta di proprietà che colpisce la sua lesa maestà. Prevenzione significa un’educazione all’affettività e sessualità. Nel delitto di Serena Mollicone la dott.ssa Volpini comincia a collaborare quando viene  contattata dal gen. Garofano per studiare il profilo psicologico. Lì è stato creato un team di lavoro e le indagini riaperte nel 2007. Sono state individuate delle carenze dal punto di vista dell’ascolto dei testimoni, sommarie e superficiali la documentazione emersa, nel 2001 i responsabili che seguirono l’investigazione sono stati indagati. Un danno importante poiché negli aspetti psicologici si perdono delle occasioni per  trovare importanti elementi. Questa giornata di studio e  lavoro accoglie tra le sue mura virtuali Guglielmo Mollicone, papà di Serena.

La dott.ssa De Sanctis delinea il ritratto di questa ragazza simbolo di innocenza e coraggio, un’idealista, ragazza affidabile, con un forte senso di giustizia sviluppato tale da indirizzarla nelle mani dell’aguzzino, lei non poteva voltare lo sguardo e accettare che i suoi coetani morissero per droga. Guglielmo, il papà di Serena è un uomo distinto, con uno sguardo limpido ma deciso. E’ al convegno per testimoniare una barbaria disumana, duplicemente oltraggiata, nella morte cruenta e nel depistaggio delle prove dell’omicidio. Guglielmo racconta nei particolari l’agghiacciante storia. Serena, una giovane donna, col suo senso di giustizia e quello incosciente modo di fare senza pensare ai pericoli, ha fatto saltare il marciume che c’era ad Arce, un paesino che aveva il primato in Europa dei drogati. Nel dettaglio racconta le vergogne delle indagini, anche il giorno del funerale profanato per  alimentare sospetti su di lui, con il prelievo e spostamento in caserma. Misteri che hanno preso luce con la forza e determinazione di chi non si arrende al lurido complotto oltre la vergogna di un assassinio. Serena aveva intuito un giro di droga insediata nelle istituzioni, sono passati 12 anni, e la consapevolezza che dopo i colpi inferti, e il trattamento criminale inferto col filo spinato, dall’autopsia si scoprì che poteva comunque essere salvata.

L’avvocato Dario De Santis non potendosi pronunciare conferma però che c’è un’indagine attuale, dopo l’archiviazione del caso, la verità certa è in attesa poiché parecchie volte è slittata per proroghe e sicuramente ascrivibile ad assenza ancora di un risultato utile, o alla presenza di un risultato utile dell’indagine che si verificando. “Meglio tardi che mai” è la frase con cui l’avv. Gianfranco Di Capua, penalista dell’associazione, si inserisce nel  dibattito che in merito  espone il nuovo decreto legge sul femminicidio, focalizzando la radice del problema che è genetico, indicando una seria riflessione, la legge può funzionare solo se c’è assistenza territoriale. Occorre la qualificazione degli operatori, monitorare il possesso dei requisiti.

Le caserme siano in grado di indicare luoghi che possano accogliere la donna violata e che denuncia, nominando un’associazione, strumenti  e interventi qualificati affinché il magistrato possa intervenire, e lo stesso magistrato affianchi con un percorso deontologico queste associazioni. Patrizia Danella, consigliere comunale di Pontecorvo, già consigliere provinciale alle pari opportunità,pone obiettivi importanti che gli amministratori devono guardare, l’ascolto, la tutela e guida nelle scuole. Non si può solo insegnare, occorre ascoltare e sapere anche andare nel loro mondo. Facebook non è solo uno strumento negativo, e anche lì i genitori possono e devono tutelare i propri ragazzi, indicando che ogni genere di violenza, come lo stalking deve essere denunciato. La scuola deve lasciare il segno e contribuire a mettere in fila i figli, non sempre le istituzioni sono aperte al dialogo. Patrizia Danella, si rende disponibile come strumento di sensibilizzazione e azione concreta all’interno delle istituzioni. Il convegno termina con altri autorevoli contributi, il mediatore famigliare Evaldo Cavallaro che suscita particolare interesse con il suo intervento “Violenza subita e Violenza Cercata” che svela i meccanismi assolutamente da evitare, poiché nei rapporti umani ci sono sempre i sintomi, piccole avvisaglie che dobbiamo attivare come dei radar in emergency. Solo avvistando precocemente un potenziale nemico, si riesce a fuggire prima che il rapporto tra due persone diventi troppo avvolgente da diventare una catena davvero stretta e riuscendo a sganciarsi prima che diventino troppo forti e perverse. E’ l’educazione il vero strumento che permette di conoscere i segnali negativi ma anche la nostra natura.

Il direttore del quotidiano L'osservatore laziale, Chiara Rai testimonia con la sua presenza un’attenta e forte capacità di comunicazione di questo percorso e progetto d’informazione. “La divulgazione e l’importanza di dare messaggi positivi, non spettacolarizzando le notizie in merito ai fatti di cronaca, è stato sempre la nostra guida. L’osservatore laziale sensibile alle tematiche emerse in questa sede sarà sempre presente e propositivo ad incentivare un nuovo cambiamento culturale, oltre la legge serve la cultura.” 

C’è un passaggio importante dedicato alla violenza ai disabili, la vice presidente dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Roberta Sibaud, apre ferite incredibili testimoniando ”La disabilità al femminile tra coraggio e violenza”, poiché le donne in questo caso sono vittime di molteplici discriminazione e che forse il nostro sguardo non si sofferma mai abbastanza. Sono quelle  più vulnerabili delle altre, e più esposte al fenomeno, soprattutto quelle con disabilità psichica e sensoriale ovvero  uditiva, visiva o con difficoltà di linguaggio.  Sono le disabilità che amplificano la dipendenza nelle mani di altri….come recita la stessa Sibaud «Mani esperte, devote, mani disposte ma straniere. Mani materne, mani matrigne, mani benedette, mani maledette, mani necessarie, mani indispensabili! Mani! Mani! Inconsapevoli mani da cui spesso mi sento come cancellata, che del mio corpo leggono i bisogni, mai i desideri.” Antonio Staiola, interprete L.I.S (lingua italiana dei segni) e presidente dell’associazione I.D.E.A onlus conferma le enormi difficoltà che le donne con disabilità uditive incontrano nel dover e poter comunicare un abuso, poiché l’handicap della persona sorda è invisibile.  Si conclude un percorso interessantissimo, che ha messo radici su quell’opera magnifica che è il germe della cultura, dell’impegno, delle riflessioni e dei progetti. Il convegno è itinerante in tutt' Italia e continuerà il 29 novembre a Napoli, a dicembre in Sicilia e a gennaio in Lombardia.  Il maestro Franco Adamo presidente ASD Pegaso 2, collaboratore dell’associazione, grazie al quale il convegno ha preso forma oltre ad indicare l’importanza della difesa personale delle donne ha fatto una breve  dimostrazione con il pubblico presente.

Un convegno che ha riaperto ferite mai marginate, come l’omicidio di Serena Mollicone che ha avuto un destino maledetto perché la sua coscienza era stata istruita contro i mostri della disonestà.  L’osservatore Laziale è vicino al papà Guglielmo, persona d’immensa stima, testimonianza di un’Italia diversa da come molti la dipingono, dove ancora batte forte il coraggio di dire basta. Basta solo gridare, basta alla malagiustizia, basta ai soprusi, basta all’indifferenza della collettività… Convegno di alto spessore di tutti i relatori, un punto importante da cui occorre ripartire, perché mai è troppo tardi, come ci insegna Guglielmo Mollicone. Occorre saper andare oltre.

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COLFELICE, VIOLENZA CONTRO LE DONNE: TUTTO PRONTO PER IL II° CONVEGNO NAZIONALE "VIOLENZA in FINITA"

Redazione

Colfelice (Frosinone) – La morte di Serena Mollicone, la continua strage di donne uccise per ossessione e soprattutto l'infinita violenza che ogni giorni si registra in Italia.

Questi i punti focali del 2° Convegno Nazionale "Violenza(in)Finita", organizzato dal Presidente dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Barbara Cerusico in collaborazione con ASD PEGASO nella persona del Sig. Franco Adamo, maestro di Arti Marziali e Difesa Personale e collaboratore dell'Associazione Donne per La Sicurezza Onlus e ICAA nella persona del fondatore Prof. Marco Strano, Psicologo e Criminologo, evento patrocinato dal Consiglio della Regione Lazio, da Link Campus University e dal Comune di Colfelice, che si terrà il prossimo 16 novembre 2013 alle ore 16:00 a Colfelice (FR) Palazzetto dello Sport in piazza Municipio.

Ringraziamo il sindaco del paese ciociaro, Prof. Bernando Donfrancesco, che ha messo a disposizione di organizzatori e relatori la struttura del Palazzetto dello Sport.

Stalking e femminicidio i temi che saranno affrontati a partire dalle ore 16:00 dal folto parterre di invitati. Interverrà in rappresentanza del Consiglio Regionale del Lazio l'On. Dott. Oscar Tortosa da sempre sensibile e vicino all'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus.

Tra gli illustri relatori: l'On. Prof. Vincenzo Scotti – Presidente Link Campus University, il Prof. Bernardo Donfrancesco – Sindaco di Colfelice, l'On. Massimo Cacciotti – Sindaco di Colleferro, la On.le Sen. Maria Spilabotte – Consigliere Comunale di Frosinone, On.le Alfonso Papa – Presidente Comitato per la prepotente urgenza, il Sig. Guglielmo Mollicone – Padre di Serena Mollicone, l'Avv. Dario De Santis (Legale famiglia Mollicone), la Dott.ssa Chiara Rai – Direttore de l’Osservatore Laziale quotidiano indipendente di informazione, la Dr.ssa Iris Volante – Ginecologa e Consigliere Comunale di Cassino, la Sig.ra Barbara Cerusico Presidente Associazione Donne per La Sicurezza Onlus, il Sig. Franco Adamo – D.T. Asd Pegaso 2 – Maestro di Arti Marziali e Difesa Personale e collaboratore dell’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus, la Sig.ra Roberta Sibaud Vice Presidente Associazione Donne per La Sicurezza Onlus, il Dr. Evaldo Cavallaro – esperto di Ipnosi Regressiva & Love Coach, il Dr. Marco Strano – Direttore Tecnico Capo Psicologo presso la Polizia di Stato, la Dott.ssa Laura Volpini Psicologa Università La Sapienza, la la Prof.ssa Patrizia Danella Consigliere Comunale a Pontecorvo (FR) già Consigliere Provinciale alle Pari Opportunità, l'Avv. Gianfranco Di Capua – Penalista dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus, l'Avv. Gianfranco Schietroma, la Dr.ssa Angela Nicoletti – Giornalista quotidiano La Provincia in veste di moderatrice del convegno.

Sarà nostra gradita ospite la Prof. Rita Speranza, Patron di Italia Music Festival ed opinionista di Amici.

Ospite d'eccezione il Dott. Luciano Garofano, Generale dei Carabinieri e Presidente dell’ACCADEMIA ITALIANA di SCIENZE FORENSI, che presenterà il suo ultimo libro "I labirinti del male", che racconta fatti di cronaca seguiti dall'Ufficiale dell'Arma e soprattutto come, questi, sia riuscito a dare un nome e un volto ad assassini e persecutori.

La scelta di organizzare il secondo Convegno Nazionale “VIOLENZAinFINITA”, proprio nel frusinate non è casuale. Ad Arce da dodici anni si attende giustizia per l'assassinio di Serena Mollicone.
A Sora invece due famiglie piangono la morte orribile e ingiusta di due giovani donne: Samanta Fava, uccisa e murata in una cantina da un suo spasimante, non ricambiato e Adriana Tamburrini uccisa a coltellate a soli diciotto anni dal compagno Michele Salerno. Due brutali omicidi che hanno creato una sorta di spartiacque in una provincia considerata tranquilla e paciosa ma dove si registrano ogni giorno, secondo i dati forniti da questura e carabinieri, almeno due aggressioni fisiche all'anno di donne, tra le mura domestiche.
 




COLFELICE, FROSINONE: STALKING E FEMMINICIDIO, DA NON PERDERE IL CONVEGNO NAZIONALE "VIOLENZA IN FINITA"

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Angelo Parca

Colfelice (FR) – Appuntamento di grande rilievo sabato 16 novembre 2013 presso il palazzetto dello sport di piazza del Municipio di Colfelice a Frosinone con il secondo convegno nazionale “Violenza in Finita” promosso dall’associazione Donne per la Sicurezza Onlus. Importante la partecipazione straordinaria del Generale Luciano Garofano, già comandante del R.I.S. di Parma (Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche), chiamato sulla scena di molti casi giudiziari avvenuti negli ultimi decenni in Italia. Tra i relatori, il direttore de L’osservatore Chiara Rai che proporrà un approfondimento sul tema di carattere socio – comunicativo. Tra i relatori non potevano mancare la Presidente di Donne per la Sicurezza Onlus Barbara Cerusico e la Vice Presidente Roberta Sibaud.   Si parlerà dinque, con l’ausilio di esperti di Stalking, femminicidio, decodifica del problema sociale e ipotesi d’intervento. Sempre in provincia di Frosinone, non si può non ricordare l’omicidio della diciottenne Serena Mollicone, scomparsa ad Arce il 1 giugno del 2001. Sono le 7.30 del mattino, Serena esce di casa e va a prendere un autobus: quel giorno non deve andare a scuola, ma all’ospedale di Isola del Liri per fare un’ortopanoramica. Terminata la visita, intorno alle 9.30, di lei si perdono le tracce. Qualcuno la vede nei pressi della stazione ferroviaria di Isola del Liri mentre acquista delle pizzette all’interno di una panetteria, ma nessuno è in grado di fornire elementi certi per ricostruire i suoi spostamenti. La sera il padre Guglielmo, non vedendola rientrare, dà l’allarme. 

Il 3 giugno due volontari della Protezione Civile trovano il cadavere di Serena nel bosco di Anitrella. Il corpo giace supino, ha la braccia dietro la schiena e gambe e polsi legati insieme con nastro adesivo e filo spinato. La testa è avvolta in una busta di plastica fissata al collo della ragazza con del nastro adesivo. Il cadavere è legato a un arbusto con del filo di ferro. A qualche metro di distanza c’è la tesina alla quale Serena stava lavorando, ma lo zainetto che la ragazza aveva con sé non verrà mai ritrovato. L’autopsia stabilirà che Serena è morta per asfissia meccanica: una morte atroce, un’agonia durata parecchie ore. Inoltre a Serena prima di morire è stato inferto un violento colpo al sopracciglio sinistro con un bastone o una paletta di ferro, che le ha provocato una frattura e un’emorragia. Il 6 febbraio 2003, a quasi due anni dall’omicidio, viene arrestato Carmine Belli, un carrozziere di 38 anni. Nella sua officina viene trovato un bigliettino di Serena in cui è appuntata la data di una visita medica. Inoltre il nastro adesivo da lui utilizzato è compatibile con quello adoperato per legare mani e piedi della ragazza. Carmine Belli, secondo l’accusa, avrebbe ucciso Serena, colpevole di aver rifiutato le sue avances.

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LATINA, CASO RIFIUTI "RIFIUTATI" DA APRILIA: L'IMMONDIZIA DI LATINA ANDRA' A FROSINONE

Redazione

Latina – Il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, interviene in merito al rischio emergenza rifiuti per la città di Latina: “Dopo l’ingiustificata e unilaterale decisione assunta dalla Rida Ambiente di Aprilia di non ricevere i rifiuti di Latina, per l’obbligatorio pretrattamento, dal sabato al martedì, è stata evitata una grave emergenza rifiuti, con il rischio di vedere i camion pieni di spazzatura e i cassonetti colmi in strada in questi giorni. Grazie alla grande collaborazione con la Regione, in particolare l’assessore Civita, e con la prefettura di Latina è stata trovata una momentanea soluzione per scongiurare l’emergenza: da questa mattina e fino a martedì conferiremo i nostri rifiuti nell’impianto di Colfelice (Frosinone), mentre già da lunedì sarà attivato un tavolo tecnico per fare in modo che nei giorni successivi tutto possa tornare alla normalità con il conferimento dei nostri rifiuti alla Rida Ambiente di Aprilia. Devo ringraziare gli uffici comunali, in particolare la dott.ssa Grazia De Simone per l’ottimo lavoro svolto fino a notte, e anche i lavoratori della Latina Ambiente che con grande capacità organizzativa hanno predisposto il trasferimento dei rifiuti a Colfelice. Voglio che siano chiare due cose: la prima è che una società privata come Rida, con cui il Comune di Latina ha stipulato un regolare contratto, non può in maniera unilaterale e ingiustificata, chiudere le porte ai nostri camion in modo repentino e improvviso, creando allarmismo sociale e il rischio di una grave emergenza igienico-sanitaria. Per questo ho già dato mandato all’ufficio legale del Comune di chiedere i danni alla Rida per quanto accaduto, un atteggiamento che non trova alcuna giustificazione come confermato dalla Regione che ringrazio ancora. Non è tollerabile in alcun modo la posizione di Rida.

In secondo luogo, non posso pretendere che sulla questione rifiuti, come su altri temi, ci siano strumentalizzazioni a danni dei cittadini di Latina e sono convinto, come ho avuto prova, che su questo fronte l’intero Consiglio comunale sarà compatto a tutela della città”.




LAZIO EMERGENZA RIFIUTI: MARTEDI' IL TAVOLO REGIONALE CON IL MINISTRO CLINI

Redazione

Roma – E’ prevista per martedì 16 aprile alle ore 11:00, presso la Regione Lazio, l’apertura del tavolo regionale sull’emergenza rifiuti che in questi giorni vede come protagonista l’impianto Saf di Colfelice, coinvolto direttamente nel trattamento dei rifiuti provenienti da Roma, dopo la decisione di chiudere la discarica di Malagrotta. E’ stato necessario spostare l’incontro di un giorno (era previsto per lunedì 15) per consentire la partecipazione del Ministro dell’ambiente Corrado Clini, che si confronterà nella sede della Regione Lazio con l’assessore alle Politiche del Territorio, della Mobilità e dei Rifiuti, Michele Civita, il consigliere Regionale del gruppo “Per il Lazio”  Daniela Bianchi, una delegazione di sindaci della provincia di Frosinone, il Presidente della Saf Cesare Fardelli, il direttore tecnico dell’impianto, ing. Roberto Suppressa e i rappresentati dei comitati di protesta. Il tavolo avrà l’obiettivo di studiare una soluzione alla gestione dei rifiuti della città di Roma che, secondo il Decreto Clini, per 120 giorni, in parte, dovranno essere trattati dalla Saf di Colfelice (fino a circa 400 tonnellate al giorno), per poi tornare a Malagrotta. Il consigliere Bianchi ha insistito molto sulla costituzione di un tavolo tecnico per risolvere l’emergenza rifiuti. La presenza del ministro Clini rappresenta un valore aggiunto di grande rilevanza. – Tutti i protagonisti della vicenda saranno seduti attorno allo stesso tavolo. Sarà un’occasione importante – dichiara il consigliere Bianchi – per trovare in tempo reale una soluzione che, rispettando le ragioni di ognuno, riesca a individuare un punto di incontro soddisfacente e accettabile. Sono fiduciosa" conclude.    
 




LAZIO, IL TAR BLOCCA IL DECRETO CLINI: VITTORIA DEI CITTADINI CONTRO I RIFIUTI DELLA CAPITALE

Redazione

Lazio – Roma sull'orlo dell'emergenza rifiuti. Il Tar del Lazio ha bloccato il decreto del ministro dell'Ambiente Corrado Clini che imponeva il trattamento di una parte dei rifiuti della capitale negli impianti delle altre province del Lazio.

Quattro i siti di stoccaggio dove il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti romana, Goffredo Sottile, aveva previsto il trasferimento dei rifiuti di Roma, Fiumicino, Ciampino e Citta del Vaticano: Albano laziale (Roma), Viterbo, Colfelice e Castelforte (Latina). E a presentare il ricorso ricorso era stati congiuntamente il Comune di Albano, la Provincia di Frosinone e la società che gestisce l'impianto di trattamento meccanico e biologico (Tmb) di Colfelice, la Saf.

Appena due giorni fa, Clini aveva detto: “Sono preoccupato del ricorso al Tar che considero un atto gravissimo: se disgraziatamente il ricorso avesse successo, il risultato pratico sarebbe che la gestione dei rifiuti nella capitale va in emergenza”.

"Piena soddisfazione da parte dell'amministrazione di Colfelice e di tutti i sindaci della provincia di Frosinone", è stata espressa dal sindaco di Colfelice, Bernardo Donfrancesco. "Attendiamo il dispositivo – sottolinea all'Adnkronos- ma la notizia è estremamente positiva. Ci fa enorme piacere perché non è stato tenuto in considerazione l'aut-aut di Clini".

Soddisfatto anche il sindaco di Albano Nicola Marini. «Il nostro ricorso di sospensiva è stato accolto – afferma soddisfatto il sindaco Nicola Marini a pochi minuti dalla decisione del Tribunale Amministrativo Regionale di sospendere il Decreto Clini -. Le nostre ragioni, la forte volontà dell’amministrazione di opporsi a decisioni calate dall’alto, il sostegno degli altri sindaci, dei cittadini e delle associazioni del territorio, hanno avuto la meglio sulle logiche emergenziali e sulla politica di prevaricazione portata avanti dagli organi di Governo solo per risolvere i problemi della Città di Roma». «La nostra fiducia nell’imparzialità e nella capacità di valutazione del Tar – continua Marini – è stata ben riposta, nonostante le chiare e pesanti ingerenze da parte del Ministro Clini lette sui giornali. Le nostre motivazioni e le nostre ragioni non potevano non essere prese in considerazione. Ringrazio i nostri legali per l’eccellente lavoro svolto, lavoro che hanno voluto condividere con i loro colleghi della Provincia di Frosinone e della Saf per fare in modo che anche il loro ricorso fosse accolto». «La forza della ragione e del diritto ha vinto – continua Marini -. Non è sostenibile che i problemi di Roma Capitale vengano scaricati sui territori della Provincia e della Regione Lazio, quando l’amministrazione romana ha avuto cinque anni di tempo per definire una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti. Noi continueremo a difendere il nostro territorio e ad opporci in ogni modo lecito anche alla rinnovata ipotesi di costruzione dell’inceneritore a Roncigliano. A rafforzare questa volontà, proprio in questi giorni abbiamo approvato in Consiglio comunale l’avvio della raccolta differenziata porta a porta».

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COLFELICE SINDACI E CITTADINI CONTRO I RIFIUTI DI ROMA: UNA GIORNATA DI PROTESTA

Redazione

Colfelice (FR) – Oltre mille persone in protesta a Colfelice (Frosinone) davanti all'impianto gestito dalla Saf dove e' stato deciso di portare 430 tonnellate al giorno di rifiuti dalla Capitale. Tanti hanno aderito alla manifestazione per dire no ai rifiuti dalla Capitale, anche a Frosinone così come ad Albano laziale (Roncigliano) tanti cittadini e sindaci si mobilitano per contrastare il provvedimento del ministro all'Ambiente Corrado Clini.. Alcuni camion che raccolgono rifiuti in Ciociaria non sono riusciti a entrare nell'impianto, così come successo a Roncigliano. La zona e' presidiata dalle forze dell'ordine.

“Una protesta sacrosanta contro un provvedimento che mette a rischio l’intero territorio provinciale”. Così il consigliere regionale uscente del PD, Francesco Scalia sulla protesta di oggi davanti i cancelli della SAF per dire no ai rifiuti provenienti dalla Capitale.

“La presenza dei nostri Sindaci e di centinaia di cittadini – aggiunge Scalia – dimostra che il territorio è unito e compatto contro la decisione del Ministro Clini che, di fatto, scarica sulla nostra provincia le inadempienze degli amministratori della Capitale”.

“Dopo le battaglie fatte in Consiglio regionale – prosegue Scalia – contro la scellerata idea della Polverini di modificare gli Ato provinciali in uno unico regionale, ci troviamo di fronte allo stesso problema: una delegittimazione dell’autonomia provinciale sulla gestione dei rifiuti. Non possiamo rischiare di vanificare lo straordinario risultato che abbiamo conseguito in provincia di Frosinone, che ricordo ha un ciclo di rifiuti completo e virtuoso, per colpe ed incapacità di altri. Le responsabilità di questa emergenza risiedono altrove, a cominciare dalla Regione Lazio guidata da Renata Polverini. In attesa delle verifiche del NOE, invito il Ministro a rivedere un provvedimento che rischierebbe di rompere un delicato equilibrio che con fatica siamo riusciti a creare sul territorio”.