Rapporto Coldiretti: 2,7 milioni di italiani senza cibo

All’interno del nostro paese ci sono due mondi. Il primo fatto di promesse, di rappresentanza di comodo, di chiacchiere e proclami da continua campagna elettorale. Il secondo, rappresenta la cruda realtà dei nostri tempi. Ospedali fatiscenti, strutture pubbliche a pezzi e la lista è lunga.

Il rapporto Coldiretti

Ma quello che dovrebbe far riflettere tutti sono i dati presentati ieri a Torino dal rapporto della Coldiretti, ‘La povertà alimentare e lo spreco in Italia’: nel 2017, 2,7 milioni di persone in Italia sono state costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare. Ad avere problemi per mangiare sono dunque – sottolinea la Coldiretti – oltre la metà dei 5 milioni di residenti che, secondo l’Istat, si trovano in una condizione di povertà assoluta. Sono appena 114mila quelli che si sono serviti delle mense dei poveri a fronte di 2,55 milioni che invece hanno accettato l’aiuto dei pacchi di cibo sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).

Bambini e anziani le categorie più colpite

Tra le categorie più deboli degli indigenti si contano 455mila bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi 200mila anziani sopra i 65 anni e circa 100mila senza fissa dimora. Contro la povertà – continua la Coldiretti – si attiva la solidarietà con molte organizzazioni attive nella distribuzione degli alimenti, dalla Caritas Italiana al Banco Alimentare, dalla Croce Rossa Italiana alla Comunità di Sant’Egidio. E si contano ben 10.607 strutture periferiche (mense e centri di distribuzione) promosse da 197 enti caritativi impegnate nel coordinamento degli enti territoriali ufficialmente riconosciute dall’Agea che si occupa della distribuzione degli aiuti.

La campagna di solidarietà

Di fronte a questa situazione di difficoltà sono molti gli italiani attivi nella solidarietà a partire da Coldiretti e Campagna Amica che dal Villaggio stocoicontadini di Torino hanno lanciato per la prima volta l’iniziativa della ‘spesa sospesa’ a favore della Caritas. Si tratta della possibilità di fare una donazione libera presso i 150 banchi del mercato per fare la spesa a favore dei più bisognosi. In pratica, si mutua l’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso – spiega la Coldiretti – frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare raccolto vengono consegnati alla Caritas che si occupa della distribuzione alle famiglie in difficoltà. “In un’occasione di incontro tra campagne e città come è il Villaggio Coldiretti non potevamo non pensare a chi in questo momento vive grandi sofferenze a causa della crisi economica che ha colpito duramente soprattutto le fasce più deboli della popolazione” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolineando che “è però necessario intervenire anche a livello strutturale per rompere questa spirale negativa aumentando il reddito disponibile di chi oggi vive sotto la soglia di povertà”.

Marco Staffiero




COLDIRETTI DICE STOP ALLE POLITICHE EUROPEE CHE FAVORISCONO I PRODOTTI "TAROCCATI" COME MADE IN ITALY

di Cinzia Marchegiani

Brennero / Bruxelles – Migliaia di agricoltori e allevatori hanno iniziato la protesta lunedì 7 settembre 2015 sia al valico del Brennero che davanti alla sede del parlamento europeo a Bruxelles per dire basta alle "schifezze taroccate" vendute come Made in Italy.

Il messaggio dei giovani della Coldiretti per le autorità comunitarie è stato chiaro, stop alle politiche europee che favoriscono gli inganni a tavola e snaturano le caratteristiche e la qualità dei prodotti alimentari. Una provocazione che si è svolta contestualmente all’invasione del valico del Brennero da parte di migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti dalle diverse Regioni per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente.
Così dopo un giorno lunghissimo di tensioni e proteste anche a Bruxelles la Coldiretti non si è fermata e ha annunciato che la mobilitazione degli agricoltori alle frontiere del Brennero si allarga dal latte alla carne fino all’ortofrutta ed è stata fatta proseguire anche nella giornata di oggi 8 settembre 2015.

L’UE stanzia 500 milioni per gli agricoltori. E mentre i ministri hanno discusso proprio il giorno della protesta lo stato di avanzamento dei mercati agricoli nell'UE, comprese le difficoltà nel settore del latte e la produzione animale, Fernand Etgen, presidente del Consiglio Agricoltura ha annunciato: "Alla luce delle preoccupazioni espresse, l'Unione ha ribadito il suo sostegno al settore agricolo, che contribuisce e continuerà a contribuire al lavoro, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. Il Consiglio ha preso atto del pacchetto di sostegno proposto dalla Commissione, che farà € 500 milioni immediatamente disponibili per gli agricoltori ". I Ministri hanno sottolineato l'importanza di rispondere rapidamente ed efficacemente alle difficoltà in fase incontrate dagli agricoltori".

Oltranza delle proteste. Nonostante l’annuncio diramato dal Presidente del Consiglio dell’agricoltura europeo, le proteste si allargano e a Bruxelles continuano le manifestazioni anche di altri lavoratori e imprenditori degli altri Paesi membri dell’UE. Continua e si allarga dal nord al sud e da latte e carne all’ortofrutta la mobilitazione degli agricoltori della Coldiretti alla frontiera del Brennero dove è arrivato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina reduce dal Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles dove sono state varate importanti misure di sostegno all’agricoltura. A dare aiuto agli agricoltori del Nord sono giunti rinforzi dalla Sicilia, Sardegna, Marche, Umbria, Lazio, Puglia, Basilicata e Calabria. Sono migliaia gli agricoltori della Coldiretti presenti con trattori, bandiere e manifesti che stanno verificando i contenuti dei camion dove sono stati scoperti prodotti stranieri sfacciatamente “spacciati” per italiani.

Blitz a Bruxelles anche Coldiretti. Sacchi di polvere di latte, cagliate, imitazioni di prodotti italiani tipici sono consegnati dai giovani agricoltori della Coldiretti a Bruxelles all’Ambasciatore Stefano Sannino della Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea a Rue du Marteau, dove è intervenuto il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo insieme al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione del vertice straordinario dei Ministri europei dell'Agricoltura per protestare contro i traffici di una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca alle schifezze.

Il 29 settembre scadrà "l’ultimatum” fissato dalla Commissione Europea sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. La lettera di “diffida” della Commissione Europea sull’infrazione n.4170 vuole imporre all'Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere con il rischio di far sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni.

Ma la Coldirette avverte: “Si tratta in realtà solo dell’ultima trovata delle burocrazie dell'Unione Europea da dove sono arrivate incomprensibili decisioni sulla tavola che allontanano cittadini e imprese dall'Europa, dal vino senza uva alla carne annacquata mentre circa la metà della spesa è anonima”. 

Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare le alchimie negli ingredienti che hanno snaturato anche gli alimenti più comuni come la carne e il latte mentre ancora troppo debole è l’iniziativa comunitaria nei confronti del falso Made in Italy nel mondo, dichiara: “Nell'Unione che si disinteressa e temporeggia sull’emergenza immigrati si consentono invece trucchi e inganni nel momento di fare la spesa con l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare, anche a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare".

A differenza di quanto sta accadendo con le persone, per le merci il principio della libera circolazione è diventato per l’Europa un dogma da applicare senza limiti nonostante – continua Moncalvo – le situazioni di dumping economico e sociale ed i rischi per la sicurezza alimentare. Qualche cosa sta cambiando e la richiesta di trasparenza, tracciabilità ed etichettatura di origine per la quale si batte da anni la Coldiretti – conclude Moncalvo – è diventata un patrimonio comune come dimostrano la proposta alla Commissione Ue formulata dai Ministri Agricoli di Italia, Francia, Spagna e Portogallo ma anche le richieste avanzate da molti altri paesi dell’Unione.




COLDIRETTI: IL FINTO "MADE IN ITALY" DISTRUGGE LE AZIENDE

di Cinzia Marchegiani

 

Brennero – Quante aziende hanno chiuso in Italia? Molte,troppe grazie alla concorrenza sleale difesa dall'UE. La Coldiretti non ci sta al traffico illecito del Made Italy taroccato che sta distruggendo le aziende italiane, e i posti di lavoro. Per questo motivo il prossimo lunedi 7 settembre 2015 dalle ore 9,30 migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti dalle diverse Regioni presidieranno il valico del Brennero per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente.

L'appuntamento. Il campo base è all'area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell'autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia).

La denuncia. Sotto accusa è una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori. Autobotti, camion frigo, container saranno verificati senza tregua dagli agricoltori per smascherare il "finto Made in Italy", dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e le cagliate da utilizzare per fare formaggi Made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta.


La Coldiretti ricorda che in assenza di regole sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, la concorrenza sleale è insostenibile con prezzi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi al di sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il dossier elaborato dalla Coldiretti.

Brennero in contemporanea con la manifestazione a Bruxelles. L’iniziativa si svolge contemporaneamente alla mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti che a Bruxelles mostreranno le tante schifezze spacciate come Made in Italy per chiedere un impegno più forte dell’Unione Europea. L’appuntamento è a partire dalle ore 9,30 alla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea a Rue du Marteau, 7-15, 1000 Bruxelles, in occasione del vertice straordinario dei Ministri Europei dell'Agricoltura.




CALDO RECORD ANCHE PER LA NATURA: API SOTTO SHOCK E MAIALI CON ARIA CONDIZIONATA

di Christian Montagna

Coldiretti – A fornire questo importante studio è stata la coldiretti che ha effettuato analisi sulle conseguenze dell’anno più caldo di sempre. Gli effetti del caldo record sulla natura sono disastrosi: le api ad esempio, considerate per antonomasia indicatrici di salute della natura, in questi giorni, a causa del caldo, non riescono a volare e restano a terra senza prelevare il polline. Il caldo inoltre, favorendo l'evapotraspirazione nelle piante, aumenta la concentrazione zuccherina rendendo più gustosa la frutta indispensabile per combattere il rischio dei colpi di calore dovuto alla grande afa. Se da una parte contribuisce ad aumentare la concentrazione di zucchero nella frutta, dall’altro, ha causato una richiesta esosa di acqua da parte delle piante. Soprattutto le coltivazioni di mais, necessarie per l’alimentazione animale, risentono maggiormente dell’afa estiva.


Le mucche nelle stalle stressate dalle alte temperature, producono fino al 15 % di latte in meno, rispetto ai circa 30 litri al giorno che vengono munti in periodi normali. Altro pericolo è quello dell’umidità che, come per le persone, aumenta la sensazione di caldo anche per gli animali che soffrono, mangiano poco e bevono molto. Nelle stalle perciò sono state allestite doccette, ventole e condizionatori ed utilizzati integratori specifici a base di sali di potassio nell'alimentazione preparata dagli allevatori. Anche i pollai non se la passano per nulla bene: si sta registrando infatti un calo fra il 5 al 10 % nella deposizione delle uova mentre per i maiali sono stati accesi i condizionatori per evitare che le temperature sfondino la soglia dei 28 gradi oltre la quale gli animali cominciano a soffrire e a mangiare fino al 40 % in meno della razione giornaliera.


Tutti questi accorgimenti presi dagli allevatori, naturalmente, hanno un costo: acqua, energia e sali minerali per gli animali potrebbero dunque influenzare anche i nostri mercati con un lieve innalzamento dei prezzi di carne, uova e miele.




ESTATE 2015: 30 MILIONI DI ITALIANI ANDRANNO IN VACANZA

di Angelo Barraco

Roma – Inizia l’estate e iniziano le vacanze per gli italiani. Ma quanti sono gli italiani che andranno in vacanza? Secondo un’analisi della Coldiretti/Ixe’ gli italiani che andranno in vacanza quest’anno saranno 30 milioni, per una spesa complessiva di 15,1 miliardi tra alloggio e alimentazione, servizi e svaghi. L’indagine evidenzia un aumento dell’8% dei vacanzieri, soprattutto nel periodo successivo alla fine della scuola. Rispetto all’anno scorso vi sono delle differenze sulle spese, ovvero; vi è il 16% di italiani che dichiara di spendere di meno e vi è anche il 3% che ha deciso di spendere di più. Il 14% degli italiani partirà a giugno per approfittare delle offerte e degli sconti che possono raggiungere anche il 30%.
 
Quest’anno sono supergettonate le vacanze brevi con durata al di sotto dei 3 giorni. Il 17% da 4 giorni ad una settimana, 16% da una settimana a due settimane, l’8% da 2 a 3 settimane, il 4% da 3 a 4 settimane e infine il 3% oltre un mese. L’82% dei vacanzieri rimarrà in Italia e si godrà le riviere, le coste, i lidi italiani. La Coldiretti aggiunge che “"La ripresa del turismo fatto che sei italiani adulti su dieci abbiano deciso di trascorrere una vacanza in estate con un aumento dell'8 per cento rispetto allo scorso anno, che ha lasciato un bilancio pesantemente in rosso, e' un importante segnale di incoraggiamento”. Vi sarà un aumento del turismo in Italia secondo i dati, con un tasso di crescita del 5%. 



ABBRONZANTI NATURALI: ECCO COME SALVAGUARDARE LA SALUTE DAI “RAGGI KILLER”

di Christian Montagna

Con Scipione in agguato è già estate. L’Italia nella prima settimana di Giugno è stata invasa dall’anticiclone che ha regalato giorni di vera estate. E con l’aumento delle temperature, si pensa già alle prime tintarelle. C’è chi ha potuto già godere del mare e chi invece lo farà nei prossimi giorni, ma, attenzione ai raggi del sole!
La Coldiretti ha stilato la speciale classifica top ten della frutta che abbronza proprio in occasione dell’arrivo di Scipione. Ancora per molti giorni, costretti a temperature asfissianti, ecco alcuni suggerimenti per difendere l’organismo dalle elevate temperature. 

Al primo posto le CAROTE, che contengono ben 1200 microgrammi di Vitamina A o quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile, poi RADICCHIO o SPINACI ed ALBICOCCHE sono state posizionate sul podio degli abbronzanti naturali per catturare i raggi del sole ma anche garantire una naturale abbronzatura. L’allarme in concomitanza con l’inizio della bella stagione, mira anche alla salvaguardia della salute soprattutto di bambini e anziani. Ecco la lista degli alimenti da consumare con il grande caldo:

-INSALATE,CICORIA,LATTUGHE ,MELONI,PEPERONI ,POMODORI ,ALBICOCCHE,FRAGOLE,CILIEGIE

Altre accortezze , inoltre, potranno garantire un sicuro controllo e riparo dai raggi killer del sole: è necessario vestirsi con abiti leggeri chiari di cotone o in altre fibre naturali, fare docce tiepide, truccarsi in modo leggero, proteggersi con creme adeguate conoscendo bene il proprio fototipo ed usare profumi con essenze naturali.
Sempre secondo il rapporto Coldiretti è inoltre consigliato di esporsi gradualmente al sole evitando le ore più calde e consumare cibi ricchi di vitamina A che favorisce la produzione nell'epidermide del pigmento melanina per donare il classico colore scuro alla pelle. E’ importante consumare frutta e verdura fresca, fonti di vitamine, sali minerali e liquidi preziosi per mantenere l'organismo in efficienza e per combattere i radicali liberi prodotti come conseguenza dell'esposizione solare. 




CRISI: FIDUCIA TRAINA AUMENTO SPESA NEL 2015

Redazione

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/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; mso-ascii- mso-ascii-theme- mso-fareast- mso-fareast-theme- mso-hansi- mso-hansi-theme- mso-bidi- mso-bidi-theme-} Dopo anni di flessione, si arresta la caduta dei consumi alimentari degli italiani che nel 2015 riprendono a salire e sono la piu’ evidente dimostrazione del ritorno di fiducia tra le imprese e i consumatori. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sulla fiducia di consumatori e imprese nel mese di gennaio. Si inverte la tendenza dopo sei anni consecutivi di calo superiore ai 2 punti medi annui per la spesa alimentare che – sottolinea la Coldiretti è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi. Un cambiamento che – conclude la Coldiretti – deve trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti dopo che nel 2014 alle difficoltà economiche si sono sommate a quelle climatiche




CRISI: COLDIRETTI, CRESCE SOLO SPESA ALIMENTARE LOW COST (+2,3%)

Redazione

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Nel 2014 cresce solo la spesa low cost nei discount alimentari che fa segnare un aumento del   2,3 per cento mentre calano gli acquisti alimentari in Italia in tutte le altre forme distributive con un segno negativo nelle vendite nella grande distribuzione ( -0,7 per cento) ed un vero tonfo per le piccole botteghe alimentari (- 2,9 per cento). E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio al dettaglio nei primi undici mesi del 2014. Un andamento che ha provocato il crollo del fatturato dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco che è stato del 3,1 per cento a novembre rispetto allo steso periodo dello scorso anno, secondo elaborazioni Coldiretti. A far scendere ulteriormente il valore degli acquisti, sono state le strategie di risparmio con quasi un italiano su tre (32 per cento) che fa regolarmente scorta di cibo in offerta mentre la metà degli italiani (49,8  per cento) dichiara di fare sempre la lista scritta della spesa per non essere travolto dagli acquisti di impulso, secondo una analisi Coldiretti/Censis.. Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente come dimostrano i ripetuti sequestri effettuati dalle forze dell’ordine. Con la crisi praticamente quadruplicano le frodi a tavola con un incremento record del 277 per cento del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate, per garantire la sicurezza alimentare, secondo l’indagine Coldiretti sulla base dell’attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2008 al 2014. Le frodi a tavola – conclude la Coldiretti – si moltiplicano nel tempo della crisi soprattutto con la diffusione dei cibi low cost e sono crimini particolarmente odiosi perché si fondano sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti.




UNIONE EUROPEA: QUELLE INCOMPRENSIBILI DECISIONI SULLA TAVOLA

Redazione

Non solo banche, dal formaggio senza latte al vino senza uva, dal cioccolato senza cacao, alla carne annacquata, ma sul mercato c’è anche il vino zuccherato e quello in polvere mentre circa la metà della spesa in è anonima per effetto delle scelte avallate dei tecnocrati dell’Unione Europea messe sotto accusa dal premier Matteo Renzi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che dalle burocrazie dell'Unione Europea sono arrivate incomprensibili decisioni sulla tavola che allontanano cittadini ed imprese dall'Europa. "Nell'Unione dei rigore dei conti si consentono invece trucchi ed inganni nel momento di fare la spesa con l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare anche a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare" ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare "le allucinanti novità nel piatto con  le alchimie negli ingredienti  hanno snaturato anche gli alimenti più comuni". 

Si spiega cosi – sottolinea la Coldiretti – la possibilità concessa dall’Unione Europea  di incorporare la polvere di caseina e caseinati, al posto del latte, nei formaggi fusi, di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero nei Paesi del Nord Europa o di ottenerlo a partire da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose con la semplice aggiunta di acqua. Si calcola che in Europa vengano consumate venti milioni di bottiglie all’anno con etichette di vini italiani ottenute in questo modo. L’Unione Europea consente anche per alcune categorie di carne la possibilità – continua la Coldiretti – di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5 per cento, ma per alcuni prodotti (wurstel, mortadella) tale indicazione può essere addirittura elusa e potrebbero essere esclusi dagli obblighi di indicazione della quantità d’acqua mentre in tutta Europa circolano liberamente imitazioni low cost del Parmigiano reggiano e del Grana Padano realizzate fuori dall’Italia senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine. Le importazioni dei cosiddetti “similgrana” in Italia sono raddoppiate negli ultimi dieci anni con gli arrivi da Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia, Lettonia che hanno raggiunto un quantitativo stimato in 83 milioni di chili. Una mozzarella su quattro in vendita in Italia – precisa la Coldiretti – è stata ottenuta con semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta per effetto della normativa europea. Sulle bottiglie die extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” previste dalla normativa comunitaria per far conoscere la provenienza delle olive ai consumatori. L’Italia è il maggior importatore mondiale di olio di oliva, ma solo un italiano su quattro (27 per cento) ritiene che la gran parte dell’extravergine in vendita sia ottenuto totalmente o per la maggior parte con olio straniero, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Storica l’imposizione all’Italia dell’Unione di aprire i propri mercati anche al cioccolato ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao.  Oltre la metà della spesa – continua la Coldiretti – è anonima per colpa delle contraddittoria normativa comunitaria che obbliga ad indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per quella suina o per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova ma non per i formaggi,  per il miele ma non per il latte. Il risultato è che – conclude la Coldiretti – gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure la metà delle mozzarelle

LE SCELTE DEI TECNOCRATI A TAVOLA CHE ALLONTANANO I CITTADINI DALL'EUROPA

 Senza latte in Italia una mozzarella su quattro – Una mozzarella su quattro in vendita in Italia è stata ottenuta con semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta per effetto della normativa europea.

 I formaggi dalla polvere – L’Unione Europea  consente che possa essere incorporata anche polvere di caseina e caseinati nei formaggi fusi, al posto del latte.

 Il similgrana low cost senza indicazione di provenienza – Nell’Unione Europea sono in vendita imitazioni low cost importate dall’estero del Parmigiano reggiano e del Grana Padano senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori. Le importazioni dei cosiddetti “similgrana” in Italia sono raddoppiate negli ultimi dieci anni con gli arrivi da Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia, Lettonia che hanno raggiunto un quantitativo stimato in 83 milioni di chili.

 Il vino allo zucchero – L’Unione Europea consente ai paesi del Nord Europa di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero. Lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall'uva.

 Wine kit – il vino dalla polvere – L’Unione Europea permette la vendita di pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette piu’ prestigiose con la semplice aggiunta di acqua. Si calcola che in Europa vengano consumate venti milioni di bottiglie all’anno con etichette di vini italiani ottenute in questo modo.

 La microetichetta dell’olio – sulle bottiglie ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” per riconoscere gli oli importati.

 La carne annacquata – L’Unione Europea consente per alcune categorie la possibilità di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5%. Ma per wurstel e mortadella tale indicazione puo’ essere addirittura elusa, anche se il contenuto di acqua supera tale percentuale, secondo la nuova normativa comunitaria definita con il Reg. 1169/2011 dell'Unione.

 Il cioccolato senza cacao – L’Unione Europea ha imposto all’Italia di aprire i propri mercati anche al cioccolato ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao.

2 prosciutti su 3 sono stranieri ma non si vede – Piu’ di due prosciutti su tre consumati in Italia sono ottenuti da maiali stranieri ma il consumatore non lo sa perché in etichetta non è obbligatorio indicare la provenienza. Una mancanza di trasparenza che sta provocando la scomparsa dell’allevamento italiano dove si contano 615mila maiali in meno nel 2013.

Dalla Cina 29 milioni di chili di concentrato di pomodoro senza etichetta origine – In Italia sono stati importate ben 155 milioni di chili di concentrato di pomodoro nel 2013 pari a circa il 15 per cento della produzione di pomodoro da industria in Italia di cui quasi 58 milioni di chili dagli USA e 29 milioni di chili dalla Cina.




L'AGRICOLTURA ITALIANA FESTEGGIA L'8 MARZO CON 228MILA IMPRESE TUTTE ROSA

Redazione
Sono 227.894 le imprese agricole guidate da donne in Italia dove ormai nelle campagne quasi una azienda su tre (29,3 per cento) è rosa a seguito del progressivo aumento della loro presenza in termini percentuali sul totale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della festa della donna sulla base dei dati Unioncamere relativi al 2013. Dopo quello del commercio è  – sottolinea la Coldiretti – il settore agricolo quello in cui la presenza femminile è maggiore. L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana – sottolinea la Coldiretti – ha certamente dato un forte impulso all’innovazione che ha caratterizzato il settore con l'ampliamento delle attività ad esso connesse come la trasformazione dei prodotti, la nascita del settore dell'agribenessere, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy, l’adozione di piante e animali on line  e tante altre innovazioni. “Questa multifunzionalità, che è la caratteristica principale delle aziende agricole condotte da donne,  genera piu’ occupazione perche sviluppa attivita’ particolari che si affiancano a quella principale per fornire un prodotto o un servizio particolare”, afferma Lorella Ansaloni, responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti. La capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell'ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura sembra essere – precisa la Coldiretti – una delle principali ragioni della presenza femminile nelle campagne. Un impegno che – conclude la Coldiretti – è infatti particolarmente rilevante nelle attività piu' innovative e multifunzionali come dimostra il protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino e olio.
 




INDUSTRIA: IL NATALE SALVA L’ALIMENTARE (+2,5 % A DICEMBRE)

Redazione


L’aumento record del 2,5 per cento della produzione alimentare a dicembre in concomitanza delle festività di Natale e di fine anno salva l’andamento annuale che rimane pressochè stazionario con una flessione di appena lo 0,7 per cento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’andamento della produzione industriale che in generale nel 2013 fa registrare un crollo del 3 per cento. Il settore alimentare – sottolinea la Coldiretti – ha resistito dunque molto meglio degli altri alle difficoltà economiche sostenuto soprattutto dalle esportazioni in aumento durante l’anno del 7 per cento mentre i consumi interni si sono ridotti del 4 per cento. E le previsioni per l’alimentare Made in Italy – continua la Coldiretti – sono ottimistiche per il 2014 con una accelerazione nelle esportazioni e una sostanziale stazionarietà dei consumi interni che dovrebbero pero’ tornare a crescere nel 2015. L’agroalimentare Made in Italy si conferma un asset strategico per la competitività del Paese che – conclude la Coldiretti – puo’ tornare a crescere solo se investe sugli elementi unici e distintivi che lo caratterizzano.