CONSORZIO COIFAL E FARMACIE COMUNALI: L'AGCM ACCENDE I FARI SUGLI AFFIDAMENTI DIRETTI

LEGGI ANCHE: 29/12/2015 DA CASERTA AL LAZIO: ECCO CHI DETIENE IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE PUBBLICHE

 

di Ivan Galea

Bracciano (RM) – Altra tegolata per la ormai ex amministrazione comunale Pd di Bracciano di Giuliano Sala.

Ad intervenire questa volta, su segnalazione dello scorso 25 novembre 2015 da parte del Comitato "Cittadini di Bracciano in Movimento", è l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – AGCM – che ha rilevato "problematiche di natura concorrenziale che potrebbero derivare dall'affidamento diretto, ossia in assenza di gara, alla Laziofarma S.p.A. della gestione delle farmacie comunali tramite la semplice  adesione dei comuni al Consorzio intercomunale Coifal". In pratica il Coifal – Consorzio Pubblico Intercomunale – che al momento è composto da tre comuni – Bracciano, Gaeta e Castel Madama – ma dove possono aderire anche altri comuni, affida la gestione delle farmacie comunali dei propri consorziati ad una società denominata Laziofarma S.p.A.

La Laziofarma S.p.A. – società costituenda – è composta per una quota del 20% dal Coifal e dalla quota maggioritaria dell'80% da una società privata denominata Servizi Farmaceutici Srl. L'AGCM, quindi, su denuncia del Comitato "Cittadini di Bracciano in Movimento" evidenzia il fatto che la Laziofarma S.p.A. è una società dove il privato detiene una quota di capitale maggioritaria (80% delle quote di proprietà di Servizi Farmaceutici Srl) rispetto al pubblico (20% delle quote di proprietà del Consorzio Intercomunale Coifal) che andrebbe a ledere il diritto alla libera concorrenza di terzi, in quanto la gestione delle varie farmacie comunali avviene con affidamenti diretti senza una gara.

Ricapitolando: in futuro anche altre amministrazioni comunali del Lazio, aderendo al Coifal, vedrebbero gestire le proprie farmacie comunali dalla Laziofarma S.p.A. che per l'80% appartiene alla società Servizi Farmaceutici Srl.

Sul sito istituzionale del Coifal si legge infatti "Rappresenti un'Amministrazione comunale e sei interessato all'apertura di una farmacia gestita dal tuo Comune? Il Coifal ti garantisce, in modo del tutto gratuito, la giusta assistenza ed un supporto giuridico/amministrativo per valutare la possibilità di istituire nella tua Città una farmacia pubblica secondo le Leggi e la giurisprudenza più attuale. Ti basta inviare una mail all'indirizzo di posta elettronica certificata coifal@pec.it con le informazioni del tuo Comune ed un riferimento telefonico. Nostri incaricati ti contatteranno per un'appuntamento."

Un bell'affare, non c'è che dire, soprattutto per il privato (Servizi Farmaceutici Srl) proprietario dell'80% di Laziofarma S.p.A.)che vedrebbe piovere farmacie comunali attraverso affidamenti diretti da parte del Coifal alla Laziofarma S.p.A. Va infatti evidenziato che oggi il Coifal è costituito da 3 comuni, ma che attraverso la semplice adesione potrebbe anche vedere la partecipazione di tutti i comuni del Lazio. E in questo caso la gestione delle farmacie comunali sarebbe affidata alla Laziofarma S.p.A. che di fatto è per l'80% di una società privata: La Servizi Farmaceutici Srl.

Le chiamiamo ancora farmacie comunali?




DA CASERTA AL LAZIO: ECCO CHI DETIENE IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE PUBBLICHE

di Chiara Rai – Ivan Galea – Alberto De Marchis – Angelo Parca

Nel Lazio le nuove farmacie comunali di Bracciano, Gaeta e Castel Madama saranno gestite da privati di Caserta e dintorni che partiti dalla loro terra hanno tirato sù un impero tanto da vantare il monopolio delle farmacie di oltre 24 Comuni campani. Adesso si mira al Lazio a tal punto che le farmacie pubbliche previste nei tre Comuni laziali rimangono di fatto pubbliche soltanto sulla carta perché in realtà sono controllate da alcuni casertani che ne detengono l’80% della proprietà attraverso un giro societario tra cui, anche se non direttamente, figura anche il farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo al quale la criminalità organizzata uccise il padre.

L’ingresso dei casertani nel Lazio L’ingresso di questi signori inizia con i primi passi mossi da Bracciano Comune alle porte nord di Roma che di recente è stato commissariato a seguito della dimissione di massa di 10 consiglieri di maggioranza più il sindaco Pd Giuliano Sala. La fuga dalle poltrone è avvenuta pochi giorni dopo una perquisizione dei carabinieri in Comune, allargata alle case di alcuni imprenditori perché la Procura di Civitavecchia ha rilevato irregolarità in alcuni appalti pubblici.

Dunque succede che Bracciano vende la farmacia comunale nel 2013 e nel 2014 gli viene in mente di riaprine una nuova tant’è che ottiene le autorizzazioni dalla Regione Lazio e con delibera di consiglio comunale in accordo col Comune di Gaeta capofila costituisce un consorzio intercomunale denominato Coifal.

L’anomalia della gara indetta dal consorzio di Comuni Ma da qui la storia s’infittisce di ombre perché questo consorzio indice un bando per affidare la gestione dei servizi delle farmacie nonché i costi vivi per l’apertura delle stesse. L’intento della gara è trovare un partner privato che insieme al consorzio Coifal costituisca una società mista, dove il privato deterrà ben l'80% di quote, che di fatto avrà in mano tutte le attività del servizio farmaceutico dei comuni consorziati . Fin qui tutto chiaro se non fosse che il consorzio pubblico Coifal a giugno 2015 indice la gara e a vincerla è una società che si costituisce subito dopo la pubblicazione del bando. La fortunata partecipante si chiama Servizi Farmaceutici Integrati Srl e si costituisce per l’appunto soltanto il 9 Luglio 2015. Quest’ultima – Servizi Farmaceutici Integrati Srl –  rappresenta il privato che insieme al Coifal andrà a costituire la Laziofarma-Farmacie Pubbliche Laziale SpA., società a capitale misto.

Ed ecco che compaiono i soliti noti. Questo neo privato, la Servizi Farmaceutici Integrati Srl è controllato dalla società Mages Srl che ne detiene il 100% delle quote.

L’anello di congiunzione tra Campania e Lazio Mages srl è nient’altro che l’anello di congiunzione tra la Campania e il Lazio, si trova esattamente al centro della galassia societaria che abbiamo esplorato e che abbiamo descritto nel grafico allegato a questo articolo.
 

In Campania questo “scandalo”delle farmacie ha riempito le cronache Ciò che non si sapeva è che la mano campana sia arrivata oltre le porte di Roma. La società Mages Srl con sede legale a Caserta, controlla quindi il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che a sua volta detiene l'80% della partecipazione in Laziofarma Spa.

Lo scandalo delle farmacie in Campania Il gemello campano del consorzio Coifal si chiama Ciss ma nella terra madre la musica è più pesante. In Campania sia a Cellole come a Sessa Aurunca la stampa locale parla di un assodato cerchio politico-amministrativo lobbistico delle farmacie comunali, portando come esempio la seconda farmacia di Cellole, che nel 2014, sarebbe stata “affidata in gestione” all'Incofarma, di cui l'allora assessore ai Lavori Pubblici di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio era Amministratore Delegato. Di Iorio poi si è dimesso da AD a fine 2014.

La scoperta è che Di Iorio figura comproprietario delle quote della società Gess Srl insieme ad un certo Renato Esposito domiciliato a Sessa Aurunca. La Gess srl a sua volta detiene le quote della Soc.i.ge.ss srl che altri non è che il privato che etiene il 75% della società mista INCO.FARMA che gestisce le farmacie di 24 comuni della Campania.

Di Iorio notoriamente è legato al farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo che con lo stesso ha fatto anche politica. Luigi Mascolo ha una società denominata Compagnia Europea di Smaltimento Farmaci srl insieme a Massimo Cox che a sua volta detiene il 50 % delle quote della Mages Srl che a sua volta controlla il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che andrà a costituire in quota 80% insieme al consorzio pubblico Coifal in quota 20% la  Laziofarma Spa. Inoltre sempre Luigi Mascolo detiene il 100% della società Farm Mascolo srl che si occupa di commercio di prodotti farmaceutici.

Esposti e interrogazioni Questi singolari movimenti hanno destato l’interesse di diverse realtà a partire dai Cittadini di Bracciano in Movimento per arrivare fino ad una interrogazione parlamentare dell’M5S presentata lo scorso 16 dicembre da Romano Paolo Nicolò e Luca Frusone all’attenzione dei ministri degli Interni e della Salute. Ci sono inoltre due esposti di cui uno di alcune farmacie di Gaeta indirizzato alla procura della Corte dei Conti e un’altro alla procura di Napoli da parte di Federfarma di Caserta, Salerno, Benevento, Napoli e Avellino e l’ordine dei farmacisti di Caserta Napoli Benevento e Salerno. Il comune denominatore è il fatto che con giochi societari di quote le farmacie comunali sono monopolizzate, e non mancano le “anomalie”, dai soliti privati in barba alla legge 475/1968 che stabilisce la natura pubblicistica della gestione delle delle stesse che sono un servizio pubblico essenziale

Anche l'associazione antimafia Antonino Caponnetto ha denunciato l'intera vicenda presentando un esposto a tutte le prefetture del Lazio.

La difesa del Coifal Il presidente Coifal Mario Paone dal canto suo ha inteso chiarire in una conferenza stampa che tutto è stato operato nella piena trasparenza e sottolineato che “i termini di gara sono stati rispettati”. Durante l’incontro è stato poi detto che la società individuata (quella per interderci costituita dopo il bando) si avvale quale farmacista garante di Luigi Mascolo, figlio di Giuseppe che non si è legato alla camorra. Con un biglietto da visita così, allora, è tutto consentito?
 




DA CASERTA AL LAZIO: ECCO CHI DETIENE IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE PUBBLICHE

di Chiara Rai – Ivan Galea – Alberto De Marchis – Angelo Parca

Nel Lazio le nuove farmacie comunali di Bracciano, Gaeta e Castel Madama saranno gestite da privati di Caserta e dintorni che partiti dalla loro terra hanno tirato sù un impero tanto da vantare il monopolio delle farmacie di oltre 24 Comuni campani. Adesso si mira al Lazio a tal punto che le farmacie pubbliche previste nei tre Comuni laziali rimangono di fatto pubbliche soltanto sulla carta perché in realtà sono controllate da alcuni casertani che ne detengono l’80% della proprietà attraverso un giro societario tra cui, anche se non direttamente, figura anche il farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo al quale la criminalità organizzata uccise il padre.

L’ingresso dei casertani nel Lazio L’ingresso di questi signori inizia con i primi passi mossi da Bracciano Comune alle porte nord di Roma che di recente è stato commissariato a seguito della dimissione di massa di 10 consiglieri di maggioranza più il sindaco Pd Giuliano Sala. La fuga dalle poltrone è avvenuta pochi giorni dopo una perquisizione dei carabinieri in Comune, allargata alle case di alcuni imprenditori perché la Procura di Civitavecchia ha rilevato irregolarità in alcuni appalti pubblici.

Dunque succede che Bracciano vende la farmacia comunale nel 2013 e nel 2014 gli viene in mente di riaprine una nuova tant’è che ottiene le autorizzazioni dalla Regione Lazio e con delibera di consiglio comunale in accordo col Comune di Gaeta capofila costituisce un consorzio intercomunale denominato Coifal.

L’anomalia della gara indetta dal consorzio di Comuni Ma da qui la storia s’infittisce di ombre perché questo consorzio indice un bando per affidare la gestione dei servizi delle farmacie nonché i costi vivi per l’apertura delle stesse. L’intento della gara è trovare un partner privato che insieme al consorzio Coifal costituisca una società mista, dove il privato deterrà ben l'80% di quote, che di fatto avrà in mano tutte le attività del servizio farmaceutico dei comuni consorziati . Fin qui tutto chiaro se non fosse che il consorzio pubblico Coifal a giugno 2015 indice la gara e a vincerla è una società che si costituisce subito dopo la pubblicazione del bando. La fortunata partecipante si chiama Servizi Farmaceutici Integrati Srl e si costituisce per l’appunto soltanto il 9 Luglio 2015. Quest’ultima – Servizi Farmaceutici Integrati Srl –  rappresenta il privato che insieme al Coifal andrà a costituire la Laziofarma-Farmacie Pubbliche Laziale SpA., società a capitale misto.

Ed ecco che compaiono i soliti noti. Questo neo privato, la Servizi Farmaceutici Integrati Srl è controllato dalla società Mages Srl che ne detiene il 100% delle quote.

L’anello di congiunzione tra Campania e Lazio Mages srl è nient’altro che l’anello di congiunzione tra la Campania e il Lazio, si trova esattamente al centro della galassia societaria che abbiamo esplorato e che abbiamo descritto nel grafico allegato a questo articolo.
 

In Campania questo “scandalo”delle farmacie ha riempito le cronache Ciò che non si sapeva è che la mano campana sia arrivata oltre le porte di Roma. La società Mages Srl con sede legale a Caserta, controlla quindi il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che a sua volta detiene l'80% della partecipazione in Laziofarma Spa.

Lo scandalo delle farmacie in Campania Il gemello campano del consorzio Coifal si chiama Ciss ma nella terra madre la musica è più pesante. In Campania sia a Cellole come a Sessa Aurunca la stampa locale parla di un assodato cerchio politico-amministrativo lobbistico delle farmacie comunali, portando come esempio la seconda farmacia di Cellole, che nel 2014, sarebbe stata “affidata in gestione” all'Incofarma, di cui l'allora assessore ai Lavori Pubblici di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio era Amministratore Delegato. Di Iorio poi si è dimesso da AD a fine 2014.

La scoperta è che Di Iorio figura comproprietario delle quote della società Gess Srl insieme ad un certo Renato Esposito domiciliato a Sessa Aurunca. La Gess srl a sua volta detiene le quote della Soc.i.ge.ss srl che altri non è che il privato che etiene il 75% della società mista INCO.FARMA che gestisce le farmacie di 24 comuni della Campania.

Di Iorio notoriamente è legato al farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo che con lo stesso ha fatto anche politica. Luigi Mascolo ha una società denominata Compagnia Europea di Smaltimento Farmaci srl insieme a Massimo Cox che a sua volta detiene il 50 % delle quote della Mages Srl che a sua volta controlla il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che andrà a costituire in quota 80% insieme al consorzio pubblico Coifal in quota 20% la  Laziofarma Spa. Inoltre sempre Luigi Mascolo detiene il 100% della società Farm Mascolo srl che si occupa di commercio di prodotti farmaceutici.

Esposti e interrogazioni Questi singolari movimenti hanno destato l’interesse di diverse realtà a partire dai Cittadini di Bracciano in Movimento per arrivare fino ad una interrogazione parlamentare dell’M5S presentata lo scorso 16 dicembre da Romano Paolo Nicolò e Luca Frusone all’attenzione dei ministri degli Interni e della Salute. Ci sono inoltre due esposti di cui uno di alcune farmacie di Gaeta indirizzato alla procura della Corte dei Conti e un’altro alla procura di Napoli da parte di Federfarma di Caserta, Salerno, Benevento, Napoli e Avellino e l’ordine dei farmacisti di Caserta Napoli Benevento e Salerno. Il comune denominatore è il fatto che con giochi societari di quote le farmacie comunali sono monopolizzate, e non mancano le “anomalie”, dai soliti privati in barba alla legge 475/1968 che stabilisce la natura pubblicistica della gestione delle delle stesse che sono un servizio pubblico essenziale

Anche l'associazione antimafia Antonino Caponnetto ha denunciato l'intera vicenda presentando un esposto a tutte le prefetture del Lazio.

La difesa del Coifal Il presidente Coifal Mario Paone dal canto suo ha inteso chiarire in una conferenza stampa che tutto è stato operato nella piena trasparenza e sottolineato che “i termini di gara sono stati rispettati”. Durante l’incontro è stato poi detto che la società individuata (quella per interderci costituita dopo il bando) si avvale quale farmacista garante di Luigi Mascolo, figlio di Giuseppe che non si è legato alla camorra. Con un biglietto da visita così, allora, è tutto consentito?




BRACCIANO, CASTEL MADAMA E GAETA: IL COIFAL QUERELA L'ASSOCIAZIONE ANTIMAFIA ANTONINO CAPONNETTO

Redazione
Bracciano (RM)
– Mercoledì 18 novembre 2015 il Coifal (Consorzio intercomunale farmacie laziali) ha proceduto a presentare formale querela di parte contro l'Associazione "Caponnetto" per aver diffuso notizie false e strumentali che hanno arrecato all'Ente pubblico un grave danno di immagine.

Nei giorni scorsi l'Associazione Caponnetto ha divulgato un esposto ripreso da numerosi siti web di notizie nonché da canali tradizionali della stampa locale. Lo stesso esposto è stato divulgato contemporaneamente nei territori di Bracciano e Castel Madama. Tale esposto non solo contiene fatti e circostanze assolutamente false, ma ha inteso palesemente dipingere le attività del Consorzio come attività "illecite", appellandole "contrarie alla legge".

Ritenendo tali dichiarazioni gravi e fortemente lesive dell'immagine del Consorzio intercomunale delle farmacie pubbliche laziali, lo stesso ha provveduto, al fine di tutelare i propri diritti, a denunciare per diffamazione l'Associazione Caponnetto nella persona del suo Segretario, con salvezza di integrare alla querela altri soggetti che, nell'intenzione di adombrare i fini pubblici ed istituzionali del Coifal, hanno preso parte, a vario titolo, alla diffusione di notizie diffamatorie.

Tale decisione del Coifal è nata dall'esigenza di difendere l'immagine e le l'operato istituzionale del Consorzio intercomunale (di cui fanno parte attualmente tre Comuni del Lazio) che è sempre stato incentrato nel pieno rispetto della Legge, della trasparenza e della correttezza istituzionale.

A causa degli tabella diffusi nei giorni scorsi si è voluto artatamente dipingere negativamete l'attività del Coifal, addirittura arrivando alle accuse di "illiceità" e gettando ombre su presunte attività criminose. A queste gravi accuse, ancorché completamente false, il Coifal intende andare fino in fondo, chiedendo alle Autorità competenti anche di indagare sulle reali motivazioni ed interessi terzi che hanno contribuito a mettere in atto una siffatta campagna mediatica diffamatoria.
 




BRACCIANO: BUFERA SULLA GARA PER LA GESTIONE DELLE FARMACIE COMUNALI

Redazione

Bracciano (RM) – Sotto accusa il Coifal – Consorzio Intercomunale delle Farmacie Pubbliche Laziali –  partecipato dai Comuni di Bracciano, Gaeta e Castel Madama. Sotto la lente d'ingrandimento le modalità con le quali è stato pubblicato il bando finalizzato a scegliere il socio privato che dovrà versare i 416mila euro, pari all'80 percento di 520mila euro che servono per costituire la Laziofarma-Farmacie Pubbliche Laziale SpA., società a capitale misto, che assumerà tutti i rischi imprenditoriali dell'iniziativa. Laziofarma-Farmacie Pubbliche Laziale SpA si occuperà quindi della gestione delle Farmacie nella titolarità dei Comuni aderenti in ogni tempo al Consorzio Coifal.

Ad accendere i riflettori il consigliere comunale di Gaeta Eduardo Accetta, che invitava il direttore generale del Coifal Anna Maria Valente a revocare l'intera procedura di gara, evidenziando il fatto che il responsabile unico del procedimento Pasquale Manzo, designato con determina dirigenziale, non avrebbe avuto titolo di studio e competenze all'altezza del compito da svolgere e non essendo dipendente di ruolo o in servizio al Consorzio Coifal non poteva essere nominato responsabile del procedimento. Tra le altre motivazioni edotte dal consigliere comunale del comune di Gaeta anche il fatto che il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 49 giorni prima e non 52 come prevede la legge. Accetta faceva notare anche l'assenza, sui siti istituzionali dei tre comuni – Bracciano, Gaeta e Castel Madama – di qualsiasi riferimento al bando di gara.

Lo scorso 10 settembre il Consorzio Intercomunale Farmacie Laziali prendeva atto, oltre che delle diffide pervenute dal consigliere del Comune di Gaeta e di una farmacia privata di Castel Madama, anche del fatto che il Comune di Bracciano chiedeva un differimento della gara in quanto si sarebbe dovuto riunire il Consiglio comunale a seguito dei rilievi espressi dal proprio collegio dei revisori in merito alla vicenda.

"Cittadini di Bracciano, sapevate di possedere un Consorzio Farmaceutico, costituito insieme al Comune di Gaeta, per opzionare la licenza regionale per la gestione di una Farmacia Comunale, mediante l’affidamento del servizio ad una società mista pubblico – privata? – Dichiarano in una nota dal Comitato Cittadini di Bracciano in Movimento – Tutto questo è ancora in fase di start-up ma, – prosegue la nota – a nostro avviso, sarebbe necessario un controllo sugli atti che l’organo di Amministrazione sta ponendo in essere per procedere all’affidamento del servizio.

Perché? Iniziamo dicendo che, dopo la costituzione del Consorzio, la base societaria si è ampliata con l’ingresso del Comune di Castel Madama. Un’altra buona motivazione per un controllo degli atti potrebbe essere il fatto che lo stesso organo di revisione dei conti del Comune di Bracciano abbia definito davvero “pittoresca” (citazione testuale) la prima fase di start-up delle operazioni; e inoltre che, solo dopo esplicita richiesta del collegio stesso, l’organo amministrativo del Coifal (ovvero il nostro Consorzio Farmaceutico), ha finalmente redatto un business plan.

È stato inoltre pubblicato il bando di gara per la scelta del socio privato, che dovrà apportare l’80 per cento dei 520 mila euro necessari per la costituzione della “Laziofarma – Farmacie Pubbliche Laziali S.p.A.”, società a capitale misto, che assumerà il rischio imprenditoriale in prima persona e dunque anche la riscossione dei dividendi. Tuttavia sulla Gazzetta Ufficiale gli atti risultano pubblicati quarantanove giorni prima (invece dei cinquantadue necessari), considerando il termine di presentazione delle offerte. Sarà un caso che il primo settembre 2015 il Comune di Bracciano si apprestava ad approvare il bilancio preventivo? Inoltre, anche se il codice appalti non detta alcun obbligo in questo senso,  l’assenza di ogni riferimento alla gara sui siti istituzionali dei tre Comuni coinvolti, a nostro avviso desta qualche perplessità, poiché di fatto limita la possibilità di partecipazione.

Questo stesso bando fu ritenuto dal Collegio dell’organo di revisione di Bracciano “anomalo”, in quanto non rispettava i termini di efficacia, efficienza ed economicità del servizio farmaceutico. Inoltre il Comune di Bracciano, pur se sollecitato dall’organo di controllo, non ha attivato, al pari degli altri Comuni, nessuna attività di indirizzo e controllo sul Consorzio Coifal. Appare quanto meno singolare che nessun dirigente comunale responsabile del servizio, abbia esercitato un controllo preventivo in termini di legittimità del bando di gara, ed è altresì gravissimo che i revisori dei conti sottilineino che un bando non risponde ai principi fondamentali di efficacia, efficienza ed economicità.

Avete capito bene cittadini? E’ stato pubblicato un bando di gara che l'organo di revisione definisce in contrasto con gli interessi pubblici. Non potremmo allora aggiungere che i consiglieri del Coifal andrebbero rimossi, in quanto non tutelano gli interessi pubblici?

Andiamo avanti, ed ecco che un Consigliere Comunale di Gaeta emette una diffida ai tre Comuni consorziati Bracciano, Gaeta e Castel Madama, proprio per le modalità con le quali è stato redatto il bando di gara. Scendiamo poi nei dettagli, per far sapere alla cittadinanza chi siede nell’organo direttivo della Coifal farmaceutiche, e chi frequenta spesso le assemblee direttive e di consiglio.

La Costituzione avvenne il 13 Marzo del 2014, con una quota di partecipazione del comune di Bracciano al 50 percento, con un onere complessivo di  2.500,00 euro, e con una durata dell'impegno di 50 anni, con delibera firmata dalla D.ssa Biancamaria Alberi (citata poi in altro giudizio dalla Procura di Civitavecchia, per presunte false dichiarazioni e per dei “non ricordo” in merito a indagini interne al Comune, giudizio che ha portato alla condanna in primo grado di Roberto Razzino). I rappresentanti per il comune di Bracciano sono quattro persone: nel Consiglio d’Amministrazione troviamo l’avv. Massimiliano Lombardo (PD), residente a Bracciano e collaboratore presso la Cooperativa Trifoglio di Bracciano, e l’arch. Ivan Cristadoro, già in Commisione Ambiente, Territorio e Urbanistica, iscritto presso i Giovani Democratici di Bracciano, che sta attualmente restaurando il Duomo di Santo Stefano, edificio di culto cattolico di Bracciano. Il giorno 25 settembre 2015, presso la sede legale del Comune di Castel Madama in Corso Cavour 34, si è riunito il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Coifal, per accettare le dimissioni dalla carica di Consiglieri di Amministrazione dell’avvocato Lombardo e dell’architetto Cristadoro, nominando al loro posto i signori Claudio Valentini nato a Bracciano, responsabile territoriale (S.L.I.), e il signor Mancini Giovan Felice nato a Tivoli, residente presso il Comune di Castel Madama.

Tra i revisori dei conti, ci sono il dott. Leonardo Vitale, commercialista e Revisore Contabile presso gli uffici di piazza IV Novembre e il dott. Diego Rossi commercialista e Revisore Contabile presso lo “Studio Associato Bonato Dott.ssa Paola – Rossi Dr. Diego”, con sede in via Claudia 35. Nelle frequenti assemblee direttive e di consiglio della Coifal, presso Piazza XIX Maggio, 10 nel Comune di Gaeta, risulta sempre presente l’Assessore Rinaldo Borzetti nella qualità di delegato del sindaco di Bracciano Giuliano Sala, mentre solo in un’occasione troviamo il vice sindaco e assessore Giampiero Nardelli.
Quanto costerà il Consorzio alla comunità braccianese? tra viaggi, gettoni di presenza, attività amministrativa e quant’altro. Dal momento che il Consorzio Farmaceutico è proprietà anche di Bracciano, avrà almeno un utile? Per il momento, vista la fase di start-up, il consorzio Coifal presenta un bilancio senza movimenti significativi, chiuso nel 2014 con un totale tra passivo e attivo, pari a 6.579 euro, che evidenzia una perdita d’esercizio di 395,00 euro. Vedremo in futuro i risultati. – La nota del Comitato Cittadini di Bracciano in Movimento conclude – Infine, torniamo a noi: a chi ha fatto comodovendere la farmacia comunale di Bracciano?"