IL COCORICĂ’ DEVE 100MILA EURO AL COMUNE DI RICCIONE

Redazione

Ammonta a 97.651 euro l’importo relativo alla TARI che la società Piramide srl, precedente società di gestione, deve versare alle case comunali per gli anni 2012, 2013, 2014 e 2015. Importo destinato a crescere per le maggiorazioni previste per legge da calcolare per gli anni 2014 e 2015.
A seguito della richiesta di rateizzo del pagamento dell’imposta presentata dalla precedente società di gestione della discoteca Cocoricò, e in corso di concessione dal Comune di Riccione, ad oggi non si è presentato alcun rappresentante della società presso gli Uffici Tributi per concordare gli aspetti tecnici di dilazione.

Nello specifico per l’anno 2012 , a seguito degli accertamenti per omessa denuncia, è stata emessa un’ingiunzione fiscale che non ha ottenuto riscontro positivo in termini di pagamento. Prossimo passo l’attivazione della procedura esecutiva da parte di Sorit.

Per il 2013, dopo il sollecito di pagamento e l’accertamento per omesso versamento, si procederà all’ingiunzione fiscale e, trascorsi 60 giorni di tempo, alla procedura esecutiva.
Per quanto riguarda il 2015 è stato emesso un avviso bonario.

Per il pagamento del corrispettivo della Tari relativo agli anni 2014 e 2015 si procederà con forme di recupero coercitive con una sanzione del 30% ad aggravio dell’importo previsto.

A non aver ottemperato all’obbligo di versamento dell’imposta, negli anni antecedenti il 2012 con l’ingresso della precedente società, si contano altre 8 società: Perplex srl, Enco srl, Giomar srl, Starnight srl, Coco srl, Marapal srl, Bru.ma srl ed El.Ca srl. Di queste due ( Coco srl e Marpal srl sono in liquidazione).
L’importo complessivo di mancato versamento Tari a carico di queste società ammonta ad oltre 400mila euro.

Per l’Amministrazione Comunale “si tratta di una cifra importante, di cui 100mila solo a carico della precedente società, che va ad incidere in maniera consistente, oltre che sulle casse comunali, anche sull’immagine stessa della città che necessità di imprese sane e operose.
Il Comune è pronto a supportare in ogni modo tutte le imprese, a patto che queste dimostrino disponibilità a lavorare con e per la comunità tutta, e quindi in primis adempiendo ai loro doveri tributari. Fare impresa è anche un dovere sociale oltre che un grande impegno privato",

 




COCORICO': MINACCIATO IL QUESTORE DI RIMINI. IL TITOLARE:"FORSE NON RIAPRIAMO PIU'"

Redazione

Rimini e Riccione – In questi casi le azioni intimidatorie non risolvono il problema. "Apprendo solo ora via internet che il Questore di Rimini Maurizio Improta ha ricevuto minacce di morte a seguito del provvedimento di chiusura di 4 mesi della discoteca Cocoricò. Ritengo tutto ciò inqualificabile ed inaccettabile". A scriverlo sul suo profilo Facebook è Fabrizio De Meis, uno degli azionisti del Cocoricò, la discoteca di Riccione chiusa dal questore di Rimini dopo la morte per ecstasy del 16enne Lamberto Lucaccioni di Città di Castello. "Se certi gravissimi e inaccettabili episodi si dovessero ripetere – avverte – potremmo anche valutare decisioni drastiche come la mancata riapertura del Cocoricò a prescindere dall'esito dei ricorsi".

E' ancora De Meis a sottolineare che "si possono avere idee diverse ma vanno manifestate sempre con civiltà e rispetto verso tutte le istituzioni che hanno il difficile compito di governare un territorio". "Stiamo cercando – spiega ancora – nel rispetto della legge e nel rispetto dei ruoli di riuscire a sospendere il provvedimento di chiusura ma ribadiamo in maniera netta, forte e chiara, l'assoluto rispetto delle istituzioni, e la nostra posizione contro ogni forma di violenza anche verbale. Anche nelle difficoltà vogliamo un clima di serenità e rispetto".