MARINO, OSPEDALE “SAN GIUSEPPE”: RIAPRE IL REPARTO DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA

Redazione

Marino (RM) – Buone notizie dall’ospedale “San Giuseppe” di Marino: dopo i lavori di ristrutturazione, riapre infatti il reparto di degenza ordinaria di Ostetricia e Ginecologia.

A darne notizia sono il Sindaco della Città di Marino, Adriano Palozzi, e il Commissario straordinario della Asl Rm H, Dott. Claudio Mucciaccio, che nella mattinata di lunedì 4 febbraio, alle ore 9,30, faranno visita, insieme all’Assessore alla Sanità comunale Remo Pisani e al direttore sanitario del nosocomio marinese Dott. Michele Di Paolo, al terzo piano del Padiglione B della struttura ospedaliera di Marino. Il reparto è stato interamente ristrutturato con il rifacimento completo del nuovo blocco parto che comprende due sale parto, una vasca parto in acqua per le partoriente che ne facciano richiesta e diciotto posti letto.

Tutti gli ambienti sono funzionali alle sale parto e rispettano le vigenti norme di sicurezza. Grande soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Palozzi che sottolinea come il nuovo blocco parto risolva definitivamente il problema causato in questi anni dalla collocazione temporanea al secondo piano di Ostetricia e Ginecologia. Il lavoro non finisce qui. Il primo cittadino marinese fa inoltre sapere che, prossimamente, assisteremo anche alla riapertura del reparto di Neonatologia, adiacente al blocco parto, nel Padiglione A del “San Giuseppe”, a miglioramento di tutta Ostetricia e Ginecologia. Palozzi conclude che, con il blocco parto, l’ospedale di Marino offre la possibilità di usufruire della migliore struttura dei Castelli Romani sia da un punto di vista ricettivo che alberghiero.

Palozzi rassicura anche sulla prossima riapertura del Consultorio di via Costa Batocchi, trasferito momentaneamente al poliambulatorio di Ciampino per consentire alcuni lavori di ristrutturazione, che andranno a rafforzare e ad ampliare il servizio. Smentite, dunque, definitivamente le voci di una possibile chiusura della struttura che avevano scatenato gli allarmismi degli ultimi giorni. Si tratta di altri due tasselli fondamentali di supporto alla tutela della salute pubblica nonostante gli allarmanti tagli alla sanità imposti dal governo centrale.

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FRASCATI OSPEDALE SAN SEBASTIANO: DAL 1 FEBBRAIO CHIUDE IL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA

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Redazione

Frascati (RM) – In merito alla decisione della Direzione Generale dell’Azienda Usl Roma H di chiudere il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale “San Sebastiano” di Frascati, il Sindaco Stefano Di Tommaso ha dichiarato:

«Ho appreso con estrema preoccupazione della nota inviata alla Regione Lazio dal Commissario Straordinario dell’Azienda Usl Roma H Prof. Claudio Mucciaccio e dal Direttore Sanitario della stessa Azienda Dott. Vittorio Amedeo Cicogna, nella quale, a causa della cronica carenza di personale, si dispone – come recita la lettera – “la sospensione della attività del reparto SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, ndr) dell’Ospedale di Frascati con decorrenza dal 1 febbraio 2013, in modo da garantire, almeno, il funzionamento di quello di Albano”.

L’immobilismo mostrato ancora una volta dalla Regione Lazio sui delicati temi della Sanità ha prodotto questa sofferta decisione dei vertici della Roma H, che avevano più volte segnalato agli uffici regionali ed alla struttura Commissariale la gravissima condizione di carenza di personale medico nei reparti SPDC di Frascati e Albano.

A distanza di due mesi dalla paventata chiusura, sottolineo l’assoluta inadempienza della Regione Lazio a dare una concreta risposta  alle motivate e giuste richieste – a seguito di una forte mobilitazione – nei confronti dei Sindaci dei Distretti interessati (H1 H3, X Municipio), delle Associazioni dei familiari, dei sindacati e degli operatori. Purtroppo, soltanto utilizzando personale reperito presso altre strutture territoriali, che ringrazio per l’encomiabile impegno,  si è riusciti a garantire per questo lasso di tempo il funzionamento, seppure ridotto, del servizio, ma la situazione è ormai divenuta insostenibile.

Una sorta di “disastro annunciato” al quale la Regione Lazio non ha saputo far fronte, come sottolineato nella lettera del Commissario e del Direttore Sanitario della Roma H: “Con nota del 20/11/2012 prot. n. 100479 questa Direzione segnalava peraltro agli uffici regionali che era evidente come tale soluzione, sguarnendo ulteriormente altri servizi, anch’essi carenti di personale, non avrebbe potuto essere mantenuta per un lungo periodo ma aveva il solo obiettivo di consentire l’auspicabile intervento delle altre Amministrazioni sia nella ridefinizione dei bacini di utenza e nella afferenza della popolazione proveniente dal X Municipio di Roma, sia nella possibile concessione di deroghe al blocco delle assunzioni in modo da poter rispettare, presso i reparti di che trattasi, gli standard di personale fissati dalla stessa Regione Lazio con DCA n. 90/2010”…. A tali innumerevoli segnalazioni non seguiva alcun provvedimento che modificasse le gravi carenze denunciate”.

Infatti, occorre prendere atto – e lo sottolineo con forza – che, dopo due mesi, la Regione Lazio non ha provato a trovare la benché minima soluzione ad un problema così impellente ed importante.

La chiusura del Servizio Psichiatrico di Frascati provocherebbe grandi difficoltà nel trovare un posto letto in una realtà metropolitana cronicamente afflitta dal soprannumero, il conseguente stazionamento a tempo indeterminato di pazienti nel Pronto Soccorso e trasferimenti in servizi psichiatrici lontani. Nel Servizio Psichiatrico dell’Ospedale San Sebastiano vengono ricoverati pazienti provenienti dalla Asl Roma B (X Municipio) – che da sola determina un carico di lavoro pari a circa il 40% sul totale degli interventi a Frascati – e dai Distretti H1 e H3 della Asl Roma H, per un bacino di utenza di circa 400.000 persone.

È ineludibile che la Regione Lazio prenda coscienza della necessità di potenziare – e non chiudere – i Servizi Psichiatrici. Nel Lazio ci sono circa 60.000 persone con sofferenza mentale e a tutt’oggi il numero dei posti letto per l’urgenza è meno della metà di quanto previsto dalla Legge, circa 200 posti contro i 500 previsti dagli standard nazionali. Ma la cosa ancora più grave è che nel nostro territorio i posti letto invece di essere 42 sono solo 15! Se tagli devono essere fatti questi non devono assolutamente riguardare la Psichiatria, dove negli ultimi anni si è perso oltre il 30% del personale in servizio, con la conseguente impossibilità di garantire i livelli essenziali di assistenza anche nei servizi territoriali.   

Torno a chiedere alla Regione Lazio, investita fin dallo scorso marzo della questione e che – ribadisco ancora – a tutt’oggi non ha dato alcuna seria risposta nell’affrontare la situazione critica di questo momento, di mettere il Servizio Psichiatrico di Frascati nelle condizioni di continuare a svolgere una funzione essenziale e irrinunciabile per i pazienti e per le comunità locali.

Mi sono nuovamente attivato cercando di entrare in contatto con il Dott. Filippo Palumbo, Commissario ad Acta e nei prossimi giorni – insieme ai Sindaci del distretto Roma H1 e H3 e al Presidente del Municipio Roma X – individueremo ancora iniziative, anche eclatanti, per impedire la chiusura del servizio. Saremo accanto alle associazioni dei familiari dei malati in questa battaglia di civiltà, contro l’indifferenza di chi dovrebbe garantire un importante servizio e un diritto fondamentale».




LAZIO, SANITA': NUOVE NOMINE DELLA POLVERINI "DIMISSIONARIA" PER LE ASL RMH E RMF

Chiara Rai

Castelli Romani (Rm) – Nuove nomine nelle asl RmH e RmF: per il distretto sanitario castellano, Anzio compreso, il nuovo commissario straordinario è Claudio Mucciaccio e per Civitavecchia Tolfa e Allumiere c’è Camillo Riccioni.

Mucciaccio ex sindaco di Grottaferrata negli anni ottanta, di estrazione politica di centrodestra favorito nelle fila Udc e con 40 anni alle spalle di attività medica, ha ricoperto il ruolo di direttore sanitario tra il 2003 e il 2005 e adesso ha raccolto un incarico non di facile gestione: la sanità castellana ha diverse criticità da affrontare.

A partire dal sovraffollamento del pronto soccorso di Albano per proseguire con gli interventi di messa in sicurezza di Velletri e le carenze di pediatria a Marino nonché lo stallo de lavori all’ospedale dei Castelli. Per Camillo Riccione, direttore generale in carica della Asl RmA, angiologo classe 1956 la nomina di commissario straordinario lo impegnerà su due fronti.

Un nome che fa discutere sia Fli che il Pd che criticano la scelta del presidente regionale dimissionario Renata Polverini la quale ha scelto una figura già impegnata in ambito sanitario: insomma un direttore per due Asl, per i finiani e il centrosinistra è davvero troppo.