CIAMPINO PRINT E CAVICCHI: AMBIGUITA' NELL'ITER – L'INCHIESTA CONTINUA

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – Il 24 luglio scorso è scaduto il termine per presentare le osservazioni relativamente al programma integrato Ciampino Xa2. Per l’occasione eravamo presenti nella sala rossa del VII municipio, dove il presidente Fantino, l’arch. Ceccarelli e l’ing. Silvestri hanno accolto le ultime osservazioni e dato le ultime spiegazioni.

LA CRONACA
Cosa è stato detto di diverso dall’assemblea del 15 luglio?
Niente. Abbiamo assistito al replay degli scorsi interventi e alla cristallizzazione di alcune posizioni. I comitati di quartieri hanno ribadito le loro posizioni e chiesto nuovamente che gli oneri concessori e i contributi straordinari vengano utilizzati per quelle opere di pubblica utilità già esposte nell’osservazione presentata (http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=11155&arg=3&red=1).

I consorziati hanno espresso perplessità sulla direzione in cui si sta muovendo il programma dal momento che, viste le numerose osservazioni, rischia di diventare un progetto più pubblico che privato: per questo hanno chiesto garanzie politiche sul programma, affermando che solo dopo queste certezze arriveranno i finanziamenti. Antonello Ciancio, consigliere comunale del Municipio VII, ha informato del fatto che in giornata il consiglio aveva approvato una risoluzione con le osservazioni condivise (tra le altre osservazioni hanno chiesto che le opere pubbliche siano fatte prima delle private – sembra raccolto dunque l’invito fatto da noi nel precedente articolo). L’architetto Moretti, il responsabile del progetto per il Consorzio, ha chiarito che la collocazione delle varie strutture all’interno dell’area sarà studiata in base alle indicazioni che arriveranno (quando?) riguardo il carico antropico. Marco Pazienza, assessore ai lavori pubblici a Ciampino, è intervenuto auspicando che la collaborazione tra il VII municipio e il comune di Ciampino sulla questione Print sia solo l’inizio di un più forte legame, dal momento che quello interessato è un assetto territoriale unico che non può essere considerato come diviso: i confini amministrativi non sono anche territoriali. Ad esprimere dubbi sul programma Print nella sua totalità sono stati Silvana Casentini di Città In Comune e Carlo Campanella di “Salvaciclisti”: i due hanno manifestato il loro disappunto per questo progetto che prevede l’incremento di strade e cemento e che non lascia spazio ad un’altra idea di città. Quello che è chiaro è che quel fronte unitario che inizialmente sembrava ostile al PRINT ad oggi sembra essersi disgregato, lasciando posto ad una strategia che potremmo definire “compromissoria” per alcuni o comunque “egoistica” per altri. 

RIPENSARE LE CITTA’
Ma di chi è la colpa? Parliamoci chiaro.
Morena, Gregna Sant’Andrea e Osteria del Curato sono quartieri allo sbando. Degradati, abbandonati, in una parola: periferici. Sì perché “periferia” è ormai diventato un aggettivo più che un nome, tanto che probabilmente non rende merito a quei tanti paesi periferici che comunque conservano una loro poesia. Ragionamento che invece non possiamo fare per la periferia romana, area che con il passare degli anni diventa sempre più la discarica del centro, seppur in termini di capitale umano non ci siano paragoni. Se quindi Morena, Gregna e Osteria del Curato vedono nel Print una opportunità, la colpa di chi è? E’ del privato che “giustamente” cerca di trarre profitto dalla riqualificazione di un’area o del Comune di Roma che ingiustamente per anni ha sorvolato sui problemi fuori dal G.R.A.?
Se gli abitanti si stanno accontentando di un programma dall’iter ambiguo, che prevede più cemento e più strade (e quindi più inquinamento e meno vivibilità) e che non tiene conto di alcuni pareri fondamentali sulla sostenibilità del progetto, la colpa è solo del comune di Roma, che invece di destinare fondi pubblici allo sviluppo infrastrutturale delle periferie ha preferito assegnare il compito ad un privato che mette quindi a disposizione fondi privati.
Potremmo discutere giorni e giorni sulla validità delle varie osservazioni presentate da associazioni, comitati, partiti o consigli comunali; potremmo discutere ore ed ore sul se sia giusto favorire gli interessi del privato che ci mette i soldi o garantire la parte pubblica del programma. Difficilmente raggiungeremmo una posizione forte ed unitaria. Ciò su cui tutti però dovremmo essere d’accordo è sul fatto che questo modo di fare urbanistica andrebbe rivisto e rivisitato alla luce dei tanti problemi che stanno sorgendo con questo programma: sarebbe bello se ogni tanto dalla storia imparassimo a non commettere ancora certi errori. Auspicando quindi che il futuro ci riservi un diverso modo di pensare la città, intanto continueremo a seguire questo progetto, pardon, programma.

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CIAMPINO, LA CITTA' IN COMUNE: "PROGETTO PRINT DANNOSO PER LA CITTA' E FUNZIONALE ESCLUSIVAMENTE PER CAVICCHI"

Redazione

Ciampino (RM) – "La Città in Comune, come più volte espresso, considera il PRINT Ciampino un progetto dannoso per la città di Ciampino e funzionale esclusivamente agli interessi del Sig. Cavicchi. Questo progetto infatti prevede lo sviluppo di un’area che già presenta 62 abusi, dichiarati non sanabili dal Comune di Roma e per i quali sono state emesse ordinanze di demolizione, in cambio di ‘riqualificazioni di parti del territorio urbano e della creazione di opere pubbliche’ assolutamente non funzionali al tessuto urbano della nostra città e dell’area di Morena/Gregna. Inoltre questo piano si inserisce in un parte del territorio già martoriato dalla cementificazione sregolata e insensata, completamente fuori legge data la vicinanza con l'aeroporto". Così dichiara Alessandro Porchetta di La Città in Comune attravesro una nota – Noi esprimiamo la nostra assoluta contrarietà – prosegue la nota –  all’uso di questo strumento urbanistico (la cosiddetta urbanistica contrattata) che a Roma ha SEMPRE visto soccombere l'interesse pubblico collettivo. Molte aree del territorio di Roma e dei comuni dell'area metropolitana sono state oggetto di interventi del privato con richieste di opere pubbliche irrisorie o rimaste irrealizzate. I risultati sono stati spesso quelli di avere edilizia residenziale e commerciale senza servizi, collegamenti di trasporto pubblico, molta parte di invenduto, territori destinati al degrado e costi enormi per la collettività per il suo risanamento. Riteniamo che la proposta in esame rientri pienamente in questa valutazione. Non accettiamo la logica della diminuzione del danno che è invece emersa dal documento sottoscritto in Consiglio Comunale da tutta la maggioranza e dall’opposizione (M5S compreso) nel quale sostanzialmente si afferma che il Comune deve essere invitato ai tavoli di partecipazione (e i cittadini? E le realtà territoriali di settore, vedi commercio?) e si dà indicazione di presentare delle osservazioni al piano finalizzate ‘a ridurre l’impatto sulle ricadute socio economiche del tessuto produttivo’. – Porchetta prosegue – Questo è uno specchietto per le allodole! Bisogna contrastare questo progetto con tutti gli strumenti a disposizione in quanto sono evidenti i numerosi errori di carattere tecnico-amministrativo susseguitesi nel corso del tempo. Per questo abbiamo presentato altre osservazioni al piano con l’obiettivo di fermare questo scempio e rimettere al centro la pubblica utilità agli interessi di chi specula e saccheggia i nostri territori. – La nota conclude – Proseguiremo la battaglia anche con altri mezzi che discuteremo con i cittadini e con quei settori sociali e produttivi potenzialmente più colpiti da questo progetto".

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CIAMPINO PRINT XA2: TRA SVILUPPO IMMOBILIARE E URBANISTICO COSA BOLLE IN PENTOLA?

 

Lunedì 14 Luglio alle ore 10.00 è stato convocato il Consiglio Comunale di Ciampino. All’ordine del giorno vi sono alcuni temi importanti. Per esempio , la discussione, valutazione  e delibera sul programma sul programma integrato Print Xa2 Ciampino.

 

di Domenico Di Pietro

Ciampino (RM) – Mentre tentavo con difficoltà di uscire dalla strada in cui è ubicato il mio condominio,  per immettermi su Viale Kennedy a Ciampino, a causa delle solite auto e camion parcheggiati sullo stop o sulle strisce pedonali oppure in doppia fila selvaggia, mi veniva di pensare ad un interessante articolo che avevo recentemente avuto modo di leggere su “La Repubblica”. Il pensiero mi veniva alla mente proprio guardando con preoccupazione alla situazione in cui versa Ciampino e alle mille cose che dovrebbero essere fatte per tentare di ridare dignità e sviluppo sostenibile alla città.

Del resto, cercare di pensare a come migliorare la città, dovrebbe essere un’ “ossessione” comune a tutti i cittadini. Invece molti restano barricati nei propri appartamenti oppure nelle loro villette con giardino, lasciando la partecipazione politica in uno stato di totale abbandono o nei casi migliori delegando senza nessun tipo di controllo democratico. I problemi quotidiani ovviamente sono molti e la politica viene lasciata da parte.

Ciampino e il buon governo:

Nell’articolo si parla di un gustoso libro dello storico Patrick Boucheron dal titolo “Conjurer la peur”. Si tratta di un saggio molto interessante sulla forza politica delle immagini che parte da un’originale e dettagliata analisi dell’opera il “Buon Governo” con cui il pittore senese Ambrogio Lorenzetti già nel 1338 mise in guardia contro gli effetti del buono e del cattivo governo in città e in campagna.

Francamente, oltre all’immagine del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (…direi giustamente obbligatoria), non saprei che quadri o immagini siano attualmente affissi alle pareti dell’ufficio del nuovo Sindaco di Ciampino Giovanni Terzulli.  Qualora il Sindaco non avesse ancora deciso per altre opzioni artistiche o per mia gioia già provveduto a optare per l’arte del senese, mi sentirei di consigliare proprio una copia ovviamente low cost del “Buon Governo” di Ambrogio Lorenzetti.

Lorenzetti nel suo quadro, mette l’arte al servizio di un messaggio politico forte, e insiste sull’idea che la politica deve essere finalizzata al buon governo. Questo obiettivo fondamentale si realizza non tanto perché esercitato in nome di principi giusti e da persone virtuose, ma solo in quanto riesce concretamente a prendersi cura delle persone, producendo effetti benefici nella vita quotidiana.

Lorenzetti nel suo quadro esprime anche la consapevolezza di chi sa che l’orizzonte della politica è anche inevitabilmente fatto di delusioni e frustrazioni.  Questo però non deve scoraggiare gli individui. Proprio al contrario, la lucidità deve essere uno stimolo a continuare la battaglia. Come scriveva Machiavelli, per centrare l’obiettivo, è necessario mirare più in alto. 

La città di Lorenzetti è diversa dalla Città ideale conservata ad Urbino. Quella del senese è una città viva e animata. Una città che è il risultato di una molteplicità di punti di vista. Per il pittore senese, la vita in tempo di pace non è perfezione immobile e divina. Proprio al contrario è una società dinamica di uomini reali con i loro limiti e le loro contraddizioni. La vita civile di una città nasce e si sviluppa su contrasti e compromessi. E la democrazia è l’arte di organizzare le divergenze e comporre i conflitti. La città di Lorenzetti è una successione di conversazioni, dove ognuno ha diritto alla parola. All’epoca di Lorenzetti i comuni avevano proprio l’ossessione della circolazione armoniosa delle parole. Questa paura a Ciampino non dovrebbe esserci. Ciampino è una città dove molte persone non si interessano e non partecipano alla vita pubblica. Compito della politica e obiettivo di un Sindaco illuminato deve essere proprio quello di aprirsi il più possibile al dibattito e alla critica costruttiva. Quando la parola pubblica si carica di risentimento e d’invidia è il segno evidente che la vita politica si è degradata. Serve invece la volontà di mobilitare le energie e le passioni collettive per l’obiettivo comune di riuscire a cambiare Ciampino.

Ripensare la città:

“Pensare la città”, oggi, implica a Ciampino l’individuazione di alcune azioni che possono concretamente dare la prospettiva al “fare la città”: riconoscere, riprogettare, rifunzionalizzare, ricucire e reinvestire. Riconoscere la città deve fare riferimento alla necessità di costruire insieme una visione di città. Riprogettare significa una sfida politica che deve entrare in una logica di coerenza tra i risultati desiderati e le azioni da mettere in campo. Rifunzionalizzare  deve significare un recupero delle funzioni vitali e identitarie di un oggetto o uno spazio urbano, riconnettendolo con l’ambiente circostante e con una visione futura del vivere collettivo. Ricucire è una visione che rifugge dalla “città a pezzi” per rilanciare la necessità di dover ripartire dalle fratture sociali e spaziali della città ( e Ciampino è un caso di studio su questi temi), che nel tempo sono diventate minacciose. Reinvestire nella città non vuol dire solo riflettere su tematiche urbanistiche e finanziarie. Serve una nuova mentalità per vincere la sfida di modernizzare i servizi, progettare per l’inclusione sociale e per il rafforzamento della capacità di decidere insieme senza conflitti o forzature generazionali. 

Questo nuovo approccio nel “fare la città” non deve essere più legato ad uno  sviluppo immobiliare e urbanistico gestito con le vecchie logiche. Questo nuovo metodo e questi nuovi processi operativi non devono essere appaltatati solo alla libera iniziativa privata, ma richiamano inevitabilmente la necessità di una idea di sviluppo olistica che coniughi qualità della vita, mercato e sostenibilità.

Per la nuova Ciampino sarebbe logico pensare allo sviluppo come esito virtuoso di una coralità produttiva” basata non solo sulla vicinanza tecnica,spaziale e culturale delle imprese, ma anche sulla omogeneità e congruenza culturale delle famiglie. In questa logica è fondamentale un coinvolgimento pieno della politica e del Sindaco. Questi attori dovranno svolgere un ruolo di “registi di processi” con una minore capacità di mettere in campo risorse proprie, ma con maggiori possibilità di muovere e regolare risorse altrui.

Qualora queste logiche non venissero seguite come ha scritto di recente il politologo francese Alain Touraine:” non resta che affidarsi alla resistenza etica, unica capace di ridare un senso al vivere e all’agire collettivo”. Questa resistenza dovrà essere condita anche da robuste dosi di gite fuoriporta per cercare di non cadere nella depressione più totale.

Cosa bolle in pentola nella vita amministrativa locale?:

Lunedì 14 Luglio alle ore 10.00 è stato convocato il Consiglio Comunale di Ciampino. All’ordine del giorno vi sono alcuni temi importanti. Per esempio , la discussione, valutazione  e delibera sul programma sul programma integrato Print Xa2 Ciampino. A Ciampino si arriva a questo dibattito con grande ritardo e con uno scarsissimo coinvolgimento della città. Però alla fine si è arrivati a capire che si tratta di interventi che potrebbero cambiare e di molto le prospettive anche economiche e sociali della città. 

Sul tema mi è capitato di leggere un documento di lavoro nel quale si legge che allo stato attuale il parere e le indicazioni dell’Amministrazione di Ciampino non sono vincolanti per ciò che sarà deliberato dal VII Municipio del Comune di Roma. Certamente il fatto che il territorio interessato ricade sotto la giurisdizione amministrativa di Roma Capitale non vuol dire che le forze politiche ciampinesi e soprattutto il PD che è forza di Governo non debbano attivare tutte le leve della sinergia Comune-Governo Regionale e Nazionale per permettere che anche Ciampino possa esprimere la propria volontà politica per raggiungere un risultato positivo per tutti i territori interessati. 

Probabilmente si è ancora in tempo per portare avanti un lavoro costruttivo e ragionato, ed è necessario, che maggioranza ed opposizione lavorino in sinergia per raggiungere gli obiettivi comuni di uno sviluppo sostenibile. Tra l’altro anche il Comitato di Quartiere della Folgarella che confina con il territorio interessato ha chiesto ufficialmente di essere inviato al processo partecipativo nell’interesse dei cittadini. Il Comitato di Quartiere della Folgarella ritiene si debba ragionare sul fatto che venga evidenziata l’eventuale insufficienza delle opere pubbliche previste in ordine ai bisogni e alle eventuali interferenze prodotte sul territorio del Comune di Ciampino e sull’intero quadrante a sud della Capitale.

Il Consiglio Comunale tratterà anche una mozione avente ad oggetto l’adesione al progetto Lumiere ENEA e ammodernamento degli impianti di illuminazione a costo zero tramite la società ESCo.  Ovviamente si tratta solo dei passi preliminari ma valutiamo positivamente l’idea di iniziare a incamminarsi gradualmente vreso obiettivo della Smart City. Al prossimo Consiglio Comunale si discuterà anche una mozione avente per oggetto la richiesta di intervento per ripristino e messa in sicurezza della Chiesuola sita in Via Mura dei Francesi. Si tratta anche in questo caso di eventuali  interventi “spot” che risultano inutili se non vengono inquadrati in un piano strategico complessivo che vada a creare un sistema integrato,fruibile ed economicamente sostenibile di tutto il patrimonio storico ed archeologico dell’area di Ciampino.

Le opposizioni e le nuove idee politiche per lo sviluppo di Ciampino:

Il gruppo del M5S ha presentato i primi atti aprendo ufficialmente la stagione dei lavori dell’opposizione alla nuova giunta comunale a guida PD. Avendo letto l’elenco degli atti giudichiamo con favore le prime iniziative a parte quella mozione da definire “bizzarra” su temi non proprio prioritari.  Sui temi del Print Ciampino, della Smart City i “grillini” sono però partiti con il piede giusto.

L’area dei moderati di Forza Italia è ancora in “stand by”, in attesa di una probabile nuova organizzazione, conseguente alla sconfitta elettorale. 

Il gruppo politico che ha come referenti Addessi e la Sisti potrà riservarci delle concrete sorprese vista la conoscenza delle dinamiche locali che sono tipiche dei due esponenti dell’NDC-UDC. Ovviamente, qualche polemica, ha portato la recente nomina della Sisti come Assessore a Grottaferrata. Da vedere, quindi, se qualcosa potrà cambiare in Consiglio Comunale a Ciampino o se la Sisti manterrà il posto.

Mauro Testa e la sua lista “Punto a Capo” vive un momento di riflessione insieme al PSI. Vedremo quali saranno le prossime iniziative. 

Boccali ha promesso di fare opposizione attenta e propositiva e vista l’esperienza politica del leader di “Gente Libera”, siamo sicuri che ne vedremo delle belle. 

Di Porchetta e del suo movimento si sono al momento perse le tracce, ma il giovane leader della sinistra ha idee e capacità per dare un contributo dialettico e progettuale alla vita politica cittadina. Vedremo quali iniziative vorrà ancora mettere in campo. Di molte delle liste civiche che hanno animato la campagna elettorale ciampinese si sono perse le tracce. 

Storia a parte è quella della lista civica Cambiare Ciampino che continua nel suo progetto politico culturale che vuole aggregare attorno al proprio metodo di lavoro e alla propria filosofia politica chi ha veramente a cuore il futuro di Ciampino. Cambiare Ciampino, punta la sua linea politica su temi concreti, e sull’obiettivo prioritario di voler cambiare veramente la città. A tal proposito si adopera per un dialogo costruttivo con tutti coloro i quali hanno idee  e volontà di dare concretezza a questo progetto ambizioso. 

I prossimi mesi…….

Probabilmente, nei prossimi mesi, nello scacchiere delle opposizioni ci potranno essere delle “fibrillazioni”, delle “riflessioni” o magari delle nuove aggregazioni. Non resta che aspettare…….. 

Riteniamo però che anche da parte della maggioranza si dovrà guardare con maggiore attenzione alla possibilità di aprirsi a ulteriori collaborazioni, non dimenticando che a Ciampino è stata ampia l’area del dissenso alle politiche di maggioranza, e che sono molte le aree della città lontane dalla politica e sulle quali sarebbe necessaria una linea politico culturale di maggiore coinvolgimento ed integrazione nelle dinamiche e nei processi amministrativi.  Vedremo se il PD e i suoi alleati sapranno cogliere questa necessità e quali valutazioni verranno fatte.      

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CIAMPINO, GRUPPO CAVICCHI – PRINT Xa2: UN PASSO INDIETRO IN FAVORE DELLA PARTECIPAZIONE

 

L’amministrazione comunale di Ciampino sembra continui a non interessarsi – almeno pubblicamente – del problema; se così non fosse ci farebbe però piacere essere smentiti e raccoglieremmo con fervore le eventuali testimonianze dell’amministrazione ciampinese.

 

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – “Toh. Manca il processo partecipativo. Sarà forse il caso di convocare un paio di assemblee a metà luglio per informare quei pochi cittadini rimasti in città per le vacanze estive di cosa vogliamo fare nell’area definita dal progetto Print Xa2 Ciampino?” Deve essere andata più o meno così la conversazione tra le alte sfere di Roma Capitale. Meglio tardi che mai verrebbe da dire. Sarebbe stato sicuramente meglio subito però.

Il programma integrato di cui abbiamo abbondantemente parlato nel precedente articolo dello scorso 25 giugno CIAMPINO, GRUPPO CAVICCHI: OMBRE E LUCI DI UN PROGETTO TRA PRIVATI E ROMA CAPITALE prevedeva infatti che entro l’otto luglio scorso i soggetti interessati presentassero, laddove avessero voluto, osservazioni, istanze o rapporti sul programma. Come avevamo però fatto notare ab illo tempore nessuna amministrazione comunale si stava muovendo o si era mossa per presentare osservazioni su un programma che presentava numerose anomalie, sia da un punto di vista del percorso decisionale che da un punto di vista più pratico: abbiamo infatti mostrato che il programma preliminare prevede una serie di opere e infrastrutture magari non inutili, ma concepite in maniera sbagliata.

UN PASSO INDIETRO IN FAVORE DELLA PARTECIPAZIONE

Comunque sia, il 30 giugno sul sito di Roma Capitale (http://www.urbanistica.comune.roma.it/partec-xa2-ciampino.html) appare un annuncio in cui si comunica che per “espletare il processo partecipativosono stati indetti due incontri pubblici con la cittadinanza il 15 e il 24 luglio alle ore 17.00 presso la sala consiliare del Settimo Municipio di Roma. Queste scadenze di fatto prorogano il termine dell’8 luglio. Gli incontri, forse organizzati in buona fede, forse sollecitati da un crescente attivismo (come vedremo più avanti) dei comitati di quartiere, serviranno dunque agli interessati per ricevere notizie più dettagliate sul programma e per presentare i propri contributi partecipativi.
Un passo indietro dunque che riporta il PRINT in un’orbita legalitaria e che, soprattutto, rende giustizia all’idea di programma integrato il cui punto nevralgico (per definizione) sta proprio nel garantire la pubblica utilità delle nuove infrastrutture. E chi meglio dei cittadini o dei residenti dell’area sa davvero cosa serve nella zona?

LA CARICA DEI COMITATI DI QUARTIERE

A questa domanda hanno cercato di rispondere i membri di ben sedici comitati di quartiere e diverse associazioni del quadrante sud est di Roma. Riunitisi sotto il nome di “Comunità territoriale del VII Municipio” hanno dato vita ad una serie di incontri ed assemblee nelle quali i cittadini hanno potuto esprimere le loro perplessità sull’idea del PRINT Xa2 Ciampino ma anche proporre soluzioni alternative al piano studiato dal Gruppo Cavicchi in complicità con Roma Capitale. Da questi incontri è nata un’osservazione comune redatta e firmata dal coordinamento dei comitati di quartiere Appio Claudio, Arco di Travertino, Campo Romano, Casilina Vecchia-Mandrione, Centroni-Villa Senni, Cinecittà Est-Cinest, Don Bosco, La Strada, Morena, Nuova Tor Vergata, Osteria del Curato, Porta Asinaria, Torre di Mezzavia, Vermicino, Statuario-Capannelle, Gregna S.Andrea e dalle associazioni Consulta InaCasa-Quadraro, Insieme Fidam CFR, Centro di Ascolto L'Ellisse, Comitato Cittadini di Viale Tito Labieno, Comitato di zona Quarto Miglio-Appia Antica, Comitato per il Parco della Caffarella, La Torre del Fiscale, Comitato 3No.
Un bello spiegamento di forze che probabilmente ha convinto il comune di Roma a rivedere l’iter del PRINT, anche in virtù del fatto che avere l’appoggio della cittadinanza permetterebbe il regolare svolgimento dei lavori senza intoppi (si pensi al caso TAV – trascurando le enormi differenze sul piano dell’infrastruttura- e a quanto sarebbe stato utile ascoltare la popolazione).

L’OSSERVAZIONE NEI PARTICOLARI

L’osservazione, presentata e protocollata comunque prima dell’8 luglio, chiede che gli oneri concessori e i contributi straordinari previsti dal programma vengano utilizzati per la realizzazione di opere pubbliche studiate a tavolino dai diversi firmatari di cui sopra. Nello specifico si chiede un collegamento viario che colleghi l’Anagnina a Via Bandinelli, ossia una tangenziale che attraversi Via Lucrezia Romana ma che soprattutto costeggi l’abitato di Gregna Sant’Andrea, invece di invadere l’omonimo parco che, come dicemmo nel precedente articolo, è anche sottoposto a diversi vincoli. Ma non solo. Le richieste, molto specifiche, interessano la rete viaria di gran parte dell’area interessata. Oltre alla tangenziale di Gregna si chiede che vengano collegati i tronconi attualmente interrotti di Via Lucrezia Romana in prossimità del GRA e di Via Paolo Orsi; e ancora, una pista ciclopedonale che lambisca l’area agricola di Gregna in prossimità del Fosso Patatona e che fornisca un asse di transito alternativo a Via dei Sette Metri (come già auspicato nel precedente articolo), ma anche un sottopasso Anagnina – Via dei Sette Metri finalizzato allo scorrimento veloce del traffico nella zona.

CIAMPINO TENTENNA

Mentre questo gruppo di lavoro organizzava un’osservazione di carattere tecnico, a Ciampino i lavori erano incentrati sulla preparazione di un’osservazione più “politica” della faccenda. Città In Comune, lista candidata alle ultime elezioni a Ciampino, ha preparato una bozza d’osservazione (che abbiamo avuto modo di vedere in anteprima) in cui si portano alla luce tutte quelle stranezze dell’iter già documentate. A sostegno di Città in Comune, che non ha nessun membro nel consiglio comunale, è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle, presentando una mozione in cui si chiede un’interrogazione urgente del Sindaco e dell’assessore competente sulla questione del PRINT. L’interrogazione è così entrata nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale che si terrà lunedì 14 luglio.

E LE AMMINISTRAZIONI?

Le richieste presentate nell’osservazione della Comunità territoriale del VII Municipio mostrano come un progetto studiato a tavolino possa essere degno e serio. Nessuno dei cittadini interessati alla questione crediamo abbia la pretesa di sostituirsi a quei geometri, architetti, urbanisti che hanno pensato il piano. Piuttosto c’è la consapevolezza del fatto che chi vive una determinata realtà ne conosce meglio anche le esigenze e i bisogni.

In questo clima di partecipazione generale stona comunque l’assordante silenzio delle amministrazioni, due su tutte quelle del Settimo Municipio e di Ciampino. I primi si sono fatti passare sotto il naso una delibera palesemente viziata e piuttosto che sollevare il problema in un primo momento hanno preferito mediare. Tuttavia le ultime notizie che ci giungono raccontano di un consiglio comunale unanimemente contrario al proseguimento dell’iter, contrarietà forse figlia del fatto che i consiglieri del settimo si sono visti scavalcare nel processo decisionale.
Il comune di Ciampino come detto comincia invece a muoversi grazie ai partiti d’opposizione. Ma l’amministrazione? L’amministrazione sembra continui a non interessarsi – almeno pubblicamente – del problema; se così non fosse ci farebbe però piacere essere smentiti e raccoglieremmo con fervore le eventuali testimonianze dell’amministrazione ciampinese.

Un progetto così importante alle porte di Ciampino sarebbe stato bene che fosse affrontato direttamente dalla maggioranza e non dalle opposizioni (visto che una tra l’altro neanche siede in consiglio). Mai come questa volta vale comunque il “purché se ne parli”. Ben venga l’ordine del giorno sul PRINT, ben venga l’interesse di queste realtà più piccole se serve a stimolare la maggioranza. 

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CIAMPINO: L'OBIETTIVO DI CAMBIARE E' SEMPRE ALL'ORDINE DEL GIORNO

Crediamo che solo la politica possa darci: un nuovo poliambulatorio, il nuovo IGDO, la tombatura del tracciato ferroviario, meno traffico e più piste ciclabili, meno inquinamento, scuole e asili migliori, giardini curati e fontane meno tristi.

 

di Domenico Di Pietro

Ciampino (RM) – Mi diranno che sono banale. Mi faranno presente che scrivo di cose scontate o inutili. Qualcuno mi evidenzierà che tanto non cambia nulla e le cose vanno in questo modo. Voglio però scrivere lo stesso. Oggi ne sento terribilmente il bisogno, perché per chi come me vive a Ciampino, per chi è semplicemente e per certi versi forzatamente e inevitabilmente ciampinese, forse alla fin fine l’attuale andazzo delle questioni amministrative cittadine non è proprio così scontato. Non ci si può arrendere senza lottare per le proprie idee.
 

Vogliamo un Comune trasparente e ben organizzato

Il Comune di Ciampino amministra una parte di territorio e per farlo si serve anche di una tecnostruttura, di fornitori e di tasse pagate dai cittadini che per il fatto di vivere in città devono pagare alcuni servizi.  Poi tutto dovrebbe funzionare, compresi i fiori nei giardini e le fontane luminose nelle piazze. Tutto molto semplice in teoria.
In alcune città, specie del Nord Europa, questa semplice equazione non dovrebbe nemmeno essere spiegata. Le cose funzionano da sempre. Una perfezione che appare perfino triste. A volte non si trova neppure una carta per terra. Una noia infinita direbbe qualcuno. Il Comune è una casa di vetro pulita e profumata. Sarà anche noia ma alla fin fine è solo organizzazione e senso civico.
La politica dovrebbe,infatti, amministrare con concretezza e dare anche impulsi strategici  per immaginare il futuro di una città e dei suoi cittadini. Con il passare degli anni, si vedono i risultati, e la qualità della vita è una diretta conseguenza delle scelte che vengono fatte.
A Ciampino, invece, basta entrare in città e non avere i paraocchi per dare un giudizio negativo. Un giudizio oggettivo. Ciampino è bruttina e negli ultimi anni non è stata amministrata benissimo.  Su questo giudizio concordano un po’ tutti. Ovviamente chi viene da fuori è ancora più spietato, e dal bruttino passa ovviamente con velocità al brutto. L’amico che ti viene a trovare ti dice subito: ma a Roma quando ci andiamo? Oppure: andiamo a mangiare una pizza a Frascati? Insomma affonda impietosamente il dito nella piaga.
I cittadini di Ciampino hanno recentemente potuto votare, e hanno confermato alla direzione amministrativa la stessa classe dirigente che aveva amministrato negli ultimi anni. E’ anche vero che molti cittadini non hanno votato. Molti cittadini ciampinesi hanno votato,invece, per chi si opponeva a quanto fatto dalle passate amministrazioni. Moltissimi cittadini non sono andati a votare per il Sindaco al ballottaggio. Un dato molto negativo. In pratica hanno detto chiaramente che chi amministra Ciampino non è affare loro. Sono completamente disinteressati. Una questione inutile e banale.
Questi cittadini sono stati molti. Un numero impressionante che è una grave danno alla democrazia e alla città. Un dato che però deve essere tenuto presente e sul quale riflettere. Questa è una delle malattie che affligge la città.

Tra questi signori vi sono sicuramente i molti delusi dalla politica, ma vi sono anche i qualunquisti e i “cani sciolti” che sporcano la città, parcheggiano in doppia fila e sugli stop e non puliscono gli escrementi dei cani dai marciapiedi. Vi sono anche i maleducati che rompono e sporcano i muri e che sono il frutto della sottocultura e dell’abbandono socio-politico. Troviamo però anche molti cittadini che la politica lascia ai margini della città e della partecipazione perché troppo impegnati con il lavoro o con la famiglia e con i vari problemi di tutti giorni. Troviamo tanti professionisti che non vengono coinvolti perché alla fine meno sono le persone che si interessano alla politica è meglio è. Si tratta di un errore, perché per far crescere la città abbiamo bisogno di maggiore partecipazione ai problemi della città da parte di tutti. Compito dei partiti è proprio quello di non chiudersi a riccio e di cercare di allargare il dibattito.
 

La partenza della nuova Giunta Comunale Terzulli

Adesso a Ciampino abbiamo un nuovo Sindaco e una nuova Giunta. A dire il vero, si tratta in gran parte della precedente classe dirigente che è stata riconfermata in blocco al governo della città. Sembrano animati però da una nuova spinta propulsiva, e contano molto su un rinnovato asse di collaborazione tra: Comune-Regione e Governo Nazionale ed Europeo.
Dobbiamo rispettarli, controllarli e spronarli a fare bene per il semplice fatto che oggi come oggi a Ciampino si vive molto male e solo la politica, insieme all’iniziativa privata ben regolamentata, possono tirarci fuori dai guai.
Del resto noi cittadini paghiamo le tasse e abbiamo il diritto di avere servizi moderni e una città moderna e interessante da vivere. Vediamo cosa riusciranno a fare in questi primi mesi e poi giudichiamo. Del resto già dalla partenza della nuova amministrazione Terzulli si potrà dare un primo giudizio su questa tanto auspicata inversione di tendenza.
Crediamo che solo la politica possa darci: un nuovo poliambulatorio, il nuovo IGDO, la tombatura del tracciato ferroviario, meno traffico e più piste ciclabili, meno inquinamento, scuole e asili migliori, giardini curati e fontane meno tristi.
Dobbiamo allora lavorare tutti insieme per raggiungere questi obiettivi. Lo dobbiamo fare per noi stessi e per i nostri figli. Dobbiamo pretendere che la nuova amministrazione raggiunga gli obiettivi. Dobbiamo passare dalle fontane tristi alla Smart City.
 

Ciampino e il progetto Print

Del progetto Print si è parlato superficialmente durante la campagna elettorale per le amministrative. Recentemente l’Osservatore d'Italia a firma di Daniele Rizzo è tornato sul tema con una documentata inchiesta giornalistica. [ 25/06/2014 CIAMPINO, GRUPPO CAVICCHI: OMBRE E LUCI DI UN PROGETTO TRA PRIVATI E ROMA CAPITALE. PARTE L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA ] Il giornalista si è chiesto come mai il Comune di Ciampino e l’Unione Commercianti non abbiano ancora detto nulla in merito.  Dall’inchiesta giornalistica emerge un panorama fatto di luci e di ombre e si invita il Comune di Ciampino a prendere il prima possibile visione dell’intera faccenda e di fare richiesta per essere ammessi al tavolo delle osservazioni, perché anche se il territorio interessato non è di sua competenza, le conseguenze che ne potranno derivare potranno interessare decisamente Ciampino. Vediamo allora cosà dirà il Sindaco Terzulli a questo proposito. Aspettiamo una presa di posizione ed analisi attente su di un progetto complesso e che avrà ricadute rilevanti sul territorio comunale. Del resto martedì 8 Luglio è il termini ultimo per la presentazione delle eventuali osservazioni. Attendiamo anche una presa di posizione delle attuali opposizioni all’attuale amministrazione Terzulli. Il problema riguarda anche i numerosi cittadini da loro rappresentati.
 

Il ruolo delle opposizioni

Fino ad ora registriamo solo una dichiarazione molto intelligente dell’Avv.Boccali che-nel fare gli auguri al nuovo Sindaco Terzulli- ha dichiarato su di un giornale on-line:«Risolvere tutti i problemi ereditati non sarà cosa semplice, soprattutto se non si deciderà ad uscire da quella mentalità particolaristica che tanti danni ha fatto nel passato». Ci sentiamo di condividere pienamente. Lo abbiamo scritto diverse volte. Chi amministra Ciampino deve pensare attentamente al bene comune e alla buona amministrazione cercando di coinvolgere sempre tutta la città con attenzione e trasparenza. Solo con questo metodo partecipato si potrà uscire dalle sabbie mobili e puntare a diventare una città moderna. I particolarismi sono dannosi. Stridono con la tutela dell’interesse generale.
Oltre a quanto detto dal leader di Gente Libera, abbiamo letto anche una dichiarazione di Mauro Testa che ha criticato Terzulli per aver effettuato un assunzione nel suo Staff. Secondo Mauro Testa si tratterebbe di una assunzione fatta secondo l’articolo 90 e quindi per chiamata diretta. Confessiamo di non aver visto le carte e quindi giudichiamo solo dai comunicati stampa.
In linea di principio non si può contestare un Sindaco che assume personale nel suo Staff. Ovviamente bisogna avere chiari alcuni principi fondamentali. Naturalmente che vi sia stato il rispetto delle norme di legge.
Si spera che la risorsa sia di qualità. Insomma che abbia un buon Curriculum vitae, che dia valore aggiunto alla tecnostruttura comunale e che ci sano le fonti finanziaria per poterla retribuire.
Dalla dichiarazione di Mauro Testa tutto questo non emerge. Non ci sembra  sia stata fatta una valutazione di merito. Come non emerge il nome e cognome di questa risorsa. Da una persona politicamente esperta come lui ci saremmo aspettati maggiori particolari.  La Città si aspetta su questi temi un modo di fare opposizione più puntuale e approfondito.
Mauro Testa è persona attenta e immaginiamo che stia ancora approfondendo il caso e magari verrà fuori nei prossimi giorni con nuove analisi e approfondimenti. Registriamo anche il fatto che sul tema Terzulli non sembra avere ancora replicato. Speriamo che possa farlo a breve. Un Sindaco ha il dovere di spiegare e di replicare. Il tema ci pare paradigmatico di un metodo di governo e la città crediamo possa essere interessata a capire.
 

L’obiettivo di Cambiare Ciampino

Ciampino ha bisogno come il pane di un cambiamento. Ha necessità di muoversi velocemente verso obiettivi di modernizzazione e di nuova qualità della vita. Per raggiungere questi obiettivi serve il contributo di tutta la città e di tutte le forze politiche responsabili.
L’obiettivo di cambiare Ciampino è la vera e propria priorità politica. Per arrivare a questo traguardo non basta l’attuale maggioranza. Serve il coinvolgimento di un area più allargata a cui partecipino tutte le forze più impegnate e responsabili della città.
E’necessario portare a bordo anche chi attualmente è rimasto ai margini, non  ha votato o non si ancora sentito coinvolto. Ciampino non potrà cambiare  solo a forza di colpi di maggioranza. L’obiettivo fondamentale è quello di cambiare in fretta Ciampino. E’ evidentemente un obiettivo ambizioso e difficile.  Si tratta di esigenze che si possono leggere nitidamente anche tra la gente distratta o delusa che non è andata a votare. Queste esigenze e bisogna coglierle in fretta.
La città ha bisogno di cambiare mentalità e cultura. O meglio ancora, ha bisogno di coinvolgere e integrare le varie culture anche politiche verso l’obiettivo comune di una nuova amministrazione e di un nuovo modo di concepire la città.
Su questi temi il PD dovrebbe essere forza propulsiva, non arroccandosi sul primato di forza di maggioranza relativa, ma allargando la partecipazione, il coinvolgimento, la trasparenza, il confronto, visto che dal dato elettorale sono emersi segnali evidenti di disagio verso un certo modo di amministrare la città.
Dobbiamo passare in fretta dai giardini e dalle fontane tristi e dalle partecipate in crisi alla Smart City. Per fare tutto questo non possiamo prescindere dal coinvolgimento di tutti quelli interessati a cambiare veramente Ciampino.

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