VITERBO, LA GUERRA DELLA MONNEZZA: STOP AI RIFIUTI DELLA PROVINCIA ROMANA A SEGUITO CHIUSURA CUPINORO

di Mario Vito Torosantucci

Viterbo – Il presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi, unitamente all’assessore provinciale all’Ambiente Cesare Costa, ha incontrato l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Michele Civita per discutere delle problematiche legate al conferimento dei rifiuti della provincia di Roma nella discarica di Monterazzano, in seguito alla chiusura del sito di Cupinoro.

“Nel corso dell’incontro – ha detto Meroi – abbiamo sollecitato Civita a fornire in tempi rapidi una risposta ufficiale alla diffida da noi inviata alla Regione, attraverso la quale abbiamo contestato il conferimento dei rifiuti extra Ato nella discarica di Viterbo. Attraverso la diffida stragiudiziale, avevamo messo in evidenza soprattutto il profilo d’illegittimità derivante dall’assenza dell’autorizzazione al conferimento da parte di un’autorità competente, la Regione stessa o in alternativa il commissario per l’emergenza rifiuti. A nostro giudizio infatti, il conferimento al di fuori dell’Ato di riferimento, non può concretizzarsi attraverso un semplice accordo fra i Comuni interessati e i responsabili della società Ecologia Viterbo come invece è avvenuto.

Altra contestazione da noi sollevata ha riguardato la mancata motivazione della criticità che ha portato al conferimento dei rifiuti romani in un Ato diverso da quello di competenza; in questo ambito abbiamo altresì evidenziato la presenza, oltre a Viterbo, di altri Ato di prossimità ai Comuni dell’area braccianese interessati dalla chiusura dell’impianto di Cupinoro. Pertanto, essendo la discarica di Monterazzano già pesantemente gravata dal conferimento dei rifiuti prodotti in provincia di Rieti, abbiamo invitato ancora una volta la Regione ad individuare siti alternativi per i Comuni romani in emergenza. Dalla Regione – prosegue Meroi – non abbiamo ricevuto alcuna risposta ai quesiti da noi posti in diffida, così come nessun chiarimento ci è stato fornito in relazione alla destinazione dei rifiuti da spazzamento, in seguito alla decisione di Ecologia Viterbo di non riceverli più nell’impianto di trattamento meccanico e biologico di Casale Bussi. Abbiamo sollecitato quindi l’assessore Civita a fornirci rapide risposte, anche per le vie brevi, senza necessariamente dover attendere il parere legale, anche in considerazione della collaborazione reciproca tra istituzioni che rappresentano il territorio”.

“Come Provincia – aggiunge ancora – abbiamo anche richiesto un chiarimento sul conferimento dei rifiuti romani sul nostro territorio, evidenziando come in questo modo si metta a repentaglio l’autonomia della discarica di Viterbo e si rischi di rendere vani tutti gli sforzi fatti in questi anni per incrementare al massimo la raccolta differenziata e per impedire la rapida saturazione degli invasi di Monterazzano. Siamo tornati a chiedere pertanto – conclude Meroi – dati certi sulla tempistica di conferimento e sulle volumetrie, auspicando che il nostro territorio la smetta di essere utilizzato, oggi e nel futuro, come una sorta di pattumiera nella quale riversare tutte le emergenze di Roma e provincia”.

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VITERBO: LA PROVINCIA DIFFIDA LA REGIONE LAZIO. CONFERIMENTO RIFIUTI A MONTERAZZANO A SEGUITO CHIUSURA CUPINORO E' ILLEGITTIMO

Redazione

Viterbo – “La nostra disponibilità iniziale – spiega Meroi – a venire incontro provvisoriamente ai cittadini dei Comuni in difficoltà, è stata scambiata come al solito per sudditanza passiva, ossia per accettazione di decisioni assunte da altri sulla pelle del territorio. In tutti questi anni come Provincia abbiamo tentato ripetutamente, insieme all’ex vicepresidente e assessore all’Ambiente Paolo Equitani, di invertire questa tendenza opponendoci a tutta una serie di situazioni imposte senza alcuna consultazione preventiva con i livelli locali. Abbiamo fatto presente alla Regione la nostra netta contrarietà a ricevere i rifiuti dell’area braccianese, e di altre zone della provincia di Roma, nella discarica di Monterazzano se non per un periodo limitato, indispensabile a gestire l’emergenza nei primi giorni. Dalla Regione però nessuna risposta ci è stata fornita in ordine ai tempi di utilizzo del sito che, come abbiamo ripetuto più volte, rischia di vedere ridotta la propria autonomia a causa del conferimento di rifiuti provenienti al di fuori dell’Ato di riferimento. Ciò nonostante gli sforzi che sono stati messi in campo in tutti questi anni per favorire l’incremento della raccolta differenziata su tutto il territorio provinciale e ridurre sensibilmente la mole di rifiuti destinata ad essere smaltita in discarica. Sforzi che – attacca Meroi – rischiano così di essere vanificati”.

Il conferimento dei rifiuti da parte di dodici comuni dell’area romana prima serviti dalla discarica di Cupinoro, è avvenuto con un semplice accordo fra le Amministrazioni interessate e la società Ecologia Viterbo che gestisce l’impianto di trattamento meccanico e biologico di Casale Bussi e la discarica di Monterazzano. Nessuna autorizzazione è mai arrivata da parte della Regione Lazio, la quale sostiene che, in casi d’emergenza, il piano regionale dei rifiuti concede ai Comuni la possibilità di utilizzare le discariche di prossimità con un semplice accordo con i gestori dei siti. Una tesi questa fortemente contestata tanto dalla Provincia che dal Comune di Viterbo.

Da qui quindi la diffida stragiudiziale della Provincia che sarà consegnata tramite ufficiale giudiziario:“Una diffida – spiega l’assessore Costa – che prende origine proprio dal presupposto giuridico che nessun conferimento può essere effettuato presso gli impianti di altri ambiti territoriali senza una specifica autorizzazione da parte della Regione, o di un commissario preposto. In questo caso non esiste alcuna autorizzazione, né un atto formale che certifichi tempi di conferimento, volumi conferiti e motivazioni concrete della criticità in atto, tale da giustificare il trasferimento dei rifiuti al di fuori dell’Ato di riferimento. Inoltre Viterbo – tiene a precisare l’assessore Costa – non è l’unico Ato di prossimità con la discarica di Cupinoro e, tenuto conto del fatto che a Monterazzano già si conferiscono i rifiuti della provincia di Rieti, riteniamo imprescindibile l’individuazione di siti alternativi”.
 




BRACCIANO: DOPO LA CHIUSURA DI CUPINORO RIFIUTI A VITERBO

Redazione
Bracciano (RM)
– Disposto dal Comune di Bracciano il conferimento dei propri rifiuti indifferenziati presso l’impianto Ecologia Viterbo con sede in strada provinciale Teverina km 7,600 – località casale Bussi. E’ quanto ha deciso la giunta comunale con la delibera n. 35 del 4 febbraio 2014 facendo seguito alla comunicazione della Bracciano Ambiente riguardo l’esaurimento delle volumetrie della discarica di Cupinoro, dove fino al 31 gennaio sono stati conferiti i rifiuti indifferenziati di Bracciano.

La giunta sulla base di un costo presuntivo di 130 euro iva compresa per tonnellata e per un quantitativo presunto di 300 tonnellate al mese per un importo presuntivo mensile di 39mila euro e prendendo atto che la Bracciano Ambiente provvede al trasporto di detti rifiuti all’impianto di Viterbo per una spesa presuntiva di 6mila euro mensili, dà atto che la spesa complessiva di 45mila euro Iva compresa viene imputata ad un capitolo dedicato del redigendo Bilancio di Previsione 2014. Il provvedimento fa riferimento ad un periodo di conferimento che va dal 1° febbraio al 30 aprile 2014. Ogni mese, in assenza di novità, l’iscrizione in bilancio della somma verrà deliberata con apposito provvedimento dalla giunta comunale. 

“Il primo dato che emerge – spiega il sindaco di Bracciano Giuliano Sala – è l’aumento dei costi di conferimento da sostenere. Ci preoccupano  molto inoltre la situazione dei lavoratori dell’impianto di Cupinoro e le prospettive future della Bracciano Ambiente. E’ necessario poi fare una considerazione generale, di fatto un mancato rinnovo delle autorizzazioni con la conseguente chiusura della discarica di Cupinoro – aggiunge Sala – inibisce ad una società pubblica al 100 per cento di operare correttamente nella filiera virtuosa dei rifiuti con la conseguenza che i Comuni del bacino sono costretti a conferire in impianti regionali gestiti da privati. Per quanto ci riguarda continueremo nel miglioramento della raccolta differenziata che al momento è al 65 per cento, per fare in modo che diminuisca la quantità dei rifiuti indifferenziati e calino di conseguenza i costi relativi al loro conferimento”. 

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