Ciampino, casi di Chikungunya: parte la disinfestazione straordinaria

CIAMPINO (RM) – A seguito di casi accertati di soggetti affetti da patologia Chikungunya sul territorio comunale di Ciampino, l’Amministrazione ha fatto sapere che, con Ordinanza sindacale n. 12 del 26/09/2017, ha disposto un’azione di disinfestazione straordinaria che verrà effettuata a partire da oggi pomeriggio in tutte le abitazioni private che insistono nell’area individuata.

Per contrastare la diffusione della zanzara tigre, si andranno dunque ad effettuare trattamenti adulticidi, larvicidi e di rimozione dei focolai larvali in aree pubbliche e private, nelle seguenti strade:

Via Fratelli Wright tratto compreso ambo i lati tra il civico dal 2 al 80
Via di Morena tratto compreso ambo i lati da via Wright a via Guidoni
Via Zino tutta
Via Nigro tratto compreso ambo i lati tra il civico 2 al civico 4
Via Bersani tratto compreso ambo i lati tra il civico 1 al civico 19
Via Gragnani tutta
Via Bleriot tratto compreso ambo i lati tra via di Morena e via Bersani
Via Malagoli tutta
Via Leopardi tutta
Via Ovidio tratto compreso ambo i lati tra via di Morena e via Carducci
Via Pascoli tratto compreso ambo i lati tra il civico 12 e via Ovidio
Via Appiani tutta
Via Guidoni tratto compreso ambo i lati tra via di Morena e via Marconi
Via Marconi tratto compreso ambo i lati tra via Guidoni e via Bleriot
Via Monti tutta
Via Rovatti tutta
Largo Fermi tutto
Via delle Vigne di Morena tratto compreso numeri civici dispari tra via Monti e via di Morena.

Pertanto, a tutti i residenti, amministratori condominiali, operatori commerciali, gestori di attività produttive, ricreative, sportive e in generale a tutti coloro che abbiano l’effettiva disponibilità di aree aperte sul territorio riguardanti le suddette vie, si ordina:

di permettere l’accesso degli operatori della ditta incaricata al servizio di disinfestazione, per l’effettuazione dei trattamenti larvicidi, adulticidi e la rimozione dei focolai larvali presenti in area cortiliva privata nonché l’accesso del personale degli Uffici Comunali e Forze dell’Ordine;
di chiudere le finestre durante le ore di esecuzione del trattamento di disinfestazione adulticida nelle aree oggetto di trattamento fino al termine delle operazioni, salvo diverse disposizioni impartite dal personale incaricato;
di attenersi a quanto prescritto dagli operatori addetti alla rimozione dei focolai larvali, per evitare che tali focolai possano riformarsi;
il divieto di transito pedonale ed il divieto di circolazione dei veicoli privati durante le operazioni di disinfestazione.

A tutti gli abitanti nelle aree oggetto dell’intervento e durante gli orari di esecuzione delle operazioni di disinfestazione, si ordina inoltre:

che non siano stesi indumenti e biancheria ad asciugare all’esterno delle abitazioni;
che gli animali domestici e da cortile siano detenuti all’interno dei propri ricoveri o comunque allontanati e messi al riparo;
che si provveda a ricoprire oppure svuotare dell’acqua le piscine;
che si provveda a proteggere vasche ornamentali ove siano presenti pesci;
che nel caso possano essere irrorati arredi e suppellettili presenti nei giardini, si provveda a ricoprirli oppure a lavarli dopo il trattamento.

Si precisa che nell’area individuata non insiste nessuna scuola pubblica e si ricorda che giovedì scorso si era provveduto ad effettuare un intervento di disinfestazione straordinaria su tutto il territorio comunale con particolare attenzione a scuole e parchi pubblici.

Si rammentano invece a tutta la cittadinanza, a tutela della salute pubblica e per prevenire e controllare la diffusione della suddetta malattia e delle Arbovirosi trasmesse da insetti vettori, alcune buone pratiche di prevenzione da effettuarsi nelle proprietà private presenti su tutto il territorio comunale:

svuotare spesso sottovasi, secchi e ciotole per l’acqua etc.
coprire accuratamente e senza lasciare fessure vasche e bidoni per l’irrigazione.
evitare la formazione di ristagni eliminando i contenitori inutili o coprendoli affinchè non accumulino acqua.
introdurre nelle fontane e nelle vasche decorative alcuni pesci ad esempio gambusia affinis che si cibino di larve.
spruzzare settimanalmente un comune insetticida domestico nell’acqua delle caditoie interne alla proprietà.




Chikungunya: 10 nuovi casi tra Anzio e Roma. Isolato il virus dall’Istituto Lazzaro Spallanzani

Ad oggi al SE.RE.S.MI (Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive) sono pervenute un totale di 86 notifiche di casi di Chikungunya. Dunque 10 casi in più rispetto all’ultima rilevazione effettuata nella giornata di martedì 19 settembre. Di questi 10 nuovi casi 5 sono residenti o hanno riportano un soggiorno nel comune di Anzio nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi. I restanti 5 nuovi casi sono residenti nel comune di Roma e non hanno collegamenti con Anzio.

“Ribadiamo – fanno sapere dalla Regione Lazio – che in aree dove si segnalano casi autoctoni singoli o focolai epidemici autoctoni (2 o più casi) scattano le misure di disinfestazione previste dal Piano nazionale di Sorveglianza 2017 del Ministero della Salute ovvero trattamenti su suolo pubblico e privato, trattamenti adulticidi con prodotti abbattenti, trattamenti dei focolai larvali, replica di tutti gli interventi in caso di pioggia, ripetere l’intero ciclo dopo la prima settimana”.

Intanto dalla Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali, Regione Lazio comunicano che è stato isolato il virus che sta causando l’epidemia di Chikungunya nel Lazio. Il virus isolato è stato denominato: CHIKV/ITA/Lazio-INMI1-2017. A identificare il virus il laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, laboratorio di riferimento regionale per gli agenti patogeni umani,

Il virus è stato caratterizzato su base molecolare. La sequenza è stata depositata al National Center for Biotechnology Information, National Institute of Health, USA, e a breve sarà accessibile per la comunità scientifica.




Chikungunya, Montanari: “Il focolaio non è a Roma”

ROMA – “Ci lasciano sconcertati le parole di Benvenuti, ex presidente AMA nominato da Alemanno, intervistato da TG5 sul caso chikungunya. A Roma disinfestazioni e derattizzazioni sono state effettuate con grande impegno. Dire o lasciar intendere il contrario è un gesto irresponsabile nei confronti dei cittadini.
Il focolaio non è a Roma ma ad Anzio. Roma è stata danneggiata dalle disinfestazioni inefficaci di altri comuni laziali. Per noi, parlano i numeri.
Roma, con 2.875.364 abitanti ha subito 6 casi di contagio. Anzio, con 54.211 abitanti ha riscontrato 19 casi di contagio. Una parte dei cittadini romani che è risultata positiva alla chikungunya era stata in vacanza ad Anzio.
Mentre i nostri trattamenti preventivi a bassa tossicità hanno funzionato molto meglio degli altri, ci chiediamo cosa hanno fatto le altre Amministrazioni per garantire la salute dei cittadini.
La nuova ordinanza Raggi è servita per permettere gli interventi anche sul suolo privato. Nessun passo indietro e nessun ritardo da parte nostra. I trattamenti adulticidi erano già previsti.
Su questo caso andremo fino in fondo, per ristabilire la verità e valuteremo tutte le azioni possibili, anche legali, denunciando il procurato allarme e la diffusione di notizie false, per tutelare l’operato dell’Amministrazione Capitolina”. Così in una nota, l’Assessora alla Sostenibilità di Roma Capitale, Pinuccia Montanari.




Anzio: Chikungunya, 10 nuovi casi

ROMA – Dieci nuovi casi di Chikungunya nel Lazio. “Ad oggi al Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive (Seresmi) sono pervenute 27 notifiche di casi di Chikungunya – ha reso noto la Regione Lazio -. I 10 nuovi casi rispetto alla giornata di ieri sono residenti o riportano un soggiorno nel comune di Anzio e sette casi non risultano aver viaggiato in Italia o all’estero nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi. Rimangono inalterate le notifiche facenti riferimento il territorio di Roma”. Un altro caso si é verificato invece in provincia di Modena, A Casinalbo di Formigine, e riguarda un residente. Avviata la disinfestazione.




Chikungunya, 17 i casi nel Lazio: stop a donazioni sangue

Nel Lazio “sono 17 i casi accertati dal Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive (Seresmi) ad oggi di Chikungunya, di questi 6 nella Capitale”. Lo rende noto la Regione. “Di questi 17, dieci casi sono residenti o riportano un soggiorno nel Comune di Anzio, e sette casi non risultano aver viaggiato in Italia o all’estero nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi”.

E dopo i casi, arriva lo stop alle donazioni nella Asl Roma 2. Lo ha deciso il Centro Nazionale sangue – Istituto Superiore di Sanità. La sospensione totale delle donazioni riguarda solo la Asl 2 del Comune di Roma (le parti est e sud della città, 1 milione di abitanti) e il Comune di Anzio, oggetto di un focolaio confermato nei giorni scorsi.

In tutte le altre aree della Regione, in base all’assunzione di un minor livello di rischio di infezione, al sangue raccolto verrà applicata una ‘quarantena’ di 5 giorni se il donatore ha soggiornato in una delle due città colpite. A livello nazionale i donatori che hanno soggiornato nei comuni interessati saranno invece sospesi per 28 giorni. “Sono state attivate tutte le misure possibili per evitare eventuali carenze a Roma – spiega il direttore del Centro, Giancarlo Maria Liumbruno -, a partire dalla mobilitazione delle scorte accantonate per le maxi-emergenze. Sia nel Lazio che nelle altre Regioni, è già partita una gara di solidarietà, che coinvolge sia le istituzioni che le associazioni dei donatori, che saranno coinvolti in una serie di raccolte straordinarie per aiutare il Lazio”.

Nella Capitale, a causa del blocco parziale delle donazioni, si prevede una carenza di 200-250 sacche di sangue nei prossimi giorni, una quantità paragonabile ad una maxi-emergenza. La cifra è contenuta nella circolare che il Centro Nazionale Sangue ha inviato alle Regioni, pubblicata sul sito del Cns. “Al fine di supportare la regione Lazio – si legge inoltre – si invitano tutti i responsabili delle Src (le strutture regionali di coordinamento, ndr) ad attivare la compensazione interregionale secondo le indicazioni e i criteri stabiliti dal ‘Piano strategico nazionale per le maxiemergenze’, configurandosi le ricadute dell’evento epidemico sul sistema sangue laziale alla stregua di una maxiemergenza”. Il piano per le maxiemergenze approvato lo scorso anno prevede che ogni regione abbia una scorta di sangue dedicata, da utilizzare in caso di eventi come terremoti o incidenti con molti feriti.

”Siamo molto preoccupati per la situazione Chikungunya, il Comune di Roma proceda subito alle disinfestazioni. E’ passato troppo tempo dalla prima richiesta di intervento da parte della Asl che risale al 7 settembre”: lo dice il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Ora ”e’ molto probabile la decisione di uno stop alle donazioni di sangue anche a Roma. Oggi e’ arrivata dalla Regione al Comune (per conoscenza al ministero e alla prefettura) una nuova diffida per una disinfestazione immediata”.

Raggi firma ordinanza per disinfestazioni
È stata firmata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi l’ordinanza “per contrastare l’emergenza sanitaria dovuta ai casi sospetti e accertati di Chikungunya trasmessi dalla zanzara tigre, non solo su suolo pubblico, ma anche su quello privato”.




MALATTIE INFETTIVE ITALIA: ATTENTI ALLE ZANZARE CHE POSSONO PORTARE LA FEBBRE DI CHIKUNGUNYA

Redazione

I casi di chikungunya, una malattia acuta virale raramente mortale trasmessa da zanzare solitamente del genere Aedes spp che di norma genera febbre alta, forti dolori articolari e mal di testa, ma può causare anche nausea e stanchezza, sono in aumento in Italia. Al 31 maggio 2014 il Reparto di Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss ha già registrato 10 casi, mentre lo scorso anno nello stesso periodo erano solo tre. L'incremento è legato all'espansione dell'epidemia in Paesi come l'Asia, l'America Centrale e i Caraibi, e dunque "all'importazione" dall'estero e non al fatto che essa si stia avvicinando all'Italia, indica Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Comunque per non creare facili allarmismi dei 10 casi importati segnalati, l’80% aveva storia di viaggio nei Caraibi durante il periodo di incubazione della malattia. Questo incremento, oltre che essere legato a un miglioramento della sorveglianza epidemiologica e delle capacità di laboratorio nelle Regioni italiane. Nel novembre 2013 sono state per la prima volta scoperte uova di zanzara tigre al nord delle Alpi. In ogni caso l'insetto presente sul territorio non è portatore della malattia e visto che esso apprezza le regioni calde, un'eventuale popolazione non sopravviverebbe comunque all'inverno. La zanzara tigre può trasmettere malattie che fino ad ora erano sconosciute in Italia, come la febbre di chikungunya o il dengue. Sempre per lo stesso motivo anche i casi di quest'ultimo virus sono in aumento negli ultimi anni.

 

Di seguito in tabella la distribuzione dei casi importati di Chikungunya, Italia 2011-2014

 

 Anno             Chikungunya

 

 2010                  7

 

 2011                  2

 

 2012                  5

 

 2013                  3

 

 2014                10

 

In considerazione dell’inizio della stagione turistica, anche verso i territori interessati dai focolai e alla luce dei campionati mondiali di calcio in corso in Brasile dal 12 giugno al 13 luglio 2014, si raccomanda di:

 

per la popolazione generale

 

•mettere in atto tutte le possibili misure per evitare le punture di zanzara. Per le misure comportamentali da adottare si vedano i “Consigli sulla prevenzione di alcune malattie infettive” (pdf 1,5 Mb) disponibili sul sito del ministero della Salute

 

•rivolgersi quanto prima al proprio medico curante in caso di sintomi e segni clinici come esordio acuto di febbre >38,5°C e poliartralgia grave (tale da limitare le normali attività quotidiane), in assenza di altre cause, soprattutto se nei 15 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi si è soggiornato in un’area con casi autoctoni di Chikungunya riportati di recente o in passato

 

per gli operatori sanitari

 

•porre particolare attenzione alla sorveglianza epidemiologica della Chikungunya per identificare precocemente i casi importati di malattia e intraprendere una serie di misure atte alla riduzione del rischio di trasmissione nel periodo di presenza del vettore sul nostro territorio (15 giugno-30 novembre).