Chieti, Pescara e Teramo, scoperto grosso traffico di droga: sgominata banda di Albanesi

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione antidroga denominata “Rubino” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile che stamane, con l’impiego di un imponente dispositivo di 200 uomini provenienti dalle limitrofe Questure di Pescara, Teramo e diverse altre del Centro Italia, nonché con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Abruzzo” e di unità Cinofile, ha dato esecuzione a 44 provvedimenti di cui 17 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere e 27 Perquisizioni a carico di altrettanti indagati nelle province di Chieti, Pescara, Teramo, L’Aquila, Varese, Milano e Roma.

L’attività in questione è frutto di un’indagine durata circa due anni che ha consentito di disarticolare un radicato sodalizio criminale capeggiato da soggetti di origine albanese dedito al traffico di ingenti partite di stupefacenti operante sull’intera fascia costiera abruzzese, con proiezioni anche fuori regione.

La base logistica dell’organizzazione criminale veniva individuata nella provincia teatina. Il sodalizio si avvaleva di ulteriori gruppi, nuclei e “cellule” dislocate soprattutto nelle province di Chieti, Pescara e Teramo: una vera e propria capillare rete di distribuzione dello stupefacente sostenuta da un’articolata collaborazione di aderenti con il compito di smistare rilevanti quantità di droga e ricavarne ingenti somme di denaro.

Nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto 25 soggetti in flagranza di reato per detenzione a fine di spaccio di cospicui quantitativi di sostanza stupefacente ed indagati ulteriori 57 soggetti.

Considerevoli sono stati i sequestri operati anche fuori regione: 300 kg. di marijuana del tipo “orange” (una delle migliori qualità), 90 kg. di hashish, 1 kg. di cocaina, stupefacente che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato circa 5/6 milioni di euro, nonché 20.000,00 euro in contanti provento dell’attività di spaccio, armi e munizionamento.

Nel corso delle indagini non sono mancati episodi in cui si è palesata tutta la valenza criminale e la pericolosità di alcuni degli indagati: è il caso di un sodale albanese che si “procura” clandestinamente una pistola ed un fucile a canne mozze con il chiaro intento di utilizzarli per risolvere una controversia, proposito sventato grazie al tempestivo intervento degli operatori della Squadra Mobile della Questura di Chieti che riuscivano ad intercettare e disarmare preventivamente il soggetto.

E ancora, la necessità di recuperare denaro per saldare le partite di stupefacente portavano anche alla progettazione di reati “predatori” e, in una circostanza, veniva sventata una rapina progettata in danno di una farmacia del teramano, sequestrando una pistola ad aria compressa modificata ed un passamontagna. 




Follia e tragedia a Francavilla al Mare: lancia la figlia dal viadotto e poi si suicida. La moglie “caduta” dal balcone

FRANCAVILLA AL MARE (CHIETI) – Uccide la figlia e poi si lascia andare nel vuoto morendo sul colpo dopo essere rimasto sette ore appeso sul bordo di un viadotto della A14, a Francavilla al Mare (Chieti) da dove aveva gettato la bambina, di 10 anni.

Sotto il corpo della ragazzina, esanime, come il medico legale aveva potuto già constatare. Fausto Filippone, 49 anni, dirigente della ditta Brioni, muove i fili di una tragedia familiare che inizia a Chieti Scalo.

Da un balcone precipita la moglie di Filippone, Marina Angrilli, 51 anni. Muore dopo la corsa in ospedale per le gravi lesioni riportate. In corso la ricostruzione della dinamica della caduta.

Tra le ipotesi quella di un femminicidio. Lei insegnante di lettere al liceo scientifico di Pescara, il Leonardo da Vinci, lui dirigente della ditta Brioni. Il matrimonio nel 2006, poi la nascita della bambina nel 2008. Tutto si svolge rapidamente, in una domenica di ordinaria follia. Le notizie si intersecano.

Arrivano le immagini di lui abbarbicato fuori dal parapetto del viadotto aggrappato a una rete. Arriva la polizia che lo fa desistere dal tentativo di lanciarsi. Arriva un ‘mediatore’ poi anche la sorella. Si cerca di far rientrare l’uomo. Si tratta. Le ore passano. Subito si vede il corpo della bambina nel fondo del viadotto a 30-40 metri.

Il medico è in grado di constatare che è morta sul colpo. Lui non vuole che nessuno si avvicini al corpo della figlia. ‘Scusa scusa’, urla a intervalli. Intanto arrivano i cronisti e le telecamere. Le immagini sono agghiaccianti. Arriva la notizia della donna morta dopo la caduta del balcone. Si ricostruiscono le loro identità e si comincia a capire la dinamica di una serie di eventi drammatici concatenati uno dentro l’altro.

Tutto inizia intorno alle 13,30. Chi passa a quell’ora sul viadotto dà l’allarme. Per tutto il giorno l’area è un continuo viavai di curiosi. Le piccole strade di campagna sono bloccate a causa delle tante automobili presenti. Persone cercano di raggiungere la zona a piedi. Ci sono tanti ragazzi, anziani, famiglie con figli piccoli. C’è chi scatta foto, chi fa video e chi fa dirette sui social. Ci sono addirittura dei ragazzini che, in bici, riescono ad avvicinarsi al punto in cui si trova il corpo della piccola. Per le forze dell’ordine è un continuo richiamare ed allontanare i curiosi, che chiedono di sapere, di vedere. Alcuni si confrontano su come andrà a finire, altri si informano su chi sono le persone coinvolte.

Sette ore di attesa lunghissime, di interminabili trattative con le forze dell’ordine. Poi alle 20 l’uomo si getta. Stavano allestendo un telone gonfiabile ma Filippone muore sul colpo. La caduta della moglie è avvenuta dal secondo piano. Nessuno dei condomini, dalle testimonianze raccolte finora, avrebbe visto il corpo precipitare nel cortile da un’altezza di circa 10 metri ma alcuni hanno sentito un urlo.

La zona è impervia. L’uomo, secondo quanto ricostruito, voleva lanciarsi da subito. Poi è stato fermato. “Scusa scusa”, ha ripetuto più di una volta. Frasi sentite a 30 metri da sotto il viadotto della A14, in contrada Vallemerlo a Francavilla al Mare. La figlia Ludovica e la mamma non ci sono più da ore. Lui decide e si lancia. Sconvolta un’intera comunità. Sia alla Brioni dove i dirigenti non vogliono parlare sia al liceo dove insegnava Marina Angrilli.

“Chiedo perdono a tutti”. Queste le ultime parole pronunciate dall’uomo prima di buttarsi dal viadotto. Circa due mesi fa l’uomo aveva perso la madre, si è appreso.

“Mia sorella Marina era regolarmente sposata con rito civile con Fausto Filippone. Mia nipote Ludovica era figlia legittima della coppia. Una famiglia normalissima, sana e di buoni principi!”. Così il dottore Francesco Angrilli, fratello di Marina




Chieti, scomparsa Benito Della Penna: un mistero che dura da un mese

 
di Angelo Barraco
 
CHIETI – La scomparsa di Benito Della Penna è ancora avvolta da una fitta cortina di mistero. Non si hanno più notizie dell’uomo dal 15 marzo 2017. Un mese di silenzio, di dubbi, di perplessità che non hanno ancora avuto risposte concrete: dov’è Benito? Quel pomeriggio è uscito di casa per fare una passeggiata quotidiana ma quella consuetudine si è trasformato in dramma poiché Benito non è mai rientrato e dopo qualche ora la famiglia ha lanciato l’allarme.
 
L’uomo vive in Contrada Piana San Bartolomeo con la Moglie e al momento della scomparsa era sprovvisto di documenti e cellulare, inoltre è riconoscibile perchè nel camminare si aiuta con una stampella di colore blu. Benito ha 83 anni, è alto 1,75, ha gli occhi castani ed è calvo e al momento della scomparsa indossava una maglia azzurra a strisce bianche e fucsia, un giubbotto di cotone e jeans. Immediatamente dopo la scomparsa sono partite le ricerche ma non hanno portato ad alcun esito positivo e concreto e al momento sono state sospese.  
 
L’Associazione Penelope Abruzzo ha scritto al Prefetto di Chieti che coordina il tavolo tecnico provinciale nella ricerca delle persone scomparse per fare il punto della situazione e per riprendere le ricerche. Chiunque avesse visto il Signor Benito Della Penna nel giorno della sua scomparsa o nei giorni successivi o fosse a conoscenza dei motivi che lo tengono lontano dalla sua famiglia è pregato di informare le Forze dell'Ordine. 



CHIETI: L'AMATRICIANA A "SAPORI TIPICI D'ITALIA"

Redazione

Amatrice (RI) – Amatrice e l’amatriciana saranno presenti alla manifestazione itinerante dedicata ai sapori tipici d’Italia, promossa dall’associazione nazionale Streetfood. Il miglior cibo d’Italia si incontra, dal 4 al 7 dicembre 2015, nella splendida cornice della Città di Chieti: quattro giornate dedicate al cibo di assoluta qualità.
Le tipicità regionali italiane s’incontrano in vere e proprie cucine itineranti offrendo al pubblico un’esperienza gastronomica unica, assolutamente innovativa e in linea con uno stile di vita giovanile e al passo coi tempi.

L’iniziativa, a cui partecipa Amatrice con l’associazione ‘Amatriciana Regina d’Italia’, è promossa dall’associazione nazionale Streetfood, ed è patrocinata da Confcommercio e Comune di Chieti. Amatrice ancora una volta in prima linea per promuovere e mantenere vivi i rapporti con il proprio territorio e la sua storia, l’utilizzo di prodotti tipici amatriciani e le ricette tramandate di generazione in generazione, consapevole che esistono nel proprio territorio ‘paesaggi culturali’ da difendere e da conoscere.

"Siamo orgogliosi di partecipare a questa importante manifestazione – racconta Maria Arcangeli, Presidente dell’associazione ‘Amatriciana Regina d’Italia’ –  un omaggio ad Amatrice e alle sue preziose tipicità!. Il progetto della nostra associazione – prosegue Arcangeli – è infatti quello di portare all’attenzione del grande pubblico il patrimonio enogastronomico di Amatrice. Non solo attraverso la cultura gastronomica amatriciana, – conclude la presidente – ma uno strumento per raccontare storie, talenti e territorio di un’area del Lazio, quella della conca amatriciana, che è ancora tutto da scoprire ed è in grado di attrarre turisti e creare economie".




CHIETI: STRANGOLA LA CONVIVENTE CON UN CAVO

di Matteo La Stella

Chieti – Gli agenti del commissariato di Vasto hanno arrestato la scorsa notte Joseph Martella, 57 anni, accusato di aver strappato la vita alla sua compagna con un cavo elettrico. Nella serata di domenica, all'interno dell' appartamento in via Eduardo De Filippo a Vasto Marina (Chieti), Daniela Marchi di 53 anni è stata strangolata dall'uomo con un cavo elettrico, successivamente rinvenuto nell'abitazione dagli agenti di Polizia, coordinati dal vicequestore Alessandro Di Blasio. Martella, dopo l'omicidio, ha allertato il 118 e la Polizia. A nulla sono valsi i tentativi di rianimare la donna esanime, mentre, il compagno, in evidente stato confusionale, non ha saputo fornire spiegazioni agli inquirenti, giunti intorno alla mezzanotte. Sul posto, oltre al vicequestore, sono accorsi anche il pm Giancarlo Ciani, per raccogliere materiale utile all'indagine e il medico legale Pietro Falco della ASL 2, impegnato ad effettuare un primo controllo sulla salma.

Per il 57enne sono scattate le manette con l'accusa di omicidio volontario. Durante la notte, nel primo interrogatorio svolto dal pm Ciani, l'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il legale di quest'ultimo, Massimiliano Baccalà, ha attribuito alla mancata risposta la necessità del suo assistito di ricostruire insieme a lui tutta la tragica vicenda, minuto per minuto, sottolineando come sia stato proprio Martella a consegnarsi spontaneamente alla forze dell'ordine. Intanto il 57enne è detenuto nel carcere di Torre Sinello. La salma della sua compagna invece, si trova nell'obitorio dell'ospedale di Vasto, in attesa dell'autopsia che si svolgerà domani.




CHIETI: STRONCATA RETE DI SPACCIO, 32 ARRESTI

Redazione

Chieti – Dalle prime luci dell'alba, nelle province di Chieti, Ascoli Piceno, Macerata, Bari, Ancona, Lucca e Genova, i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Chieti, insieme ai comandi provinciali territorialmente competenti, stanno eseguendo, su disposizione del gip del tribunale di L'Aquila, che ha concesso i provvedimenti, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, 32 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei componenti di un'organizzazione criminale. Tale sodalizio, capeggiato da pregiudicati albanesi trapiantati da anni in Italia, gestiva un'attivita' di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti in tutto il territorio nazionale, con basi operative particolarmente attive tra Abruzzo, Marche e Puglia. A 7 di loro e' stato, inoltre, contestato il reato di crimine organizzato transnazionale. Nel corso dell'attivita' sono stati sequestrati, complessivamente, una trentina di chili di sostanze stupefacenti.




CHIETI CENTRO COMMERCIALE SAMBUCETO: RUBA 800 EURO DI MERCE

Redazione

Chieti – Felpe, pantaloni, t-shirt ed altro abbigliamento sportivo, del valore complessivo di circa 800 euro, rappresentano il bottino del furto messo a segno, ieri sera, da un rumeno di 29 anni, in un centro commerciale di Sambuceto. L'uomo è stato però fermato, mentre cercava di allontanarsi, da una pattuglia di Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Chieti che, intervenuta in tempo, è riuscita a trarlo in arresto con l'accusa di furto aggravato, recuperando l'intera refurtiva. Il 29enne è una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. Alla fine dello scorso anno era stato già denunciato dagli stessi militari dopo aver messo a segno un furto di capi di abbigliamento in uno dei negozi di un centro commerciale e, a seguito di questo episodio, nei suoi confronti era stato emesso anche un foglio di via obbligatorio dal Comune di Chieti. Il rumeno è conosciuto anche nel pescarese per una serie di furti messi a segno sempre in centri commerciali.
Ieri sera l'uomo, dopo aver staccato le placche antitaccheggio dagli indumenti con un paio di forbici che aveva al seguito, ha riposto la refurtiva in una borsa ed ha cercato di uscire dal centro commerciale senza dare nell'occhio. Fortunatamente, però, il suo atteggiamento ha insospettito gli addetti alla vigilanza del centro commerciale che, dopo aver ritrovato sotto uno scaffale le placche antitaccheggio rimosse dagli tabella, hanno subito avvertito il 112. L'arrivo di una gazzella dell'Arma, impegnata in un servizio di controllo del territorio, è stato rapido tant'è che il rumeno non ha fatto in tempo a dileguarsi trovando, invece, gli uomini dell'Arma ad aspettarlo nel piazzale antistante il centro commerciale. Posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Sambuceto sarà processato con rito direttissimo questa mattina.




CHIETI: NUOVO LOOK PER LA VILLA COMUNALE

Redazione

Chieti – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina,conl’Assessore alla Progettazione e Manutenzione dei Parchi Pubblici, Alessandro Bevilacqua e l’Assessore al Demanio e al Patrimonio, Marco D’Ingiullo, ha presentato i lavori di riqualificazione che hanno interessato la Villa Comunale di Chieti, nell’area prospiciente il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo/Villa Frigerj.

«L’Amministrazione Comunale di Chieti, attraverso lo strumento della programmazione dei LL.PP., in diverse annualità ha deciso di programmare la realizzazione di una serie di interventi finalizzati alla riqualificazione e alla valorizzazione di importanti porzioni del tessuto urbano, prevedendo il recupero di aree minori sparse con sistemazione a verde – ha dichiarato il Sindaco -.

Dopo un primo lotto con cui sono state riqualificate le aree verdi ubicate in via Pescara ed in via Amiterno, con un secondo lotto, che ha previsto lavori per € 213.000,00 appaltati alla Impresa Diodato srl si è intervenuti su altre tre distinte aree:

1) area attrezzata ludica all’interno del Parco “Obletter” a Chieti Scalo (già riconsegnata);

2) area ricompresa fra via A. Herio e via dei Saponari (già riconsegnata);

3) area della Villa Comunale prospiciente il Museo Archeologico Nazionale e già sede del piccolo zoo.

È indubbio – ha concluso il Sindaco – che con i lavori effettuati in quest’area della Villa Comunale oltre ad aver reso ancora più accogliente e suggestivo questo luogo, sono stati creati nuovi spazi di aggregazione e conversazione che potranno ospitare anche manifestazioni ed eventi».

«Con la riconsegna dell’area verde odierna, aldilà della estensione (circa 250 mq.) e del valore economico dei lavori (circa € 60.000) – ha dichiarato l’Assessore Bevilacqua – giunge a compimento un intervento che va a recuperare un angolo della Villa Comunale interiorizzato da sempre nell’animo teatino in quanto già sede del piccolo zoo.

L’intento del progetto, in particolare, è stato quello di trasformare l’area in un luogo in cui rendere possibile la sosta e, allo stesso tempo, l’attraversamento, seguendo un percorso alternativo a quello principale. La presenza di un muretto in mattoni, alto circa 60 cm, che definisce il lato opposto del vialetto di accesso all’area e che delimita un terrapieno verde, è diventata l’occasione per la definizione di un palchetto naturale dove poter organizzare eventi itineranti.

L’area è stata dotata di quattro gazebo in acciaio, organizzati con sedute per circa otto persone ed un tavolino. I gazebo hanno un design compatibile con il contesto storico della Villa Comunale di Chieti, dove se ne rispettano i colori e i materiali, pur mantenendo la propria caratteristica di elemento aggregante. Per rendere l’intervento più armonico è stato studiato un sistema di vegetazione costituita da Hedera helix e Viburnum tinus. I gazebo sono dotati di propria illuminazione rendendo l’area utilizzabile anche di notte.

A dare forza al progetto è stato il successivo intervento che ha previsto la messa in sicurezza di due rampe che collegano la parte della grande fontana monumentale della villa, che rappresenta la zona più frequentata dai percorsi pedonali, con una ringhiera illuminata a led che collega visivamente le due aree dandone un senso di continuità. È di notte che l’area si esprime al massimo grazie ad un sistema di illuminazione a basso consumo, opportunamente studiato, che evidenzia sedute e percorsi con particolari suggestioni create dal rapporto fra luce e penombra».

DATI TECNICI:

Costo dell’intero progetto: € 305.000,00

Importo lavori complessivi sulle tre aree : € 213.000,00

Importo dei lavori area Villa Comunale: € 55.000,00

Ditta appaltatrice: DIODATO s.r.l. di S. Giovanni Teatino

Progettista, Direttore dei Lavori e Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione: Arch. Luca Pantalone

Responsabile del Procedimento: Arch. Salvatore Colacito

Collaborazione operativa: Geom. Cristiano Antonicelli




CHIETI, ALBO IMPRESE DI FIDUCIA: STRUMENTALIZZAZIONE DA PARTE DI ANCE

dal Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio


Leggo, dalla stampa, la nota inviata dall’Ance di Chieti, nella quale mi si contesta di non essermi prodigato per la costituzione di un albo per le imprese fiduciarie del Comune di Chieti. Orbene, la crisi che sta colpendo l’intero Paese non ha certamente risparmiato la nostra città ed il settore colpito non è solo quello dell’edilizia, anche se esso è tra i più flagellati dalla crisi.

Nell’ambito degli appalti pubblici la situazione generale non può certo dirsi migliore se si considera il limite costituito dal rispetto del Patto di Stabilità e dalla difficoltà che molte amministrazioni hanno nell’onorare i propri debiti, fattori che condizionano poi negativamente lo stato di salute delle imprese che lavorano esclusivamente o prevalentemente con appalti pubblici.

Io per primo vorrei che ogni euro investito dal Comune finisse nelle casse delle aziende della nostra città ma realizzare questo desiderio, che mi accomuna alle imprese teatine, non è cosa semplice, né è nelle sole possibilità del sindaco.

L’aggressione continua dell’Ance di Chieti ed in specie di taluni suoi associati sugli uffici comunali e sull’amministrazione non è più tollerabile, neppure in ragione della crisi che viviamo. Si è ormai passati, nascondendosi dietro la onorevole sigla dei costruttori edili italiani, da comprensibili rivendicazioni ad ingiustificabili pretese. In particolare, per quanto riguarda l’albo delle imprese di fiducia, informo – chi evidentemente accecato dai propri desiderata dimentica che dopo la Bassanini poteri e competenze nella Pubblica Amministrazione sono cambiati – che in data 8 dicembre 2013 ho inviato una nota al dirigente del Settore Lavori Pubblici, con la quale ho chiesto di predisporre nel più breve tempo possibile un bando per la costituzione dell’albo delle imprese di fiducia.

Dunque, nessuna inerzia da parte del sottoscritto che, comunque, non può non tener conto (il che non vuol dire piena condivisione) di quanto riferito, in riscontro alla predetta nota, dal dirigente del settore Lavori Pubblici, il quale solleva dubbi ovvero dichiara non essere possibile costituire detto albo.

Orbene, convinto che almeno per le procedure negoziate la costituzione dell’albo, pur previo avviso pubblico, sia possibile, ho affidato al Segretario Generale Comunale di verificare la possibilità di dare vita, per le cosiddette gare sotto soglia, ad un albo delle imprese di fiducia.

Tutto questo non certo per le richieste dell’Ance di Chieti, né per la censurabile condotta di rappresentanti di talune imprese teatine, ma solo perché sono intimamente convinto che la costituzione dell’albo, rispettando criteri di trasparenza e di ampia partecipazione, possa costituire una chance in più per le imprese locali.

Allo stesso tempo, sto valutando di portare all’attenzione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) la situazione creatasi a Chieti affinché possa aprire un tavolo con l’Ance nazionale, non ritenendo giusto che una associazione venga utilizzata a fini domestici e che la stessa proponga ricorsi al giudice amministrativo ledendo il sacrosanto diritto dell’amministrazione di fare investimenti e al contempo diventi strumento di alcuni e non rappresentanza della generalità di imprese iscritte ad Ance.

È evidente che ove fossero ravvisate condotte che meritano altro tipo di attenzione non mi farò certo intimorire e non esiterò a tutelare la mia amministrazione ed il Comune in ogni altra deputata sede.




LANCIANO: TENTA DI RUBARE IN UN ASILO

Redazione


Lanciano (CH) – E' stato sorpreso da una pattuglia di Carabinieri del Nucleo Radiomobile mentre stava tagliando, con una cesoia, la recinzione metallica di un asilo d'infanzia ubicato nel centro abitato di Lanciano. L'uomo, un 37enne del posto attualmente senza lavoro, è stato tratto in arresto con l'accusa di furto e, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, posto agli arresti domiciliari. L'episodio è avvenuto questa notte. A sorprendere il ladro in flagranza di reato è stata una pattuglia dell'Arma che stava svolgendo un servizio di controllo del territorio nel centro abitato di Lanciano proprio per prevenire questo tipo di reati. L'intervento è scaturito da una segnalazione di un passante che aveva notato il 37enne mentre usciva dall'androne di un palazzo con in spalla una bicicletta che, subito dopo, aveva caricato a bordo di una Fiat 600. La telefonata pervenuta al 112 ha fatto scattare l'intervento dei Carabinieri che, sulla base delle indicazioni ricevute, poco dopo hanno notato l'autovettura segnalata ferma nelle vicinanze di un asilo d'infanzia. Gli uomini dell'Arma sono scesi per controllare ed hanno sorpreso il 37enne mentre era intento a tagliare la recinzione metallica con una cesoia. Bloccato è stato tratto in arresto e posto ai domiciliari. Nella sua auto, oltre alla bicicletta, è stata ritrovata anche una pianta che, come accertato successivamente dai militari, era stata rubata nel corso della notte da un vivaio della zona.




CHIETI: AL VIA I LAVORI PER IL NUOVO NIDO DI PIAZZA CARAFA

Redazione

Chieti – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, alla presenza dell’Assessore ai Lavori Pubblici Mario Colantonio, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppe Giampietro, del Consigliere Comunale delegato allo Scalo Domenico Di Fabrizio, nel corso di una conferenza stampa presso piazza Carafa, in prossimità dell’ex ufficio postale, ha illustrato l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo Nido d’Infanzia comunale.

«Una delle priorità che questa Amministrazione si è posta – ha dichiarato il Sindaco – è stata la riqualificazione di quest’area della parte bassa della città, sulla quale insistono importanti edifici pubblici.

Dopo gli interventi che hanno riguardato la Scuola “Mezzanotte” ed il lungo e corposo restyling dell’immobile che tornerà ad ospitare la delegazione comunale, oggi, finalmente, il mio esecutivo avvia un ulteriore, rilevante opera che, tra un anno, consentirà a Chieti di dotarsi di un nuovo Nido d’Infanzia, struttura fondamentale per sopperire alla cronica carenza di asili nido comunali rispetto all’effettivo fabbisogno.

La nuova struttura offrirà un servizio da molto tempo richiesto, contribuendo al rilancio sociale dell’intero quartiere.

Il progetto si inserisce in un più ampio contesto che prevede la realizzazione di alloggi sostenibili nell’ambito del PUC nonchè la riqualificazione urbana dell’intera piazza Carafa. A breve, inoltre, saranno avviati gli interventi di adeguamento antisismico della vicina scuola di Via Lanciano.

E’ ferma volontà della mia Amministrazione procedere per step alla riqualificazione di ogni singolo quartiere dell’intero contesto urbano di Chieti Scalo.

Ne sono dimostrazione le opere già portate a compimento quali: Via Bellini, Via Caduti del Lavoro, Via Amiterno, quelle in corso relative alla riqualificazione della Colonnetta e su Viale Abruzzo che danno ampia prova della volontà politica ed amministrativa di portare a compimento i progetti previsti.»

«L’opera – ha dichiarato l’Assessore Colantonio – è stata finanziata per un importo complessivo di circa 400.000,00 euro con fondi FAS e prevede l’impiego di materiali all’avanguardia.

Il progetto, redatto dagli architetti Gianluca Mezzanotte e Marco Berardinucci, consentirà la realizzazione di un edificio da destinare ad asilo nido per 62 posti, composto da un solo piano fuori terra. Nella sua progettazione, sono state adottate soluzioni che consentono la massima permeabilità del suolo. Sono stati, altresì, utilizzati materiali che garantiscano tenuta termica ed un ottimale isolamento mentre il riscaldamento è sotto pavimentazione.

In continuità con il progetto, anche l’arredo mirerà a rendere stimolante l’ambiente, con particolare attenzione all’inserimento di elementi che favoriscano la crescita motoria e cognitiva dei piccoli ospiti. Nell’area esterna, saranno realizzati spazi attrezzati e giardini.

Tale intervento, in luogo del fatiscente e degradato edificio dell’ex ufficio postale di Piazza Carafa, contribuirà al miglioramento qualitativo dell’intera area la cui vocazione sarà quella di offrire una vasta gamma di servizi al cittadino.»