CIAMPINO SAN RAFFAELE: A RISCHIO CHIUSURA IL CENTRO DI RIABILITAZIONE E FISIOTERAPIA

Redazione

Ciampino – Dopo l’episodio del San Raffaele, la Regione Lazio si ritrova nuovamente a dover risolvere un problema inerente una struttura sanitaria a rischio chiusura.
E’ la volta del CE.FI. , un centro di riabilitazione e fisioterapia, eccellenza del Comune di Ciampino operativo da oltre 30 anni dove le professionalità si fondono ad una elevata carica umana e affettiva.
Lunedì 14 Aprile è previsto il sit-in in Regione Lazio dei circa 40 lavoratori tra terapisti, medici e impiegati amministrativi che rischiano fortemente di perdere il loro posto di lavoro e con loro i 143 pazienti non vedranno più erogate le prestazioni terapeutiche.
La ragione sembra essere sempre la stessa, il ritardo della Regione Lazio nei pagamenti; un ritardo di oltre un anno che toglierebbe il fiato anche alle aziende più solide e radicate.
Gabriella Sisti, Assessore alla Sanità, ha inviato un fax urgente al Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin per informarla della grave situazione che sta vivendo la struttura ciampinese.
“Ho incontrato proprio ieri il Ministro durante una manifestazione, afferma Gabriella Sisti, e stamattina le ho inviato un fax urgente con lo specchio della situazione di Ciampino chiedendole un intervento urgente per salvare il posto di lavoro di questi professionisti che hanno dato per anni il loro contributo a Ciampino e ai ciampinesi e per evitare un’interruzione di pubblico servizio per i nostri utenti già privati sul territorio di un presidio ospedaliero e di tanti servizi sanitari.
Spero vivamente che la Regione si renda conto della necessità di ridisegnare un nuovo welfare più a misura di cittadino e che finalmente ci si renda conto che al sociale e alle emergenze vadano destinate maggiori risorse di Bilancio e non le solite briciole, come nel caso dell’ultimo contributo alloggiativo che ha visto assegnati per il Comune di Ciampino solo Euro 8.000 da dividere tra 243 famiglie.
Una società è civile in quanto in grado di assicurare quei servizi essenziali che garantiscono il diritto alla salute e di cura per tutti.”