RAI: OGGI IL NUOVO CDA. ECCO IL TOTONOMINE

di Angelo Barraco
 
“il rinnovo del Cda Rai si fa perché lo prescrive la legge, scorretto sarebbe continuare con la proroga” così ha esclamato il premier Matteo Renzi in seguito all’approvazione della legge di riforma della Rai. Il disegno di legge della riforma della Rai ha ricevuto un’approvazione nell’Aula del Senato di 142 voti favorevoli e 92 contrari. E’ ambita da molti la presidenza e la direzione della Rai e già martedì la commissione parlamentare di Vigilanza si prepara ad eleggere sette dei nove membri del Cda, come prevede la legge Gasparri. Intanto Forza Italia e Movimento Cinque Stelle hanno annunciato che rinunceranno, in Vigilanza,  ad un esponente per assecondare la richiesta di stabilità tra i gruppi. Attualmente siedono in commissione cinque esponenti del M5S, oltre al presidente Roberto Fico.
 
Intanto i grillini hanno deciso di votare per l’elezione di Carlo Freccero nel Cda Rai, avevano promesso ieri che il loro nome sarebbe uscito oggi e così è stato. La notizia è stata resa nota sul blog di Beppe Grillo poco prima della commissione che si svolgerà alle 14.00. I rappresentanti del M5S spiegano che “abbiamo deciso di proporre il nome di Carlo Freccero come consigliere di amministrazione della Rai. E oggi il M5S lo voterà in Commissione” aggiungono inoltre “Abbiamo tenuto conto della sua decennale esperienza professionale come autore e dirigente televisivo, della profonda conoscenza che ha del mezzo televisivo e del suo linguaggio e della prova di indipendenza data, in passato, mantenendo scelte editoriali coraggiose e scomode per le maggioranze in carica”. Nel comunicato proseguono dicendo che con la loro scelta si assumono la responsabilità di quanto fatto e di aver cercato un soggetto che risponda ai requisiti e che è in grado di ricoprire quel ruolo. Il loro auspicio è che arlo Freccero, coerentemente con la sua storia, lavori fino all’ultimo per un servizio pubblico che faccia dello sviluppo del senso critico la sua missione principale, che ritorni ad essere una fabbrica di cultura e creatività investendo sulla produzione di contenuti di qualità, un’azienda in grado di anticipare i tempi puntando sull’innovazione tecnologica. In questo modo darà il suo prezioso contributo affinché la Rai possa rispondere alle esigenze dei cittadini e affrontare al meglio le sfide che l’aspettano.
 
Intanto il PD traccia il profilo di colui che deve essere il prossimo presidente Rai e secondo i requisiti del PD il soggetto deve avere una forte personalità, deve essere esterno all’azienda pubblica. Dal PD riferiscono che “Saranno nomi di altissimo profilo” e ciò è confermato anche da Maria Elena Boschi uscendo da Palazzo Madama. Non sarà interno all’azienda ma non necessariamente estraneo alla politica e sarà in grado di “convogliare un ampio consenso”. Uno dei nomi che echeggia nell’aria è quello di Walter Veltroni e il suo nome viene confermato poiché “garantirebbe un consenso ampio, una elezione veloce”. Renzi intanto dal Giappone, tra una riunione e un’altra, si fa sentire sui delicati argomenti del bel paese e tira fuori un nome, Antonio Campo Dall’Orto, aggiungendo che è uno stimatissimo professionista e un grande innovatore dotato di autorevolezza e qualità, ma puntualizza il fatto di aspettare i nomi della commissione di Vigilanza e poi il Mef. 
 
E Forza Italia? “siamo ancora in alto mare” riferiscono alcune fonti, anche se i nomi più gettonati sono Dall’Orto-Mansi (vicepresidente di Confindustria). Alle 13 il PD terrà una seduta della Commissione di Vigilanza e verranno proposti i nomi dei candidati. I nomi dovranno essere presentati dai parlamentari questa sera o prima della riunione. E vista la situazione interna di Fi, non è affatto escluso che la dilatazione dei tempi possa essere ancora più lunga fino a dopo la pausa estiva. Fonti sostengono però che un nome Forza Italia ce l'abbia e questo nome sia quello di Arturo Diaconale, direttore dell'Opinione. Diaconale sarebbe il nome che voterebbero come consiglio di amministrazione e invece il nome del direttore generale sarebbe quello di Antonio Campo Dall'Orto, nome fatto anche da Renzi dal Giappone.