CATANZARO: DISPOSTA AUTOPSIA PER GIANCARLO GIUSTI

di Angelo Barraco

Catanzaro –  E’ stata disposta l’autopsia sul corpo di Giancarlo Giusti, l’ex Giudice morto suicida a pochi giorni dalla conferma in Cassazione dalla condanna per i rapporti che il Giudice intrecciava con la ‘ndrangheta. L’autopsia è stata disposta dal sostituto Procuratore di Catanzaro Fabiana Rapino che ha affidato gli accertamenti sul corpo al medico legale Pietrantonio Ricci. Gli inquirenti non hanno dubbio alcuno sul fatto che Giusti si sia suicidato, ma l’autopsia fornirà ulteriori conferme. Si attende il referto. Giancarlo Giusti, ex gip del Tribunale di Palmi che era stato coinvolto in due importanti inchieste della Dda di Milano e di Catanzaro su presunti suoi legami con esponenti della ‘ndrangheta, e per questo motivo si trovava agli arresti domiciliari. L’ex gip si è tolto la vita impiccandosi presso la sua abitazione di Montepaone, i primi ad accorrere sul posto sono stati il pm di turno della Procura della Repubblica di Catanzaro e i Carabinieri della provinciale. Giusti aveva tentato il suicidio all’indomani della sua condanna a 4 anni di reclusione che il Tribunale di Milano gli ha dato per i suoi rapporti con la cosca Lampada della ‘ndrangheta. Fu soccorso dalla polizia penitenziaria che lo ricoverò in ospedale con prognosi riservata. Viste le sue condizioni psicologiche precarie, aveva ottenuto gli arresti domiciliari.




CATANZARO: IL MARE E' PULITISSIMO

Redazione

Catanzaro – Il mare di Catanzaro è pulito, anzi pulitissimo. Non lasciano spazio a dubbio i risultati delle analisi effettuate dal laboratorio bionaturalistico dell’Arpacal e trasmessi in mattinata a Palazzo De Nobili. Le acque prelevate il 17 luglio scorso all’altezza del Lido Anapi presentano valori assolutamente irrilevanti sia per quanto riguarda gli enterococchi (valore riscontrato 19, massimo consentito per la balneabilità 200) sia per gli enterocoli (valore riscontrato 10, massimo consentito per la balneabilità 500).

Le misure adottate dall’Amministrazione comunale per il corretto funzionamento dell’impianto di depurazione del Corace funzionano e stanno assicurando la massima garanzia ai numerosi villeggianti che affollano la spiaggia di Catanzaro ed i suoi stabilimenti.

Palazzo De Nobili ha sottolineato con soddisfazione l’esito delle analisi che confermano il buon lavoro fatto, soprattutto in materia di controlli, nelle ultime settimane all’impianto di depurazione. In prospettiva, con la realizzazione del nuovo depuratore, già andato in appalto, il mare di Catanzaro è destinato a diventare uno dei più puliti e balneabili della Calabria.

Lo stato di salute del mare sarà comunque costantemente monitorato fino alla fine della stagione balneare. Un prossimo prelievo è stato già programmato da Arpacal per il 5 agosto.




CATANZARO, FONDAZIONE CAMPANELLA: APPELLO AL SINDACO ABRAMO PER AVERE UN ISTITUTO DI RICERCA CON 70 POSTI LETTO

Redazione

Catazanzaro – “Il Consiglio Regionale nella prossima seduta del 7 agosto affronti e risolva la grave crisi della Fondazione Campanella e dei suoi lavoratori. E’ possibile approvare, in quella data, sia la transazione per i debiti pregressi (garantendo una prima iniezione di risorse alla Fondazione) sia una norma che ribadisca la volontà della Calabria di avere un Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico con una dotazione di almeno 70 posti letto.”

E’ questo l’appello rivolto dal sindaco di Catanzaro Sergio Abramo al presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico e a tutti i capigruppo consiliari.

“Non ho dubbi che l’Assemblea Regionale – ha detto Abramo – discuterà il caso Campanella, assumendo le decisioni più opportune e responsabili. L’atto di transazione per il pagamento delle prestazioni relative agli scorsi anni è un atto fondamentale per consentire alla Fondazione di respirare e fare fronte ai pressanti impegni finanziari. Altrettanto fondamentale è un atto che porti a 70 il numero dei posti letto accreditati, in modo che gradualmente si possa recuperare all’interno della struttura tutto il personale in mobilità. Ma il Consiglio Regionale deve anche ragionare sull’utilità sociale della Fondazione Campanella, sulla necessità cioè che si realizzi in Calabria e nella Città di Catanzaro  un polo oncologico in grado di dare assistenza e cure qualificate ai pazienti. Dalla politica deve venire una risposta chiara e veloce, senza dubbi o tentennamenti”.




CATANZARO: FALSO FINANZIERE PROMETTEVA UN POSTO IN FINANZA IN CAMBIO DI SOLDI

Redazione

Catanzaro – Si è appena conclusa un'insolita operazione di servizio, condotta dai "baschi verdi" di Lamezia Terme col coordinamento della locale Procura della Repubblica, che ha portato all'arresto di una persona per millantato credito aggravato.

L'arrestato, asserendo falsamente di essere un "maresciallo" del Corpo ovvero il "Comandante della Finanza" ingannava comuni cittadini, proponendo loro, fra l'altro, di entrare a far parte della guardia di finanza in cambio di denaro e di altri favori, quali corrispettivi del proprio "disturbo".

Le indagini hanno avuto inizio nel momento in cui una vittima del falso maresciallo si è recata presso una caserma della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, per avvisare i militari "colleghi" che, a breve, avrebbe fatto servizio assieme a loro e, nel contempo, avere ulteriori informazioni su quando e come dovesse presentarsi per l'incorporazione.

Dopo un iniziale momento di stupore, accertato che – evidentemente – non si trattava nè di un mitomane, nè di un finanziere autentico, sono state svolte immediate indagini, dalle quali è emerso che il cittadino presentatosi era, in realtà, soltanto un'inconsapevole vittima di un ennesimo raggiro, operato dal finto appartenente al corpo, il quale, manifestando inesistenti "conoscenze importanti", gli aveva prospettato il reclutamento nella Guardia di Finanza, verso corrispettivo in denaro, pari a 3.000 euro.

Ulteriori e circostanziate informazioni acquisite tempestivamente dai finanzieri (veri) permettevano infatti di accertare che non si trattava di un episodio isolato, sussistendo una serie di altre condotte similari ideate dallo stesso millantatore, il quale, grazie ad una minimale conoscenza di alcune procedure concorsuali della guardia di finanza – rese più verosimili da non poca fantasia – riusciva, senza troppe difficoltà, a ingannare puntualmente le persone circuite.

In proposito, sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, finalizzati a ricostruire nei dettagli tutte le condotte illecite già individuate.

Risulta anche un episodio in cui l'arrestato ha cenato in un noto ristorante del litorale lametino, pretendendo – ovviamente in forma abusiva e del tutto illecita – un forte sconto rispetto al dovuto, solo perchè "finanziere".

È emerso dalle indagini che il millantatore abbia agito anche nella sibaritide, in provincia di Cosenza.

In altra occasione, lo stesso impostore asseriva di far parte del "servizio cinofili" del Corpo, partecipando, come tale, ad una rassegna del settore e spendendo indebitamente, anche in queste circostanze, la sua pretesa qualità di maresciallo della guardia di finanza per ottenere indebite agevolazioni.

Le risultanze investigative, condotte dai finanzieri (autentici), sono state partecipate alle Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme che, condividendole, chiedeva ed otteneva dal G.I.P. alla sede l'arresto del millantatore, per essere custodito, nella forma della detenzione domiciliare, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

Nel corso della perquisizione dell'abitazione dell'arrestato sono state sequestrate anche due tute ginniche e due magliette, tutte contraffatte, recanti abusivamente contrassegni vari e scritte proprie della guardia di finanza.

Tali indumenti, come era già emerso dalle indagini – sebbene dalle fogge sostanzialmente dissimili dalle divise "ufficiali" utilizzate dai finanzieri veri – venivano ripetutamente indossati dall'indagato, per presentarsi alle sue vittime e rendere ancora più credibili e verosimili i propri inganni.

Considerato l'episodio accaduto, non appare affatto superfluo ribadire che nella Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria dello stato, è possibile accedere soltanto partecipando e superando specifici concorsi pubblici, i cui bandi sono riportati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica.

I medesimi bandi di concorso sono disponibili sul sito internet istituzionale del Corpo "www.gdf.gov.it", che fornisce ogni informazione utile a coloro che aspirano ad essere arruolati. Ulteriori chiarimenti possono essere richiesti anche presso ogni caserma della Guardia di Finanza.

E' ovvio che non possono mai essere richiesti pagamenti o altri favori come corrispettivo dell'arruolamento nel corpo. Perciò, si invitano tutti i cittadini a comunicare tempestivamente eventuali episodi illeciti del genere sopra riportato, rivolgendosi subito ad una qualsiasi caserma della Guardia di Finanza posta a presidio del territorio.




CATANZARO, NARCOTRAFFICO: 23 ARRESTI

Redazione

Catanzaro – La Squadra mobile di Catanzaro ha arrestato, questa mattina, 23 persone responsabili della gestione del narcotraffico nel capoluogo calabrese, con canali di rifornimento in tutta la regione.

Le investigazioni hanno consentito di sgominare un'associazione per delinquere, capeggiata da persone di spessore criminale che si avvalevano della complicità di giovanissimi, di indole particolarmente violenta, implicati anche in rapine ed estorsioni.
Agli arresti sono finiti, tra gli altri, anche degli insospettabili che fornivano la droga ad una clientela d'élite della città.

Durante le indagini, gli agenti hanno compiuto numerose intercettazioni telefoniche e registrato le immagini dell'attività di spaccio, scoprendo inoltre come un avvocato, utilizzando la sua barca, spacciasse la cocaina a persone della "Catanzaro bene".

L'operazione "All Inclusive" ha consentito di accertare che i soggetti più giovani dell'organizzazione, per potersi comprare la droga, non disdegnavano di compiere furti e rapine.

Una rapina, in particolare, era stata compiuta nei confronti di un gestore di una rivendita di tabacchi del quartiere Janò di Catanzaro che, nel novembre 2012, si era visto costretto a consegnare l'incasso della giornata di circa 5 mila euro a due persone armate di pistola.




CATANZARO: CONFISCA DI BENI PER 1 MILIONE DI EURO A FRANCESCO LOIARRO

Redazione

Catanzaro – Nella giornata di ieri, personale della sezione misure di prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Catanzaro, ha proceduto alla confisca patrimoniale di beni di ingente valore economico a carico di Loiarro Francesco nato a girifalco il 18.3.1955, ivi residente in Contrada Colaierni ed all'esecuzione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale della P.S. per la durata di anni uno, ai sensi della vigente normativa antimafia sulle misure di prevenzione.
Il provvedimento emesso dalla seconda sezione penale del Tribunale di Catanzaro nei confronti del Loiarro, ex avvisato orale di P.S. con condanne per reati contro il patrimonio, in materia di armi e di stupefacenti, è conseguente ai numerosi ed univoci elementi specifici accertati dai poliziotti dell'ufficio misure di prevenzione della divisione anticrimine nel corso di pochi mesi di indagini, che hanno dimostrato come il suddetto possa essere ricondotto alla categoria di persone che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose.
Gli elementi investigativi raccolti (fonti documentali, fonti conoscitive) hanno delineato, infatti, l'attualità della pericolosità sociale del Loiarro, presupposto per indurre l'autorità giudiziaria a disporre la confisca dei beni, già sequestrati in via d'urgenza con decreto del 19.11.2012, depositato il 20.11.2012 e convalidato il 18.12.2012, nonché l'applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. per la durata di anni uno.
L'esecuzione della misura patrimoniale, ha interessato quattro autovetture tra cui una BMW ed una Audi A6, tre appezzamenti di terreno cinque fabbricati ubicati nei comuni di Girifalco e Amaroni.
Il valore complessivo dei suddetti beni, affidati per la gestione ad amministratore nominato dall'autorità giudiziaria, è di circa 1.000.000,00 di euro.
Un decisivo intervento, per il ripristino della legalità, è rappresentato, dunque, dal sistema delle misure di prevenzione patrimoniale, idoneo ad individuare i capitali di provenienza illecita che costituiscono le risorse fondamentali delle consorterie criminali.
La loro vera forza risiede, infatti, nel potere economico e, pertanto, la lotta alle organizzazioni delinquenziali, per essere pienamente efficace, non può prescindere dalla conoscenza e dalla conseguente aggressione dei patrimoni accumulati mediante il compimento di azione delittuose.
Nel caso di specie sono stati aggrediti i beni di illecita provenienza, riconducibili nella disponibilità di persone indiziate di essere abitualmente dediti a traffici delittuosi, mediante l'applicazione della normativa in materia di misure di prevenzione di carattere patrimoniale e segnatamente le norme che prevedono la confisca dopo il sequestro.
Questa operazione conferma l'impegno costante dell'Ufficio Misure di Prevenzione, Settore al quale il Questore di Catanzaro, Dr. Vincenzo Carella, ha dato ulteriore impulso per colpire le organizzazioni criminali dedite ad attività illecite ed individuare i loro patrimoni accumulati con tali proventi.




CATANZARO: FA VIOLENTARE LA COMPAGNA DAI SUOI TRE AMICI

Redazione

Catanzaro – Teneva la propria "donna" completamente sottomessa a lui e la costringeva ad avere rapporti sessuali con altri uomini. Per questo motivo l'uomo e i suoi tre complici, tutti pregiudicati, sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Catanzaro.

Gli uomini, tutti calabresi, sono accusati dei reati di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale di gruppo e furto aggravato.

L'indagine è partita grazie alle dichiarazioni agli investigatori fatte dalla giovane donna che, all'epoca dei fatti, era la convivente di uno degli arrestati e che oggi è ospitata presso una Casa famiglia.

L'uomo, attraverso continue vessazioni e soprusi di carattere fisico costringeva la sua convivente, nel periodo compreso tra la fine dell'anno 2012 e l'aprile dell'anno 2013, ad una condizione di completa sottomissione, imponendole rapporti sessuali con altre persone dalle quali si faceva pagare le prestazioni. Più volte la donna subiva violenze sessuali di gruppo da parte degli arrestati.