IMMIGRATI: NUOVI SBARCHI A MESSINA, CATANIA E NAPOLI

Angelo Barraco

Messina –  Non si arresta l’ondata di migranti che giungono sulle coste italiane. A due giorni esatti dall’ultimo sbarco, sono giunti sul porto di Messina –molo Marconi- 328 migranti. I migranti sono giunti a bordo del pattugliatore “Tyr” appartenente alla Guardia Costiera islandese. Tra i 328 migranti vi erano anche 35 donne, di cui 5 in stato interessante. Vi erano anche circa 40 minori. I migranti sono stati salvati durante le traversate dalle coste libiche a quelle siciliane, traversate che hanno visto in questi giorni tanti morti. Ma non tutti i migranti sbarcati a Messina vi rimarranno, poiché una parte di loro lascerà Messina in giornata, circa 180 e saranno trasferiti nel nord Italia, i restanti rimarranno a Messina, nelle strutture dell’Annunziata e di Bisconte che due giorni prima hanno accolto 400 migranti. I migranti, al loro arrivo, sono stati visitati e sono stati offerti loro viveri da parte del personale dell’Asp, della Croce Rossa e volontari di associazioni. Sempre in Sicilia, una motonave è stata soccorsa la notte scorsa. La motonave era ferma in mare da circa due giorni e imbarcava acqua. A bordo di essa vi erano 98 migranti di cui 3 bambini e 35 donne di cui 3 in stato interessante. I migranti sono stati tratti in salvo e sono in discrete condizioni di salute e una donna incinta ha detto di aver ingerito acqua di mare. Anche a Napoli flusso di migranti, ne sono giunti 562 di cui 75 minorenni e 25 bambini più cinque donne in stato interessante. I migranti sono giunti a Napoli a bordo della nave della Marina Militare “Foscari”, la Marina Militare inoltre ha reso noto che non vi sono state vittime durante la traversata. Non tutti i migranti rimarranno a Napoli, 100 di essi andranno in Campania e gli altri migranti in altre regioni d’Italia. 



CATANIA, GIALLO: TROVATO UN CADAVERE CARBONIZZATO DI UN UOMO

di Angelo Barraco

Catania –  I Carabinieri di Paternò hanno ritrovato, in contrada, Monaco, un cadavere carbonizzato. Il cadavere si trovava all’interno di un’automobile finita in una scarpata. Il cadavere si trovava all’interno di una Toyota Aygo e si pensa che possa appartenere a Massimo Pappalardo, un uomo incensurato di 32 anni residente a Valverde. Il cadavere è stato trovato ieri mattina, ma la vicenda è stata resa nota soltanto oggi. Il corpo era riverso sul sedile posteriore e il luogo dove è stato trovato il corpo è distante rispetto ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima per rientrare a casa. I Carabinieri, in una prima fase investigativa, hanno dedotto che il Pappalardo possa essere stato ucciso in un altro posto e successivamente la macchina e il corpo siano stati portati lì, l’altra ipotesi invece è che il delitto sia nato a seguito di un appuntamento per un chiarimento tra la vittima e l’interlocutore. L’autovettura sarebbe poi stata lanciata nel dirupo e data alle fiamme. Insieme ai Carabinieri, sono intervenuti anche i militari della Squadra Scientifica. Gli esami Scientifico-Autoptici sono stati affidati al Dottor Giuseppe Ragazzi. La vittima era incensurata e gli inquirenti, allo stato attuale, escludono che il delitto sia maturato in ambienti collegati alla criminalità organizzata. Le piste seguite attualmente riguardano la sfera personale della vittima, sfera personale che include la sua vita sentimentale e il suo legame con una donna separata. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.




CATANIA, BIMBA MORTA IN AMBULANZA: DAGLI ATTI UFFICIALI EMERGE CHE SI POTEVA SALVARE

di Angelo Barraco

Catania –  Nove sono le persone indagate dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della piccola Nicole, deceduta in ambulanza poiché non vi erano posti letto negli ospedali della città. Tra gli indagati vi sono dei medici della clinica Gibiino e personale Utin. Il reato contestato è omicidio colposo. Vi è anche un’inchiesta in corso, affidata agli ispettori del ministero della Sanità in Sicilia. Dai primi atti ufficiali emerge un quadro che avrebbe potuto cambiare le sorti di questa tragica storia, un quadro agghiacciante! Emerge che la casa di cura avrebbe dovuto contattare l’unità di terapia intensiva più vicina e il 118 poi avrebbe dovuto portare la bimba lì. La casa di cura più vicina era quella di Messina e non è stata contattata perché fuori distretto, ma a Messina, a differenza degli altri ospedali, avevano disponibilità di letto e avrebbero potuto salvare la piccola. Le indagini vertono anche verso l’individuazione diretta del decesso della piccola: “anche ipotesi omissive relative a comportamenti che possano aver contribuito all'evento per l'individuazione dell'unità di rianimazione, in relazione alle informazioni ricevute circa le condizioni critiche in cui versava la bambina”.




CATANIA: NOVE INDAGATI PER LA MORTE DELLA PICCOLA NICOLE

di Matteo La Stella

Catania – Sono 9 le persone indagate per omicidio colposo in seguito alla morte in ambulanza della neonata di Catania, che, a poche ore dalla nascita, presentava gravi problemi respiratori per i quali doveva essere trasferita in un'Unità di terapia intensiva neonatale (Utin) disponibile solo a Ragusa, a 100 chilometri da Catania dove, le strutture, pare non avessero posti letto per accoglierla. Iscritti nel registro degli indagati sono 4 medici della casa di cura Gibiino e 5 medici di guardia nelle Utin di Catania, consultati senza successo prima di tentare la corsa verso Catania. I medici di guardia coinvolti presterebbero servizio al Policlinico di Catania, negli ospedali Cannizzaro, Nuovo Garibaldi e Santo Bambino e all' Umberto Primo di Siracusa.

La procura guidata da Giovanni Salvi sta allargando l'inchiesta sulla morte della piccola Nicole. Da una parte si indagano le responsabilità nel decesso della bambina, comprese le possibili omissioni relative a comportamenti che hanno determinato le condizioni della piccola Nicole, tanto da farle avere immediato bisogno della terapia intensiva. Dall'altra parte si guarda all'omissione di disponibilità delle Utin e ai meccanismi che dovevano far fronte ad un'emergenza dai seguenti connotati. Intanto le caratteristiche dell'ambulanza su cui viaggiava la neonata, assicura la procura, sono risultate idonee. Per la piccola salma invece, si attende l'autopsia mentre, questa mattina a Catania, è giunta la task force inviata dal Ministro della Salute Lorenzin per individuare le cause del decesso.




CATANIA, MORTE NEONATA: DIMESSA LA MAMMA DI NICOLE

Redazione

Catania – Nella giornata di ieri è stata dimessa la mamma della piccola Nicole, morta poche ore dopo essere venuta al mondo, durante la disperata corsa da Catania a Ragusa alla ricerca di un reparto di rianimazione che potesse accoglierla. La clinica Gibiino ha infatti ritenuto le condizioni della donna, Tania Laura Egitto, in linea con l'iter postpartum firmando così le dimissioni della stessa.

Intanto, dopo il vertice tenutosi ieri per appurare le gravi responsabilità, l'Assessore Regionale alla Salute Lucia Borsellino, pronta a dimettersi, ha incaricato il dirigente del dipartimento regionale Attività sanitarie ad-”Avviare le procedure finalizzate ad un'eventuale sospensione delle attività di ostetricia della casa di cura Gibiino di Catania, limitatamente alla sola attività di ricovero per il parto”-precisando poi che si tratta di una procedura dovuta, in attesa controdeduzioni della clinica e dell'ispezione della Commissione Ministero-Regione che si insedierà lunedì prossimo. La mossa è appoggiata dal governatore Crocetta che spiega-”In attesa di capire cosa è accaduto quella notte abbiamo deciso di sospendere i parti nella clinica coinvolta nella vicenda, mi pare il minimo”. Sono anche stati richiamati a colloquio i dirigenti delle aziende sanitarie coinvolte e le centrali operative del 118, già ascoltate ieri in sede di riunione.

Le indagini per appurare le responsabilità sono in mano alla Polizia di Stato, manovrata da-” due sostituti procuratori esperti nella materia”-, come si legge nella nota emessa dalla Procura della Repubblica di Catania, dalla quale emerge che da un preliminare studio della documentazione la neonata sarebbe morta per una serie di gravi concause sin dal momento del parto e delle terapie iniziale a cui è stata sottoposta. Si parla poi di “atti urgenti e irripetibili” nella definizione delle competenze. Già domani potrebbe essere reso noto il numero degli indagati, in quanto sono ancora in corso accertamenti per quanto riguarda la modalità di reazione delle strutture centrali, ma anche i tempi di intervento e la validità del personale impegnato sull'ambulanza del 118 utile ad affrontare un'eventualità del genere. La procura aggiunge anche che nella giornata di lunedì, la consulenza medica del caso sarà affidata ad un medico legale,un ginecologo ed uno specialista di neonatologia e rianimazione.




CATANIA: RITROVATO CADAVERE DI UNA RAGAZZA

Angelo Barraco

Catania: Questa mattina, intorno alle ore 9.30, è stato rinvenuto un cadavere di una ragazza vent’anni di cui a momento non si conoscono le generalità. Il corpo si trovava sul tratto di mare di fronte al Camping Europeo. Il rinvenimento del cadavere è avvenuto durante un’operazione dei Vigili del Fuoco. Mentre costoro erano impegnati a spegnere un incendio in un caseggiato costruito sulla spiaggia, alcuni pescatori presenti sul posto li avrebbero avvertiti della presenza del corpo della donna. I Vigili del Fuoco hanno riferito del ritrovamento alla Capitaneria di porto di Catania che, ha recuperato il corpo e hanno atteso le disposizioni dell’Autorità Giudiziaria. La Squadra Mobile ha avviato indagini in merito alla morte della ragazza. Una prima ipotesi avvalorata è stata quella del collegamento tra il rogo della casa e la morte. La Polizia Scientifica sta effettuando rilievi sul posto.




CATANIA: PACCO TRUFFA PER IL DIRETTORE, PAGA 50 EURO PER DELLE FRATTAGLIE DI POLLO

Redazione

Catania –  La polizia di Catania sta indagando su alcune truffe "del pollo", non nel senso del credulone che abbocca ma proprio del gallinaceo. Autore un fantomatico garzone di macelleria che dopo essersi recato in banca e sostenendo di avere una consegna per il direttore, si e' fatto pagare 50 euro da una impiegata per ritirare un pacco al cui interno c'erano solo frattaglie di pollo. Manco a dirlo, il direttore della banca non aveva fatto alcuna ordinazione. 




CATANIA: RUBANO UNA SALMA E CHIEDONO IL RISCATTO

Redazione

Catania – E' veramente un episodio squallido e immorale. Sequestro di un defunto per chiedere un riscatto. Il macabro ricatto, di cui in passato sono state vittime le spoglie di celebrita', e' stato comesso sabato scorso nel cimitero di Aci Catena in provincia di Catania, dove ignoti hanno rubato dalla cappella di famiglia di un imprenditore in pensione la salma della sorella, deceduta nel 1997. Per restituire il feretro, e' stato chiesto all'uomo un riscatto di 50.000 euro. La vittima ha denunciato il tentativo di estorsione ai carabinieri della compagnia di Acireale, che hanno avviato indagati.




CATANIA: CHIODI NELLA PIZZA

Redazione

 I carabinieri del Nas di Catania hanno bloccato l'attivita' di un forno a legna in un centro dell'hinterland etneo, per gravi carenze igienico-sanitarie. La scoperta e' stata fatta dopo la segnalazione di un consumatore che aveva notato su un trancio di pizza appena acquistato un chiodo in ferro lungo alcuni centimetri, immerso nella farcitura. I militari nel corso dei controlli al panificio hanno scoperto un deposito abusivo – che e' stato sequestrato – con 500 chili di scarti di legname e pedane d'imballaggio accatastate che il panettiere utilizzava per alimentare il forno a pietra e cuocere pane e pizze che cosi' erano a contatto diretto con i chiodi conficcati nelle assi. Tale materiale di risulta e' classificato come rifiuto speciale e, pertanto, non puo' essere impiegato per l'alimentazione di forni a pietra.




CATANIA, VORTICE "ATTILA": MUORE UNA DONNA SCHIACCIATA DA UNA PALMA

Redazione

Catania – Attila porta vittime. Il maltempo portato su tutta l'Italia dal vortice artico chiamato "Attila" ha causato la morte di una donna a Catania. La vittima, che era seduta su una panchina in piazza Cutelli con la figlia, rimasta illesa, stata schiacciata da una palma abbattuta dal forte vento di stamattina. La donna, moglie di un sottufficiale della Guardia di finanza, e' morta sul colpo. Inutili i soccorsi di personale del 118, arrivato sul posto assieme ai vigili del fuoco. Da una prima ricostruzione, a cadere e' stata la parte alta della palma che, secondo quanto si e' appreso, sarebbe stata 'potata' di recente dal Comune. L'albero non presentava segni visibili di attacco del punteruolo rosso, l'insetto che si annida nelle palme e ne provoca la morte. La Procura ha aperto un fascicolo




CATANIA: ANZIANI ARMATI FINO AL COLLO

Redazione

Catania – Anziani armati fino al collo. I carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno arrestato due coniugi, lui 75enne e lei 64enne, per detenzione illegale di armi e munizioni nonche' ricettazione. Ad entrambi sono stati concessi i domiciliari. I militari, nella loro abitazione in via Petrella, nel popolare quartiere di Picanello, hanno trovato e sequestrato un fucile da caccia marca Zanoletti, calibro 16, con canne mozzate, risultato rubato ad Aci Sant'Antonio nel settembre 2011; una pistola giocattolo marca "New Police", calibro 8, con canna priva di tappo rosso; 244 munizioni di vario calibro; un giubbetto antiproiettile; due distintivi di riconoscimento, del tipo utilizzato dalle forze dell'ordine, uno dei quali riproducente quello dei carabinieri; due coltelli a serramanico ed alcuni passamontagna. Accertamenti sono in corso per verificare la riconducibilita' delle armi ai gruppi criminali mafiosi operanti nel quartiere. Il fucile sequestrato sara' inviato al Ris di Messina per l'esecuzione di accertamenti tecnico balistici.