SCANDALO A CATANIA, PRETE CONDANNATO PER ABUSI SUI MINORI CELEBRA MESSA

Redazione

Catania – Un prete siciliano ha pronunciato messa nonostante una condanna del tribunale ecclesiastico per abusi sessuali a un minore. Lo denuncia una onlus antipedofilia chiedendo a Papa Francesco di porre fine allo "scandalo".
"Carlo Chiarenza", afferma Roberto Mirabile, presidente de La Caramella buona, "e' stato condannato all'allontanamento per 8 anni dalla Sicilia e dalla sua diocesi perche' riconosciuto colpevole dalla sua chiesa di abusi sessuali nei confronti di Teodro Pulvirenti, quando quest'ultimo era un minore. Si tratta di una condanna in primo grado, ma pochi giorni fa il vescovo Nino Raspanti di Acireale (provincia di Catania, ndr) ha scandalosamente autorizzato Chiarenza a concelebrare una messa davanti a tanti fedeli".
La messa, ha aggiunto la onlus, e' stata tenuta nella chiesa di Aci San Filippo, ancora in provincia di Catania.
Mirabile ha ricordato il caso del sacerdote di Trento sospeso per aver pronunciato parole "oscene e censurabili" sui bambini e sulla pedofilia. "Quelle erano parole -conclude Mirabile- qui invece si e' passati ai fatti".




CATANIA, VENTENNE UCCISA A COLTELLATE: L'EX HA CONFESSATO L'OMICIDIO

Redazione

Catania –  Uccisa il giorno dell'udienza preliminare dal Gip del procedimento per stalking scaturito da una sua denuncia nei confronti dell'ex convivente. Giordana Di Stefano, 20 anni, è morta dissanguata a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. L'omicidio è avvenuto a Nicolosi, un paese alle pendici dell'Etna. A infliggerle diverse coltellate con ferocia in diverse parti del corpo è stato l'uomo che il 3 ottobre del 2013 aveva denunciato: il suo ex e padre di sua figlia di 4 anni, Luca Priolo, 24 anni. Il giovane è stato fermato dai carabinieri a Milano, dopo una lunga corsa in auto, mentre alla stazione cercava di prendere un treno per fuggire all'estero, ha confessato: "Sì, sono stato io…".

La giovane era parte lesa oggi nella prima udienza nel processo per stalking nei confronti del suo ex convivente, Luca Priolo di 24 anni con cui aveva avuto una bambina. Il giovane è stato fermato a Milano, stava cercando di prendere un treno per fuggire all'estero. E' accusato di omicidio volontario aggravato.

Oggi il procedimento è stato regolarmente incardinato ugualmente dalla Procura di Catania che ha chiesto il rinvio a giudizio dell'imputato. La prima udienza si sarebbe dovuta tenere stamattina ma è stata rinviata perché il legale dell'imputato ha chiesto il ricorso a riti alternativi ipotizzando anche una bonaria risoluzione.

Era fuggito con l'auto della madre, una Fiat Punto, la cui targa è stata rilevata in alcuni passaggi autostradal, Antonio Luca Priolo, accusato di avere ucciso la ex convivente per motivi passionali. Arrivato a Milano si è recato alla stazione ferroviaria per tentare, secondo gli investigatori, di andare all'estero in treno. Il giovane sarà sentito probabilmente da magistrati della Procura di Milano su rogatoria attivata dai loro colleghi di Catania.

C'era un contenzioso aperto sull'affido della figlia
Giordana Di Stefano  e il suo ex convivente, Luca Priolo, avevano un contenzioso aperto in sede civile per l'affido esclusivo della figlia di quattro anni. La giovane aveva presentato la richiesta e il ventiquattrenne si era detto pronto ad accettare l'accordo se lei avesse ritirato la denuncia per stalking presentata nel 2013. Secondo fonti legali, lui avrebbe voluto lavorare come guardia giurata e aveva bisogno di chiudere il fascicolo penale per potere ottenere il porto d'armi. Il procedimento per stalking era stato avviato dopo che il giovane era entrato da una finestra a casa di Giordana, nel 2013. Lui si era difeso sostenendo di essere entrato perché aveva visto un auto sospetta fuori e voleva garantire la loro sicurezza.

Sul suo profilo Facebook la giovane aveva postato una foto con la figlia e un giovane davanti la torta di compleanno il 27 agosto scorso

Giordana faceva la ballerina e partecipava a eventi e spettacoli nella Sicilia orientale. Su Fb aveva 691 amici, tante foto con la figlioletta, molti selfie con amiche. Quest'estate sembra che qualcosa non andasse nel rapporto che la ragazza aveva con qualcuno. Il 4 settembre posta: ''Ballavo per un disperato bisogno fisico di muovermi,voltarmi, correre… Ballavo perché il mio corpo doveva scaricare nell'aria circostante violente energie compresse che non sapevo dove mettere, come trattare. Era una forza misteriosa,silenziosa, completamente padrona di me, della quale non sapevo cosa fare…''. Il 4 agosto sotto la scritta ''ho smesso'' ha pubblicato questo post: ''Uno degli errori più grandi che si possano fare è tenere vicino chi sgretola la tua autostima, piano, con gesti apparentemente inconsapevoli''. E ancora: ''Bisogna fare attenzione alle parole che si dicono… Le parole sono armi senza scampo, affilate e pericolose… Ti si appigliano addosso e non te ne liberi più… Ci sono schiaffi che si perdonano e parole che non lasciano scampo….!!!! Alcune parole non si perdonano…. Buonanotte…!!!!!'

L'ennesima caso di femminicidio in un anno, il 2015, in cui, secondo i dati del Viminale, casi di questo genere sarebbero in calo.




CATANIA, DUPLICE OMICIDIO A PALAGONIA: ACCERTATA LA VIOLENZA DELLA 70ENNE

di C.R. 

Un crimine efferato, il duplice omicidio di Vincenzo Solano, 68 anni e di Mercedes Ibanez, 70 anni, uccisi nella loro villa di Palagonia, nel Catanese. Per il duplice omicidio, la polizia ha fermato Mamadou Kamara, 18 anni, cittadino della Costa d'Avorio ospite del Cara il qui quadro accusatorio si fa sempre più pesante. È dalle immagini del circuito di videosorveglianza che la polizia ha ricostruito i tempi in cui Kamara Mamadou, il 18enne ivoriano accusato dell'omicidio dei coniugi di Palagonia, ha agito la notte tra sabato e domenica. Dai fotogrammi, alle 23.58 Kamara esce dal Cara alla guida di una bici, con uno zaino mono spalla di colore arancione. Alle 2.13, passa lungo via Palermo, davanti casa dei coniugi, alle 2.16, percorre una stradina adiacente che porta solo a 'Villa Solano', alle 5.14 e alle 5.15 è di nuovo in strada, alle 5.22 ha un sacco appeso alla bici, mentre un altro sarà trovato in casa delle vittime e alle 6.20 fa rientra in Cara. "Aspettiamo ulteriori esami della Scientifica – ha detto il capo della Mobile di Catania, Antonio Salvago – per affermare o escludere che Kamara abbia agito da solo o con dei complici". Salvago ha aggiunto che 'l'arma per assassinare Vincenzo Solano potrebbe essere un 'estrattore' utilizzato in genere dai meccanici, una tronchesina e uno sgabello usati per colpire entrambi'.




CATANIA: LA MOGLIE DELL'ELETTRICISTA UCCISO HA CONFESSATO L'OMICIDIO

di A. B.

Catania – Ci sono state delle importanti novità sull’omicidio di Alfio Longo, l’ex elettricista rinvenuto ieri mattina con il cranio fracassato all’interno della sua villa di Biancavilla a Catania. L’uomo non sarebbe morto a causa di una rapina finita male ma sarebbe stato ucciso dalla moglie Vincenzina Ingrassia. La donna ha confessato in seguito ad un interrogatorio. Ma analizzando bene la dinamica erano emersi vari elementi che non coincidevano e che portavano a qualcuno di molto vicino alla vittima. Un particolare importante è stato quello dei cani che non hanno abbaiato; se fosse stata una rapina e se ci fosse stata veramente una incursione di ladri i cani avrebbero abbaiato, inoltre c’era un dettaglio che la donna aveva raccontato agli inquirenti, ovvero che il marito aveva urlato ai rapinatori “vi ho riconosciuti”. Aveva raccontato inoltre di essere stata costretta dai rapinatori a legare il marito nel letto. Ad emettere il provvedimento nei confronti della moglie è stato il procuratore Michelangelo Patanè. La moglie avrebbe ucciso l’uomo perché costui aveva scatti di violenza e lei era stanca di subire. 



CATANIA: SBARCATI 497 IMMIGRATI. UN MORTO E UN FERITO

di M.L.S.


Catania – È giunto questa mattina a Catania il pattugliatore d'altura svedese “Poseidon”, con a bordo 497 migranti tra cui una donna morta, sottratti alle acque del mar Mediterraneo in 2 differenti operazioni di salvataggio effettuate ad est dell'isola di Malta. L'imbarcazione ha effettuato la manovra di attracco poco prima delle ore 9 di questa mattina, al molo catanese di Mezzogiorno. Tra gli immigrati figurano 31 bambini e 115 donne.

 

Oltre alla donna ferita, una seconda è stata trovata dai soccorsi in condizioni di salute precarie ed in preda ad una forte disidratazione, tanto da rendere necessaria l'alimentazione sotto forma di flebo, direttamente sul natante di provenienza. La donna deceduta, invece, era già stata trovata senza vita un paio di giorni fa a bordo di un peschereccio da una nave olandese.




CATANIA:DOCENTE DEL POLICLINO SOSPESO DA PROFESSIONE MEDICA

di A.B.

Catania – Su disposizione del Gip è stato sospeso un docente del Policlinico di Catania è stato sospeso dalla professione medica perché è accusato di aver esercitato violenza sessuale e concussione ai danni di sette studentesse universitarie. Gli episodi risalgono al 2010 ma sarebbero continuati fino al 2014. Il docente di 58 anni svolgeva il ruolo di coordinatore del corso di “Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare”. Secondo quanto emerge dalle denunce fatte dalle studentesse, il docente avrebbe fatto leva su di loro mettendo in evidenza la sua posizione e minacciandole delle ripercussioni negative che avrebbe potuto avere sulla loro carriera universitaria. I carabinieri della Procura di Catania hanno eseguito una misura di interdizione per l’uomo.  



CALCIOSCOMMESSE: "COMPRAVANO PARTITE". ARRESTATI VERTICI DEL CATANIA

Redazione

Arrestati dalla Digos i vertici del Catania Calcio con l'accusa di aver comprato partite del campionato di serie B. Sette provvedimenti di arresti domiciliari sono stati eseguiti nei confronti del presidente del club, Antonio Pulvirenti, dell'amministratore delegato Pablo Cosentino, del direttore generale Daniele Delli Carri, e di altri quattro dirigenti della societa'. Sono accusati di frode sportiva. Secondo l'accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro. In particolare Delli Carri, posto agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Francavilla al Mare (Chieti) e' stato ex direttore sportivo del Pescara. Con la squadra biancazzurra di Zeman fu anche protagonista della promozione di tre anni fa in serie B. Originario di Foggia, ha quindi lavorato con il Genova e poi con il Catania.

I dirigenti del club rossazzurro avrebbero comprato alcune partite del campionato di calcio Serie B appena concluso, per consentire alla squadra di vincere ed evitare cosi' la retrocessione. L'inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, ipotizza a vario titolo frode in competizioni sportive e truffa. Perquisizioni sono state eseguite dalla polizia a Roma, Chieti, Campobasso e Catania. La inchiesta e' stata condotta dalla Digos, in collaborazione con la Polizia postale. Gli altri quattro arrestati sono agenti di scommesse sportive e procuratori sportivi: Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti.




CATANIA: FUNZIONARIO DI POLIZIA DENUNCIATO PER FRASI RAZZISTE

di Domenico Leccese

Catania – "Mi manca Hitler". "Bruciarli vivi o rimpatriarli". "Buttateli a mare". "Impalata ed espulsa". Sono alcuni dei commenti postati su Facebook da un funzionario della polizia, dirigente della Polfer di Catania ed ex consigliere comunale ad Aci Sant'Antonio. La pagina ora è stata chiusa. Dal suo profilo Facebook, ora rimosso, il dirigente della Polfer di Catania Gioacchino Lunetto lancia invettive contro i politici ("E' gente che andrebbe sgozzata") e commenti razzisti nei confronti dei migranti. I post sono visibili sul sito di Meridionews, che sottolinea anche come Lunetto faccia riferimento a una foto dalla pagina I giovani fascisti: "Dovrei odiare Mussolini? Io non odio chi ha dato tanto onore alla patria". In compenso, Renzi è "un truffatore". "Diamogli fuoco insieme agli Italioti che li indottrinano ed aizzano", è il commento di Lunetto a corredo di una notizia. "Vogliono sottometterci alla loro cultura religiosa di morte che li ha portati a lasciare le loro nazioni devastate dalla loro litigiosità, arroganza e disprezzo per gli altri". Frasi in seguito alle quali il Questore di Catania, Marcello Cardona, ha annunciato "l'avvio, con rapidità e rigore, di opportune valutazioni per l'adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti dell'ispettore". La Procura, confermando di avere aperto un fascicolo, non fornisce altri elementi "in attesa – viene sottolineato – di vedere gli atti e i documenti". Nella nota della Questura si legge: "La Digos della Questura di Catania ha provveduto già questa mattina alla trasmissione alla locale Procura della Repubblica degli gli atti relativi alle dichiarazioni pubblicate sul profilo social network riferite ad un appartenente della Polizia Ferroviaria di Catania del ruolo degli Ispettori. Il Questore di Catania ha incaricato di avviare, con rapidità e rigore le opportune valutazioni per le adozioni dei relativi provvedimenti disciplinari".
Sulla vicenda è intervenuto il parlamentare del Pd Giuseppe Berretta che ha annunciato una interrogazione al ministro dell'Interno sulla "incredibile vicenda" del funzionario di Polizia e sui suoi "agghiaccianti" messaggi. "E' inaccettabile che chiunque si lasci andare a simili esternazioni razziste, men che meno un funzionario di Polizia", Ha detto Berretta.
 




CATANIA, MISTERBIANCO: IL SINDACO INSULTA GLI "SBIRRI". INSORGONO I CONSIGLIERI

di A.B.
 
Catania – Durante l’ultima seduta dell’assemblea municipale, il Sindaco di Misterbianco (Catania), Nino Di Guardo, si è rivolto verso il consigliere comunale Marcello Russo con testuali parole “Gli sbirri non hanno cosa fare, se ne debbono andare gli sbirri perchè ci fanno schifo”. Il consigliere Russo tra l’altro è maresciallo dei carabinieri ed è in servizio a Siracusa.
 
 
La protesta. Dopo queste parole del sindaco di Misterbianco, quest’oggi la città si è risvegliata con dei manifesti sui muri che riportavano pareri contrastanti al pensiero espresso dal sindaco. I manifesti sono firmati dai consiglieri comunali. I 16 consiglieri, tra cui il maresciallo Russo, scrivono che “Non accettiamo che il sindaco Di Guardo rappresentante della citta' di Misterbianco disprezzi i carabinieri chiamandoli 'sbirri'. Noi invece esprimiamo solidarieta' all'Arma dei carabinieri e siamo orgogliosi di avere nella nostra citta' la Tenenza dei carabinieri, supporto della legalita' a tutela dei cittadini e del territorio”. 



CATANIA: SMANTELLATO IL CLAN MAZZEI; 30 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE

di A.B.

Catania – Su delega della Dda della Procura di Catania, la Polizia di Stato catanese sta smantellando il clan Mazzei. Sono in corso dalla squadra mobile 30 ordinanze di custodia cautelare verso soggetti accusati di associazione mafiosa, spaccio di droga, estorsione, rapina e armi. Durante la fase investigativa sono stati tratti in arresto in flagranza di reato alcuni soggetti presunti affiliati alla gruppo mentre ritiravano il “pizzo” da alcune attività commerciali e sono state sequestrate anche sostanze stupefacenti e armi  da fuoco. Tra i soggetti destinatari dell’ordinanza emessa dal Gip vi sono anche imprenditori, commercianti su cui pende il reato di concorso in estorsione attuata con modalità mafiose. Sono accusati di essersi rivolti all’organizzazione Mazzei per il recupero di crediti. Il clan dei “Carcagnusi” è legata alle famiglie mafiose palermitane, poiché il boss Santo Mazzei, attualmente detenuto in regime 41bis è diventato “Uomo d’onore” su decisione dello spietato boss di Corleone Leoluca Bagarella. Tra i soggetti destinatari delle misure cautelari figura anche vi è anche Sebastiano Mazzeri, il figlio del boss, che era latitante dal 10 aprile quando venne arrestato in una villetta a Ragalna. 



CATANIA: ANZIANI TRAVOLTI E UCCISI SULLE STRISCE PEDONALI

di Angelo Barraco
 
Catania – Ieri sera due anziani di 87 e 82 anni, due amici, mentre attraversavano le strisce pedonali sono stati travolti e uccisi da un’automobile. L’uomo di 87 anni è morto intorno alla mezzanotte presso l’ospedale Garibaldi, dove inutili sono stati i tentativi di salvarlo. L’altro anziano che era con lui invece è morto stamane presso l’ospedale Cannizzaro. L’auto che ha investito i due anziani era una Kia e a guidare l’auto vi era una donna di 41 anni che si è fermata a prestare soccorso. L’auto è stata posta sotto sequestro. 
 
Ddl omicidio stradale.  E’ stato approvato dal Senato il disegno di legge che riguarda l’omicidio stradale, con una maggioranza di 163 si, 65 no e 2 astenuti. Con il provvedimento approvato vengono introdotti e soprattutto disciplinati i reati che riguardano l’omicidio stradale e le lesioni personali. Il provvedimento adesso passerà alla Camera. 
 
Le pene previste. Saranno introdotti due reati: omicidio stradale e le lesioni stradali. In tali casi il ritiro della patente è previsto per ben 30 anni. E’ previsto l’arresto in flagranza di reato e vi sono pene applicabili per coloro che fuggono. Vi è anche un innalzamento della pena rispetto a quello attuale, ovvero dai 10 attuali a 12, invece in caso di alcol la pena è di 7 anni e in caso di droga la pena è di 8 anni. L’articolo 586-bis (sulla morte come conseguenza di altro reato) e il 589-ter (sull’omicidio colposo) stabiliscono pene severe per coloro che commettono un omicidio colposo guidando sotto l’effetto di alcol o droghe (da 8 a 12 anni di reclusione per chiunque guidi con un tasso alcolemico sopra 1,5 grammi/litro o sotto l’effetto di droghe e per i conducenti che svolgano attività di trasporto persone con tasso sopra 0,8 g/l o sotto l’effetto di sostanze).