CASTELLI ROMANI, INCENERITORE: IL MISTERO DELLA CONVENZIONE PRELIMINARE TRA CO.E.MA E GSE

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Castri referente legale del Comitato No Inc

Castelli Romani (RM) – Il 14 gennaio scorso, la Regione Lazio ha inviato al Gestore dei Servizi Energetici, GSE, ed al Co.E.Ma. (di Cerroni, Acea ed Ama) una diffida ad avviare, entro e non oltre il prossimo 7 marzo, il cantiere per la costruzione dell’inceneritore dei Castelli Romani. Un’ulteriore “pressione” che segue la recente determinazione regionale n. B-00266 del 29 gennaio con cui è stato approvato, in via definitiva, il nuovo crono-programma del Co.E.Ma. che scandisce i tempi di realizzazione dell’impianto brucia-rifiuti di Albano. Tra l’altro, il 13 febbraio il GSE ha rifiutato, inspiegabilmente, per la quarta volta, una richiesta di accesso agli atti promossa dalla conferenza dei dieci sindaci di bacino. Richiesta relativa alla convenzione preliminare Co.E.Ma./GSE del giugno del 2009. Ovvero all’atto che pretenderebbe di scaricare sull’erario pubblico il costo della realizzazione dell’Inceneritore dei Castelli Romani, attraverso una forma di contribuzione statale denominata CIP-6/92, costituita dal 7×100 della bolletta elettrica, per un importo totale pari a circa 400 milioni di euro.

Alle richieste di accesso agli atti formulate prima dal comitato No Inc, poi dal consigliere regionale Ivano Peduzzi, in seguito dal Sindaco di Albano Laziale ed, ora, addirittura dalla Conferenza dei Sindaci di bacino, i funzionari del GSE oppongono una “fitta giurisprudenza” suggerita dal Co.E.Ma..

Eppure, come noto, la giurisprudenza – ovvero l’insieme delle sentenze passate in giudicato emesse dai Tribunali italiani – non costituiscono, nel nostro ordinamento giuridico, un vincolo neanche per i giudici, che sono “soggetti solo alla legge” (art. 101, 2° comma, Costituzione Italiana). La giurisprudenza (targata Co.E.Ma) costituisce forse un vincolo per i soli funzionari del GSE? 

E, soprattutto, cosa c’è, in quella convenzione preliminare Co.E.Ma/GSE, che i cittadini dei Castelli Romani e ben dieci Sindaci di bacino, non possono e non devono conoscere? Evidentemente qualcosa di molto importante se, in una lettera inviata al Sindaco di Albano Laziale Nicola Marini il 18 Luglio scorso, il dimissionario amministratore delegato della Pontina Ambiente di Cerroni, Ing. Francesco Rando, si mostrava fortemente risentito per l’accesso agli atti del Comune di Albano al GSE. Tanto da sospendere una transazione economica in corso col rischio di mandare in default il Comune di Albano.

Il 21 novembre 2012, tra l’altro, il Co.E.Ma. di Cerroni, di Acea ed Ama, ha richiesto, esplicitamente, l’intervento dell’Area Rifiuti della Regione Lazio per  “convincere” il GSE a sottoscrivere, dopo la convenzione preliminare di giugno 2009, anche una convenzione definitiva. Perché questa indebita pressione? E, soprattutto, quali ostacoli sono stati riscontrati, fino ad oggi, dal GSE?

Unica certezza, per ora, è che la contribuzione CIP 6/92, per gli impianti di incenerimento come quello di Albano, è “scaduta” il 31 dicembre 2008, ad eccezione di quelli già in fase di cantierizzazione. E, come è ormai noto, il presunto avvio del cantiere Co.E.Ma. del 29 dicembre 2008, si fonda su un’ordinanza di Marrazzo (n. Z-0003 del 22 ottobre 2008) bocciata sia dal Tar del Lazio sia dal Consiglio di Stato (Sentenza del Tar del Lazio n. 36740/2010; Sentenza del Consiglio di Stato n. 1640/2012).

Allora, la stipula della convenzione preliminare Co.E.Ma./GSE di giugno 2009, ha avuto forse come presupposto il presunto inizio dei lavori di costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani bocciato dal Consiglio di Stato?

E quali accertamenti sono stati eseguiti dal GSE per verificare il reale inizio delle attività di costruzione dell’Inceneritore entro e non oltre la data del 31 dicembre 2008? Ed infine, il GSE, controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, si è piegato forse alla “pressioni” del Co.E.Ma del monopolista dei rifiuti della Regione Lazio, Manlio Cerroni, di Acea e di Ama?

Per porre ai dirigenti del GSE tutte queste ed anche altre domande, venerdì prossimo, 22 febbraio, a partire dalle ore 10,30, il NO INC ha organizzato una Conferenza Stampa/Sit-In, sotto la sede romana del Gestore dei Servizi Energetici, in Viale Maresciallo Pilsudski, 92.

Crediamo, in ogni caso, sia necessario che il Sindaco di Albano, Nicola Marini, proceda velocemente con l’adempimento delle richieste avanzate, ormai da mesi – e ribadite anche nel corso dell’ultimo consiglio comunale di lunedì 4 febbraio – dal comitato No Inc, ovvero:
–    Che si richieda alla Regione Lazio di avviare, con estrema urgenza, il procedimento di riapertura, revisione ed annullamento dell’Autorizzazione Ambientale relativa all’Inceneritore dei Castelli Romani, come previsto dall’art. 9 della Legge n. 59/2005
–    Che venga convocata, come indicato, recentemente, dalla Regione Lazio, una conferenza dei servizi sul tema caratterizzazione geologica ed idrogeologica della discarica di Roncigliano, e si richieda alla società Pontina Ambiente di Cerroni di mettere a disposizione dell’Amministrazione comunale i dati relativi alle analisi svolte nei mesi scorsi dal CNR nei pozzi interni al noto sito di smaltimento dei rifiuti indifferenziati, in modo di avere immediata conoscenza dello stato delle falde acquifere locali.
–    Convocazione di un consiglio comunale straordinario aperto alla partecipazione della cittadinanza per discutere del tema dell’avvio del cantiere per la costruzione dell’inceneritore dei Castelli Romani.


I prossimi appuntamenti No Inc a cui è invitata a partecipare tutta la cittadinanza:
– Venerdì prossimo 22 febbraio 2013, ore 10,30, davanti la sede del gestore del servizio elettrico, GSE, viale maresciallo Pilsudski n. 92, conferenza stampa/sit-in.
– Giovedì 28 febbraio, ore, 18,00, sala Vespignani, adiacente al museo civico, Albano Laziale, assemblea pubblica.
– Venerdì 1 marzo, ore 18,00, sala circoscrizionale di Cecchina, via Rocca di Papa n. 65, assemblea pubblica.
– Sabato 2 marzo, ore 08,00 – 14,00, sit-in/assemblea pubblica davanti l’ingresso della discarica di Albano, via Ardeatina km 24,650.
– Sabato 6 aprile, corteo no inc!

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ARICCIA PALAZZO CHIGI, GLI EROI GARIBALDINI DI ARICCIA E DEI CASTELLE ROMANI IN SALA BARIATINSKY

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 Redazione

Ariccia (RM) – Mercoledì 20 febbraio 2013 alle ore 17.30, presso il Palazzo Chigi di Ariccia, Sala Bariatinsky, si terrà una conferenza dal titolo “Memorie risorgimentali ad Ariccia” a cura dello storico Renato Sassaroli, discendente del garibaldino Adolfo Mancini, che giungerà nella città dei Castelli Romani da Firenze dove è uno dei responsabili dell’ANVRG (Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini). L’incontro organizzato dall’Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense e patrocinato dal Comune di Ariccia, ricostruirà i legami dei Castelli Romani con Giuseppe Garibaldi tra ‘800 e ‘900, epoca in cui il nostro territorio fu al centro dei movimenti insurrezionali del Lazio (1848-1849) con la creazione della Repubblica Romana. Sarà un’occasione per conoscere i volti e le gesta degli eroi  garibaldini dei Castelli Romani Ugo Colizza, Cesare Colizza, Arturo Reali, di Marino, Oreste Castagna di Velletri, Giuseppe Pizzi, Mazzini Giorgini e Adolfo Mancini, di Ariccia, ma anche per ridare un senso ad un’epoca buia come la nostra dove  il concetto di patria e di unità nazionale sono per alcuni privi di valore. L’ingresso è libero.




VELLETRI, MOLESTATA VENTICINQUENNE: UN UOMO LE SI AVVICINA E SI CALA LE BRAGHE

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 Angelo Parca

Velletri (RM) – Un altro caso che ha aumentato il panico nella città di Velletri, Castelli Romani, dove ancora si cerca il presunto “maniaco seriale” che in un mese circa si sarebbe macchiato di tre casi di rapina e violenza sessuale. Questa volta però, il balordo seriale non avrebbe nulla a che fare con la vicenda. Una venticinquenne è stata molestata nel parcheggio dietro l'ospedale "Paolo Colombo" a Velletri. La giovane tornava a prendere l'auto dopo una visita medica quando un uomo le si è avvicinato e tutto d’un tratto si è calato i pantaloni. La ragazza si è molto spaventata, soprattutto perché negli ultimi tempi un gruppo di donne ha creato una pagina sul famoso social network Facebook mettendo in allerta: «Attenzione! stupratore a Velletri! Sono state violentate tre ragazze nel giro di una settimana – si legge nel post di Fb – Lo stupratore le ha picchiate, messe in macchina e portate vicino le giostre di Velletri (sotto la villa) e le ha violentate. Fate attenzione! Agisce anche vicino piazza Garibaldi!».  Dunque terrorizzata la ragazza ha subito chiesto aiuto in ospedale. A tranquillizzarla in medico e una guardia giurata in servizio al nosocomio. La Polizia, immediatamente allertata, arriva in pochi minuti ma dell'uomo, italiano sui 35 anni, non c'è più traccia. Di sicuro quest’ultimo individuo, non corrisponde alle descrizioni del “maniaco seriale”: è alto, robusto e avrebbe la pelle scura. Si muove col buio ma presto potrebbe finire nella rete delle forze dell’ordine.




LANUVIO, BORSA INTERNAZIONALE TURISMO ARCHEOLOGICO: STORIA E CULTURA LANUVINA IN EVIDENZA

Redazione
 

Lanuvio (RM) – Dopo lo straordinario successo ottenuto dal Comune di Lanuvio, Castelli Romani, alla Borsa Internazionale del Turismo Archeologico tenutasi a Paestum nel mese di Novembre con la presentazione dello scavo archeologico dei Pantanacci, l'Amministrazione Comunale ha presentato alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano due nuovi percorsi turistici: la Stipe votiva dei Pantanacci e il Santuario di Iuno Sospita . La rassegna milanese sul turismo e' senz'altro il primo appuntamento europeo per importanza e presenza di addetti ai lavori dove sono presenti i piú qualificati tour operator e le maggiori societa' che offrono servizi turistici e di ospitalita'. I rappresentanti del Comune di Lanuvio, unici tra gli amministratori dei Castelli ad essere presenti, sono stati ospitati all'interno dello spazio allestito da Colline Romane nel quale sono stati proiettati diversi video riguardanti la storia, la cultura, il paesaggio e le attività presenti su tutto il territorio. Sono state inoltre distribuite 5000 nuove guide dei siti archeologici lanuvini vero e proprio traino per interessati e semplici curiosi. Risulta doveroso segnalare che la Provincia di Roma e la Regione Lazio non si sono presentate con i propri stand a questa importante rassegna abdicando al ruolo primario di motore per il Turismo e la condivisione di eventi e iniziative legate alla promozione del territorio. " Crediamo fortemente che Lanuvio possa crescere tantissimo in termini di ospitalità e turismo, dichiara Andrea Volpi Assessore al Turismo del Comune di Lanuvio, per questo abbiamo fatto l' impossibile per essere presenti col nostro materiale orgogliosi della nostra storia e del nostro territorio. Senza investimenti, continua Volpi, sara' complicato mettere in rete e far primeggiare le eccellenze del nostro territorio e notare l' assenza della Provincia e della Regione fa male per chi come noi sta facendo i salti mortali per rilanciare un paese anche e soprattutto con il Turismo". Turismo, Enogastronomia, Cultura e Ambiente sono stati i quattro temi ispiratori dello stand allestito da Colline Romane all'interno di una teca immaginaria nella quale sono state racchiuse tutte le bellezze del territorio dei Castelli Romani.





CASTELLI ROMANI, IL COMITATO PER IL RADDOPPIO DELLA CIAMPINO – VELLETRI: INVITO AL CONFRONTO PER I CANDIDATI DELLE REGIONALI

Redazione

Castelli Romani – I passeggeri dei treni locali, secondo le ultime ultime rilevazioni sono aumentati in un anno del 13%, mentre l'offerta di treni diventa ancora più inadeguata. I margini di crescita del trasporto su ferro sono elevatissimi se pensiamo alla cospicua percentuale di cittadini che ancora preferiscono il mezzo privato a causa dell'insufficiente frequenza dei treni e per la mancanza di parcheggi di scambio. Crediamo che le Ferrovie dello Stato possano investire con profitto sul trasporto regionale anche in Italia, come hanno fatto in Germania. Il prerequisito deve essere il miglioramento del servizio e quindi l'incremento del suo valore. Ormai le strade dei Castelli sono intasate per larga parte della giornata producendo elevati livelli d’inquinamento e gravi danni sulla salute dei cittadini.
La linea ferroviaria per Velletri nonostante sia stata realizzata nel 1863 e progettata per ospitare due binari, ancora oggi dopo quasi 150 di attesa rimane a binario unico con pesanti ripercussioni sugli utenti.
Il Comitato per il raddoppio della Ciampino-Velletri nasce in modo spontaneo, unendo associazioni di diverso tipo (ambientaliste, culturali, pendolari, sindacali, ecc…), per rispondere all'emergenza della mobilità dei Castelli Romani. Come sottolineato anche in un report del WWF, per ridurre l'inquinamento bisogna puntare sui treni. Il 90% dei disservizi sono legati alle caratteristiche infrastrutturali della linea, che possono risolversi con il raddoppio dei 28 km che separano Ciampino da Velletri. Oltre che migliorare il servizio e a tutelare l'ambiente, l'intervento deve essere l'occasione per abbattere le barriere architettoniche
delle stazioni e rendere il treno finalmente accessibile a tutti. Raddoppiare i binari significa poter avere un treno ogni 10-15 minuti nelle ore di punta, eliminare il sovraffollamento, ridurre i tempi di percorrenza, assicurare maggiore puntualità e convincere sempre più pendolari a lasciare la macchina a casa. Inoltre si eliminano i passaggi a livello e si trasforma la linea ferroviaria in una metropolitana leggera con Roma.
Il Comitato ha mantenuto costante l'attenzione sul tema, e in questa campagna elettorale chiediamo a tutti i candidati alla Regione Lazio quale sia la loro posizione in merito alla proposta di raddoppio della Ciampino-Velletri.
Daremo conto alle migliaia di pendolari dei Castelli sia delle risposte che delle mancate risposte.

In allegato uno studio sui trasporti regionali e le nostre proposte di miglioramento.
 




ARICCIA JAMES JOYCE, "LA SCUOLA INTERROGA: LA POLITICA RISPONDE?"

Redazione

Ariccia (RM) –  "Quale futuro per la Scuola Pubblica?" E' questo il titolo di un incontro che si terrà presso il Liceo James Joyce di Ariccia, il prossimo lunedì 18 febbraio 2013 alle ore 16:30. Un evento, promosso dal Coordinamento Scuole Castelli Romani che sarà molto partecipato e che da subito ha avuto le adesioni dei rappresentanti politici per la scuola, candidati alle politiche e regionali con i diversi partiti in lizza. Sarà la scuola a porre delle domande, auspicando in risposte concrete da parte dei candidati. L'evento è stato segnalato a L'osservatore laziale dal membro del Coordinamento Scuole Castelli Romani Vairo Canterani.

Incontro con i rappresentanti di:
Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Popolo delle Libertà, Scelta Civica con Monti, Rivoluzione Civile Ingroia, Sinistra Ecologia e Libertà




VELLETRI: DAI CASTELLI ROMANI ALFREDO SILVESTRI (FARE) LANCIA LA PRIMA CAMPAGNA ELETTORALE AD IMBRATTO ZERO

Redazione

LazioAlfredo Silvestri, candidato alle elezioni regionali del Lazio con Fare per Fermare il Declino (Oscar Giannino), presenterà sabato al Donkey in Piazza Garibaldi a Velletri alle 19.00 la prima campagna elettorale ad "imbratto zero". "La lotta agli sprechi e la tutela della straodinaria bellezza delle nostre città", fa sapere Silvestri, "parte dalla campagna elettorale. Per quanto mi riguarda chi si appiccica abusivamente ai muri vuole appiccicarsi abusivamente alle poltrone della Pisana. La cosa tragica è che già sappiamo come andrà a finire: dopo la campagna elettorale maggioranza e opposizione, come ogni volta, inciuceranno per condonare le affissioni abusive che avranno ormai deturpato le nostre città". 

La campagna elettorale ad "imbratto zero" di Alfredo Silvestri prevede sponsorizzazioni mirate sui social network (la pagina è Alfredo Silvestri alla Regione Lazio), eventi eno-gastronomici,  incontri nei parchi e nei teatri del Lazio. La campagna ad "imbratto zero" sarà anche una campagna ad impatto zero. Per compensare i "santini", i roll-up, e il materiale cartaceo utilizzato in campagna elettorale verranno piantati 2 alberi.




CASTELLI ROMANI: IL PARCO AVRA' UN PUNTO DI ACCESSO PRIVILEGIATO AL LAGO DI NEMI

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Redazione

Castelli Romani (RM) – Il Parco dei Castelli Romani ha firmato una convezione con il CNR-INSEAN, l'Istituto Nazionale per Studi ed Esperienze di Architettura Navale di Nemi.

La convenzione, che rinnova un accordo di collaborazione già in essere con importanti e consistenti novità, prevede che il Parco abbia in carico la manutenzione ordinaria della struttura. In cambio, l'Ente avrà un punto di accesso privilegiato al lago di Nemi per attività di monitoraggio ed educazione ambientale e potrà, a tale scopo, utilizzare i locali posti al primo piano dell'edificio presente nell'area.

“Per i prossimi tre anni – commenta il commissario straordinario del Parco, Matteo Mauro Orciuoli – il Parco potrà contare su una struttura e un punto di accesso strategico sul lago di Nemi, grazie alla disponibilità dell'INSEAN. La collaborazione fra Enti è elemento essenziale per la costruzione di progetti di tutela e valorizzazione territoriale, perché l'incisività e la realizzabilità di tali progetti passa attraverso l'adesione partecipata di tutti coloro che sul territorio vivono e lavorano. Ci auguriamo che a questa convenzione ne seguano altre, per stringere in modo proficuo i rapporti con tutte le realtà presenti ai Castelli Romani”.




LAZIO, VINI ALLA RISCOSSA: RIMANGONO IN PIEDI SOLO I MIGLIORI

Alberto De Marchis

Lazio – Pian piano ci si arriva, non ci vuole molto tempo, già la veste dei vini del Lazio, in particolare dei Castelli Romani è cambiata: hanno fatto una ferrea dieta e dalla quantità si è passati alla qualità.

Un tuffo indietro di 60 anni quando una bottiglia di Frascati portata dall’ospite nella casa del romano era un dono prestigioso. La produzione vinicola del Lazio nell’ultimo decennio è passata da 3,4 milioni di ettolitri ad un milione di ettolitri: quest’ultima vendemmia ha premiato le eccellenze. Tant’è che Bibenda 2013, prestigiosa guida di vini, indica 47 cantine di eccellenza del Lazio su una produzione di un milione e mezzo di ettolitri quando per esempio altre prestigiose regioni come la Sicilia con sei milioni di ettolitri ne presenta 68, o ancora l’Abruzzo con oltre 2 milioni di ettolitri 53 cantine.  

Tutti dati snocciolati da Giorgio Casadei, esperto vitivinicolo dei Castelli Romani, che in particolare conosce a mena dito il territorio di Velletri. Franco Maria Ricci, presidente dell'Associazione Italiana Sommelier, grande provocatore e grande intenditore di vini non ha risparmiato critiche nei confronti di produttori e amministratori che non riescono  a tutelare, valorizzare, promuovere a sufficienza i vini del Lazio, tra questi il votaccio l’ha preso Velletri dove di fatto si sta estinguendo il Co.Pro.Vi. (Consorzio Produttori Vini di Velletri) in vita dagli anni ‘50.  Anche qui, però spiccano delle eccellenze: “il comparto vitivinicolo locale – aggiunge Casadei –  è ancora il settore trainante dell’agricoltura e vanta eccellenze come Colle di Maggio e Piana dei Castelli”.

A sostenere la stessa tesi anche Mauro De Angelis, presidente del consorzio di Tutela Frascati Doc e Docg. “Il Lazio, come pure i Castelli Romani, ha definitivamente chiuso l’era della funzione “serbatoio”. Da qualche anno è avvenuta una selezione: c’è chi ha avuto il coraggio di investire sulla qualità e riaffermazione del territorio e chi invece è deceduto, come successo a Velletri o a Cerveteri”. Il presidente Arsial Erder Mazzocchi riconosce che l’agenzia regionale ha avuto difficoltà contabili e finanziarie ereditate dal passato, “per questo e non abbiamo potuto fare grande attività di promozione” e al contempo rilancia un obiettivo fondamentale:  arrivare a un consorzio di tutela unico. Il presidente della Gotto d’Oro Luigi Caporicci ha commentato: “Lo sforzo qualitativo nella regione Lazio sta avendo i suoi effetti con eccellenze riconosciute dalle migliori guide. Milioni di famiglie italiane bevono un ottimo vino riconosciuto e tutelato. I migliori Doc/Docg laziali di indiscutibile qualità sono dunque all’apice della loro miglior veste”.

 




CASTELLI ROMANI: L'AREA DEL PARCO REGIONALE NON SI TOCCA

A. De Mar.

Castelli Romani (RM) – Non si placano le reazioni politiche rispetto alla proposta di riperimetrazione del Parco Regionale dei Castelli Romani. Quest'area protetta potrebbe essere rivoluzionata da una Valutazione Ambientale Strategica criticata sul nascere.

“La nuova proposta di riperimetrazione del Parco Regionale dei Castelli Romani è subdola e illegittima, va fermata -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio.- Ci sono infinite sentenze del TAR, confermate dall'ultima di pochi mesi fa del Consiglio di Stato, che hanno sancito in modo cristallino che il perimetro del parco è quello stabilito con la delibera del 1998 e che le norme di salvaguardia sono quelle della legge istitutiva del 1984 e non sono soggette a decadenza. Che senso ha, allora, che lo stesso Ente parco ipotizzi subdole procedure di valutazione ambientale strategica per un intervento che anche un bambino capisce avrebbe un impatto negativo sul sistema ambientale? E con quali soldi pubblici sono stati affidati studi così inutili? Sono domande importanti, che nei prossimi giorni diventeranno oggetto di richieste precise alle istituzioni competenti, per impedire per l'ennesima volta la scucitura dal parco di territori importanti. Più in generale, spiace davvero constatare che dopo quasi trent'anni dall'istituzione, ancora non si capisca il valore dell'area protetta ai castelli, che ha salvato una dei territori più belli del Lazio dalla completa cementificazione, conservandone quelle parti boscate e lacustri che caratterizzando quel paesaggio raccontato da poeti e scrittori di tutto il mondo.”

E' infuriata Legambiente contro la nuova proposta contenuta nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per la riperimetrazione del Parco Regionale dei Castelli Romani. Le analisi contenute nel testo del Rapporto preliminare, fanno disgraziatamente affermazioni del tutto fasulle, come quella ormai solita quanto desueta circa la presunta superficie massima per le aree protette a scala provinciale, in palese contrasto con la normativa nazionale in materia. Ha dell'incredibile, poi, l'ipotesi di eliminare dal perimetro del parco il bosco di castagno a ridosso del Monte Artemisio, parte di un Sito di Interesse Comunitario (SIC), giustificata dalla tipologia di specie presenti che non sarebbero autoctone mentre quel paesaggio fa parte del territorio da secoli e ed è SIC proprio in virtù dell’eccezionalità delle caratteristiche naturali.

“ Basta con questa farsa, è senza fondamento la proposta di tagliare 2.300 ettari dai 15.000 totali del perimetro del parco -conclude Parlati-. Le aree del lago Albano e di quello di Nemi non si toccano, così come il Monte Artemisio, le Piagge di Nemi e il Vallone tempesta, il Bosco del Cerquone, i campi di Annibale, i pratoni del Vivaro. Il parco torni a occuparsi con impegno delle attività di conservazione della natura, di salvaguardia di un'area protetta che negli ultimi anni ha visto un incredibile sviluppo urbanistico. Dal canto nostro, segnaleremo alla Commissione Europea la proposta, visto che le istituzioni di Bruxelles stilano un rapporto di verifica periodico sullo stato di ratifica ed efficacia della Direttiva VAS, il cui principio guida è quello di precauzione.”

Insorge anche il Pd

“La proposta di riperimetrazione del parco regionale dei Castelli romani è scellerata, ha alcun senso, se non quello di consegnare 2.300 ettari agli interessi locali di chi vorrebbe colare nuovo cemento su un’area verde di enorme valore paesaggistico – dichiara Cristiana Avenali, candidata alla Regione Lazio nel listino Zingaretti-. L’area interessata dal taglio, includerebbe il bosco di castagno del Monte Artemisio decretato dalla Comunità europea quale Sito di Interesse Comunitario (SIC). Gli uffici della Regione Lazio debbono fermare subito la procedura relativa alla Valutazione Ambientale Strategica, che presenta notevoli e gravi carenze dal punto di vista tecnico, scientifico e normativo, è in palese contrasto con le precise espressioni degli organi della Magistratura Amministrativa e non può quindi essere considerata un punto di riferimento per nessuna valutazione.”

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CASTELLI ROMANI. MOLLICA E FIORANI (SEL): "SCONCERTO PER LE DICHIARAZIONI DI CLINI"

Redazione

Castelli Romani (RM) – "Le dichiarazioni del Ministro Clini, secondo cui se il TAR dovesse accogliere il ricorso della Provincia di Frosinone, di 87 comuni, fra cui Albano, a Roma scoppierà l'emergenza rifiuti, suona come una minaccia ed un tentativo di influenzare l'indipendenza dei giudici che respingiamo con fermezza.". Lo dichiarano Andrea Tupac Mollica (Coordinatore SEL Castelli) e Claudio Fiorani, Assessore all'Ambiente di Albano Laziale.

"Sono anni – spiega Mollica – che a Roma si prospetta l’emergenza rifiuti, che si minaccia il disastro, che si susseguono commissari e commissariamenti ma la musica è sempre la stessa: gli impianti necessari non si realizzano mai, ed invece si punta su inceneritori e buche per l'immondizia approvate alla chetichella con iter amministrativi quantomeno dubbi. Siamo sconcertati per le dichiarazioni del Ministro Clini, che a ridosso del pronunciamento del TAR in pratica afferma che se i Comuni di provincia non si faranno carico per l’ennesima volta del disastro romano scatterà di nuovo la fase emergenziale."

"Ma intanto – incalza Fiorani – in fretta e furia si approva il cronoprogramma per la partenza dei lavori dell'inceneritore di Albano che non ha alcuna utilità strategica, con la quasi totalità dei TMB regionali impantanati e gli inceneritori esistenti praticamente sempre spenti o carenti di CDR da bruciare, a meno che qualcuno non abbia già in mente di cominciare ad importare ai Castelli le ecoballe della camorra napoletana."

"SEL – concludono i due esponenti del partito di Vendola – ha da sempre una posizione chiara e univoca sulla questione rifiuti: si agli impianti di compostaggio, alla raccolta differenziata, ed un secco no a inceneritori, discariche e commissariamenti utili solo a soddisfare squallide dinamiche di potere romane. L'esatto contrario di quella soluzione sostenibile che è l'unica in grado di risolvere definitivamente la questione dei rifiuti nel nostro territorio ed in tutta la Regione."