CASTELLI ROMANI: "I MIEI PRIMI DUE MESI" DI SANDRO CARACCI NUOVO COMMISSARIO DEL PARCO

Angelo Parca

Castelli Romani – Sandro Caracci, Commissario straordinario del Parco dei Castelli Romani che rispetto alla precedente esperienza adesso ha un bagaglio maggiore e conosce bene la macchina dell’Ente.

Una nomina inaspettata che lo ha proiettato immediatamente a riprendere le fila di diverse questioni in piedi, non ultima quella del Piano di assetto e di una Vas redatta sotto il precedente Commissario Matteo Mauro Orciuoli che ha suscitato non poche polemiche da parte degli ambientalisti.

Se si restringeranno i confini del Parco oppure no, non ci è dato ancora saperlo. Ma sappiamo bene, perché a dirlo è stato Sandro Caracci in persona, che dal primo giorno del suo insediamento non si è fermato un attimo.

Ha incontrato moltissime persone in lungo e largo per il territorio, vecchie e nuove conoscenze con le quali ha ricucito e instaurato rapporti tesi ad una maggiore efficacia di azione. Tanti talenti spesso inascoltati.

Caracci ha esaminato le priorità e stilato una sorta di tabella di marcia che deve portare avanti giorno dopo giorno. Le polemiche non mancano da parte di coloro che stanno in finestra e aspettano un cenno, la rivoluzione rispetto al passato.

Un maggiore giro di vite sulla tutela ambientale, ma Sandro Caracci, sempre pronto ad accogliere chiunque lo cerchi e a rendere conto del proprio operato, ha in mente un Ente che sia pari al collante di tutti i Castelli Romani, perché "Roma ha dato tanto – dice il Commissario del Parco – ma adesso si sta comportando da matrigna”. E da queste parti vuol far capire Caracci, non ci sono Cenerentole. C’è un territorio con tradizioni, ricchezze e ambiente da salvaguardare e promuovere in maniera efficace. Non a caso il sito iniza ad essere intriso di cultura ambientale. Proposte didattiche e concertazione con le associazioni del territorio.

Se prima non si rende partecipe il territorio dei Castelli Romani e i loro attori non si potrà mai ottenere qualcosa utile alla collettività. Interessanti le dichiarazioni rilasciate nel video allegato a questo articolo dal Commissario Caracci in esclusiva per L’osservatore laziale: buona visione

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ARICCIA /GENZANO, FORTE ALLUVIONE: ALLAGAMENTI E TRAFFICO IN TILT

Redazione

Ariccia / Genzano (RM) – Una vera e propria alluvione si è scatenata dalle 13 e continua ancora adesso. Alcune strade di Genzano e Ariccia completamente allagate. Critica la situazione nel territorio ariccino all'altezza di Monte gentile e del Palaghiaccio. Slittamenti di macchine e tombini ostruiti hanno reso ancor più complessa la situazione già compromessa dal maltempo. Le previsioni meteo dei Castelli Romani prevedono pioggia per l'intera giornata di oggi giovedì 10 ottobre. Le temperature scendono domani, ma la pioggia dovrebbe essere più debole se non addirittura assente.




LANUVIO, TUSCOLO E GENZANO: AREE ARCHEOLOGICHE NEL DIMENTICATOIO

Maurizio Costa

Castelli Romani – L’Italia possiede il patrimonio archeologico più importante e più grande del mondo. Non fanno eccezione i Castelli Romani, che possono vantare numerosi siti e musei da fare invidia a molte altre regioni della penisola italiana. Spesso però questo patrimonio della collettività viene ignorato, dimenticato e scartato per la troppa burocrazia e per la mancanza di fondi. Dei numerosi siti inagibili o non ancora attivi al cento per cento, ne abbiamo scelti tre, importantissimi anche a livello mondiale per la qualità e la quantità di reperti archeologici e culturali.

Lanuvio – Il Tempio di Giunone Sospita, risalente al VII secolo a.C., è stato uno dei santuari più ricchi e più frequentati del mondo antico. Costruito in età etrusca, fu poi restaurato successivamente dai romani, che lo utilizzarono come luogo di culto per adorare la Dea Giunone. I primi scavi cominciarono nel 1914 e portarono alla luce questa meraviglia. Negli ultimi anni però quest’area è stata abbandonata a se stessa: erba alta e percorsi chiusi privavano l’accesso a chi avesse voluto visitare il tempio. Sebbene oggi una parte del sito archeologico sia visitabile, numerose file di transenne ostacolano l’accesso al resto dell’area. La mancanza di pannelli informativi o di cartelli divulgativi non permettono al visitatore di comprendere cosa stia osservando. Il direttore del Museo Civico di Lanuvio, Luca Attenni, è stato molto chiaro: “L’area del tempio di Giunone Sospita è visitabile – ha dichiarato a L’osservatore laziale – anche perché negli ultimi mesi abbiamo pulito e bonificato il sito, rendendolo agibile. Come è documentabile dal nostro sito, la Provincia di Roma e il Comune di Lanuvio hanno stanziato ben 271.970,28 euro per riqualificare e valorizzare l’area.” Questi fondi dovrebbero rendere il tempio un vero e proprio museo a cielo aperto, sebbene adesso non si avvicini neanche lontanamente allo scopo finale. La promessa di Attenni è chiara: “Entro un anno apriremo anche l’interno del santuario, adesso inagibile per problemi strutturali.”

Tuscolo – Il Parco Archeologico presenta sulla sua sommità molti resti di età etrusca e romana di grande valore; basti pensare al teatro che si trova al centro del foro tuscolano oppure ai rinvenimenti recenti di edifici romani che presentano al loro interno mosaici di rara bellezza e manufatti preziosi. Quest’area archeologica, immersa in un territorio ameno dei Castelli Romani, rischia però il degrado e l’incuria, dovuti soprattutto ad atti vandalici e comportamenti scorretti. Spesso l’area è disseminata di rifiuti e le erbacce crescono incolte in varie parti del sito archeologico.
L’area del foro e del teatro è circondata interamente da transenne molto alte, che non permettono la vista e l’entrata. L’accesso al sito è possibile solamente il sabato e la domenica, dalle dieci fino al tramonto, e il resto della settimana non si può visitare il foro, se non su richiesta esplicita di scolaresche o gruppi di studio. La situazione ci è stata spiegata dal Presidente della Comunità Montana dei Castelli Romani, Giuseppe De Righi: “Tutto ciò che appartiene alla Comunità Montana in questo momento mi sembra che sia in condizioni buone. Occorrerebbero delle iniziative di carattere più incisivo per estirpare l’erba con un trattamento diserbante in modo da non rovinare i monumenti. I comuni dovrebbero anche imporre ai proprietari privati di alcune zone del Tuscolo di provvedere alla pulizia e alla cura di queste aree.” Riguardo alle transenne che circondano il foro ha così continuato il Presidente: “Non possono essere tolte per tre ragioni: prima di tutto la soprintendenza ci impone di tutelare i rinvenimenti; secondo, anche per l’incolumità personale del visitatore che potrebbe rischiare di farsi male; infine non credo sia bello lasciare aperto tutta l’area con il rischio di atti vandalici.” I programmi per il prossimo anno sono chiari: “Abbiamo affidato con un bando pubblico la gestione del parco ad alcune associazioni che provvederanno all’accoglienza dei visitatori. Tutto questo comincerà la prossima primavera, adesso è tutto in fase di stallo. Riguardo agli scavi che devono essere ancora effettuati posso dire che andranno avanti compatibilmente con le risorse che ci verranno affidate.”

Genzano – La Villa degli Antonini è forse una delle più imponenti opere romane situate nei Castelli Romani e, probabilmente, quella che versa in una condizione di degrado più elevata. In questa villa nacquero Antonino Pio e Commodo ed è situata tra il VIII ed il XIX miglio della via Appia Antica. Grazie al ritrovamento di numerosi ritratti, si può affermare con certezza che appartenesse agli Imperatori di Roma. Gli scavi cominciarono nel 1989 e ancora non sono terminati; infatti, nei pressi della villa, è stato rinvenuto recentemente un “piccolo Colosseo”, un anfiteatro, che probabilmente aveva le stesse funzioni ludiche del più famoso monumento del mondo. Potrebbe essere un sito di notevole importanza ma sono tanti i fattori che lo emarginano e lo hanno reso un rudere inaccessibile. Prima di tutto non ci sono indicazioni stradali che permettano di recarsi al sito: infatti la villa è per lo più sconosciuta. Tra l’altro non si può accedere al suo interno, visto che l’intera area è transennata da anni e inondata da un’altissima vegetazione, che non permette nessun tipo di avvicinamento. Non solo: nel 2004 è stata approvata l’edificabilità dell’area circostante, satura ormai di abitazioni, che rovina questo importantissimo patrimonio. Infine i resti di immondizia e di scarti di edifici rendono il tutto un vero scempio.  Ne abbiamo parlato con l’Assessore ai beni culturali di Genzano, Virginio Melaranci, che ha dichiarato: “La Villa degli Antonini, in prospettiva, è uno dei siti archeologici più importanti e monumentali del nostro comune. Negli ultimi anni non sono stati fatti progetti di rivalutazione per mancanza di strumenti gestionali e economici. Quattro anni fa abbiamo intrapreso una collaborazione con l’Università del New Jersey, che ha permesso di rinvenire molte altre parti della villa ad un costo minore di gestione.” Melaranci, riguardo la possibilità di aprire l’area al pubblico, ha così continuato: “I progetti di apertura sono stati fatti ma senza finanziamenti adeguati. Il costo dell’impresa non è alla portata del nostro comune, quindi abbiamo chiesto dei soldi che però non sono mai arrivati. Essendo un’area molto estesa (si tratta di 500 metri lineari), si spenderebbero 60.000 Euro per recintare la zona, portare l’elettricità e la videosorveglianza.” L’Assessore non è molto ottimista: “Adesso il comune deve affrontare problemi più importanti (buche e fognature) ma entro un anno proveremo a trovare fondi, mediante donazioni e sottoscrizioni, per recintare l’area e cominciare a scavare sul serio.”

Come abbiamo visto la situazione è molto complicata.  Il problema maggiore è la mancanza di fondi, che non permette al cittadino di fruire di opere maestose, che in altre zone del mondo verrebbero mantenute sicuramente meglio. Speriamo che le promesse vengano mantenute, e che tra “un anno”, riusciremo a visitare queste aree senza fare lo slalom tra rifiuti e sterpaglie.

Nota: Articolo pubblicato anche sull'edizione sfogliabile de L'osservatore laziale del 10 ottobre 2013. Per leggere andare su www.osservatorelaziale.com e scegliere edizione del 10/10/2013 a pagina 3




CASTELLI ROMANI ENTE PARCO, CARACCI CRITICO:"SI VALUTA L'OPERATO DI UN ENTE IN SOLI DUE MESI?"

Castelli Romani – Ente Parco (RM) Sandro Caracci – commissario straordinario dell'Ente Parco, risponde alla lettera delle associazioni ambientaliste pubblicata su questo quotidiano in data 5 ottobre 2013

( CASTELLI ROMANI, ENTE PARCO: ABUSIVISMI, MOTOSCAFI AL LAGO ALBANO, PIANO D'ASSETTO DORMIENTE )

Nota del Commissario Straordinario dell'Ente Regionale Parco dei Castelli Romani

Castelli Romani – Sono disponibile a rispondere alle domande di singoli, associazioni e giornalisti circa i miei obiettivi per questo Parco.
Ritengo, infatti, che non voler ascoltare cosa ho da dire, continuando a pubblicare polemiche fini a se stesse, sia fare il gioco di qualcuno che da tutto è spinto tranne che dall'interesse per lo stato di salute del Parco dei Castelli Romani.
Avrei ben accettato la lettera aperta quale contributo alla discussione e all'approfondimento di tematiche relative alla vita del Parco ma, per come è stata impostata, sembra essere rivolta più al Commissario precedente che non al sottoscritto, visto che ho assunto questo incarico soltanto il 5 agosto 2013.

Se, come sono certo, siamo tutti in perfetta buona fede, mi chiedo, e chiedo alle associazioni e personalità firmatarie della Lettera aperta, come sia possibile valutare l'operato di un Ente, di un qualsiasi Ente, in due mesi, e senza aver mai chiesto a chi quell'Ente è stato chiamato a gestirlo cosa sta facendo e farà.

Rinnovo, quindi, la disponibilità a incontrare chi voglia sapere da me cosa intendo fare per questo Parco e chiedo, a chi invece desidera dare i voti sul mio operato, o ascoltare il chiacchiericcio da bar, quantomeno di aspettare che la mia politica all'interno del Parco dia i suoi frutti. Poi sì, sarà lecito dire, criticare, contestare e, mi auguro, plaudere, sostenere e rilanciare.

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CASTELLI ROMANI, ENTE PARCO: ABUSIVISMI, MOTOSCAFI AL LAGO ALBANO, PIANO D'ASSETTO DORMIENTE

La tutela ambientale è il primo obiettivo di un Parco. Non esercitarla o considerarla secondaria rispetto all’edilizia, alle nuove costruzioni, alle infrastrutture, o più in generale alle pretese di chi considera lo sviluppo solo in termini di continua e totale trasformazione degli ambienti naturali, non solo è sbagliato, ma controproducente dal punto di vista economico e ambientale.

 

Redazione

Castelli Romani – Ente Parco (RM) – Tante firme di persone e anche di numerose associazioni che ai Castelli Romani in materia di tutela dell'ambiente hanno fatto sentire sempre la loro voce durante il brutto e il cattivo tempo che hanno fatto le varie amministrazioni locali e l'Ente Parco dei Castelli Romani.

Adesso c'è un momento di stasi e come dire, chi ha riposto le speranze nel nuovo commissario straordinario dell'Ente Parco Sandro Caracci, si aspetta delle risposte.

Sandro Caracci è commissario al Parco in un momento molto difficile per l'Ente. Ci sono abusivismi che in questi ultimi anni sono proliferati, c'è il Piano d'assetto da approvare, c'è da riprendere le fila di faccende repentinamente interrotte o capovolte.

Questa lettera che è pervenuta al nostro giornale da queste firme note al bistrattato AMBIENTE è di estrema importanza e ci auguriamo che il neo commissario Sandro Caracci possa presto rispondere ai quesiti contenuti nella stessa.

Ecco la lettera:

Egregio Commissario,
duole dover sottoporre alla sua attenzione missive di questo tenore, ma siamo rimasti assai sconcertati nel constatare che dopo il vero e proprio blocco delle attività, che negli ultimi tre anni di Commissariamento del centro destra hanno caratterizzato il Parco dei Castelli, con il suo insediamento non si sia intravisto l’atteso e sostanziale cambiamento che in molti attendevamo.

Il Parco si presenta come un fortilizio chiuso e poco trasparente, con scarsi e datati documenti pubblicati sul suo sito internet, che rendono praticamente impossibile conoscere il suo operato.

Gli aspetti più delicati, che riguardano la gestione territoriale, dai nulla osta per interventi edificatori o di taglio bosco, ai controlli che dovrebbero essere espletati dai guardiaparco, sono del tutto privi di efficacia.

Notizie recenti, riportate dai giornali, a proposito di una presunta piscina abusiva sotto al Tuscolo – per esempio – evidenziano tutta l’inefficacia dell’azione del Parco, che neppure si degna di dare risposte ai cittadini.

Per quanto riguarda i nulla osta, per l’ignavia amministrativa la situazione appare ancora più inquietante, visto che si parla insistentemente di centinaia di autorizzazioni che avrebbero maturato un parere favorevole per silenzio-assenso.

Un meccanismo che da solo denuncia in maniera manifesta la completa inazione dell’Ente e delle persone che dovrebbero dirigerlo. Un atteggiamento di totale passività che ha effetti devastanti sul territorio, sul quale potrebbero essere riversati decine, o centinaia di migliaia di metri cubi, senza la preventiva azione di controllo, alla quale il Parco è specificamente preposto e obbligato per legge.

Voci si rincorrono anche per una presunta deroga per la navigazione, con grossi motoscafi adatti allo sci nautico, nel lago Albano, che detto per inciso è un lago tutelato da ben due Direttive europee, che impediscono attività così impattanti.

Per il Piano di assetto non si scorgono novità. Al di là dei proclami di rito non è stata fatta alcuna azione sostanziale. Questo non lascia ben sperare per uno strumento che è essenziale per il nostro territorio; per inciso il nuovo Piano esplica già a pieno titolo i suoi effetti, anche se solo adottato.

In buona sostanza, i segnali che si percepiscono rispetto alle attività del Parco appaiono contraddittori e scarsamente indirizzati ad azioni di trasparenza e tutela ambientale. Un Parco così, che esprime positività solo con le visite guidate (il cui programma è stato finalmente ripreso dopo tre lunghi anni di inspiegabile scomparsa) e poco altro, non ci piace. Non può piacerci. È l’esatto contrario di quello per cui ci siamo battuti per anni.

La tutela ambientale è il primo obiettivo di un Parco. Non esercitarla o considerarla secondaria rispetto all’edilizia, alle nuove costruzioni, alle infrastrutture, o più in generale alle pretese di chi considera lo sviluppo solo in termini di continua e totale trasformazione degli ambienti naturali, non solo è sbagliato, ma controproducente dal punto di vista economico e ambientale.

Denunciamo quindi una mancanza di azione, che rende il Parco una specie di foglia di fico per una politica inadeguata e parassitaria. Al contrario vorremmo un progetto di generalizzato rilancio del Parco, con azioni di tutela, salvaguardia e valorizzazione. È chiedere troppo? Noi diciamo che si può fare!

Giancarlo Trombetta Vice presidente uscente del Consiglio direttivo del Parco dei Castelli Romani
Franco Medici Consigliere uscente del Consiglio direttivo del Parco dei Castelli Romani
Gianfranco Brunetti ex Sindaco di Rocca di Papa
Maria Pia Consoli Italia Nostra Castelli Romani
Enrico Del Vescovo Italia Nostra Castelli Romani
Emanuele Loret Italia Nostra Castelli Romani
Andrea Sebastianelli Associazione culturale Il Piccolo Segno di Rocca di Papa
Luigi Fortini Associazione culturale Il Piccolo Segno di Grottaferrata
Angelo D’ Ottavi Associazione U Lengheru Neru di Grottaferrata
Vairo Canterani Associazione Picchio Rosso di Nemi
Carlo Testana Carlo Testana Associazione Picchio Rosso di Nemi
Corrado Bisini La Spinosa di Velletri
Andrea Tupac Mollica Antropologo – Ariccia
Luca Nardi Associazione Salviamo i Castelli Romani
Aldo Morana Consigliere uscente della Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini

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CASTELLI ROMANI, ASL RMH. TRA DISSERVIZI E LOBBIES PRIVATE ARRIVA LA DENUNCIA DEL PDCI CIAMPINO E MARINO

Un indicibile disservizio ha messo a nudo, ai miei occhi,un mezzo scandalo che, credo, sia interesse di tutti coloro che amano la sanità come bene pubblico da garantire ai cittadini tutti, va affrontato e risolto.Non mi sono affatto tirato indietro dall'accogliere proteste e segnalazioni che ho seguito in prima persona, e per questo ne ho fatto, come mio dovere etico e morale, prima che sociale e politico,oggetto di questa nota.



Maurizio Aversa

Ciampino (RM) – Abbiamo personalmente raccolto almeno due testimonianze nella giornata di martedì 1 ottobre, rispetto ad un ramo della medicina legale, quella riguardante le visite e le pratiche amministrative per il rinnovo della patente. Estremamente critiche, e scioccanti, la disorganizzazione del servizio (dal punto di vista dell’utente ovviamente) e perfino ombre sul ruolo della sanità pubblica, calmieratrice rispetto a servizi privati analoghi. Di tutto ciò vanno tenuti subito in conto due questioni: la prima che, come ognuno sa, una delle grandi guerre che la moderna società ancora non sconfigge è quella dei morti per incidenti stradali. Quindi, insieme ai comportamenti, insieme alla cultura del principio di cautela per chi si mette alla guida per scelta propria o per ragioni di lavoro; ovviamente, va soprattutto garantita una barriera “naturale” che è quella della salvaguardia della “abilitazione alla guida”. O nel caso della prima patente che si consegue, oppure nel caso del rinnovo con verifica delle abilità, inclusa quella medico-legale.

La seconda considerazione è che per una delle contraddizioni del funzionamento della sanità italiana, il livello di accertamento delle abilità è assegnato anche a strutture private che possono certificare. Se ci fosse un adeguato controllo di tutto ciò, sarebbero salvaguardati il principio di cautela e il conseguimento di autorizzazioni solo a persone di cui possiamo (tranne l’imprevedibilità) ritenere congrua la capacità e abilità e sicurezza della guida. I morti sono lì a testimoniare che non è così.

E veniamo a Ciampino. In via Calò a Ciampino c’è la sede del servizio di medicina legale. Ovviamente è un servizio che comprende varie branche e varie risposte da fornire all’utenza, ai cittadini. Ma non si può sapere, a meno di non fare una “solita” snervante fila, in cosa consista il servizio per un banale (dal punto di vista amministrativo: cioè quale è la procedura e i passi da compiere) rinnovo di patente. Abbiamo appreso dalle testimonianze che, non esiste alcun avviso, sia esso “ufficiale”, o dattiloscritto informale, o indicativo di massima anche anonimo, che confermi:

1. Che effettivamente presso quella stanza c’è nel servizio di medicina legale compreso anche il rinnovo patenti; 

2. Che le pratiche mediche e amministrative si svolgano tutte in questa sede;

3. Che il tempo che si deve prevedere per l’espletamento di tutto sia in una o più giornate.

Oltre a tutto ciò, sempre dalle testimonianze è emerso che, secondo la responsabile del servizio gli è vietato apporre indicazioni e/o spiegazioni rispetto ai tre punti sopra esposti. Al contrario, secondo i dirigenti operanti presso la direzione del dott. Galli è una sorta di “veto” operata dalla responsabile che si rifiuta, essa stessa di mettere informative in una bacheca esistente in prossimità della stanza del servizio.

Da questo si evince, anche senza approfondire in questa sede eventuali responsabilità di disservizio, che: il dott. Galli o non vuole o non è in grado di controllare quanto avviene presso la sua sede organizzata ( e finalizzata al soddisfacimento delle necessità degli utenti). Oppure c’è un’altra ragione che verrà resa nota.
Allo stesso tempo, da questo aspetto fin qui rappresentato, si nota che lo stesso Commissario della Asl Roma H dei Castelli romani, non conosce o non affronta questi  gravi disservizi, ove appurati.

Purtroppo non c’è solo questo. Sappiamo che, per informazione diretta appresa presso il sito Aci, che la modulistica, i passi amministrativi, comportanti l’acquisto di marca da bollo, il versamento di una somma per il servizio/certificato di medicina legale ecc. sono, in linea generale, per i cittadini convenienti. Più convenienti rispetto a cosa? Ad esempio ai servizi “in loco” offerti da agenzie private; o dal ricorso di certificazione presso medici oculistici privati. Naturalmente, perché valga il vantaggio dei cittadini che hanno necessità di rinnovare la patente, devono concorrere sia il tempo da impiegare per il conseguimento dell’atto finale, sia il costo. Elementi che si possono ben compensare se l’efficienza e l’efficacia del servizio vengono accuratamente organizzati e gestiti. C’è tutto questa attenzione, tutto questo zelo a Ciampino? No. Lì accade esattamente il contrario. Abbiamo detto della mancanza di informazione che, sostanzialmente, oltre a far impegnare tempo prezioso di ogni persona a far nulla in attesa; viene, giustificato con una “spiegazione logica” di traduzione dalla lingua semplice delle cose che la Asl “dovrebbe ma non può” alla lingua della complicazione e dell’arzigogolio organizzativo che dovrebbe vedere ogni utente disponibile a spendere denaro per spostarsi di qua e di là, avendo anche un bel po’ di giorni liberi. Insomma uno scandalo!

Torniamo al fare: sarebbe necessario una strumentazione tecnologica adeguata messa in dotazione al servizio oculistico (che è lì in sede alla Asl!). Questo sarebbe sufficiente a non inviare in qua e in là utenti che “hanno diritto di ricevere questo servizio”. E’ mai venuto in mente al Commissario, al direttore della H3 che basterebbe intervenire presso quelle istituzioni che periodicamente  (per propri obblighi statutari) devono contribuire a devolvere in servizi utili per la società parte di loro proventi? Oppure, si sono posti e si sono dati qualche spiegazione, hanno individuato qualche risorsa da perseguire sapendo quale è la posta in gioco? E’ noto, oppure no che il rinnovo patenti non è un servizio che riguarda solo quattro cittadini l’anno?

Oppure, ed ecco la domanda che non vorremmo fare, ma il dubbio ci assale, questo disservizio, questa inefficienza, questo non utilizzare le risorse che già abbiamo in seno alla nostra sanità pubblica, è solo funzionale a compiacere qualche lobby? Non avendo documentazioni al riguardo, non avanziamo nomi che pure sono stati pronunciati di privati che traggono vantaggio da tutto ciò. Lo facciamo per la nostra salvaguardia ed anche per non “sparlare” di cose di cui abbiamo solo voce riportata. Però, che tutto ciò sia macroscopico è evidente. Che i numeri, e, quindi tradotto in denaro, che le cifre siano ragguardevoli è altrettanto evidente. Vogliamo fare in modo, dott. Mucciaccio e dott. Galli, che tutto ciò diventi anche uno dei primi punti all’ordine del giorno del lavoro quotidiano di Direzione e Organizzazione a cui dovreste rispondere per conto del servizio sanitario pubblico, a cui hanno diritto quei cittadini che con le loro tasse pagano anche i vostri stipendi?
Seguiremo gli sviluppi della vicenda, della organizzazione che ne scaturirà e di tutto quanto al riguardo.

 




CASTELLI ROMANI / ARDEA: E' NECESSARIO CHE ENTRI IN AZIONE IL DEPURATORE INTERCOMUNALE

Redazione

Castelli Romani / Ardea (RM) –  I Sindaci dei Castelli Romani trovano unità sul tema del depuratore intercomunale di Ardea che sarebbe dovuto entrare in funzione prima entro il mese di luglio 2013, poi entro quello di settembre. Si tratta di un’opera molto importante, a livello sanitario, ambientale e, non ultimo, di sviluppo del territorio e delle attività produttive. Nei comuni interessati dal depuratore di Ardea (Genzano di Roma, Nemi, Ariccia, Albano e Lanuvio) è stata infatti disposta la sospensione dei nulla osta per gli allacci in pubblica fognatura, creando importanti criticità che ad oggi continuano a limitare l’azione amministrativa degli uffici attività produttive e urbanistica.

Viste le difficoltà nell’avvio del depuratore, Gabbarini, Bertucci, Cianfanelli, Marini e Galieti hanno inviato, lunedì 23 settembre, una nota indirizzata al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, alla Direzione regionale infrastrutture, ambiente e politiche abitative e, per conoscenza, alla Segreteria tecnico operativa dell’autorità Ato2 e al gestore del Servizio idrico integrato Acea Ato2, manifestando collegialmente “l’urgenza di avviare tale impianto di depurazione e di conoscere la data in cui lo stesso verrà definitivamente messo in esercizio”.




ARICCIA : OSPEDALE CASTELLI ROMANI SEMPRE PIU' REALTA'

Redazione

Ariccia (RM) – Questa mattina si è svolta una visita al cantiere del Nuovo Ospedale dei Castelli con il Sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli e i Sindaci di Genzano e Castel Gandolfo e il Vice Sindaco di Lanuvio. Presente anche la Giunta e i Consiglieri di Ariccia.
Sul Cantiere il Direttore dei Lavori della Asl RmH ing. Marcello Fiorenza e il Rup della Asl RMH ing. Aldo Cella, nonché i responsabili delle ditte aggiudicatarie dell’appalto e il progettista.

“L'Ospedale dei Castelli Romani – afferma un emozionatissimo Emilio Cianfanelli – sta diventando realtà! Abbiamo sotto gli occhi il futuro della nostra sanità pubblica, un’eccellenza, che sarà finalmente in grado di dare risposte ad un territorio di più di mezzo milione di abitanti che in questi anni è stato letteralmente “desertificato” privando i nostri cittadini di un servizio essenziale.
In quanto Presidente del Collegio di Vigilanza dell’opera sto aspettando la relazione del Rup ing. Cella per poterla inviare al procuratore della Corte dei Conti.
Oggi, oltre a noi Sindaci, sono presenti medici e associazioni del territorio che hanno potuto constatare la serietà dell’opera e di fronte ad un cantiere in piena attività avere la certezza che l’ospedale sta diventando realtà e non si torna più indietro. Questo sgombra il campo da illazioni e chiacchiericci e ci proietta nel futuro, fatto non soltanto dall’Ospedale dei Castelli, ma anche da un attiguo centro congressi, una Rsa per le dimissioni protette e un polo universitario per lauree brevi. Diamo finalmente risposte ed una piena dignità ai Castelli Romani e ai suoi 500mila abitanti”.

Questi i dati dell’opera forniti dal Rup ing. Cella: 10 mesi per la fine del cemento armato e 3 anni per completare tutta l'opera. 8 i milioni di € spesi finora, 5 gru a lavoro e 80 operai tra ferraioli e cementisti. 2500 mt di fognature realizzate e primo solaio in fase di realizzazione. 15 ettari sminati da più di 700 bombe, completato il sondaggio archeologico che aveva comportato la scoperta (ed il recupero) di mura e strade romane che tornate alla luce verranno valorizzate dalla Sovrintendenza.
120 milioni di € stanziati e confermati dalla Regione Lazio che daranno un ospedale con 269 posti letto, un Dipartimento di emergenza di 2° livello, con tutte le specializzazioni al suo interno. In più l’ATI che si è aggiudicato l’appalto nel progetto ha aggiunto la possibilità, nel piano seminterrato la possibilità di ospitare la radioterapia per malati oncologici.

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CIAMPINO: SEQUESTRO DI MOZZARELLE FORMAGGI E LATTICINI DESTINATI AI RISTORANTI DI ROMA E DEI CASTELLI ROMANI

Redazione

Ciampino (RM) – Il Comando di Polizia Locale di Ciampino, nel corso di un posto di controllo straordinario sulle strade del territorio durato tutta la giornata di ieri, ha posto sotto sequestro diverse quantità di mozzarelle, anche di bufala, ricotte, formaggi e latticini, trovate all'interno del furgone di un trasportatore privo di frigorifero.
Al fermo del veicolo, infatti, gli agenti hanno riscontrato che il furgone (che pure pubblicizzava all'esterno il trasporto di materiali tramite cella frigorifera) fosse completamente privo dei sistemi necessari alla conservazione dei prodotti, cosa che ne aveva compromesso la qualità. Le mozzarelle ed i latticini sarebbero state consegnate a diverse pizzerie, ristoranti e trattorie di Ciampino, Roma e Albano Laziale.

Nei confronti del trasportatore si è proceduto – congiuntamente agli ispettori sanitari fatti intervenire sul posto – alla sanzione amministrativa ed al sequestro della merce, successivamente distrutta da parte di una ditta specializzata allo smaltimento di prodotti alimentari di origine animale.

Come detto, tale attività è stata eseguita nell'ambito di una operazione straordinaria di polizia stradale, che ha visto decine di agenti del Comando impegnati nel corso di tutta la giornata in diversi posti di blocco, con il monitoraggio, anche grazie all'utilizzo di tablet collegati in tempo reale alle banche dati di polizia, di centinaia di auto e motoveicoli.

Diverse le infrazioni contestate, con il sequestro di due autovetture ed un furgone privi della copertura assicurativa, una patente di un automobilista risultata scaduta da tre anni, due autovetture che circolavano con la revisione scaduta, diversi automobilisti sanzionati perché alla guida mentre erano al cellulare senza viva voce e decine di sanzioni per guida senza cintura di sicurezza.

In un paio di casi, entrambi di automobilisti che circolavano con l'assicurazione scaduta, la contestazione è stata effettuata da una pattuglia posta in una strada secondaria al luogo dei controlli, utilizzata come via di fuga dai trasgressori.
 




CASTELLI ROMANI: TUTTO PRONTO PER LO YOGARADUNO

Redazione

Genzano (RM) –  “Noi Siamo Uno. Yogaraduno dei Castelli romani” (YRCR), un’ Associazione nata da poco tra insegnanti Yoga presenti sul nostro territorio e fortemente voluta dal suo Presidente, Alberto Camici,  ha tra i suoi obiettivi di:
– creare una rete amicale tra tutti gli insegnanti di yoga e meditazione, specie tra quelli che sono presenti ai Castelli da molto tempo e si muovono autonomamente da enti e scuole specifiche;
– favorire lo sviluppo e la pratica dello Yoga nelle sue diverse forme e specificità, trasmettendone l’autentico spirito di Scienza spirituale e Disciplina a mediazione corporea;
– promuovere un evento annuale aperto a tutti dove ci si possa incontrare e praticare insieme.

Il 15 settembre presso l’Orto Botanico di Genzano “Noi siamo Uno” organizzerà il secondo “Yogaraduno dei Castelli Romani” con l’aiuto dei negozi “CuoreBio” di Roma e il sostegno dell’Associazione “Calliope” di Velletri.
Gli organizzatori auspicano la partecipazione di tutti gli interessati.
 




CASTELLI ROMANI, I LIBERALI CHIEDONO LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DI ACEA ATO 2

Nazareno Ferrazza – coordinatore dei Castelli Romani del Partito Liberale Italiano

Castelli Romani – I liberali chiedono le dimissioni del presidente di  Acea Ato 2, per l’acqua a singhiozzo. Durante questi mesi estivi, ogni settimana si sono veri ficate delle mancanze di acqua per giornate intere. I cittadini sono esasperati, almeno l'Acea Ato 2 avesse l'accortezza di avvisare. Ci troviamo nella situazione che non possiamo cambiare operatore come accade con il nostro telefonino con cui variamo gestore quando abbiamo dei disservizi.

Purtroppo se si dà disdetta ad Acea Ato 2, dobbiamo prendere l'acqua dalle fontane pubbliche perché non abbiamo un concorrente a cui rivolgersi e  così siamo obbligati a restare con questa società.
I cittadini stanno cercando in tutti i modi di risolvere il problema dei disservizi Acea effettuando  la raccolta di firme presso delle attività commerciali o con lamentele e proteste anche eclatanti, come il bagno nella fontana degli scogli a Lanuvio ed il lavaggio dei piatti sempre nella medesima.

Anche  le istituzioni si sono mosse con la denuncia di interruzione di pubblico servizio. Tutte queste azioni non funzionano, anzi più si va avanti e più aumentano i disagi e purtroppo la convenzione con Acea durerà 30 anni.
Dobbiamo fare delle azioni che mirano  a far cambiare il consiglio di amministrazione di Acea.

D'altronde prima di Acea,  Lanuvio non aveva  problemi di mancanza di acqua, addirittura l'ex Sindaco di Lanuvio, Rossano De Santis, diede la parte di acqua proveniente dal Sembrivio al Comune di Albano che aveva problemi idrici. Se Lanuvio aveva 5 pozzi attivi ora con Acea ne ha solo tre attivi che erogano acqua senza arsenico e gli altri pozzi sono chiusi per la presenza di questa sostanza.
Avvisando la cittadinanza non sarebbe meglio erogare acqua da tutti i pozzi esistenti per avere almeno un utilizzo domestico e non alimentare dell’acqua?

La società Acqua Latina ha adottato questo sistema per il proprio territorio per ovviare il problema della carenza idrica.Gli antichi  romani  riuscivano a portare l’acqua  ovunque senza l’ausilio di motori elettrici.
Dopo duemila anni la situazione è peggiorata invece che migliorata e la colpa di questo arretramento è da attribuire all’attuale consiglio di Amministrazione di Acea Ato 2.

Visto che noi non avevamo grossi problemi idrici la responsabilità di un inefficiente servizio che fa “acqua da tutte le parti”, è da attribuire all'attuale consiglio di amministrazione con a capo il suo Presidente Sandro Cecili.

Il sottoscritto Nazareno Ferrazza coordinatore dei Castelli Romani del Partito Liberale Italiano, chiede le dimissioni dell'attuale Consiglio di Amministrazione di Acea Ato 2, chiedendo agli organi regionali, provinciali e comunali di attivarsi presso le sedi competenti per nominare i nuovi consiglieri e il nuovo presidente.