GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

di Cinzia Marchegiani


Gallicano (RM) – La Direzione Regionale Ambiente del Lazio ha approvato con determinazione n. A02651 del 5 aprile 2013, la “Pronuncia di Compatibilità Ambientale” per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico e biomasse) in località Colle degli Zecchini per una centrale a biomassa a digestione anaerobica proprio a tre chilometri da Corcolle, vicino alla Tenuta di Passerano, Tivoli Terme e Villa Adriana, al nuovo centro agroalimentare, al Fosso di Benzone, Roma est, Valle Martella e anche Zagarolo. Un centro nevralgico che potrebbe cambiare i suoi connotati. Non si conoscono attività degli amministratori dei Comuni interessati, indipendentemente dalla paternità del territorio ma solo di comitati e associazioni che allarmati cercano di affrontare queste tematiche, informando e sensibilizzando i cittadini ignari di ciò che sta accadendo nei loro territori. Si sta ipotecando futuro e salute pubblica e sembra che nessuno abbia interesse a fare informazione anche laddove serva per allontanare i dubbi e perplessità che il silenzio genera nel suo cammino.

L’assemblea pubblica dello scorso 16 gennaio organizzata dall’associazione URAZ nei locali del New Paradise in Valle Martella ha goduto finalmente di una massiccia platea, segno che la responsabilità collettiva e senso civile sta crescendo, con la presenza del Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani, Comitato per Gallicano, Comitato per Corcolle, Comitato Rifiuti Zero Genazzano e il Comitato di Albano” e di Paolo Pacifici, referente del M5S di Zagarolo, Michelino Conti Capogruppo di Forza Italia nel Comune di Zagarolo, Ivano Bruno Predidente del Consiglio di Circolo del 275°di Zagarolo, Claudio Auriemma, del Comitato di Gallicano. Unica nota dolente, l’assenza delle stesse istituzioni con gli Assessori all’Ambiente che, pur avendo il dovere di informare i suoi cittadini degli importanti cambiamenti territoriali e ambientali, nonché della salute pubblica, si sono astenuti a farlo. Facendo piccole interviste all’uscita della scuola di Zagarolo ad esempio, sembrano non conoscere alcuna informazione al riguardo. Dall’autorevole relazione del Prof. Giancarlo Ceci e dell’Archietto Massimo Campari è emerso un quadro allarmante che sfugge (?) alle autorità dei comuni comunque interessati da questo coinvolgimento soprattutto ambientale. Nasce la consapevolezza solo se ci si informa e si affrontano questi temi, ecco perché era necessario un patto tra sindaci che rivendicava la superiorità dell’interesse locale e degli amministratori sopra ogni proposta o progetto imprenditoriale che metta a rischio i beni e patrimoni comuni, come la salute e la tutela dell’ambiente. La prevenzione e osservazione dei derivati delle nuove tecnologie della green economy che stanno divorando patrimoni importanti delle terre italiane deve essere affrontata con la giusta serietà e non possono essere demandate alla sensibilità e presenza in loco solo delle associazioni e comitati…è un compito soprattutto degli amministratori interessarsi ai mutamenti irreversibili e condizionanti del futuro territoriale. Il “Comitato per Gallicano”si oppone alla realizzazione di quest’opera poiché l'area risulta essere paesaggio agrario di rilevante valore, rientra nell'ambito vincolato come "Area identitaria dell'Agro Tiburtino-Prenestino" (PTPR tavola B) e parco archeologico e culturale (PTPR tavola C)ed è attraversata dal percorso panoramico storico della Via Prenestina Antica. All'interno ci si trova in zona di salvaguardia delle sorgenti Acqua Vergine, Torre Angela, Finocchio, Pantano Borghese. Oltretutto l'area interessata è prossima a rilevanti scoperte archeologiche di età romana e pre-romana ".
La nascita di queste centrali a biogas, sotto l’impulso della finanziaria 2008, permetteva ad aziende agricole in difficoltà economica, grazie a certificati verdi dati agli impianti alimentati a biomasse con loro prodotti agricoli, allevamento e forestali e sottoprodotti come residui di colture, potature, liquami zootecnici, ricavati entro un raggio di 70 chilometri, la possibilità di produrre energia da vendere ai gestori elettrici. Ma il biogas, nato come ciambella salvagente per le aziende agricole in forte crisi economica, viene adottato dai grandi industriali e imprenditori come opportunità di guadagnare sfruttando gli incentivi (a carico sempre degli utenti finali con le bollette, non a caso anche questo mese in Italia c’è stato un ulteriore aumento dell’1,4% del costo energetico) e organizzando la corsa all’acquisto di terreni agricoli, hanno approfittato della crisi comprando a prezzi convenienti, patrimoni davvero importanti della nostra agricoltura, soprattutto a danno di piccoli terrieri che hanno visto come un miraggio le proposte sul loro tavolo. La morale è inquietante, dai dati emersi soprattutto in quelle zone già depauperate dei terreni a favore di costruzioni numerosissime di queste centrali si scopre che si produce energia con un costo cinque volte superiore da quella prodotta per via termoelettrica, con impatti gravissimi sul terreno, acque superficiali e di falda e con aumenti tangibili sui costi delle nostre bollette energetiche dovute agli incentivi dati ai nuovi imprenditori dell’energia. Non a caso, è stato definito l’assalto del profitto camuffato dalla green economy o meglio profitti speculativi ottenibili con i certificati verdi. Dietro a tanta economia…c’è soprattutto il dato oggettivo dell’inquinamento che ricade non solo sui terreni circoscritti, ma all’intero ecosistema che ne è direttamente interessato. Questi temi non hanno trovato posto in agenda dei nostri amministratori e nessun passo è stato fatto per individuare le concreta capacità di concertare sinergie tra i vari comuni direttamente e indirettamente interessati da queste nuove realtà.

I Consiglieri di minoranza del Comune di Gallicano, Betti, D'Offizi e Galli, hanno richiesto un Consiglio Comunale Straordinario sul tema del Biogas che si terrà questo pomeriggio alle ore 16.00 presso la residenza comunale nel locale terra sito in Piazzale Case Popolari n24:”vogliamo sapere bene quali sono le intenzioni del Comune e della Regione sullo sfruttamento energetico della tenuta di Passerano. Inoltre stiamo ancora aspettando il piano economico del progetto che non ci è mai stato fornito. Ci dicono che siamo solo capaci di dire no, ma al Consiglio usciranno delle proposte molto chiare e molto economiche che non impattano sulle tasche e sulla salute dei cittadini.”

I cittadini, nella stramaggioranza, non sanno che gli amministratori locali stanno ipotecando un territorio, (l’amminiztrazione Gabina non ha posto alcuna riflessione e trattativa). Le notizie che si ricevono in merito alle centrali già attivate non è solo allarmante, ma deve esser un monito per chi vuole imitare e importare queste tecnologie. Lo scorso settembre 2013, la centrale a Biogas “BrembioEnergia” dall’impianto si è verificata una fuoriuscita di digestato (reflui zootecnici e residui dalla produzione di energia, ndr) che hanno invaso una roggia vicina e il canale del Brembiolo. Riporta IL Giorno di Lodi, “Ad accorgersi del danno è stata una guardia ecologica, vendendo l’acqua sporca nei canali. Il direttore di Arpa Lodi, Walter Di Rocco, aggiunge: ‘Pare che si sia verificata una rotturna alle 2 di notte nel secondo digestore, forse per sovrappressione. Il tetto è saltato. E i gestori si sarebbero accorti del fatto solo stamane. Ma non hanno avvisato nessuno, tentando da soli di risolvere il problema. Una parte dei veleni sono finiti nelle feritoie dello spiazzo dell’azienda, una parte in un colo, fino alla rete irrigua e di lì al Brembiolo’. Il comandante della Polizia provinciale, Arcangelo Miano, spiega: ‘Non ci esprimiamo sulle cause che dovranno essere stabilite con una perizia’. E i danni? ‘C’è stata fuoriuscita del digestato su campi e canali, stiamo valutando’”.
Invece la notizia di qualche giorno fa dall’Euronews porta importanti e ulteriori interrogativi sull’affidabilità e sicurezza di queste centrali, che sembrano tutelare tutto, tranne ambiente e salute pubblica: “Quattro milioni di litri di letame sono fuoriusciti da una cisterna e si sono riversati nell’area di un impianto di biogas a nord di Amburgo, in Germania. Oltre cento i vigili del fuoco intervenuti sul luogo dell’incidente – provocato dalla rottura di una valvola – per scongiurare il rischio di inquinamento!”

E’ il caso di dire "Nessun Dorma"….perchè non si può accettare che la speculazione di un patrimonio territoriale possa avere precedenze assurde rispetto al contenimento degli inquinamenti già troppo evidenti nella tenuta di Passerano, con il deterrente che è già una zona compromessa. Si può condividere e accettare di anteporre la salute pubblica, del territorio, nonché del futuro di queste terre solo per interessi economici?

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FRASCATI: SORPRESI DAI CARABINIERI A RUBARE IN UN CANTIERE EDILE. IN MANETTE UNO STRANIERO, RICERCATO UN COMPLICE

Redazione
Frascati (RM)
– La notte scorsa i Carabinieri della Stazione di Frascati,  nel corso di un normale controllo del territorio, hanno arrestato un cittadino kosovaro, di 30 anni, operaio, conosciuto alle forze dell’ordine, con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso e ricettazione. I militari nel transitare in via Fosso di San Matteo, nei pressi di un cantiere edile, hanno notato un auto sospetta ed hanno deciso di effettuare un controllo. In quel momento i due “topi di cantiere”, notata la pattuglia dei Carabinieri,  si sono dati alla fuga, ma solo uno è stato bloccato ed ammanettato. Da un controllo più approfondito è risultato che l’auto, una station wagon, immatricolata all’estero, ma con apposte targhe italiane – l’anteriore diversa dalla posteriore ed entrambe rubate – era di proprietà dell’arrestato. Al suo interno i militari hanno rinvenuto vari attrezzi da scasso e diverso materiale edile rubato poco prima dal cantiere. La successiva perquisizione domiciliare, scattata in località Torre Jacova, ha permesso ai militari di rinvenire una quantità enorme di materiale fra porte blindate, porte da interni, infissi di tutti i tipi e colori, termosifoni, caldaie, materiale elettrico, attrezzatura e materiale edile vario per un valore complessivo stimato di circa 150.000 euro. La refurtiva che è stata già in parte riconsegnata ai legittimi proprietari, era stata asportata nei giorni scorsi da vari cantieri edili della zona dei Castelli Romani e della Capitale. L’uomo portato in caserma è stato trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo mentre, l’auto e le targhe rubate, sono state sequestrate ed affidate ad un deposito giudiziario.
 




ARICCIA: DAI CASTELLI ROMANI ALLE VETTE DELL'HIMALAYA

Redazione
Ariccia / Castelli Romani
– Qualcuno penserà che sono pazzi, qualcun altro obietterà replicando con un 'no, pazzi no, ma di certo con qualche rotella fuori posto, questo si…". Che ambedue le ipotesi siano da scartare ve lo assicuriamo noi: sono sani, sanissimi; nel fisico e nella mente. Tuttavia prima di pretendere che ci crediate sulla parola è bene sappiate che quel che è certo, praticamente inconfutabile, è che loro non difettano certamente di audacia, tanto da far venir spontaneo ribattezzarli i novelli Breavehearth dei giorni nostri. Impavidi e tenaci. Ci vuole del fegato, in fondo, per prendere il mappamondo, farlo roteare e poi fissare il proprio indice sulle pendici dell'Himalaya. Tant'altro ancora per volare sin lì, alzare gli occhi al cielo e dirsi, l'un l'altro, "arriveremo sin lassù!". Non hanno ali, questo certamente no, ma un cuore grande e la determinazione di chi non si pone limiti. Caratteristiche fondamentali per chi, come loro, ha messo nel mirino l'impresa della vita.

Partiranno con questo spirito i quattro castellani che nel settembre del 2014 tenteranno la scalata alla sesta montagna più alta del mondo: il Cho Oyu. E lo faranno con due fini: quello di dimostrare che certe imprese non hanno età e, contemporaneamente, per dare un sostegno tangibile alla Fondazione Francesca Rava, che rappresenta in Italia l'organizzazione umanitaria internazionale N.P.H. – Nuestros Pequenos Hermanos, fondata nel 1954 di Padre Wasson, che da allora si occupa di salvare migliaia di bimbi orfani e abbandonati in 9 Paesi dell'America Latina. Alla Fondazione andrà infatti il 10% del ricavato delle sponsorizzazioni che serviranno a finanziare la spedizione dei quattro scalatori castellani. 

Un gruppo di 'giovincelli' di Ariccia che ha superato di slancio i 50 e che non ha mai smesso di porsi nuovi obiettivi. Antonio Magliacano, Giorgio Brunori, Carmelo D'Angelo saranno i tre impavidi scalatori che verranno trainati dall'esperienza dell'Istruttore Nazionale-Accademico del Club Alpino Italiano, il frascatano Massimo Marcheggiani, che sarà con loro  quando tenteranno la scalata alla vetta del Cho Oyu, la 'Dea del Turchese', 8.201 metri sul livello del mare, proprio sul confine tra Tibet e Nepal.  "La nostra – sono loro stessi a ribadirlo, rimarcando cosa li ha spinti a tale scelta – non è la voglia di una conquista a tutti i costi, non la ricerca di una prestazione estrema e neppure la perversa smania di sfidare i propri limiti ma, piuttosto, la curiosità, l'intima necessità di intraprendere un viaggio, un cammino, un percorso di vita per guardare lontano e sognare più a lungo. Chiederemo alla 'Dea del Turchese' di lasciarci salire, cercheremo di sfiorare i suoi fianchi senza lasciare tracce profonde ed invasive, pregheremo perché ci conceda il privilegio di poterci affacciare alla Porta del Cielo". Perché i quattro possano arrivare sin lassù sarà fondamentale il sostegno e l'appoggio di chi vorrà finanziare l'impresa.

La loro è infatti un’Associazione Sportiva Dilettantistica e di Promozione Sociale e Culturale, l'A.S.D. Robadachiodi, fondata proprio da questo gruppetto di cinquantenni 'sognatori', che insieme tenteranno l'impresa. L’Associazione, nata sulla spinta e sull’entusiasmo per questo progetto, ha come finalità più generali, in sintonia con lo spirito che anima i fondatori, la promozione di eventi finalizzati a favorire la pratica dello sport amatoriale a contatto con la natura, la sensibilizzazione alla salvaguardia e alla fruizione consapevole dell’ambiente, con particolare attenzione al territorio e all’ecosistema dei Castelli Romani, la promozione  della solidarietà intergenerazionale e del turismo sociale e, infine, il sostentamento di progetti d’interscambio culturale e solidale. 

La spedizione, e tutte le manifestazioni ad essa collegate, ha già ottenuto il patrocinio del Comune di Ariccia, ed è in procinto di ricevere anche quello della Regione Lazio. Diverse le iniziative che faranno da corollario alla stessa, tutte finalizzate a sensibilizzare la popolazione sullo spirito della spedizione e a far da veicolo alla stessa tramite la raccolta fondi. Si andrà, quindi, dalla serata di presentazione, durante la quale verranno svelate le finalità e i progetti dell’associazione, da svolgersi nel mese di febbraio  presso la 'Sala Bariatinsky' di Palazzo Chigi, ad Ariccia, alla 'Giornata dello Sport e della Solidarietà', organizzata dal Comune di Ariccia nel mese di maggio, con allestimento di una parete per arrampicata in piazza e la realizzazione di uno spettacolo teatrale multiculturale. Non mancherà, nel mese di giugno, un'escursione 'transgenerazionale', tramite un 'social trekking' sul Gran Sasso, dedicata alle fasce più fragili della popolazione (anziani e disabili) e ai giovani in età scolare, strutturata in percorsi personalizzati per le diverse categorie.

Di ritorno dall'aver fatto 'capolino' sul tetto del Mondo, i quattro daranno vita ad una serata-evento presso un agriturismo dei Castelli, dove nel novembre del 2014 condivideranno con tutti ogni particolare dell'impresa.  "Organizzare una spedizione di questo tipo – ammettono candidamente – e, più in generale, cercare di portare avanti un programma di attività mirate allo sviluppo della cultura sportiva, della salvaguardia ambientale e di progetti legati all’impegno sociale richiede, oltre al nostro entusiasmo, un consistente impiego di mezzi economici ed è per questo che chiediamo il supporto di chiunque lo voglia, a fronte del quale garantiremo un'ampia pubblicità alla singola attività, da veicolare durante tutte le nostre iniziative che precederanno e contraddistingueranno la scalata vera e propria".  Per chiunque voglia saperne di più 'Robadachiodi' è anche su Facebook. In alternativa si può scrivere al presidente, l'ing. Antonio Magliacano
 




ALBANO LAZIALE: IL NUOVO PIANO RIFIUTI REGIONALE NON PREVEDE PIU' L'INCENERITORE DEI CASTELLI ROMANI

 

I cittadini, ospiti paganti della Sala Consiliare, non hanno avuto l’onore durante tutto il tempo dell’assemblea di ricevere il saluto di qualcuno, un consigliere, un assessore, l’usciere, ma in chiusura si sono messi ordinatamente in fila per versare l’obolo al comune di Albano Laziale, che ha affittato la sala per cento euro.

 

di Maria Lanciotti

Albano Laziale (RM) – Nell’aula consiliare di Palazzo Savelli ad Albano Laziale si è svolta venerdì 17 gennaio l’assemblea cittadina sul nuovo Piano dei Rifiuti del Lazio. Si era rimasti fermi al Convegno del 13 dicembre scorso presso la Presidenza della Regione – con l’intervento del presidente Zingaretti e dell’assessore all’Ambiente Civita – in cui era stato presentato dalla Confservizi Lazio il preliminare del prossimo Piano, del tutto conforme al precedente. In altre parole, si sarebbe dato il seguito alla malagestione dei rifiuti del Lazio, come sistema consolidato. Quello stesso “sistema” che si trova adesso sotto accusa e sotto indagine della Magistratura. Iniziata intorno alle 17,30, quando buona parte dei cittadini presenti hanno fatto ritorno dal lavoro, l’assemblea, aperta ad ogni proposta d’intervento e di confronto, ha registrato grande partecipazione popolare e la totale assenza delle istituzioni.

“Si è scelta questa sala per la capienza e perché il motivo della riunione era importante” ci viene spiegato da un rappresentante del Comitato organizzatore, “la sala della Formazione è in ristrutturazione e non si poteva andare in Piazza San Pietro, perché piove e fa freddo”. Si apre l’assemblea partendo dai fatti relativi all’operazione della Magistratura, si esprime cauta soddisfazione per una serie di passaggi che “conferma e arricchisce il dibattito” sull’annosa controversia, si ribadisce che il discorso della difesa del territorio è ampio e richiede massima cooperazione tra comitati e l’apporto di tutti, si rifa’ il percorso delle azioni compiute e si ragiona su quelle da compiersi, in seguito a quello che dovrebbe scaturire dall’annunciazione del nuovo Piano Rifiuti, che non prevede più l’inceneritore dei Castelli Romani.

Mentre si continua a chiedere l’annullamento dell’AIA del 13 ottobre 2009, coinvolgendo direttamente l’Amministrazione di Albano, e del contratto GSE. “Va tagliato tutto ciò che è tuttora in piedi e consente di fatto la costruzione dell’inceneritore poiché, come disse la dr.ssa Romano, ‘se l’inceneritore non viene cancellato io proseguo’.  Finché restano in piedi questi problemi, si continua ad essere prudenti”.  Due ore d’interventi per il ripasso generale di una storia soffertissima che pare non possa trovare la parola fine. E sfilano nomi e gesta di personaggi truffaldini e senza scrupoli, di funzionari funzionanti alla rovescia, di nomine lampo e d’imbarazzi puramente formali, di criticità accertate e mai affrontate, della raccolta differenziata che non parte, del Decreto Clini violato, di Malagrotta e di FOS, della centrale biogas a Velletri e del progettista Guidobaldi indagato, di puzze e di veleni lenti e irreversibili, di un invaso, il settimo nella discarica di Roncigliano, che è già stracolmo di monnezza non trattata e doveva durare otto anni, di sovrastoccaggio e di accelerazione dell’inquinamento delle falde acquifere, dei mancati controlli e del dirigente dell’ARPA sotto inchiesta.

Una panoramica, per quanto parziale, impressionante e che allo stato dei fatti rimane invariata. “Adesso bisogna stare veramente attenti. Non abbiamo vinto nulla, si deve pretendere che i controlli vengano fatti subito e ci vengano forniti i risultati, i dati ARPA non corrispondevano con i nostri”. Si esprime anche una legittima soddisfazione, quella “di aprire il giornale e capire che qualcosa si riesce a fare”. Continuano le manifestazioni, i Comitati si danno man forte a vicenda, insieme tutelano i territori a rischio, accollandosi un onere che ad altri spetterebbe.

I cittadini, ospiti paganti della Sala Consiliare, non hanno avuto l’onore durante tutto il tempo dell’assemblea di ricevere il saluto di qualcuno, un consigliere, un assessore, l’usciere, ma in chiusura si sono messi ordinatamente in fila per versare l’obolo al comune di Albano Laziale, che ha affittato la sala per cento euro.
 




CASTELLI ROMANI: NASCE IL NAPOLI CLUB

Redazione

Castelli Romani – Un club fondato con lo scopo di raggruppare tantissimi tifosi del Napoli presenti a Ciampino e nell'area dei Castelli Romani. L'idea nasce lo scorso 4 Ottobre 2013 , al parcheggio del palaghiaccio di Marino dove ha avuto inizio iniziato il cammino di un gruppo di persone unite per il raggiungimento di un unico scopo e di una grande passione comune: creare il Club Napoli Castelli Romani. E dalla voglia di un gruppo di amici con la passione di condividere con altri tifosi partenopei la propria fede per il Napoli.

Una sorta di club Napoli già era presente ai tempi d’oro, quelli di Maradona, poi scomparve. "Adesso questo sogno si è realizzato. – commenta Antonio Malavolta presidente del neonato club –  Un sogno accompagnato da tante aspettative, – prosegue Malavolta – un sogno in cui noi tutti abbiamo deciso di impegnarci, un sogno che dovrà necessariamente diventare una magnifica realtà .Alla fine ciò che conta è solo e soltanto l’amore verso il Napoli. Dopo che ci siamo conosciuti ci siamo spostati in una pizzeria alle porte dei Castelli dove siamo stati a parlare moltissimo , e fra tante risate battute e opinioni come se ci conoscessimo tutti già da tanto tempo si è trascorsa una bellissima serata. Abbbiamo discusso sui prossimi passi che il club dovrà fare per essere riconosciuto dall’associazione Napoli Club d’Italia. La prima cosa è raggiungere il numero minimo degli iscritti per fondare il club e poi trovare un locale dove poterci incontrare per vedere tutti insieme le partite del Napoli. Abbiamo gia distribuito il modulo per l’iscrizione annuale che sarà di 25 euro con prezzo differenziato per le lady ed i ragazzi. Ci siamo aggiornati tra 10 giorni per portare le adesioni di tutti quelli che mancavano ieri sera. L’obbiettivo è di creare un’associazione che non persegue scopi di lucro, politici e religiosi. Praticare ed esercitare l'attività sportiva, con particolare riguardo al calcio ed a tutte le attività complementari atte ad incrementare l'educazione fisica dei giovani ed allo sviluppo degli sports in genere. Inoltre organizzare attività culturali, turistiche e ricreative per i soci ed i loro familiari ed organizzare gite al seguito della SSC NAPOLI. Ovviamente, oltre al lato sportivo, il Club cercherà , nel suo piccolo, di adoperarsi per la promozione di azioni a carattere benefico a favore di bisognosi. – Malavolta conclude – Con un occhio di riguardo al "Fair Play", inteso quale insieme di gesti ed atteggiamenti tali da favorire un approccio sereno e sportivo al mondo del calcio. Grazie a tutti quelli che c'erano e che ci saranno! Ci vediamo al prossimo incontro , sempre più carichi e motivati … volere è potere ! let's go Napoli Club Castelli Romani !! …. sempre forza Napoli! Per tutte le informaziono il riferimento è il gruppo Facebook “ Napoli Club Castelli Romani “.




MARINO LAZIALE: ELEZIONI SPECCHIO D'ITALIA… I CANDIDATI E L'INIZIO DELLA CONTA DEI LORO "CONTENUTI"

di Chiara Rai

Marino Laziale (RM) – Oggi ci si sposta ai Castelli Romani, nella città di Marino che sul piano delle elezioni amministrative può rappresentare uno dei tanti specchi d’Italia. In primavera si voterà il nuovo sindaco nella città castellana alle porte di Roma. Quello che si vede percorrendo la via Dei Laghi è uno scorcio dell’Italia speculista: c’è tanto di quel cemento a Marino che è molto difficile individuare delle aree verdi e, detto francamente, per un giornale come il nostro che abbraccia battaglie di salvaguardia dell’ambiente, questo scenario stride.

A Santa Maria delle Mole e dintorni ci sono innumerevoli appartamenti vuoti, diverse gru, tanti cartelli. Tutto frutto di una politica di cementificazione che non ripaga. Ma per fortuna ancora c’è il divino Amore, quello sì che è verde e non ancora sconvolto dalla colata da un milione di metri cubi di cemento che ha avuto il via libera dall'ultima giunta di Adriano Palozzi con il lasciapassare della Regione sotto la giunta di Renata Polverini.

Tutto questo tra i rumors dell’opposizione e le proteste e lo sdegno dei cittadini. Lo sdegno perché i soldi delle pensioni dei cittadini potrebbero finire per il mega progetto dell’ ”Eco Village”, cioè la colata di cui prima che con il prefisso “eco” di fronte è l’edulcorante ideale per la grossa pillola che vorrebbero far ingerire a coloro che guardano il panorama dei Castelli Romani, colline prima verdi e adesso tendenti al grigio.
Dietro la cementificazione del Divino Amore ci sarebbe un accordo – quadro con una società di Parnasi. Secondo "Il Fatto quotidiano", l’Inps cederebbe al costruttore il palazzo affittato alla Provincia del valore di 70 milioni di euro. Ma anche una quota delle nuove azioni Ecovillage per Parsitalia più 26 milioni da pagare cash, 18 dei quali in favore di Banca Imi del gruppo Intesa San Paolo, la banca che finanzia il progetto.

Adesso dopo due giunte di centrodestra si torna al voto. E la squadra dell’ex sindaco Adriano Palozzi (Nuova Coalizione dei Moderati, il cartello politico formato da Forza Italia, Udc, Nuovo Centrodestra, Api, Idee Nuove, Costruiamo il decentramento, Uniti per Marino, Movimento Aurora, Realtà Nuova Marino, Lista Fabio Silvagni Sindaco) si è riunita sotto il segno di Fabio Silvagni, lasciando abortire la ventata di freschezza ma forse scomodità che avrebbe portato l’attuale assessore alla Cultura Arianna Esposito.

Quest’ultima ha sostituito Otello Bocci che nell’ultimo periodo non ha brillato per trasparenza e affidabilità: Chi non ricorda che l’assessorato di Bocci firmò un finanziamento di 5 mila euro all’associazione Bacco Jazz Festival ma tenne mai fede a quanto scritto e firmato lasciando i musicisti e l’organizzazione senza un euro? [ Articolo del 10/05/2013 MARINO: SITO AGGIORNATO E BENSERVITO A OTELLO BOCCI ] Si è finiti poi in Tribunale e il giudice di Pace di Albano ha intimato al Comune il pagamento ma l’ente ha pensato bene di presentare ricorso in appello. Insomma soldi ancora non se ne vedono ma forse se quest’associazione avesse avuto un altro appeal e altre aderenze sarebbe stato liquidato in un batter di ciglia. Marino specchio d’Italia.

Dicevamo che se vince il centrodestra si continua con la linea finora perseguita, cioè con il panorama di cui sopra.

Il Pd sembra brancolare alla ricerca del candidato perfetto ma per ora pare non esserci nulla all’orizzonte. La composizione della coalizione nascente di centrosinistra ampio (Pd, Sel, Pdci, Psi, Idv, Lista Onorati, Azione Cittadina, Assoc. Riformismo Avanti!, Unire la Società alla Politica, Comitato cittadino S.Maria delle Mole) è intenzionata, almeno fino ai prossimi giorni, a cercare di individuare una candidatura unitaria anche senza ricorrere alle primarie. Verosimilmente però, si giungerà alla adozione delle primarie perché alcuni protagonisti politici delle forze in campo, o in rappresentanza di parti delle forze in campo, sono potenziali candidati.

Così è per Emanuele Ciamberlano, capogruppo uscente Pd, sostenuto da una parte del Pd di Marino centro. Ciamberlano, da candidato “sostenuto ufficialmente dal Pd” nelle primarie della precedente consultazione amministrativa fu sconfitto.

E anche per Aldo Anellucci, presidente uscente della Banca San Barnaba di Marino, uscito sconfitto dalla battaglia per la presidenza della Banca, ed ora candidato sostenuto dal Pd astorriano (anche come candidato unitario a disposizione di tutti, ma non accettato) nelle eventuali primarie.

Poi c’è Marco Rapo, con il quale è intercorso con il giornale un puntuto dialogo: Rapo non ama essere presente sulla stampa, diciamo che si risente subito per qualsiasi critica venga avanzata. Rapo appare parzialmente favorevole nel sostenere Anellucci, egli stesso con Azione Cittadina, si pone a disposizione del Pd per essere sostenuto nelle primarie. [ Articolo del 30/07/2013 MARINO: COTTIMO PER POCHI INTIMI  – Articolo del 31/07/2013 MARCO RAPO: "L’OSSERVATORE LAZIALE, PRATICAMENTE MI ACCUSA DI REATO, EVIDENTEMENTE INSIEME ALL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE. VEDIAMO COME PERCHÉ O PER CHI".Articolo del 31/07/2013 MARINO, CONSIDERAZIONI DEL DIRETTORE CHIARA RAI ALLA NOTA DEL CONSIGLIERE MARCO RAPO ]

Non manca anche la figura di Sergio Ambrogiani, consigliere uscente del Pd, che in caso di primarie ambisce a misurare il proprio consenso per la battaglia del consenso.

Sempre dal Pd, Eleonora Di Giulio, già sostenitrice di Rosa Perrone, è la candidatura di una parte del Pd delle frazioni per le primarie.

Ancora dalle frazioni, viene la candidatura, del leader del Comitato Cittadino, Alessandro Lioi.

Mentre, col sostegno di Idv e Onorati, potrebbe consolidarsi la candidatura del segretario Idv Marco Comandini. Ex amministratore della Mutiservizi nel 2006 – 2007. Coordinatore di centrosinistra da un anno e mezzo. Comandini è presente a Marino sui temi di carattere ambientale, soprattutto sulla problematica dei rifiuti. Insomma cittadino tra i cittadini sostenitore della qualità della vita attraverso una politica di salvaguardia.

Detto ciò, ci sono anche Sel e Pdci, che eventualmente accederanno alle primarie per “ancorare a sinistra” la coalizione e continuare a portare avanti la battaglia dello “stop cemento”.

Ci sono alternativamente le forti candidature politiche di Mirko Laurenti o di Maurizio Aversa. Il sostegno alla candidatura a sinistra verrebbe da buona fetta dell’associazionismo marinese; da buona parte del Pd di base; dalla sinistra non rappresentata in coalizione, da ambienti degli elettori che fecero il successo, la volta precedente delle amministrative, del consigliere Adolfo Tammaro; da molta parte, trasversale nel centrodestra e nel centrosinistra, che vogliono buttare a mare la politica del cemento mangia suolo e speculativo, per sostituirlo con una robusta attività edilizia fatta di recupero, ristrutturazione, riqualificazione, rigenerazione dell’esistente (come è nelle corde della politica urbanistica scelta da Nicola Zingaretti per la campagna elettorale che ha sostenuto ai Castelli Romani; confermata dal commissariamento del Parco dei Castelli romani con un uomo dallo stesso spessore qualitativo: Sandro Caracci).

Adesso L’osservatore d’Italia monitorerà le battaglie di contenuto e darà spazio alla sostanza più che l’apparenza e soprattutto alla lealtà e bontà delle promesse che gli aspiranti sindaci faranno ai cittadini.

In questi primi giorni dell’anno, a proposito di contenuti, evidenziamo la presa di posizione di Pdci-Sel (sostenuti da molti nella coalizione) per imporre subito un intervento attivo “politico-amministrativo” da parte del presidente della Regione Lazio Zingaretti, “la Regione Lazio – si legge in una nota della coalizione – che sin dall’insediamento della giunta Zingaretti ha mostrato attenzione e sensibilità verso scelte di tutela del territorio e ripristino della “legalità”, deve proseguire su quella strada fermando definitivamente i progetti speculativi nel marinese. In particolare per quel che riguarda l’area cosiddetta del “Divino Amore”, ci aspettiamo che il Presidente Zingaretti prosegua ancor più decisamente verso la revoca di tutti quegli atti che su quelle aree ha indebitamente varato la Polverini e la sua Giunta, quando già era ampiamente esaurito il mandato di governo Regionale. Ci aspettiamo che Zingaretti, così come fatto sin qui, sottolinei con decisione la necessità di cambiare passo e ristabilire, anche a Marino, la legalità e il rispetto delle norme urbanistiche tese alla difesa e alla tutela della vivibilità e del territorio. E’ chiaro che solo così facendo si potrà dare seguito ai già tanti buoni propositi mostrati: dai pronunciamenti pre e post campagna elettorale dello stesso Nicola Zingaretti e della sua maggioranza, alle prese di posizione pubbliche di dirigenti del Centrosinistra locale, regionale e addirittura nazionale, e fino alla mozione già depositata in Consiglio regionale da alcuni consiglieri del più rappresentativo partito della maggioranza che sostiene Zingaretti e che va in modo inequivocabile verso quella direzione. E’ chiaro che solo così facendo potremo dire di aver dato una prima visibile sterzata verso quel cambiamento così necessario a Marino, dopo otto anni di devastante Governo delle Destre”.




CASTELLI ROMANI, NATALE: COMUNE CHE VAI LUCI CHE TROVI

di Angelo Parca

Castelli Romani (RM) – Se è vero che i Castelli Romani sono ancora più suggestivi durante le festività natalizie perché si presentano come presepi naturali a cielo aperto, non si può certo dire che la presenza o assenza di luminarie per i vari borghi castellani non contribuisca ad attirare più o meno visitatori.

E allora, ecco che L'osservatore d'Italia ha inteso fare un bel giro per i vari paesi alle porte di Roma al fine di stilare una sorta di classifica dei Comuni più o meno illuminati e comunque più o meno attenti al Natale nonostante l’influente e globale fattore “crisi economica” che ha contribuito a rendere diffusamente sobrio di luci ma anche di iniziative questo Natale 2013.

Sul podio del vincitore quest’anno c’è Genzano di Roma, la città dell’Infiorata e del pane casereccio che in questi ultimi tempi ha saputo risvegliare un certo fermento culturale nell’hinterland e oltre alle luminarie ha regalato un alla cittadina l’”albero della memoria”: “In piazza Tommaso Frasconi – commentano il sindaco Flavio Gabbarini e l’assessore allo Sviluppo locale Virginio Melaranci – abbiamo posto l’attenzione sul monumento ai caduti, realizzando un grande albero della memoria che racchiude in sé i valori più nobili dell’animo. Qui sono racchiusi i valori, di pace e fratellanza, fulcro cardine della nostra comunità e della nostra memoria”. L’atmosfera di Genzano è il frutto di un ottima sinergia tra amministrazione e associazioni impegnate in mercatini, animazione per bambini, visite guidate a Palazzo Sforza Cesarini.

In coda alla classifica il limitrofo Comuni di Rocca di Papa che oltre alla consueta stella di Natale in cima la rocca non ha luminarie per il paese. Un paesaggio presepiale davvero scarsamente illuminato e privo di eventi particolari durante le festività. Ma diciamo che questo è il clima diffuso nell’hinterland.

Le cittadine più grandi come Ciampino, Velletri e Frascati non hanno sorpreso per le luminarie ma sicuramente hanno sui territori una partecipazione attiva degli esercenti. A Velletri ad esempio l’associazione de commercianti si è data da fare. Oltre al suggestivo coro gospel, con il solo contributo delle attività commerciali della città, sono state raccolte più di 200 adesioni che hanno permesso di istallare in tutto il centro storico le luminarie.

Questo finesettimana per il centro è previsto un percorso enogastronomico, intrattenimento per bambini e musica.

Casterl Gandolfo quest’anno ha sbalordito con le sue luminarie: con fiocchi blu e luci dai colori caldi e si è aggiudicata il secondo posto in classifica non tanto per il gusto impresso dal sindaco Milvia Monachesi ma per l’idea di non lasciare al buio la frazione di Pavona che quest’anno è stata illuminata come non succedeva da un decennio. Questo è stato possibile grazie all’aiuto del comitato di Pavona insieme all’amministrazione.

Stessa cosa non si può dire per Nemi con la sua stiracchiata sufficienza che, nonostante le sue piccole dimensioni, ha lasciato povera di luci e di iniziative piazza delle Colombe che sembra un quartiere abbandonato, illuminando tardivamente soltanto il centro storico con delle fascine di legna ricoperte da rami d’abete trapuntati di lucette.

Terzo posto pari merito va alla nobile Albano e alla suggestiva Marino. La prima è viva grazie al prezioso contributo dei commercianti, a Marino le luminarie le ha messe l’amministrazione tranne l’albero in piazza Matteotti sponsorizzato dalla Cassa Rurale. Monte Porzio, Monte Compatri, Lariano e un pizzico meno Rocca Priora mantengono negli anni invariato il fascino di sempre.  Il Natale ancora si sente molto forte nei piccoli borghi castellani, dove c'è ancora tanta cura nel preparare persino i presepi.




CASTELLI ROMANI: FIAMME GIALLE DI FRASCATI SCOPRONO 39 "FALSI POVERI"

Redazione

Castelli Romani (RM) – I 39 “falsi poveri” sono stati individuati dai finanzieri del Gruppo di Frascati tra i comuni dei Castelli Romani. Gli accertamenti sono partiti dalla documentazione acquisita presso enti ricadenti nella circoscrizione di servizio, relativa a soggetti che avevano richiesto, in anni recenti, prestazioni sociali ed assistenziali a carico del bilancio dello Stato e degli enti locali (buoni scuola, borse di studio, ticket sanitario), e presso il consiglio dell’ordine degli avvocati ove vengono state presentate istanze tendenti all’ottenimento dei benefici dell’ammissione al patrocinio gratuito a spese dello stato nell’ambito di procedimenti civili.
Da un primo esame delle singole posizioni, sono emersi casi anomali che, opportunamente approfonditi, sono risultati irregolari sussistendo una situazione patrimoniale ed economica reale diversa da quella emergente dalle autocertificazioni rilasciate in sede di richiesta delle prestazioni.
Frequenti i casi di omessa comunicazione da parte dei richiedenti i benefici del gratuito patrocinio, prima che il procedimento venga definito, delle variazioni di reddito che ne comportano la revoca.
In base all’entità della prestazione indebitamente ottenuta, i relativi responsabili sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di falsa autodichiarazione e indebita percezione di provvidenze pubbliche ovvero segnalati agli stessi enti locali erogatori delle provvidenze per l’irrogazione di sanzioni amministrative, mentre l’importo dei benefici sarà recuperato dalle stesse amministrazioni locali.
Tra i “falsi poveri” individuati, alcuni erano proprietari di prestigiose ville nelle zona dei castelli romani, nonché di autovetture di lusso, con un tenore di vita inconciliabile i redditi dichiarati.
Il piano di controlli – che proseguirà con la stessa intensità – rientra nell’ambito del più ampio dispositivo predisposto annualmente dal Comando Provinciale di Roma, in attuazione degli indirizzi programmatici fissati dal Comando Generale.
 




GENZANO, SCUOLA: I NONNI PROTAGONISTI DELLE RECITE DI NATALE

Redazione

Genzano – Recite scolastiche prima dell’avvento del Natale per le scuole dei Castelli Romani. A Genzano di Roma l’istituto comprensivo De Sanctis diretto dal dirigente scolastico professor Antonio Draisci ha reso omaggio alla amata figura dei nonni oltre che a soffermarsi sul carattere interculturale ormai rappresentato nell’istituzione scolastica dalla presenza e frequentazione dei vari studenti di diverse nazionalità. 

A presenziare la recita di Natale presso l’auditorium dell'Infiorata l’assessore alla scuola Patrizia Mancini la quale è stata ringraziata personalmente dai docenti per l’attento lavoro di monitoraggio e sostegno.  




CASTELLI ROMANI, CHAMPAGNE CONTRAFFATTO: DA CENERENTOLE IN PRINCIPESSE CON L’ENOLOGO CONSENZIENTE

di Angelo Parca

Castelli Romani – Con l’approssimarsi delle festività natalizie si intensificano i controlli operati dai Carabinieri anche in materia di salute pubblica. Ed è così che nella mattinata di venerdì 13 dicembre 2013 i militari del N.A.S. di Napoli, attivamente coadiuvati da personale della Stazione di Solofra (AV) –  nell’ambito di una complessa attività di indagine che ha interessato tutto il territorio nazionale e che ha portato all’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere – hanno scoperto circa 4500 bottiglie di champagne “Moet&Chandon” con marchio contraffatto, pronte per essere introdotte sul mercato.

I “falsi d’autore” erano stati sapientemente occultati all’interno di un’abitazione disabitata ubicata a Solofra (AV) e solo un occhio esperto avrebbe potuto notare i pochi dettagli che contraddistinguono le bottiglie autentiche da quelle falsificate: piccole difformità nelle etichette celavano in realtà enormi diversità qualitative, tanto in termini di gusto quanto in termini igienici.

Dall’indagine, infatti, è emerso che le bottiglie venivano acquistate presso una vetreria piemontese e venivano poi riempite con vini di scarsa qualità, per essere infine trasportate in una località nell’area dei Castelli Romani, ove, con l’ausilio di un enologo del posto, venivano trasformate in “principesse” del mercato enologico, mediante etichette e cartoni sapientemente contraffatti.

Il valore dello “champagne” sequestrato oggi in tutta Italia ammonta a circa 400.000 Euro ed avrebbe potuto fruttare quasi 2.5 milioni agli abili contraffattori, se solo fossero riusciti ad introdurlo in commercio. L’attività investigativa ha riguardato poi altre 9 persone, indagate  a vario titolo per i reati di ricettazione e frode fiscale. Una cosa tuttavia è certa: con l’operazione odierna i cittadini potranno brindare al nuovo anno certi della qualità dei vini che stanno consumando.
 




LANUVIO: L'ASSOCIAZIONE "PANE E ROSE" INCONTRA IL PRESIDIO DI LIBERA DEI CASTELLI ROMANI

Redazione

Lanuvio (RM) – Sabato 14 Dicembre l'Associazione Culturale "Pane e Rose" di Lanuvio incontrerà il presidio dei Castelli Romani di LIBERA. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

A partire dalle 17:30, presso la Casa della Sinistra in via Fratelli Rosselli 14, a Campoleone – Lanuvio, i volontari e le volontarie del presidio castellano presenteranno le attività svolte e i progetti futuri. Questi gli argomenti che verranno affrontati: Memoria: 100 passi verso la Giornata della Memoria e dell'Impegno a Latina; Riuso Sociale dei beni confiscati alle mafie: dalle cooperative Libera Terra ai Castelli Romani; Campagna SlotMob: dal gioco d'azzardo alle economie alternative. Inoltre, saranno disponibili le tessere 2014, i gadget dell'Associazione, le idee-regalo natalizie di Libera, il materiale informativo e tutti i prodotti delle cooperative Libera Terra, realizzati sui terreni e con gli impianti confiscati alle mafie, di cui sarà offerto un gradevole assaggio. Una serata per confrontarsi, condividere esperienze e costruire i primi passi di un cammino comune.