PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI, FINANZIAMENTI E OPERE DA RELIZZARE ENTRO IL 2012: MANCANO ALL'APPELLO DUE PUNTI INFORMATIVI?

[ DELIBERA N. 16 DEL 15 NOVEMBRE 2012 ]

[ BILANCIO PREVISIONE 2012 ]

 

 

Angelo Parca

Castelli Romani – E’ del 15 novembre 2012 la deliberazione del commissario straordinario del Parco Matteo Mauro Orciuoli la delibera che approva il Piano dettagliato degli obiettivi e dei progetti da realizzare nell’esercizio finanziario 2012 al fine di consentire l’ordinaria gestione amministrativa delle diverse attività dell’Ente.

In allegato alla delibera c’è una tabella che riporta in maniera analitica, costi compresi, gli “obiettivi e progetti da realizzare nell’anno 2012”. Tra questi, alla voce “realizzazione degli interventi finanziati nell'ambito dei fondi comunitari DOCUP, POR, PSR e dei fondi dell'Accordo di Programma Quadro APQ7, nonché degli altri programmi regionali finalizzati alla tutela, qualificazione e valorizzazione all'interno dell 'Area protetta” vi è, tra le altre, anche la realizzazione, entro il 2012, di un punto informativo in località Vivaro, Comune di Rocca di Papa finalizzato alla preparazione di escursioni guidate storico – naturalistiche anche a cavallo per un costo complessivo, somma in bilancio, di 349.193,82 euro. Ci siamo così recati in località Vivaro e dopo un attento monitoraggio, ciò che abbiamo scorso è una specie di bacheca in legno, stile fermata autobus, con attaccata una fotocopia che riporta la notizia di un corso di micologia. Ci si aspettava perlomeno un modulo 4 x 4 nutrito di avvisi e informazioni relative le attività del Parco. In realtà oltre al degrado che circonda l’“accrocco in legno”, non c’è nulla. Solo un cane randagio che si aggira da quelle parti. Possibile che sia quello il punto informativo costato quasi 350 mila euro? Oppure non è quello il punto informazione, ma al contrario, dev’essere ancora realizzato? In tal caso ci sono ancora 26 giorni di tempo, festività natalizie comprese per poter godere del punto informativo nuovo di zecca.

Ma non è tutto. E’ previsto (sempre entro il 2012) un altro punto informativo in località Grotticelle a Rocca di Papa, anche quest’ultimo, il cui costo è di 380.654,68 euro, è finalizzato alla preparazione di escursioni guidate storico – naturalistiche anche a cavallo. Certo è che in un momento di spending review, vedere questa fioritura di punti informativi quando ci sono aree di sosta nel Parco continuamente minacciate dal degrado, è, come dire, un dispendio di risorse che può apparire superfluo. Significa anche altra manutenzione che i Guardiaparco, sottorganico rispetto al vasto territorio da monitorare (I Comuni che ricadono nell’Area Protetta sono: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora e Velletri), devono sobbarcarsi sulle spalle.

Abbiamo fatto una passeggiata anche in località Grotticelle. Li non c’è alcuna struttura in legno come al Vivaro che possa essere identificata come punto informativo del Parco dei Castelli, ma ciò che si nota è una sorta di manufatto da ristrutturare.

Che non sia quello il futuro punto informativo? A chi appartiene? Sarebbe interessante visionare i progetti relativi i due punti informazione. Nel bilancio di previsione 2012, vengono evidenziati gli interventi già finanziati e in corso di attuazione. Tra questi ci sono i due finanziamenti ai punti informativi. I punti informativi rientrano negli interventi ammessi a finanziamento nell’ambito delle risorse finanziarie a valere su fondi POR (Programma Operativo Regione Lazio) FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) lazio 2007 – 2013. Si tratta di strumenti di intervento creati e gestiti dall'Unione europea per finanziare vari progetti di sviluppo all'interno dell'Unione.

Gli obiettivi principali dei fondi sono tre: riduzione delle disparità regionali in termini di ricchezza e benessere, aumento della competitività e dell'occupazione, sostegno alla cooperazione transfrontaliera. I fondi strutturali impegnano attualmente il 37,5% del bilancio complessivo dell'Unione europea. Il FESR concorre anche alla promozione di uno sviluppo sostenibile e alla creazione di posti lavoro durevoli. In pratica le zone caratterizzate da svantaggi naturali, ossia talune isole, le zone di montagna e le zone a bassa densità demografica, nonché talune zone di frontiera della Comunità a seguito dell'allargamento, dovrebbero essere potenziate per permettere a tali zone di far fronte alle loro specifiche difficoltà di sviluppo.

Quello dei punti informativi è solo un esempio. Monitorare la destinazione e il buon uso dei finanziamenti pubblici è un dovere civico.

 


 




CASTEL GANDOLFO, SERATA ROTARY CLUB: GIORNALISMO SOCIALE, MINORI E VIOLENZA ALLE DONNE

Angelo Parca

Castel Gandolfo (Rm) – “L’arte giornalistica e l’impegno sociale” una serata importante quella organizzata dal Rotary Club dei Castelli Romani che per l’anno rotariano 2012 – 2013 vede come presidente Maria Teresa Lo Bianco, prima donna alla guida di questo storico club dei Castelli Romani. La serata del 26 ottobre ha avuto luogo nello splendido scenario del Golf Country Club di Castel Gandolfo e ha visto la partecipazione del direttore de L'osservatore laziale Chiara Rai, nelle vesti di socio onorario e giornalista, la quale ha parlato, appunto, dell’approccio al giornalismo sociale e della veste etica che dovrebbe indossare l’informatore al servizio della collettività. Chiara Rai è stata affiancata da Barbara Cerusico, Presidente dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus – Associazione contro la violenza sulle donne e Anna De Sanctis, Segretario Nazionale della medesima associazione. Sia la giornalista che le altre due ospiti hanno espresso rammarico per la mancata partecipazione del Vicepresidente dell’Associazione romana Roberta Sibaud , la quale nonostante avesse desiderato fortemente partecipare, non ha potuto farlo perché diversamente abile. Proprio così, purtroppo con i tagli ai mezzi di trasporto dedicati ai diversamente abili, con le vergognose e irrispettose assenze di elementari accortezze nei confronti dei diversamente abili (autobus senza pedane, ascensori con i pulsanti alti, mancanza di servizi di trasporto gratuiti o privati a prezzi accessibili simili a un biglietto della metro ecc) è diventato impossibile persino partecipare a serate che si tengono in luoghi fantastici ma anche un po’ “fuorimano”. Comunque la serata è trascorsa piacevolmente con un interessante e animato dibattito finale  imperniato sul complicato ma degno di totale ammirazione ruolo delle Onlus rispetto alla farraginosa macchina “Tribunale, assistenti sociali e case famiglia”.
 
Nei fatti, si è arrivati alla conclusione che i casi vanno giudicati di volta in volta, senza limitarsi a fare “di tutta l’erba un fascio”. Si è passati a parlare dal ruolo fondamentale che può assumere il giornalista in ambito sociale fino ai problemi che le associazioni vivono nel quotidiano, impegnate nella difesa del diritto alla famiglia, in trincea per la tutela dei minori e contro la violenza nei confronti delle donne. “E’ possibile che il giornalismo si metta a servizio delle persone – ha detto Chiara Rai –  così come i soci del Rotary Club riescono a mettersi a servizio della collettività. Lo si può e lo si deve fare senza pretendere nulla in cambio, ma cercando di fortificare una rete di rapporti di valore inestimabile, tessuta con lealtà, correttezza e spirito altruista, nonché, in ultimo, volontà di vivacizzare le coscienze”. Attenta e ottima organizzatrice il presidente Lo Bianco, la quale ha saputo condurre la serata in maniera piacevole e interessante stimolando interventi e mettendo tutti i partecipanti a proprio agio. Brillante la domanda/asserzione dell’Ingegner Luigi Caporicci che in merito al caso di Padova dove un minore è stato prelevato dalla polizia con la forza ha giustamente rimarcato l’evidente ed innegabile errore perpetuato a discapito di un bambino oggetto di umiliazione nonché probabilmente di pericolose diagnosi quali la “sindrome da alienazione genitoriale”, qualcosa che non è neppure scientificamente provata ma che viene considerata sempre più spesso nella formulazione delle perizie ad opera degli assistenti sociali nei confronti dei quali non si sono postulati giudizi. 

L'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus, hanno raccontato Cerusico e De Sanctis, è stata costituita a seguito della barbara recrudescenza delle violenze sulle donne alle quali assistiamo quotidianamente, per fornire assistenza legale-socio-sanitaria, formazione, istruzione, sport dilettantistico, tutela dei diritti civili e tutte le attività connesse alla tutela della donna. (come da Art.10 del Decreto Legislativo 460/97). L'Associazione vuole chiamare ad un confronto diretto le donne che oggi combattono in vari modi le ingiustizie, le violenze, i fondamentalismi, i regimi e le guerre, affermando che con il proprio operato è possibile affrontare le diverse violazioni dei diritti delle donne: dalla violenza domestica alla tratta, dagli stupri durante i conflitti alle mutilazioni genitali. Ci proponiamo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi sociali, barriere architettoniche e culturali, urbanistiche, archeologiche, storiche, politiche ed intende fungere da stimolo nei confronti delle amministrazioni pubbliche locali tessendo un filo diretto fra utente e gestori della cosa pubblica, proponendo, ove possibile, risoluzioni anche tecniche e operative. In questa battaglia per i diritti umani, sono essenziali anche la solidarietà degli uomini e il loro coinvolgimento nella campagna Mai più violenza sulle donne.

Breve ma probabilmente efficace l’introduzione al giornalismo sociale e la prosecuzione della presentazione dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus. “La categoria di giornalismo sociale, ha spiegato Rai – si è precisata  una trentina di anni fa, nel contesto della prima crisi del welfare  che vide la nascita del fenomeno del volontariato e il dibattito sul no- profit. Da allora temi come la povertà, la droga, gli anziani, ma anche il sottosviluppo si affacciarono al panorama dell’informazione. Si è compreso lentamente che l’informazione su questi temi implica una specifica conoscenza dei contesti socio-economici e  una forte disponibilità etica all’ ascolto dell’ altro. E’ un vero e proprio allenamento quotidiano che posso dire nel mio caso è formativo. Quando si riceve una denuncia devo immediatamente attivare una analisi e questo richiede tempo e dedizione perché nell’ambito del sociale è facile che l’emotività sovrasti quel giusto equilibrio necessario a fornire una informazione, per quanto possibile, completa, dettagliata e soprattutto utile. Ecco ci sarebbe tanto da dire, ma è importante soffermarsi sulla parola utilità che poi si sposa con quelli che sono i principi Rotary, perché una delle principali caratteristiche del rotariano è di mettersi al servizio della collettività e del prossimo.  Il quotidiano L'osservatore laziale fondato dopo quasi un decennio di esperienza nel campo giornalistico cartaceo è un mezzo essenziale per rendere efficace sul campo il giornalismo sociale aiutando le associazioni di categoria, le famiglie, insomma la collettività a raggiungere un fine altrimenti difficile. – Rai ha poi concluso – Il caso di Padova non ci deve lasciare andare a sterili discussioni, li c’è un errore oggettivo, sotto gli occhi dell’intera opinione pubblica"

 




ALBANO, SABATO CORTEO CONTRO L'INCENERITORE

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Riceviamo e pubblichiamo

Nota di Daniele Castri – Referente legale del Comitato No Inc

Sabato pomeriggio 20 Ottobre, alle ore 15,30, da Piazza Mazzini ad Albano ed a seguire fino a Piazza di Corte ad Ariccia, un’intera comunità si raccoglierà – per la decima volta – e sfilerà di nuovo lungo le strade dei Castelli Romani. La Via Appia, siamo certi, tornerà ad animarsi, per l’occasione, di tante centinaia, speriamo migliaia di persone:

Ancora una volta intere famiglie, studenti, lavoratori, cittadini e cittadine, scenderanno nella pubblica piazza per ribadire con una sole voce: No all’Inceneritore dei Castelli Romani, No al VII invaso di Roncigliano e Sì alla Raccolta Differenziata porta a porta associata alla riduzione, al riciclo ed al riuso dei rifiuti urbani.

In queste ultime ore, tra l’altro, si susseguono notizie relative ad indagini in corso da parte della Procura di Roma e di Velletri sul “Sistema Cerroni”. Gravi i capi penali d’imputazione: truffa, estorsione, associazione a delinquere e traffico illecito di rifiuti.

Nonostante ciò, alla luce della Sentenza Politica del Consiglio di Stato di Marzo scorso che il Ministro Clini conosceva tanto presto e tanto bene, l’inceneritore di Albano risulta ancora definitivamente approvato  a livello amministrativo.

Per scongiurare, quindi, il temuto avvio del cantiere per la costruzione dell’impianto – che pende ancora come una spada di Damocle sulle nostre vite – proprio nei giorni scorsi il No Inc ha depositato un nuovo ricorso giuridico presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) di Strasburgo.

Siamo convinti, ed oggi più di ieri, che l’atto commissariale di Marrazzo violi non solo i principi   della Costituzione Italiana, considerati inviolabili, che affermano, in modo irrinunciabile e prioritario, il diritto dei cittadini alla salute e ad un ambiente salubre ma, anche, le norme in materia del diritto UE.

Affinché, però, questo atto giuridico abbia la forza di rappresentare anche l’espressione corale e condivisa di un’intera comunità – ovvero dell’intera comunità di Albano e dei Castelli Romani – a questo primo ricorso, sottoscritto solo dalle Associazioni No Inc, vorremmo se ne aggiungesse un altro. Ovvero un ricorso sottoscritto direttamente dai cittadini e dalle cittadine dei Castelli Romani, dalle associazioni ambientaliste, dai movimenti e dai comitati di quartiere.

A partire, quindi, dalle ore 15,00 presso Piazza Mazzini, ed a seguire per tutta la durata del corteo, sarà disponibile un “banchetto itinerante” per raccogliere le firme di quanti, tra i cittadini e le cittadine dei Castelli Romani, vorranno sottoscrive, senza dover sostenere alcuna spesa, una copia “aperta” del ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Starsburgo contro l’Inceneritore di Albano.

Dovrete rispettare unicamente tre credenziali:

1)     Avere un documento valido d’identità.

2)     Aver raggiunto la maggiore età.

3)     Essere residenti nei comuni che sverzano i propri rifiuti indifferenziati nella discarica per rifiuti indifferenziati di Roncigliano (Albano Laziale, Ariccia, Genzano di Roma, Lanuvio, Nemi, Rocca di Papa, Castel Gandolfo, Marino, Ardea e Pomezia).

Il ricorso giuridico, sottoscritto dai cittadini e dalle cittadine dei Castelli Romani, dalle Associazioni ambientaliste, dai movimenti e dai comitati di quartiere, verrà spedito presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo lunedì mattina.

In alternativa, per tutta la giornata di Venerdì, di Sabato e di Domenica, una copia del ricorso e relativi moduli per la raccolta firme saranno disponibili (9,30-13,00; 16,30-20,00) presso la libreria le “Baruffe” (Piazza Carducci n. 3) di Albano Laziale.

Un atto consapevole di difesa della salute pubblica e dell’ambiente da parte dei cittadini e delle cittadine dei Castelli Romani.

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CASTEL GANDOLFO, AL VIA LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI ARENILI E INTANTO E' ALLARME CINGHIALI

Chiara Rai

Il Parco dei Castelli Romani interviene a tutela del territorio, ripristinando le condizioni di sicurezza e di vivibilità del demanio lacuale del lago Albano di Castel Gandolfo. “Un obiettivo importante – commenta il commissario straordinario Matteo Mauro Orciuoli – raggiunto grazie all'assegnazione da parte della Regione Lazio di  50mila euro per la sistemazione degli arenili. I lavori, svolti da una ditta esterna, inizieranno questa settimana e si concluderanno entro fine ottobre. I tempi, quindi, saranno serrati”. La prima fase si concretizzerà con la rimozione di rifiuti, dalle carcasse di natanti all’immondizia generica come bottiglie, plastica e materiale vario; si passerà, poi, ai lavori di rifinitura per restituire all'arenile del lago Albano la sua naturalità e, soprattutto, la sua vivibilità, per troppo tempo trascurata. Con il Parco dei Castelli Romani collaborerà il Comune di Castel Gandolfo, che, nello specifico,  si occuperà dello smaltimento dei materiali raccolti. “La situazione del lago Albano – sottolinea ancora il Commissario – era oggettivamente di emergenza. Uno dei luoghi più belli del Parco rischiava, infatti,  di soffocare a causa del degrado e dell'inciviltà di tutti coloro che hanno colpevolmente ridotto gli arenili in una discarica a cielo aperto”. Intanto è allarme per la presenza di cinghiali che sono arrivati fino sul lungolago. Prima non ve ne erano da queste parti, ma venerdì 12 ottobre è stata trovata una carcassa dell'animale selvatico e trasportata dai Guardiaparco all'Istituto zooprofilattico di Ciampino per essere analizzata.




CASTEL GANDOLFO, IL CASTELLETTO DIVENTERA' MUSEO DEL LAGO?

Milvia Monachesi non nasconde il desiderio di voler dedicare a questo “piccolo sogno”  almeno due stanze, se non un piano dei tre livelli in cui è sviluppato il famigerato e splendido immobile confiscato all’ex tesoriere della banda della Magliana Enrico Nicoletti.

 

Chiara Rai
Potrebbe chiamarsi il “museo del lago” o giù di lì, un punto dedicato alla conservazione dei reperti archeologici del bacino Albano. Raggiunto al telefono il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi non nasconde il desiderio di voler dedicare a questo “piccolo sogno”  almeno due stanze, se non un piano dei tre livelli in cui è sviluppato il famigerato e splendido immobile confiscato all’ex tesoriere della banda della Magliana Enrico Nicoletti. A Castel Gandolfo è conosciuto come il “Castelletto” perché assomiglia a un castello fiabesco: 450 metri quadri vista lago in via dei Pescatori. L’Agenzia del Demanio confisca l’immobile nel 1996 alla Videovar, società riconducibile a Nicoletti. Nelle scorse ore, gli agenti del Commissariato di Albano, diretto da Massimo Fiore, hanno dato esecuzione al provvedimento. Una operazione interforze: polizia di Albano,  carabinieri di Castel Gandolfo, polizia Municipale e Protezione Civile,  oltre a personale dell’agenzia del demanio. Il provvedimento, firmato dal Prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell’ANBSC, ha consentito, di fatto, la confisca dell’immobile di gran pregio in via definitiva e la consegna delle chiavi al Comune di Castel Gandolfo. “Mi hanno consegnato le chiavi venerdì – ha detto il primo cittadino gandolfino – ci tengo a ribadire che di fatto l’immobile avrà la destinazione concordata con il demanio, ovvero ai servizi di sicurezza che saranno attivi soprattutto in estate dove maggiore sarà il bisogno di un’ambulanza di un presidio medico e della protezione civile. Detto questo, mi piacerebbe poter utilizzare questo immobile anche l’inverno, dedicandone una minima parte ad una destinazione sociale e culturale come può essere la conservazione del patrimonio archeologico del lago che meriterebbe di essere ammirata”. Certo, sarebbe una buona idea, che vi fosse anche un punto "Libera" di riferimenti per i Castelli Romani, visto che rientrerebbe anche in un contesto in tema con i principi che ispirano l'associazione: lotta alle infiltrazioni mafiose, beni cinfiscati ecc. Comunque, Monachesi puntualizza subito che non intende dar vita ad un progetto mastodontico anche perché c’è il limite dei parcheggi a disposizione da tenere presente. Intanto continuano le operazioni di trasloco e inventario degli oggetti e del mobilio rinvenuti all’interno della villa. Il materiale sarà stoccato a carico della persona che aveva disponibilità dell’immobile, in un magazzino il cui titolare è stato nominato custode giudiziale. Il “Castelletto” è finora rimasto nella disponibilità della famiglia Campi, estranea, alle vicende per cui si è proceduto alla confisca. I Campi nel ’75 acquistano da Nicoletti l’immobile:  stipulano un compromesso di vendita pagando l’intero importo e ottenendo, contestualmente, il possesso del bene. I Campi non ottennero mai la formalizzazione dell’atto di vendita. E adesso, oltre al danno economico subito, per loro, anche la beffa di aver perso la casa d’infanzia. 

tabella PRECEDENTI:

13/10/2012 CASTEL GANDOLFO, IL "CASTELLETTO" DIVENTERA' PRESIDIO DELLE FORZE DELL'ORDINE E DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

   13/10/2012 CASTEL GANDOLFO, CONFISCATO IL "CASTELLETTO" DELLA BANDA DELLA MAGLIANA

   01/04/2012 CASTEL GANDOLFO, ALESSIO CAMPI: IL CASTELLETTO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA E’ CASA NOSTRA

 




CASTEL GANDOLFO, IL "CASTELLETTO" DIVENTERA' PRESIDIO DELLE FORZE DELL'ORDINE E DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

Redazione

Continuano le operazioni di trasloco e inventario degli oggetti e del mobilio rinvenuti all’interno della villa confiscata all’ex tesoriere della banda della Magliana Enrico Nicoletti.

Il materiale sarà stoccato a carico della persona che aveva disponibilità dell’immobile, in un magazzino il cui titolare è stato nominato custode giudiziale.  

Il provvedimento, firmato dal Prefetto Giuseppe Caruso, Direttore dell’ANBSC, ha consentito di confiscare l’immobile di gran pregio in via definitiva, e di riassegnarlo al comune di Castel Gandolfo che provvederà ad istituire  durante i mesi estivi, un presidio congiunto delle forze dell’ordine e  della CRI italiana.

Le attività di sopralluogo , verifica e formale confisca , cui  hanno partecipato gli agenti del Commissariato di Albano,  i militari dell’Arma dei Carabinieri di Castel Gandolfo ovvero la Polizia Locale della medesima città,  oltre a personale dell’agenzia, sono state effettuate senza particolari criticità di ordine e scurezza. 

tabella PRECEDENTI:

13/10/2012 CASTEL GANDOLFO, CONFISCATO IL "CASTELLETTO" DELLA BANDA DELLA MAGLIANA

01/04/2012 CASTEL GANDOLFO, ALESSIO CAMPI: IL CASTELLETTO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA E’ CASA NOSTRA




CASTEL GANDOLFO, CONFISCATO IL "CASTELLETTO" DELLA BANDA DELLA MAGLIANA

Redazione

Faceva parte dell’enorme patrimonio accumulato nel corso degli anni dai componenti della banda della Magliana e proveniente dalle loro fiorenti e molteplici attività illegali.

E’ una splendida villa sulle rive del lago di Albano.

Gli agenti del Commissariato di Albano, diretto dal dr. Massimo Fiore, dando esecuzione ad un provvedimento di confisca ,dopo l’atto di assenso della Corte di Cassazione,  hanno permesso al Comune di Castelgandolfo di entrarne in possesso.

Incaricata dell’operazione è stata l’ANSBC. 

L’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, organismo appositamente istituito nel 2010 e sotto il controllo del Ministero dell’interno, ha il compito di dare attuazione al procedimento di confisca e assegnazione dei beni ad enti statali  per essere utilizzati per fini socialmente utili. 

La costruzione, che si sviluppa su tre piani ed ha un’estensione di circa 450 metri quadrati, ed è conosciuta alle cronache con il nome de “il Castelletto”per la presenza di una caratteristica torre con una splendida vista sul lago ed un grande parco annesso, era intestata ad una società riconducibile all’ ex tesoriere della banda della Magliana.   

Nel recente passato, la villa, che si trova in Via dei pescatori 14, è rimasta nella disponibilità di una famiglia  che comunque non sembrerebbe coinvolta nelle vicende per cui si è proceduto alla confisca.

Attualmente sono diversi i progetti all’esame del Comune assegnatario del prestigioso bene immobile,  il cui valore è ampiamente superiore ai due milioni di euro, e che prevedono diverse possibilità sulla destinazione dell’intera costruzione.

Maggiore consistenza, tra le varie opzioni, sembrano avere quelle che prevedono l’istituzione della sede della locale protezione civile o come presidio delle forze dell’ordine incaricate della sicurezza del Pontefice e l’allestimento di altri locali da destinarsi ad iniziative di carattere sociale.


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01/04/2012 CASTEL GANDOLFO, ALESSIO CAMPI: IL CASTELLETTO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA E’ CASA NOSTRA

 

 




ARICCIA, ARRESTATO DAI CARABINIERI “IL VENTO”. TRUFFATORE SERIALE

Sono occorse settimane di ricerche e appostamenti per riuscire a localizzarlo con certezza e far scattare il blitz che ha portato al suo arresto

 

Redazione

I Carabinieri della Stazione di Ariccia, a conclusione di una complessa attività investigativa, hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere C.A., italiano di 42 anni, poiché riconosciuto autore di innumerevoli truffe nei confronti di diverse attività commerciali del Lazio.
Le indagini, che hanno consentito di scoprire ben 23 raggiri poste in essere dal soggetto tra Lariano, Velletri, Ciampino, Castel Gandolfo, Artena, Rocca Priora, Roma, Latina, Rieti, hanno permesso di accertare che l’uomo era solito recarsi presso i commercianti locali ordinando ed acquistando merce (materiali edili, legnami, veicoli, e quant’altro) per svariate migliaia di euro, pagando il dovuto con assegni rubati. La merce acquisita veniva poi rivenduta dal malvivente, che riusciva, in questo modo, a trarre consistenti guadagni dalle sue attività illecite. Le attività investigative dei militari hanno preso spunto dalla denuncia presentata da un commerciante di ricambi e riparazione di veicoli di Ariccia che aveva venduto a C.A. delle batterie per camion per un valore complessivo di 2.000 euro, ricevendo in pagamento un assegno risultato rubato al momento dell’incasso. La meticolosa ricostruzione delle attività del truffatore si è incrociata anche con le attività già avviate dalle Procure di Latina e Roma dalle quali era indagato per fatti analoghi commessi nelle rispettive giurisdizioni. Il 42enne, che è stato soprannominato “il vento”, era solito muoversi con grande frequenza su tutto il territorio della Regione, in modo da risultare sconosciuto sia alle sue vittime, sia alle forze dell’ordine. Tale abilità negli spostamenti ha reso particolarmente difficoltosa la sua cattura: sono occorse settimane di ricerche e appostamenti per riuscire a localizzarlo con certezza e far scattare il blitz che ha portato al suo arresto. Ora l’abile truffatore si trova rinchiuso nel carcere di Velletri a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 




CASTEL GANDOLFO, IL MINISTERO DEI TRASPORTI TIRA LE ORECCHIE AL COMUNE: "PROVVEDERE URGENTEMENTE AL RIPRISTINO DELLA SICUREZZA"

Alberto De Marchis

Footing tra le auto e  passeggini che fanno lo slalom in mezzo ai parcheggi “blu” come la rabbia dei gandolfini è un film già visto mille volte. Si tratta di una via a doppio senso di marcia, quasi per intero senza marciapiedi e segnaletica orizzontale. E nonostante la carreggiata sia già abbastanza stretta, sul lato sinistro ci sono i parcheggi a pagamento che provocano un ulteriore restringimento di due metri e 20. Tenace Giampiero Tofani, prima in veste di residente a adesso in qualità di commissario straordinario de La Destra di Castel Gandolfo ai Castelli Romani, ha scritto al ministero dei Trasporti. E l’Ente il 22 agosto gli ha risposto con un sostanziale invito rivolto al Comune a provvedere urgentemente al “ripristino di adeguata condizione di sicurezza” per pedoni e automobilisti. Non contento Tofani ha scritto al sindaco chiedendo la realizzazione di idonea segnaletica orizzontale e verticale e marciapiede. “Tra i nostri obiettivi dice Tofani c’è proprio quello di voler garantire la sicurezza ai cittadini iniziando dalla viabilità, una esigenza quotidiana che vede coinvolte mamme con passeggini al seguito, come anche disabili e anziani o sportivi”. Un impegno con i piedi per terra da parte del sindaco Milvia Monachesi: “Il comandante di Polizia Municipale farà a breve una relazione dettagliata – dice Monachesi – da parte nostra, entro i limiti delle possibilità economiche, c’è tutta la volontà concreta di intervenire e fare il possibile per mettere in sicurezza la strada”




CASTEL GANDOLFO, IL LAGO ALBANO HA I GIORNI CONTATI. TOC TOC… REGIONE? MA I SOLDI LI HAI DATI?

Chiara Rai

Riaperta dopo cinque giorni dalla frana la cosiddetta via Panoramica di Castel Gandolfo (Castelli Romani), strada provinciale Lago Olimpico cautelativamente chiusa a causa di alcuni massi caduti dal costone circostante, provocata dal grosso incendio di origine dolosa, divampato mercoledì scorso. Il rovo ha difatti impegnato sul posto un elicottero regionale e un Canadair del Coau. A terra ben cinque autobotti della Protezione Civile della Regione Lazio e sette squadre di volontari, Vigili del Fuoco, uomini della Forestale e due squadre di Guardiaparco. Nelle ultime ore dunque, dopo la verifica di stabilità del costone operata dalla Provincia, la strategica strada che collega la via dei Laghi con il lungolago castellano e di conseguenza con il centro di Castel Gandolfo è nuovamente fruibile. A darne notizia è il vicesindaco Giacomo Moianetti il quale conferma che la via Panoramica è stata aperta al traffico già ieri mattina. Si tratta però, di una situazione pressoché tamponata perché di fatto l’intera messa in sicurezza di tutti i costoni del lago Albano, ricadenti nel Comune gandolfino, non è ancora avvenuta e il sindaco Milvia Monachesi si dice molto preoccupata: “Doveva arrivare dalla Regione almeno il 10 per cento dei circa 5 milioni di euro che servono per iniziare i lavori – dice il primo cittadino Monachesi – invece è ancora tutto fermo e il lago versa in una situazione preoccupante”. Meglio dire una situazione allarmante, perché come spiega il sindaco, oltre al problema dei costoni c’è anche il livello del lago che si abbassa ogni anno sempre di più: iniziando da 50 centimetri di abbassamento dal 1980 al 1985, nel decennio successivo una discesa sino a meno 2 metri e infine, tra il 1995 e il 2005, si è raggiunta la soglia negativa di meno quattro metri rispetto al livello originario. A raccogliere queste cifre è Legambiente Lazio in una nota del 2010 dove viene evidenziato, oltre alla necessità di ripristino della sicurezza e del decoro,  anche il fatto che i 4 metri di abbassamento delle acque corrispondono a circa 21 milioni di metri cubi di acqua in meno; questo significa che occorerebbe oltre un decennio per riportare il livello alla normalità, ben inteso che il ripristino si attesterebbe a 5 mila metri cubi di acqua al giorno. La causa principale dell’abbassamento sarebbe dovuto ai continui emungimenti: nell'area sono circa trentamila le utenze idriche autorizzate, mentre si stima che quelle abusive siano almeno altrettante. Nei mesi scorsi è stato messo in rilievo un progetto redatto dell’ingegner Luigi Caporicci e dell’Architetto Elisabetta Cicerchia che potrebbe risolvere il problema del livello facendo portare l’acqua al lago dal mare tramite gli emissari preesistenti.

tabella PRECEDENTI:

12/07/2012 LAGO ALBANO, MARCO MATTEI E' INTERVENUTO… SUBITO CON 5O MILA EURO
04/07/2012 CASTEL GANDOLFO, IL SANTO PADRE SI AFFACCIA SUL DEGRADO… REGIONE TOC TOC… SERVE UNA BONIFICA… SUBITO!



CASTEL GANDOLFO GOLF RESORT, 100 FAMIGLIE OSTAGGIO DEI RANDAGI

Chiara Rai

Cento famiglie ostaggio di un branco di cani randagi feroci. Una situazione di continua angoscia vissuta dai residenti delle villette del Golf Resort di Castel Gandolfo (Castelli Romani). Secondo le testimonianze dei residenti, questi cani sarebbero circa quindici esemplari di varie taglie, visibilmente in ottima forma. “Ce li troviamo davanti la sera tardi – racconta Maria Ventriglia, residente del Golf  Resort  – abbaiano, digrignano i denti, latriscono e ci rincorrono fino al cancello di casa. Io e il mio compagno Lamberto Lulli abbiamo molta paura, personalmente sono stata inseguita da questi cani e se il mio cancello non fosse stato socchiuso e non avessi avuto la prontezza di rientrare in casa, mi avrebbero ferito”. La signora Ventriglia ha diversi gatti in giardino e purtroppo ne ha già persi due, ferocemente uccisi dal branco di randagi. Non è soltanto Ventriglia ad avere paura per i suoi animali e per la sua incolumità e del compagno Lulli. La signora Donatella Callegari, esasperata, si è procurata una pistola scacciacani che ha più volte usato per liberare il passaggio davanti casa dalla presenza dei randagi inferociti. La signora Stefania Chiti ha perso anche lei due gatti ed ha trovato più volte il giardino di casa messo sotto sopra dai randagi. “Sono molto preoccupata per la mia incolumità – dice Chiti – perché se mi capita di rientrare di notte, sento spesso i latrati vicino la mia abitazione e non riesco a identificare dove si trovino queste bestie in libertà”.  Venerdì mattina, una condomina vicina di casa di Ventriglia ha contattato un veterinario della Asl di Ariccia, che ha invitato i residenti a seguire “la prassi” e quindi a rivolgersi ai carabinieri. Eppure la segnalazione dei condomini del Resort ai carabinieri risale al 20 giugno, ma quest’ultimi li invitarono a contattare la Asl di Ariccia. “Chiamando poi canili e altri veterinari – aggiunge Ventriglia – ci hanno detto tutti che fino a quando non ci sarà una persona aggredita fisicamente nessuno interverrà. Il circolo del Golf Resort ci sta sostenendo con tutte le azioni possibili per affrontare il problema. Intanto, abbiamo inviato quattro ennesime raccomandate: alla Procura della Repubblica, al Comune di Castel Gandolfo, ai carabinieri e alla Asl veterinaria di Ariccia, chiedendo l'intervento urgente per il problema dei cani randagi che aggregandosi in branchi impediscono una vita serena e tranquilla nelle ore notturne continuando a razziare animali domestici e terrorizzando con inseguimenti vari condomini”. Il vicesindaco Giacomo Moianetti, si sta interessando alla vicenda: “Non appena ci è giunta la segnalazione – dice Moianetti –  abbiamo allertato il comando di polizia locale e la Asl che sono già impegnati nella risoluzione della situazione”.