CASTEL GANDOLFO, ALESSIO CAMPI: IL CASTELLETTO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA E’ CASA NOSTRA

Chiara Rai

“I miei genitori non c’entrano niente con la Banda della Magliana. La casa dove siamo cresciuti ci è stata venduta da Enrico Nicoletti. Non sapevamo nemmeno chi fosse. Poi abbiamo scoperto l’amara verità”, racconta Alessio Campi, l’attuale proprietario di quello che tutti, a Castel Gandolfo chiamano “il Castelletto”. Una storia fatta di malintesi ed accuse ingiuste nei confronti della famiglia Campi, che da sempre ha vissuto in quella palazzina in via dei Pescatori, sul lungolago di Castel Gandolfo, passata alle cronache come residenza di lusso dei boss della Magliana. “Io mi sento il legittimo proprietario del Castelletto – esordisce Alessio Campi, inquilino dell’immobile –. Purtroppo la mia famiglia è stata vittima di un raggiro”. Adesso che Enrico Nicoletti, accusato in passato di essere il cassiere della Banda, si trova in carcere, si svela il mistero sulla proprietà di Castel Gandolfo. Tutto ha inizio il 26 giugno del 1975, quando i genitori di Alessio e di altri quattro figli, acquistano da Nicoletti il Castelletto. Marcello Campi e Paola Mori stipulano un compromesso di vendita pagando l’intero importo – il tutto certificato e dimostrabile –  e ottenendo, contestualmente al pagamento, il possesso del bene. “Quando i miei genitori reclamarono la formalizzazione dell’atto di vendita – racconta Alessio Campi – capirono di essersi messi nei pasticci. Nicoletti di volta in volta rimandava la data del rogito, fin quando gli fece esplicitamente capire che l’atto non si sarebbe mai perfezionato, nonostante i miei genitori avessero pagato fino all’ultimo centesimo l’intero importo relativo all’acquisto del bene”. Intanto gli anni passavano e la famiglia Campi continuava a vivere nell’immobile, sperando di salvare l’acquisto tramite il diritto di usucapione che per legge si acquisisce dopo vent’anni di possesso continuo e ininterrotto del bene. “Non potendo far nulla i miei genitori hanno smesso di fare pressioni a Nicoletti e hanno cercato altre soluzioni”, continua Alessio. Ma il 28 luglio del 1981 accade qualcosa che stravolge la stabilità ottenuta dalla famiglia Campi. Nicoletti, infatti, decide di vendere la proprietà alla società Videovar. Un acquisto formale visto che nessuno rivendica mai il possesso dell’immobile, ma la posizione della famiglia Campi viene ancora una volta pregiudicata. Da legittimi proprietari, si trovano, infatti, a dover affrontare contenziosi con i terzi intervenuti per difendere la proprietà. In più devono anche fare i conti con la giustizia che attraverso l’Agenzia del Demanio del Lazio, confisca a Videovar l’immobile a seguito della pronunziazione della Cassazione nel 1996.  “Di fatto possediamo ininterrottamente il bene dal 1975 – conclude Campi – ma ci siamo trovati coinvolti in questa brutta storia. Il Castelletto rappresenta per la nostra famiglia la casa d’infanzia dove siamo cresciuti e dove tuttora viviamo ed ha un valore affettivo inestimabile. Non abbiamo nulla a che fare con la Banda della Magliana. Tutto ciò che possediamo è frutto dei tanti sacrifici fatti dai nostri genitori. Il Castelletto l’abbiamo pagato onestamente e ci spetta di diritto. Confido pertanto che le istituzioni non commettano ulteriori ingiustizie in danno della mia famiglia ma che invece le stesse, alle quali è certamente nota l'intera vicenda, riconoscano il pieno diritto mio e dei miei familiari di vivere in quella casa”.