Casal di Principe, blitz contro i Casalesi: 46 in manette per racket e gioco online

 

CASAL DI PRINCIPE (CE) – I Carabinieri di Casal di Principe (Caserta) hanno eseguito 46 misure cautelari nei confronti di 46 indagati ritenuti appartenenti a clan dei Casalesi. I provvedimenti sono stati eseguiti nelle province di Caserta, Napoli, Benevento, Viterbo, Parma, Cosenza e Catanzaro. Tra i destinatari anche l'ex boss Francesco Schiavone, detto Sandokan, e il figlio Walter. Scoperto un gruppo, riconducibile alla fazione Venosa-Schiavone del clan, che si occupava anche di racket di una piattaforma per il gioco online che imponeva agli esercenti. Il clan manteneva per se circa il 60% dei guardagni. I militari hanno scoperto, anche grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia Raffaele Venosa, ex reggente del clan, tutte le attività illecite del clan che andavano dalle estorsioni allo spaccio di droga, dal riciclaggio al poker on-line.

Il presunto gruppo criminale accusato di essere dedito, tra l'altro, alle estorsioni e alla gestione del gioco on-line, è riconducile alla fazione Venosa-Schiavone del clan dei Casalesi e secondo le indagini incassava quasi il 60% dei guadagni degli esercenti ai quali veniva imposta la piattaforma. Agiva prevalentemente nei comuni casertani dell'Agro Aversano. Le misure cautelari sono state emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Le accuse contestate dagli inquirenti sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, ricettazione, estorsione, illecita concorrenza con minacce e violenza, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio e detenzione illegale di armi.




CASAL DI PRINCIPE: GIUSEPPE VASSALLO ESTRADATO DALLA SPAGNA E ARRESTATO PER VIOLENZA SESSUALE

di Ch. Mo.

Casal di Principe (CE) – Lo scorso 6 Giugno, a Casal di Principe nel casertano, un giovane 22 enne violentava insieme ad altri compagni una giovane minorenne. Subito dopo il terribile atto, il colpevole si era dato alla fuga e per molto tempo gli investigatori hanno faticato a scovarlo. Rintracciato però in Spagna, con la collaborazione della polizia spagnola è stato estradato e arrestato questa mattina all' aeroporto di Fiumicino a Roma dai carabinieri di Caserta e dalla Polaria. Il giovane è Giuseppe Vassallo, 22 anni e conosceva la sua vittima all'epoca 15 enne. Il complice della violenza non è stato ancora identificato ma gli investigatori potrebbero a breve giungere alla sua identificazione. L'abuso che si consumò nell'abitazione dello stesso Vassallo potrà essere finalmente giudicato dalla legge. Al momento, il Tribunale di Napoli Nord ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.




CASAL DI PRINCIPE, L'OMBRA DELLA CAMORRA: SEQUESTRATI BENI PER 4 MILIONI DI UN EX CONSIGLIERE COMUNALE A CASERTA, LATINA E MILANO

Redazione

Casal di Principe (CE) – L'ombra della camorra su un sequestro milionario. Beni mobili e immobili, nelle province di Caserta, Latina e Milano (terreni, fabbricati, società, veicoli e rapporti finanziari) per un valore di circa 4 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla Dia di Napoli a un ex consigliere comunale di Casal di Principe, Luigi Corvino, 47 anni, ritenuto referente politico dei Casalesi, e a un imprenditore di 49 anni, Francesco Lampo, fino al 2000 organico alla fazione Zagaria della stessa cosca.Corvino, attualmente ai domiciliari, è stato arrestato nel novembre del 2011, insieme ad altre 56 persone, nell'ambito dell'operazione "Il principe e la ballerina". Secondo quanto emerso dalle indagini, assecondava le richieste della fazione Bidognetti del clan del cemento sostenendone gli interessi negli appalti, nelle forniture, nell'edilizia e anche procacciando voti per se stesso e per altri esponenti politici graditi al clan. In cambio del voto aveva anche promesso posti di lavoro nel centro commerciale "Il Principe", mai realizzato. Corvino venne eletto nel 2007 nelle file di Forza Italia, con 531 preferenze.  Francesco Lampo, invece, forniva appoggio logistico agli affiliati del clan, nascondeva le armi e riscuoteva le tangenti che, poi, investiva in varie attività. Usando la forza intimidatrice del clan dei Casalesi riuscì ad ottenere l'appalto per la realizzazione di tre edifici ad Aversa (Caserta). I beni – 12 immobili, un garage, 4 società, 15 rapporti finanziari e 3 autoveicoli – sono stati sequestrati tra Trentola Dugenta, San Cipriano d'Aversa, Casal di Principe, Aversa, Minturno (Latina) e Milano.