BASSANO ROMANO: AL VIA L'ASSEMBLEA PUBBLICA SULL'OPPORTUNITA' DI AVERE LA FERMATA DEL TRENO

Redazione

Bassano Romano (VT) – Il prossimo sabato 14 dicembre 2013 a Bassano Romano si terrà un’ Assemblea pubblica con all’ordine del giorno: “Il treno fermerà a Bassano Romano?” L’appuntamento, aperto a tutti i cittadini è fissato alle ore 16 presso la Biblioteca Comunale in via Amerigo Vespucci, 2. “Una nuova opportunità per i cittadini con l’inserimento di Bassano Romano nel Piano provinciale del trasporto pubblico locale. – Commentano in una nota comune del Comitato Mobilità Bassano Romano e del Comitato PratoCecco Bassano Romano organizzatori dell’evento –
Uscire dall’isolamento – prosegue la nota – arrivare a Roma o Viterbo, potrebbe essere possibile e sarebbe una scelta più economica, e in certi orari più veloce, a disposizione di lavoratori e studenti. Anche il turismo ne sarebbe avvantaggiato.  – La nota conclude – Il piano è stato redatto dal Dipartimento di ingegneria civile edile e ambientale della Sapienza ed è coordinato dal Prof. Antonio Musso. Interverrà il Dr. Daniele Natili  (APRODUC – Associazione per la Tutela delle Proprietà Collettive e dei Demani di Uso Civico)per dare informazioni ai cittadini su terreni di uso civico e Piano Regolatore.

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BASSANO ROMANO: TRA STAZIONE FERROVIARIA CHIUSA E RIFIUTI SOTTO PANNELLI FOTOVOLTAICI E CEMENTERIE SI COSTITUISCE IL COMITATO SPONTANEO

Luca Pagni

Bassano Romano (VT) – Carlo Leoni insieme ad altri cittadini di Bassano Romano si sono costituiti in un comitato spontaneo denominato Comitato Mobilità Bassano con la finalità di sensibilizzare ed informare i cittadini e le istituzioni del viterbese, ma anche a livello regionale e di Comunità Europea, sulle problematiche ambientali, politiche e di mobilità che interessano un ampio bacino di utenza.

“Il Comitato ha già fatto inserire nel Piano di Bacino della Mobilità della  Provincia di Viterbo la richiesta dei cittadini e del Comune di Bassano Romano, di rivedere aperta la stazione ferroviaria usufruendo di finanziamenti pubblici non solo europei. E di vedersi concesse almeno 4 fermate commerciali giornaliere, per raggiungere e tornare a casa da ospedali e sedi AUSL dove poter effettuare analisi e visite mediche, e tutto quanto riguardi il diritto alla salute ed alla mobilità garantiti dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Diritti che spesso vengono superati da interessi commerciali di singole società, in questo caso di trasporto pubblico”. Ha dichiarato Carlo Leoni. 

Lo scorso 25 ottobre 2013 durante la trasmissione di RAI 3 “Buongiorno Regione Lazio” il Comitato ha evidenziato alcune problematiche ambientali locali legate anche ad una discarica di 7.000 mq piena di rifiuti, residuati sotto un impianto fotovoltaico, da dove si vedono i terreni dell'Università Agraria di Bassano Romano e la sede della Tuscia Prefabbricati che potrebbe presto smaltire in conglomerati cementizi i rifiuti delle centrali termoelettriche a Carbone di Civitavecchia.

Già il 24 luglio 2009 il problema di questa discarica veniva sollevato dall'interrogazione n. 342 del Consigliere Paolo Campanella al Presidente del Consiglio dell'Università Agraria di Bassano Romano, circa le azioni intraprese per tutelare l'Oliveto Prato Cecco "che, come è noto, è stato impiantato su una vecchia discarica comunale".

Lo Statuto del Comune di Bassano Romano, approvato con delibera di Consiglio comunale n. 55 del 30/10/2006, dedica l'ART. 21 alla "Difesa dell’ambiente e dell’acqua bene comune”. Il Comune di Bassano Romano riconosce e valorizza l'ambiente, il territorio e il paesaggio come beni e risorse universali da salvaguardare sia nelle loro componenti naturalistiche che storiche e culturali. Per questo assume la difesa ambientale come dato strutturale e centrale di qualsiasi programma organico di sviluppo economico, urbanistico, sociale e civile. A tal fine, nell’ambito delle competenze attribuitegli dalla Legge, assume e sostiene interventi e progetti di recupero ambientale, naturale, di riqualificazione dell’estetica cittadina; adotta tutte le misure per contrastare e ridurre l’inquinamento atmosferico, elettromagnetico, acustico e delle acque. Allo stesso tempo si adopera per far sì che la coscienza e la consapevolezza della centralità ambientale si diffonda sempre di più nella cittadinanza, trasformandosi in responsabilità collettiva. Considera le risorse idriche un bene comune universale e un diritto inalienabile da difendere e tutelare.
Il Comune di Bassano Romano all'ART. 22 del proprio Statuto sancisce che nell’ambito delle proprie attribuzioni, il Comune concorre a rendere effettivo il diritto alla salute, anche attraverso la promozione di un sano, equilibrato ed armonico sviluppo della persona.

«Se è vero che, commenta ancora Carlo Leoni: “Il Comune esercita le sue funzioni secondo i principi della trasparenza e garantendo la più ampia informazione sulle sue attività. In particolare esso garantisce e valorizza il diritto dei cittadini, delle formazioni sociali, degli interessati, degli utenti e delle associazioni portatrici di interessi diffusi, come espressioni della comunità locale, di concorrere allo svolgimento e al controllo delle attività poste in essere dall’amministrazione locale come enunciato nell'art. 6 dello Statuto” ci domandiamo se, come e quando, vengano attuati questi impegni statutari, a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente, visto e considerato che che la discarica di 7.000 mq si trova in un sito ad alta priorità e sopra affluenti del fiume Mignone. – Leoni conclude – Il Comitato Mobilità Bassano insieme con il Comitato dei cittadini contro le Mafie e la corruzione chiedono una piena collaborazione Istituzionale e sollecitano una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini interessati».

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BASSANO ROMANO, SUL CEMENTIFICIO ”INCENERITORE” IL COMUNE INTERROGA LA REGIONE E LA PROVINCIA DI VITERBO

Luca Pagni

Bassano Romano (VT) – Oggi, martedì 30 aprile, alle ore 18 presso la Biblioteca Comunale di Bassano Romano (VT) è indetta una pubblica assemblea in cui verranno rese note le azioni che l'Amministrazione Comunale ha messo in atto per contrastare il progetto di realizzazione di un impianto di "recupero di rifiuti non pericolosi", presentato dalla Tuscia Prefabbricati Srl nell'ex sito industriale (colacem) di Strada della Stazione.

Giovedì 2 maggio 2013 dalle ore 15:00 alle 17:00 sempre a Bassano Romano (VT) nei locali di in via Leonardo Da Vinci 35 il battagliero imprenditore agricolo Carlo Leoni ha indetto l’ultima riunione conoscitiva con i legali dell’O.N.A.Osservatorio Nazionale Amianto, che si opporrà con ricorso al T.A.R. alla realizzazione del cementificio,che grazie al Decreto Clini potrebbe un domani diventare un inceneritore.

Come già documentato su L’osservatore laziale del 25 e 26 aprile 2013, a Bassano Romano (VT) nella zona di Loc. Stazione Scalo, c’è il rischio di un potenziale pericolo per la salute e per l'imprenditoria agricola e turistica, oltre che per le falde acquifere e per l'atmosfera, qualora fosse avvalorata la Determina regionale n. A01445 del 27/02/2013 che ha escluso il progetto di "Recupero di rifiuti non pericolosi per la produzione di manufatti edilizi in cls" presentato dalla procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale (V.I.A. e S.M.I.). Il termine ultimo per opporsi alla Delibera regionale scade il prossimo 6 maggio 2013, per cui occorre fare presto e muoversi bene, come pare stiano facendo le amministrazioni comunali di Bassano Romano e di Oriolo Romano che hanno inviato alla Provincia di Viterbo una richiesta formale di coinvolgimento nell'eventuale percorso autorizzativo a cui la Provincia è chiamata oltre che all’accesso a tutti gli atti relativi al procedimento. Questo almeno da quanto ha dichiarato il Vicesindaco di Oriolo Italo Carones sul suo diario Facebook. L’Assessore all’ambiente bassanese Ugo Pierallini ha invece annunciato che l’amministrazione farà interrogazione alla REGIONE LAZIO per accedere agli atti e per contestarli sia politicamente che formalmente.

Intanto il 6 maggio 2013 si avvicina e sarà opportuno valutare la possibilità che il TAR, tenendo  ben presente che la legittimazione processuale spetta oltre che agli enti pubblici, per i profili di carattere generale, anche ai privati, titolari di diritti soggettivi, per i quali solo il titolare può agire. Con questo presupposto giuridico, tutti coloro che vorranno far verificare la legittimità di queste procedure della Regione Lazio e tutelare i loro diritti individuali, potranno e dovranno agire singolarmente, in modo parallelo con il Comune di Bassano Romano che, a quanto sembra, pare voler agire per il controllo di legittimità.

Eventuali lesioni ambientali potrebbero determinare oltre al pregiudizio per la salute e la salubrità della vita, da vantarsi come DIRITTO A VIVERE IN UN AMBIENTE SANO EVITANDO IMMISSIONI MOLESTE (Art. 8 C.E.D.U.), oltre ad una svalutazione delle attività agricole ed imprenditoriali e delle proprietà immobiliari.
La faccenda più preoccupante è che l’azienda proponente ha omesso di indicare che il codice CER 19 01 indica “Rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti” e che lo specifico 19 01 11* indica “ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose”

La stessa azienda proponente ha omesso di indicare che il codice CER 10 01 indica  “Rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici” e che lo specifico  10 01 01 indica  “Ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce 10 01 04)”

I rifiuti contrassegnati nell’elenco con un asterisco “*” sono rifiuti pericolosi ai sensi della direttiva 91/689/CEE relativa ai rifiuti pericolosi e ad essi si applicano le disposizioni della medesima direttiva, a condizione che non trovi applicazione l’articolo 1, paragrafo 5.

Ai fini della presente decisione per “sostanza pericolosa” si intende qualsiasi sostanza che è o sarà classificata come pericolosa ai sensi della direttiva 67/548/CEE e successive modifiche; per “metallo pesante” si intende qualunque composto di antimonio, arsenico, cadmio, cromo (VI), rame, piombo, mercurio, nichel, selenio, tellurio, tallio e stagno, anche quando tali metalli appaiono in forme metalliche classificate come pericolose.

Molte le sentenze a sostegno del ricorso al TAR in materia di inquinamento:

Già nel 2006 la Corte Europea ha confermato il DIRITTO AL RISPETTO DELLA VITA PRIVATA E FAMILIARE contro le IMMISSIONI INQUINANTI DA STABILIMENTO INDUSTRIALE situato vicino ad abitazioni AUTORIZZATO DALLA REGIONE LAZIO.

La salute (bene tutelato dagli artt. 32 Cost. e 2059 c.c.) va intesa come stato di benessere psicofisico la cui lesione viene determinata da ogni immissione idonea a provocare stress, esasperazione e tensione psicologica anche a rescindere dalla prova dell'esistenza di patologie (sentenza del Tribunale di Mantova del 5 novembre 2004).

Per aversi inquinamento atmosferico è sufficiente che l'alterazione dell'atmosfera incida negativamente sui beni naturali o anche semplicemente sull'uso di essi mentre NON E’ necessario il pericolo di danno alla salute dell'uomo per la presenza di sostanze inquinanti o tossiche o nocive (Cassazione penale sez. III, 11 dicembre 1991. Il D.P.R. 24 maggio 1988 n. 203")

Quindi può costituire molestia anche il semplice arrecare alle persone generalizzata preoccupazione ed allarme circa eventuali danni alla salute da esposizione a emissioni atmosferiche inquinanti (Cass. del 7 aprile 1994, n. 6598). Le emissioni odorifere moleste alle persone possono integrare, con gli altri presupposti di legge, il reato di cui all’art. 674 del codice penale.

Forte è il rischio di lesione dell’ambiente e della salute pubblica, beni e diritti fondamentali, rispetto ai quali deve essere in ogni caso rispettato il principio di precauzione (art. 191 TFUE).

La determina della Regione Lazio n. A01445 del 27.02.2013 ha escluso il progetto di “Recupero di rifiuti non pericolosi per la produzione di manufatti edilizi in cls” dalla procedura di valutazione di impatto ambientale, sul presupposto che detti rifiuti non sarebbero pericolosi, mentre invece si ritiene che dovendo l’impianto lavorare anche con sostanze pericolose, la valutazione di impatto ambientale sia doverosa e necessaria, quantomeno sotto il profilo dell’applicazione del principio di precauzione.


L’Osservatorio Nazionale Amianto, Associazione, ha ricevuto diverse segnalazioni da cittadini, i quali chiedono una attenzione su questi problemi, e non escludono di dover ricorrere al TAR, peraltro avendo conferito mandato al Presidente Nazionale l’Avv. Ezio Bonanni, e all’Avv. Barbara Costa, al fine di chiedere tutela nei modi e termini di legge, ai sensi di quanto stabilisce l’art. 8 Cedu e di cui agli artt. 32 e 41, II comma, della Costituzione e ogni altra norma applicabile.

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