ROMA, OSPEDALE SAN FILIPPO NERI: IL COMMISSARIO STRAORDINARIO REPLICA ALLA UIL

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera San Filippo Neri, Angelo Tanese.

“Trovo gravissimo che la sigla sindacale UIL utilizzi in modo strumentale notizie non veritiere per creare allarme tra i cittadini. La temporanea sospensione dell’attività cardiochirurgica si è resa necessaria in modo del tutto imprevedibile e urgente a seguito di situazioni di rischio segnalate dagli stessi professionisti dell’Azienda, che ha reso inevitabile – proprio per la sicurezza dei pazienti – l’immediato trasferimento di quattro degenti presso altre strutture.

Non si tratta quindi di un “effetto” del Piano di Rientro o di una anticipata riorganizzazione non condivisa. Ritengo del tutto fuorviante e irresponsabile creare un clima di preoccupazione e di denuncia proprio nel momento in cui, dopo anni di attesa, si sta invece avviando con gli operatori del San Filippo Neri un percorso di confronto sul processo di integrazione con la ASL Roma E. Le organizzazioni sindacali sono già state convocate per il 23 e 24 settembre e rispedisco al mittente ogni ingiustificata accusa di abbandono dei lavoratori. Al contrario dal mio insediamento sono quotidianamente impegnato nel ricreare un clima di fiducia, a tutto vantaggio dei cittadini e degli operatori.
È di ieri anche la notizia a mezzo stampa di un Associazione che denuncia il mancato utilizzo al San Filippo Neri di una nuovissima apparecchiatura per la risonanza magnetica. Si tratta in realtà di un macchinario acquistato nel 1999 e ormai obsoleto, con un costo manutentivo di oltre 100.000 euro l’anno, già posto fuori supporto tecnico dal 2011, dal momento che non risultavano più disponibili pezzi di ricambio in caso di guasto. Quindi, contrariamente a quanto dichiarato, anche qui la scelta di non utilizzarla va nella direzione di una maggiore sicurezza per i cittadini e una più efficiente gestione delle risorse pubbliche.
Insomma, credo sia il caso di smetterla di allarmare inutilmente i cittadini e gli operatori con notizie infondate, e sia invece il momento di lavorare tutti insieme, in modo costruttivo, per rilanciare il San Filippo Neri, che è presidio ospedaliero di eccellenza. Questo è il lavoro che ho avviato e intendo portare avanti con il coinvolgimento degli operatori e delle associazioni, con i quali ho già avviato un dialogo diretto.”

LEGGI ANCHE:

12/09/2014 ROMA, OSPEDALE SAN FILIPPO NERI: CARDIOCHIRURGIA CHIUDE I BATTENTI


 




ROMA, OSPEDALE SAN FILIPPO NERI: CARDIOCHIRURGIA CHIUDE I BATTENTI

Redazione

Roma – Il Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Lazio sta causando i primi effetti di disagio a malati e lavoratori. Come è noto, tra gli altri provvedimenti presenti nel suddetto piano, l’Azienda Ospedaliera San Filippo Neri è stata declassata e “accorpata” alla ASL RME.
Questa mattina una nota congiunta del Commissario Straordinario e della Direttrice Sanitaria ff,  sancisce la cessazione delle attività della gloriosa Cardiochirurgia dell’Ospedale con contemporaneo spostamento dei degenti ad altro nosocomio.

Tutto questo, dice il Segretario regionale della UIL FPL Paolo Dominici, senza aver anticipatamente coinvolte le OO.SS.  sulla  riorganizzazione e il conseguente ricollocamento dei lavoratori in altri servizi ovvero senza un ragionevole preavviso all’utenza e alla cittadinanza.
E’ ormai una situazione surreale in senso generale e, relativamente al San Filippo Neri, sfiora l’inverosimile. Quel che rimane dell’Azienda è “governato” da un Commissario straordinario, il dott. Angelo Tanese, che contemporaneamente deve assolvere al suo incarico di direttore generale della ASL RME e coordinatore regionale dei direttori generali delle ASL, e da due direttori, uno amministrativo e un sanitario entrambi facenti  funzioni.

"I lavoratori sono abbandonati, e non solo quelli del San Filippo anche quelli del Presidio Salus Infirmorum, angosciati per il loro futuro, futuro peraltro noto solo parzialmente e  le OO.SS. escluse dai processi di trasformazione e riorganizzazione  dell’Ospedale nonostante il Governo centrale regionale racconti il contrario.
Avevamo pensata e suggerita al  Commissario Straordinario,  conclude Dominici, l’opportunità circa la condivisione di ogni processo al fined di renderlo sostenibile a malati, cittadini e lavoratori; evidentemente il dott. Tanese non ha ritenuto di doverlo fare e, per questo,  torneremo ad avanzare le nostre rivendicazioni organizzandoci anche con i movimenti cittadini e di quartiere, con le associazioni e con chiunque altro abbia a cuore la salute pubblica."  Ha dichiarato Dominici.