Tivoli, in manette esponente del clan Di Silvio: soldi in prestito fino al tasso del 90%

TIVOLI (RM) – I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, coordinati dal Compagnia di Tivoli e sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale di Tivoli nei confronti di un 50enne del posto, Di Silvio Antonio, appartenente alla nota famiglia sinti e già noto alle forze dell’ordine, responsabile di usura aggravata nei confronti di un soggetto originario di Guidonia Montecelio.

L’indagine coordinata dall’A.G. Tiburtina e sviluppatasi tra Agosto e Novembre 2018, ha evidenziato la difficoltà finanziaria della vittima che per tale ragione si era trovata sotto forche caudine delle richieste estorsive dei suoi aguzzini.

L’attività info-investigativa, svolta con l’ausilio delle indagini tecniche, ha permesso agli inquirenti di accertare come l’indagato, approfittando dello stato di bisogno della vittima, avesse ingenerato in quest’ultima uno stato di sudditanza psicologica utile a guadagnarsi non solo la restituzione del capitale preso in prestito, ma di interessi che rasentavano percentuali anche del 90%.

E’ stato accertato infatti che a fronte di prestiti dilazionati in più tranches, la vittima era costretta a restituire all’usuraio, in pochi giorni, cifre pressoché decuplicate. All’atto dell’esecuzione del provvedimento restrittivo gli inquirenti rilevavano anche la cospicua presenza di banconote in fac-simile.

Il Di Silvio è stato portato al carcere di Rebibbia dovendo rispondere del reato di usura aggravata. Sono in corso indagini per accertare se vi è la presenza nell’area tiburtina di altre vittime dello stesso reato.




Guidonia, rapina in farmacia: catturati i “Bonnie e Clyde” della Tiburtina

TIVOLI (RM) – I Carabinieri del Comando Compagnia di Tivoli, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno arrestato in flagranza di reato una coppia, B.M. e G.E. rispettivamente di anni 52 e 47, italiani e già noti alle forze dell’ordine, per rapina aggravata in concorso.

La dinamica della rapina

Ieri pomeriggio, l’uomo è entrato in una farmacia di Villanova di Guidonia e, dopo aver minacciato le addette con una pistola, si è allontanato con il bottino, circa 5.000 euro, in una busta di plastica, raggiungendo la complice che era poco distante ad attenderlo in macchina, pronta per la fuga.

L’intervento dei carabinieri e le immagini delle telecamere

Immediatamente allertati, i Carabinieri, impegnati in servizi antirapina, li hanno intercettati, poco dopo, mentre cercavano di disfarsi degli abiti, del casco integrale e della pistola, poi rivelatasi una perfetta replica, utilizzati per compiere la rapina. Le immagini dell’impianto di videoripresa della farmacia, hanno permesso ai Carabinieri di inchiodare i due responsabili, oltre ogni ragionevole dubbio. Le successive indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Tivoli, inoltre, hanno permesso di addivenire ad inconfutabili elementi di responsabilità a carico degli stessi, in ordine alla commissione di altre rapine nel territorio Tiburtino, perpetrate con identico modus operandi. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati portati in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli, che ha coordinato le indagini.




MARCELLINA: 8 ARRESTI PER ESTORSIONI E TRAFFICO STUPEFACENTI

Redazione

Marcellina (RM) – Dalle prime ore della mattinata circa 60 carabinieri della Compagnia di Tivoli, coadiuvati da un elicottero e dalle unità cinofile, sono impegnati nel dare esecuzione a 8 ordinanze di custodia cautelare (5 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) – emesse dal G.I.P. del Tribunale di Tivoli, su richiesta della locale Procura – nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Revenge” per reati concernenti la detenzione e il porto di armi da fuoco, il traffico di sostanze stupefacenti e le estorsioni.

L’operazione, che ha condotto agli arresti odierni, rappresenta la conclusione di un’articolata attività d’indagine intrapresa dopo che lo scorso 27 luglio una coppia di giovani fidanzati marcellinesi veniva fatta oggetto di esplosione di due colpi di fucile, mentre viaggiava a bordo di un’autovettura nel centro del paese.
Le immediate indagini – condotte dai Carabinieri della Stazione di Marcellina e del Nucleo Operativo della Compagnia di Tivoli, sotto la direzione della locale Procura – hanno permesso di individuare quale autore dell’azione di fuoco il fratello della ragazza e di svelarne il movente in dissidi sorti nel traffico degli stupefacenti.
Gli ulteriori approfondimenti investigativi hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di una fitta rete di personaggi, tutti italiani residenti nel Comune di Marcellina, dediti allo spaccio di stupefacenti e al recupero, con modalità estorsive, delle somme dovute per la cessione “a credito” della droga.
Dalle indagini è emerso che nel piccolo Centro della Provincia di Roma, apparentemente tranquillo, è presente un substrato criminale, caratterizzato da un clima di omertà e violenza, dove lo spaccio di stupefacenti è in mano a una complessa rete di personaggi che gestiscono approvvigionamento, vendita e riscossione dei crediti insoluti con inaudita violenza.

In alcuni casi interi nuclei familiari sono risultati impegnati nell’attività di spaccio, in altri i genitori, venuti a conoscenza delle attività illecite poste in essere dai figli, senza denunciare i fatti alle forze dell’ordine, hanno proceduto a saldare i debiti dagli stessi contratti per evitare loro “guai”. L’odierna operazione ha inoltre riportato all’attenzione il problema dell’uso di stupefacenti tra i giovani. Uno degli arrestati, ancora studente, esercitava infatti l’attività di spaccio al dettaglio durante l’orario scolastico, all’interno dei bagni della scuola o all’uscita e non esitava a minacciare o percuotere coloro che non estinguevano i debiti. 
Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno già tratto in arresto, in flagranza di reato, 8 persone per reati concernenti gli stupefacenti nonché proceduto, in diverse occasioni, al sequestro di circa 1 Kg di stupefacente (cocaina, marijuana e hashish).

Nella mattinata i Carabinieri hanno altresì proceduto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al sequestro di un’abitazione rurale situata nel Comune di Palombara Sabina (RM), costruita abusivamente da uno degli indagati e ritenuta provento dell’attività di spaccio.