CANCRO PROSTATA: TEST GENETICO PREDICE RISCHIO RECIDIVA

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Sviluppato un test genetico in grado di predire quali sono gli uomini con una storia di cancro alla prostata piu' a rischio recidiva. Ad annunciarlo e' stato un gruppo di ricercatori del Princess Margaret Cancer Centre di Toronto e dell' Ontario Institute for Cancer Research in uno studio pubblicato sulla rivista Lancet Oncology. Il nuovo test analizza il tessuto bioptico prelevato prima del trattamento e permette di identidicare le caratteristiche anomalie genetiche del cancro alla prostata e il suo contenuto di ossigeno, notoriamento collegato alla diffusione del tumore. Secondo i ricercatori, queste informazioni possono predire con quasi l'80 per cento di precisione, e in circa tre giorni, i pazienti con cancro alla prostata a maggior rischio di recidiva. Il nuovo test genetico potrebbe rappresentare quindi uno strumento importante per determinare con maggior precisione in quali casi basta la chemioterapia o la radioterapia e in quali casi e' necessario un trattamento supplementare, come la chemioterapia e la terapia ormonale.




CANCRO PROSTATA: SCOPERTO "BERSAGLIO MOLECOLARE"

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Usa – Inibendo l'attivita' di una molecola chiave e' possibile fermare la diffusione del cancro alla prostata. Uno studio delle universita' di Bristol, Nottingham e della University of the West of England (UWE Bristol), ha scoperto che un composto specifico e' in grado di bloccare l'attivita' della molecola SRPK1, che aiuta i tumori a formare nuovi vasi sanguigni e quindi a sopravvivere e diffondersi nel corpo. Per arrivare a questi risultati, pubblicati sulla rivista Oncogene, i ricercatori hanno analizzato campioni umani di cancro alla prostata. In questo modo e' stato possibile osservare che un aumento della SRPK1 e' legato a una maggiore aggressivita' del tumore. In seguito i ricercatori hanno dimostrato che farmaci noti come composti SPHINX, progettati per inibire specificamente l'attivita' di SRPK1, sono in grado di ridurre la crescita tumorale in un modello murino di cancro della prostata, quando questi vengono somministrati tre volte alla settimana con iniezioni. "I nostri risultati indicano un nuovo modo di trattare i pazienti affetti da cancro alla prostata e possono avere implicazioni piu' ampie per il trattamento di altri tipi di tumori", hanno concluso i ricercatori.




POMODORI: RIDUCONO IL RISCHIO DI CANCRO ALLA PROSTATA

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Mangiare pomodori riduce il rischio di cancro. Secondo una ricerca britannica una dieta ricca di pomodori potrebbe essere la chiave per la lotta contro il cancro alla prostata,

Alcuni scienziati inglesi hanno scoperto che gli uomini che mangiano più di 10 porzioni alla settimana di pomodori avrebbero un rischio più basso del 18 % di sviluppare il cancro alla prostata. Gli esperti credono che il cancro, che uccide circa 10.000 uomini in Gran Bretagna all'anno, è legato alla dieta e stile di vita. Lo studio sugli uomini, con e senza cancro alla prostata, avrebbe rivelato che chi aveva un apporto ottimo di selenio, calcio e licopene aveva un minor rischio di svilupparla. I pomodori, che contengono licopene – un antiossidante, che combatte le tossine che possono causare danni cellulari – sarebbero il cibo più vantaggioso. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention e messo in evidenza in Italia da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che sottolinea però quanto affermato dall'esperta Vanessa Er che ha ribadito che c'è "bisogno di ulteriori studi al fine di confermare i nostri risultati".