CALCIO, ROMA – REAL MADRID: I GIALLOROSSI TRIONFANO A MELBOURNE

di Christian Montagna

Roma – Un grande inizio per i giallorossi quello di Melbourne: nella sfida davanti agli 80.706 spettatori del Melbourne Cricket Ground la Roma sconfigge il Real Madrid 7-6 ai calci di rigore, al termine di un match terminato 0-0 ai tempi regolamentari. Comincia così, con un trionfo, la scalata per l’International Champions Cup disputato al Cricket Ground. Buona la prova degli uomini di Garcia, che nel corso della partita hanno sfiorato in diverse occasioni il vantaggio, colpendo anche una traversa nella prima parte di gara con Daniele De Rossi. I giallorossi si portano così a 2 punti nell’International Champions Cup. Il prossimo martedì, sarà la volta del Manchester City che affronterà la Roma alle ore12 in Italia.


I commenti di Garcia. Si dice soddisfatto Rudi Garcia, felice di aver portato questa prima vittoria a casa. “Sapevo che col Real Madrid ci sarebbe stata una grande differenza dalla prima partita giocata a Pinzolo, ero tranquillo per la prestazione", ha commentato subito dopo il match. “Quando si gioca contro il Real i giocatori sono al massimo, prima della gara non ho avuto bisogno di usare la parola “motivazione” ha poi rivelato in conferenza stampa. “Mi è piaciuta soprattutto l'organizzazione difensiva, abbiamo fatto una partita seria, e De Sanctis ha fatto le due parate che servivano. E' sempre importante vincere, anche passando per i tiri dal dischetto". Unico punto dolente secondo l’allenatore è stato il piano offensivo che mancherebbe al momento di rapidità e coordinazione.


“Man of the match”. Uomo partita è stato sicuramente Gervinho fortemente acclamato dall’ allenatore e lodato per essere rientrato prima dai suoi impegni per il ritiro di Pinzolo. “Ha fatto 18 mesi di altissimo livello, dopo ha pagato il Mondiale e la Coppa d'Africa, ma resta un attaccante di altissimo livello, sicuramente importante per noi". Decisivo anche Morgan De Sanctis, che ha fermato dal dischetto Vazquez, lasciando a Seydou Keita il tiro decisivo dagli undici metri. 




CALCIO, ROMA – REAL MADRID: I GIALLOROSSI TRIONFANO A MELBOURNE

di Christian Montagna

Roma – Un grande inizio per i giallorossi quello di Melbourne: nella sfida davanti agli 80.706 spettatori del Melbourne Cricket Ground la Roma sconfigge il Real Madrid 7-6 ai calci di rigore, al termine di un match terminato 0-0 ai tempi regolamentari. Comincia così, con un trionfo, la scalata per l’International Champions Cup disputato al Cricket Ground. Buona la prova degli uomini di Garcia, che nel corso della partita hanno sfiorato in diverse occasioni il vantaggio, colpendo anche una traversa nella prima parte di gara con Daniele De Rossi. I giallorossi si portano così a 2 punti nell’International Champions Cup. Il prossimo martedì, sarà la volta del Manchester City che affronterà la Roma alle ore12 in Italia.


I commenti di Garcia. Si dice soddisfatto Rudi Garcia, felice di aver portato questa prima vittoria a casa. “Sapevo che col Real Madrid ci sarebbe stata una grande differenza dalla prima partita giocata a Pinzolo, ero tranquillo per la prestazione", ha commentato subito dopo il match. “Quando si gioca contro il Real i giocatori sono al massimo, prima della gara non ho avuto bisogno di usare la parola “motivazione” ha poi rivelato in conferenza stampa. “Mi è piaciuta soprattutto l'organizzazione difensiva, abbiamo fatto una partita seria, e De Sanctis ha fatto le due parate che servivano. E' sempre importante vincere, anche passando per i tiri dal dischetto". Unico punto dolente secondo l’allenatore è stato il piano offensivo che mancherebbe al momento di rapidità e coordinazione.


“Man of the match”. Uomo partita è stato sicuramente Gervinho fortemente acclamato dall’ allenatore e lodato per essere rientrato prima dai suoi impegni per il ritiro di Pinzolo. “Ha fatto 18 mesi di altissimo livello, dopo ha pagato il Mondiale e la Coppa d'Africa, ma resta un attaccante di altissimo livello, sicuramente importante per noi". Decisivo anche Morgan De Sanctis, che ha fermato dal dischetto Vazquez, lasciando a Seydou Keita il tiro decisivo dagli undici metri. 




CALCIO: ADDIO GHIGGIA, L'EROE DEL MARACANAZO

di Silvio Rossi

Uruguay – Nella città di Las Piedras, nel sud dell’Uruguay, è scomparso all’età di 88 anni il calciatore simbolo della Celeste, con cui disputò solo dodici partite, ma che divennero indimenticabili, perché grazie a una sua rete nella finale dei campionati mondiali del 1950, realizzata in quel tempio del calcio che è lo stadio Maracanà, la nazionale uruguayana vinse il suo secondo titolo mondiale (dopo quello vinto nella prima edizione mondiale del 1930).
Alcides Edgardo Ghiggia, ultimo eroe di quella nazionale che realizzò l’impresa di “rubare” la coppa sotto il naso del Brasile, con una vittoria fuori da ogni pronostico, che è passata alla storia col termine “Maracanazo”.

La finale è stata giocata il 16 luglio 1950, davanti a circa duecentomila spettatori, esattamente lo stesso giorno in cui, sessantacinque anni dopo, il campione del mondo è morto. Al termine della partita Ghiggia fu aggredito da alcuni tifosi brasiliani, tanto da essere costretto a tornare a Montevideo in stampelle, e da dover rimanere a riposo per diversi mesi. Nel 1953 il giocatore si trasferì a Roma, dove disputò otto campionati (miglior risultato un secondo posto nel 1954/55), e vinse nel 1960/61 la Coppa delle Fiere, contribuendo assieme ad altri assi sudamericani, come Schiaffino, Altafini, Sormani, Sivori, al mito degli “oriundi”, giocatori di altre nazionalità, ma di origine italiana, che hanno visto il riconoscimento della nazionalità, e hanno giocato nella nazionale azzurra.
Dopo la Roma, e una stagione al Milan, tornò a giocare in Uruguay, dove indossò gli scarpini chiodati fino all’età di 42 anni, in seguito fece l’allenatore per qualche anno. Ritirato a La Piedras, a pochi chilometri dalla capitale Montevideo, ha gestito un supermercato.
Da tutto il mondo, compreso il Brasile, sono arrivati tanti messaggi di cordoglio, tutti hanno ricordato il gol di Ghiggia che fece piangere milioni di brasiliani. Lui stesso, scherzando, disse una volta: “Solo tre persone nella storia hanno fatto zittire il Maracanã con un gesto: il Papa, Sinatra e io”.




NUOVA VIRTUS (I CAT.), IL DS CARNEVALI: «IL PRIMO NUOVO ARRIVO È IL PORTIERE ALESSANDRO DELLA LUNA»

Redazione

Marino (Rm) – La Nuova Virtus, sodalizio marinese che nasce dall’avventura del Real Cava Frattocchie del presidente Roberto Grossi e viene “rinforzato” dagli ingressi della famiglia Zoffoli e dello storico presidente del Santa Maria delle Mole Enzo Bazzucchi, si sta organizzando per il campionato di Prima categoria. Il grosso della rosa della vecchia stagione sarà confermato, ma dei cambiamenti (com’è ovvio che sia) ci saranno. I primi annunci spettano al confermatissimo direttore sportivo Pasquale Carnevale. «Ad oggi l’unico nuovo arrivato è Alessandro Della Luna, portiere classe 1987 che ha un passato con la maglia dell’Albalonga e che l’anno scorso ha giocato in Promozione con la Guardia di Finanza. Il ragazzo, che è di Ciampino, scende di categoria solo per motivi di lavoro: potrebbe allenarsi solo in serata e questo nella maggior parte dei casi non è possibile in Promozione. La nostra, per lui, è una soluzione ideale». Chiusa la porta, la Nuova Virtus sicuramente farà qualche altro movimento, ma per ora dal vulcanico Carnevale non trapela nulla. Il direttore sportivo, però, ci tiene a ringraziare tre ragazzi che non faranno parte dell’evventura in Prima categoria. «Matteo Godi, Matteo Proietti e Christian Colantuono sono stati svincolati: voglio ringraziarli anche pubblicamente per l’apporto dato al nostro club e per il fondamentale contributo nelle due vittorie dei campionati di Terza e Seconda categoria. Ragazzi seri, sempre disponibili e costanti nella presenza, gli auguro le migliori fortune». I primi passi della Nuova Virtus fanno ben sperare. «Il club è certamente più solido, d’altronde l’esperienza di gente come Grossi, dei Zoffoli e di Bazzucchi non si compra al mercato. Il campionato di Prima categoria, però, è a mio parere più difficile della Promozione: dovremo cercare di fare il prima possibile 40 punti per poi pensare ad altro». Il diesse ha già tracciato il programma delle amichevoli della prima squadra che si radunerà il 24 agosto al “Ferraris” di Santa Maria delle Mole (dove si allenerà e giocherà la gare interne) per l’avvio della preparazione. L’esordio “ufficioso” è fissato per il 29 agosto alle ore 18 proprio al “Ferraris” contro lo Sporting Genzano.
 




CITTÀ DI CIAMPINO CALCIO (ECCELL), ALTRO TRIS DI GIOVANI: ECCO FEDERICO, NIGRO E VALENTINI

Redazione

Ciampino (Rm) – Il Città di Ciampino continua ad essere attivissimo sul fronte giovani. La scorsa settimana cinque annunci, stavolta è il turno di tre nuovi ragazzi. Si tratta di Mattia Nigro, esterno classe 1997 di grandi speranze proveniente dalla Romulea, Roberto Federico, promettente centrocampista centrale classe 1996 che arriva dalla Nuova Tor Tre Teste e Valerio Valentini, centrocampista centrale classe 1997 che ha giocato nell’ultima stagione all’Ostiamare. Innesti importanti con cui la società dei presidenti Cececotto e Fortuna dimostra di essere attentissima sul “comparto” giovani per la prossima stagione sportiva. I tre ultimi arrivati in casa Città di Ciampino sono tutti alla prima esperienza con una prima squadra e non vedono l’ora di cominciare. «Era un po’ di tempo che la società ciampinese mi stava dietro – rivela Nigro -, ma l’anno scorso alla fine scelsi di andare in prestito alla Lupa Castelli Romani, con cui ho giocato nella Beretti fino a metà stagione prima di rientrare alla Romulea. Il Città di Ciampino conta molto su di me? Spero di poter dare ragione ai miei nuovi dirigenti, cercherò di mettere in difficoltà mister Baiocco dando il massimo durante la settimana e nelle partite. Questo è un club ambizioso che punta sui giovani e che al tempo stesso vuole essere molto competitivo». Molto determinato anche l’ex Ostiamare Valentini. «Avevo voglia di fare un salto di qualità e questa mi sembrava l’occasione giusta – sottolinea – L’anno scorso ho fatto la Juniores nazionale, ma non sono riuscito a esordire in prima squadra. Quest’anno vorrei accumulare delle presenze e cercare di dare il meglio di me stesso quando verrò chiamato in causa. Al Città di Ciampino ho trovato una società bellissima con un ambiente familiare e professionale allo stesso tempo, tra l’altro il “Superga” è un centro sportivo spettacolare che non ha nulla da invidiare rispetto a quelli di serie D». Le parole del terzo giovane, Federico, sono in linea con quelle dei suoi nuovi compagni. «Sono molto contento di essere qui, sono stato colpito dal progetto che mi hanno proposto e dall’entusiasmo che ho riscontrato in tutti i dirigenti. C’erano degli interessamenti di squadre di serie D per me, ma ho preferito il Città di Ciampino per le prospettive che ho intravisto in questa società. A livello personale l’obiettivo è di giocare il più possibile, mentre a livello di squadra è quello di essere competitivi ai massimi livelli».
 




ALBERONE CALCIO (PROM), ECCO L’ATTACCO: PRESI DI BENEDETTO E SANDULLI, RESTA BOMBER COMPOSTO

Redazione

Roma – Delineati (per la gran parte) difesa e centrocampo, l’Alberone si butta sul reparto avanzato dove la squadra del presidente Emanuele Centra al momento ha chiuso con due nuovi innesti. Si tratta di Davide Di Benedetto, attaccante classe 1986 che la scorsa stagione ha vestito le maglie di Torrenova e La Sabina, e di Marco Sandulli, classe 1996 che ha militato nel Futbolclub. Tocca al direttore sportivo Ivano Petrini tracciare i profili dei due giocatori. «Di Benedetto è un attaccante esterno con un grande piede che all’occorrenza può fare anche l’interno di centrocampo perché ha sicuramente tanta qualità. Per quanto riguarda Sandulli, parliamo di un ragazzo promettente e molto elegante, con buone capacità tecniche: è il classico giocatore che sa mandare in porta il compagno di reparto, è una seconda punta che magari non è propriamente il bomber implacabile della situazione, ma è un giovane con buone potenzialità». Il mercato in entrata dell’Alberone, là davanti, potrebbe non essere finito qui. «Da ora fino a settembre potrebbe esserci qualche altra novità, probabilmente inseriremo un ulteriore tassello all’interno del reparto offensivo». Il direttore sportivo fornisce anche i nomi di quattro confermati del “vecchio” attacco capace di portare l’Alberone dalla Prima categoria alla Promozione. «Innanzitutto resterà con noi Luca Composto (classe 1992, ndr), un ragazzo che l’anno scorso ha firmato 30 reti in 27 partite giocate. Sono convinto che possa ripetersi anche in Promozione dove ha un potenziale di 15-20 gol a mio parere: d’altronde ha già giocato in questa categoria con il La Rustica facendo molto bene. Assieme a lui resteranno anche la punta centrale Simone Rossini, il trequartista Roberto Piccolo e l’attaccante esterno Gianni Pedalino: tutti atleti che conosciamo bene e che potranno dare un contributo prezioso alla nostra causa anche in Promozione».
 




COLLE DI FUORI CALCIO (I CAT), DI STEFANO: «UNA SFIDA NATA PER GIOCO, MA VOGLIAMO VINCERE»

Redazione

Rocca Priora (Rm) – Il Colle di Fuori non si nasconde. Banditi i catenacci verbali tipici dell’estate in cui trionfano gli “speriamo” e i “vorremmo”, il club castellano appena rivoluzionato a livello dirigenziale ha subito messo le cose in chiaro con le parole del presidente Antonio Di Martino e del direttore generale Marco D’Ulizia dalle quali non si discosta praticamente per nulla nemmeno il presidente onorario Roberto Di Stefano, proprietario della Autotrasporti Rds (che assieme Trans Movie Tour e 3D Telefonia sarà uno dei main sponsor)  e altra “pesante” new entry nella società roccapriorese. «Questa è una sfida nata quasi per gioco, da una chiacchierata tra me e Antonio (Di Martino, ndr) che ci conosciamo da una vita e dall’opportunità che è uscita a Colle di Fuori dove personalmente ho un paio di amici. Ma se abbiamo deciso di tuffarci in un’avventura calcistica non è per fare le cose tanto per farle: vogliamo competere per vincere anche se sappiamo che non saremo gli unici a partire con questo obiettivo. Siamo pronti, però, ad affrontare le difficoltà della Prima categoria». Per Di Stefano (come anche per Di Martino) sarà la prima volta da dirigente di un club dilettantistico. «Vedremo cosa ne uscirà, comunque ho vissuto per anni questo mondo avendo un figlio (il portiere Daniele, ndr) che ha militato anche in serie D con Ostiamare e Palestrina». Il Colle di Fuori, insomma, punta alla Promozione. Ma per Di Stefano non è giusto, al momento, porre limiti ad eventuali ulteriori scalate. «Se riuscissimo a vincere si creerebbe ancora più entusiasmo di quello che c’è attualmente – spiega il presidente onorario – Obiettivi massimi, per ora, non esistono». L’impatto con Colle di Fuori e con il tecnico Domenico Tripodi sono stati positivi. «Ho conosciuto tutti i componenti societari (molti dei quali facevano parte del “vecchio” Colle di Fuori, ndr) con in testa il vice presidente Daniele D’Innocenti: mi sono sembrate persone serie, ma soprattutto appassionate di calcio e amanti di questo club. Il mister? E’ un uomo meticoloso che sa il fatto suo». 
 




REAL COLOSSEUM CALCIO, ANCHE LA JUNIORES MIRA IN ALTO – LASCARO: «PROVEREMO A VINCERE»

Redazione

Roma – La prima squadra, che militerà nel campionato di Promozione, ha svelato quasi totalmente il suo volto con gli annunci ufficiali dei giocatori che faranno parte della rosa 2015-16. Ma il Real Colosseum del presidente Sergio Maoloni, al suo secondo anno di vita, conterà anche su una Juniores provinciale che è stata affidata a mister Simone Lascaro, il quale tra l’altro affiancherà pure Ivano Bellei sulla panchina della Promozione. Il club giallonero, che ha fatto “centro” al primo colpo della sua storia, non è abituato a giocare nei vari campionati per “vivacchiare”. E se la prima squadra allestita dalle operazioni del sapiente direttore sportivo Raffaele Giannetti promette di essere tra le protagoniste della sua categoria, anche la Juniores di Lascaro non dovrà essere da meno. «L’obiettivo per ciò che concerne il nostro gruppo è competere per vincere – dice il tecnico senza mezze misure -, ma anche e soprattutto “costruire” ragazzi utili nell’immediato futuro alla nostra prima squadra. Già due o tre giocatori del nostro gruppo parteciperanno alla fase di preparazione pre-campionato con il gruppo della Promozione (gli allenamenti inizieranno già il prossimo 27 luglio, ndr) e questo, certamente, sarà già un’esperienza molto motivante e formativa per loro. Nel corso della stagione, poi, accumulare presenze anche senza giocare sarà per loro un grande stimolo e un modo per crescere». D’altronde lui di giovani se ne intende, essendo tra l’altro un tecnico estremamente “fresco”. «Ho 30 anni e ho smesso di giocare due anni fa perché sentivo che quella dell’allenatore fosse la mia vera strada. Ho allenato per due anni la Juniores provinciale del Torpignattara dove abbiamo centrato i play off: molti di quei ragazzi mi hanno seguito al Real Colosseum». Anche per questo, Lascaro si dice fiducioso sulle possibilità del suo gruppo. «La qualità dell’organico è sicuramente alta per un campionato provinciale, tra l’altro possiamo contare sulla stretta collaborazione del Certosa che ci ospiterà nel suo impianto. La rosa è quasi completa, forse manca qualcosina in difesa. Comunque sono convinto che a settembre (la squadra si radunerà il primo, ndr) ci potrebbe essere qualche ulteriore innesto di qualità».
 




ATLETICO MORENA CALCIO (I CAT), IL “NUOVO” ANDREA AQUILANTI: «IL CALCIO PER ME HA SOLO QUESTI COLORI»

Redazione

Roma – Per lui il calcio è solo Morena. Andrea Aquilanti in quel campo, che da qualche anno è intitolato ad Amedeo Fabrizi, ci ha passato quasi un’intera vita sportiva. «Abitavo a 150 metri da lì – dice Aquilanti – e tranne una breve parentesi di settore giovanile ci ho giocato per quindici anni, arrivando a indossare la fascia di capitano del Morena con cui ho giocato un anno in Promozione prima di rompermi per due volte il legamento crociato dello stesso ginocchio. A 30 anni ho quindi deciso di smettere col calcio giocato, poi nella stagione 2008-09 mi capitò addirittura di fare il presidente del Morena calcio che stava ripartendo praticamente da zero. Dal 2010-11, invece, sono entrato nella famiglia dell’Atletico Morena prima come direttore organizzativo e poi, l’anno successivo, come tecnico della prima squadra». Un’avventura esaltante quella di Aquilanti sulla panchina del club capitolino caro ai patron Enzo e Mauro Fabrizi. Doppia vittoria consecutiva tra Terza e Seconda categoria, poi il quarto posto (che a lungo è stato secondo) della scorsa stagione. «Ma già a gennaio avevo concordato coi presidenti di lasciare a fine anno perché sentivo che il ciclo da allenatore fosse finito. Il senso della mia presenza in panchina con l’Atletico Morena era compiuto solo con una vittoria del campionato che non poteva arrivare». Ma la famiglia Fabrizi e l’Atletico Morena, una volta di più, ha dimostrato tutta la sua stima ad Aquilanti. «Mi hanno proposto di tornarmi ad occupare del settore organizzativo, affiancandomi al direttore generale Sandro Serafini. Un’idea che mi ha fatto molto piacere e che ho accettato perché per me è il calcio è passione e la passione è derivata in maniera speciale dalle sensazioni che mi dà questo campo. Non potrei cercarle altrove». L’ex allenatore seguirà da vicino le due squadre dell’Atletico Morena ai nastri di partenza nella stagione 2015-16. «Con la Prima categoria del neo mister Fabio Branchini e con la Juniores del confermato Antonio Iannilli, che al 99% giocherà ancora il campionato provinciale – conclude Aquilanti -, l’obiettivo è quello di migliorare i piazzamenti dello scorso torneo, vale a dire il quarto posto dei grandi e il terzo della squadra giovanile».
 




CALCIO: QUATTRO MESI DI SQUALIFICA A BELLOLI

di Silvio Rossi

 

Il Tribunale Federale Nazionale ha comminato a Felice Belloli, ex presidente della Lega Dilettanti un’inibizione di quattro mesi per le frasi pronunciate durante la riunione del Consiglio Direttivo del Dipartimento Calcio Femminile del 5 marzo 2015. Al termine dell’incontro, il dirigente disse “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”, frase puntualmente riportata nel verbale della riunione. La contestazione per Belloli è stato il mancato rispetto e gli effetti lesivi della reputazione di un organo federale, e di tutto il movimento del calcio femminile. Nelle motivazioni del tribunale, l’attribuzione della frase al soggetto incriminato non viene messa assolutamente in dubbio, perché inserita nel verbale, confermata da diverse persone presenti all’incontro, e nessuno ha smentito tale ricostruzione, perché gli altri consiglieri, al massimo, hanno testimoniato di non aver udito la frase, ma nessuno ha affermato che l’ex presidente non l’abbia pronunciata.


La sentenza è stata accolta con un pochino di freddezza dal movimento calcistico femminile, che forse si attendeva una pena maggiore. Contattato lo staff della Res Roma Calcio Femminile, ci rispondono che la cosa importante è che Belloli non ricopra più il ruolo di presidente della Lega Dilettanti, hanno valutato positivamente la squalifica come segno evidente che le lamentele delle giocatrici, e di tutto il movimento che le sostiene non erano un capriccio, ma una chiara richiesta di rispetto delle persone. Giudicano però la pena troppo leggera, anche se in un mondo come quello del calcio, in casi ugualmente gravi, difficilmente sono state comminate pene più severe. Indipendentemente dalla lunghezza della squalifica, si spera che il movimento calcistico, a tutti i livelli, non veda in futuro più dirigenti che pronuncino più frasi come le “lesbiche” di Belloli o i “mangia-banane” di Tavecchio. Il nostro calcio merita di più, perché continuare a tenere questi personaggi nelle stanze dei bottoni contribuisce solamente ad allontanare i ragazzi e le ragazze dalla pratica sportiva.


Per evitare che personaggi dalle parole censurabili popolino le stanze che contano del nostro sport, oltre alle squalifiche, si dovrebbe fare, al loro incontro, come De Filippo suggerì a chi andava a chiedergli consiglio per mostrare il loro risentimento al Duca Alfonso Maria di Sant'Agata dei Fornari. Siamo convinti che per certe persone, un pernacchio, sia mille volte più umiliante di una sentenza di un tribunale sportivo.




COLLE DI FUORI CALCIO (I CAT), IL PRESIDENTE DI MARTINO: «ALLESTIREMO UNA SQUADRA IMPORTANTE»

Redazione

Rocca Priora (Rm) – Il Colle di Fuori fa sul serio. La squadra del neo presidente Antonio Di Martino ha ambizioni importanti e il massimo dirigente non le nasconde: «In due anni vorremmo arrivare in Promozione. Sappiamo che non sarà semplice perché la Prima categoria è un campionato pieno di squadre agguerrite, ma cercheremo di dare il massimo e non lasciare nulla al caso come dimostrano gli interventi già effettuati all’impianto di gioco». Per Di Martino, proprietario della Trans Movie (società di servizi per lo spettacolo), sarà la prima esperienza da dirigente nel calcio e per “trascinarlo” in questa avventura è stata fondamentale l’amicizia e la spinta di Roberto Di Stefano che sarà presidente onorario e che è a capo di Autotrasporti Rds, altra azienda che supporterà la crescita del nuovo Colle di Fuori. «Qualche anno fa giocavo a pallone anche io come portiere – spiega Di Martino – anche se il mio sogno era quello di diventare arbitro e per qualche anno ho fatto il direttore di gara nella sezione di Ciampino, dove c’era anche Gennaro Palazzino. Recentemente vivevo il rapporto col calcio dilettante molto a distanza e in questo senso Roberto (Di Stefano, ndr) è stato decisivo nel mio coinvolgimento nell’avventura col Colle di Fuori. Siamo amici da tempo e il suo entusiasmo mi ha colpito e convinto, ma devo ringraziare pubblicamente anche l’ex presidente Daniele D’Innocenti con cui siamo in ottimi rapporti e che infatti rimarrà all’interno del club come vice-presidente. E poi non vanno dimenticati il direttore generale Marco D’Ulizia e la sua 3D Telefonia e il direttore sportivo Giampiero D’Innocenti e il direttore tecnico Mario Luzzi che a breve forniranno i nomi dei giocatori che comporranno la nostra rosa. Un pubblico ringraziamento va anche a un tecnico di spessore come Domenico Tripodi che ha accettato la nostra sfida: a lui chiedo “solo” di farci divertire. E vincere». Ma il risultato del campo non sarà l’unico aspetto su cui il nuovo Colle di Fuori punterà forte. «Pretendiamo dai ragazzi massimo impegno e disciplina. Il club si dovrà distinguere per il rispetto dell’avversario e la correttezza, bandiremo le polemiche arbitrali e cercheremo di proporre uno stile realmente sportivo».