CAGLIARI: BUFERA NEL PD. SI DIMETTE IL SINDACO DI QUARTU SANT'ELENA STEFANO DELUNAS

di Giuseppa Guglielmino

Cagliari – La terza città della Sardegna, Quartu Sant'Elena (Ca), è rimasta senza sindaco. Il primo cittadino, Stefano Delunas, dirigente nazionale del Pd, eletto appena due mesi fa a capo di una coalizione di centrosinistra guidata dai democratici, si è dimesso la scorsa notte nel corso del consiglio comunale, raccogliendo le dimissioni di altri sei consiglieri comunali del suo partito. Caos in aula, tanto che la polizia municipale ha dovuto sgomberare l'aula. Gli attriti con il suo partito si sono palesati immediatamente dopo le elezioni a causa del «metodo Delunas», secondo il partito troppo decisionista e arrogante nelle sue scelte. La crisi era iniziata con le dimissioni dell'assessore Cristian Gitani (Pd), rassegnate appena 15 giorni dopo la sua nomina. Nella seduta del 22 luglio scorso, poi, il Consiglio comunale e la maggioranza Pd avevano mandato un altro segnale forte a Delunas, bocciandogli il programma di governo. Due giorni fa si era dimessa l'assessore della Cultura, Valentina Casalena, anche lei Pd, e minacciavano di farlo anche il vice sindaco Paolo Passino e l'assessore delle attività produttive Anna Rita Fois, tutti contro il neosindaco. Infine ieri notte in aula l'epilogo con le dimissioni del primo cittadino e di sei consiglieri. Ora Delunas e il Pd hanno 20 giorni, a partire da oggi, per ricomporre la frattura e ritirare le dimissioni, altrimenti il Consiglio comunale sarà sciolto e si tornerebbe alle urne dopo appena due mesi dall'elezione del sindaco e del consiglio comunale. Sarebbe la consiliatura più breve della storia

Addirittura il sindaco Delunas ha postato su Facebook

IL MITO DELLA CAVERNA DI PLATONE

“In séguito, continuai, paragona la nostra natura, per ciò che riguarda educazione e mancanza di educazione, a un’immagine come questa.

Dentro una dimora sotterranea a forma di caverna, con l’entrata aperta alla luce e ampia quanto tutta la larghezza della caverna, pensa di vedere degli uomini che vi stiano dentro fin da fanciulli, incatenati gambe e collo, sí da dover restare fermi e da poter vedere soltanto in avanti, incapaci, a causa della catena, di volgere attorno il capo…

Non sarebbe egli allora oggetto di riso? e non si direbbe di lui che dalla sua ascesa torna con gli occhi rovinati e che non vale neppure la pena di tentare di andar su?

E chi prendesse a sciogliere e a condurre su quei prigionieri, forse che non l’ucciderebbero, se potessero averlo tra le mani e ammazzarlo? – Certamente, rispose…”




CAGLIARI, 50 DOCENTI SI INCATENANO A SCUOLA: "NO AL PRESIDE SCERIFFO"

di Cinzia Marchegiani


Cagliari (CA) – Nel primo giorno della prova di maturità la Sardegna riscatta e rivendica la propria battaglia contro la riforma della scuola. Una cinquantina di docenti si sono incatenati questa mattina ai cancelli del Liceo classico “Dettori” di Cagliari, la manifestazione è stata organizzata dal coordinamento insegnanti Cagliari. Incatenati al cancello i docenti esibivano slogan ben visibili al passaggio degli studenti e dei genitori non hanno bisogno di altre spiegazioni: “No alla scuola azienda, No alla precarizzazione istituzionalizzata degli insegnanti, No scuola privata, No al preside sceriffo, Torna a casa Renzi”. " La protesta andrà avanti per tutta la mattina, anche con la distribuzione di volantini che spiegano, anche per chi è a digiuno della nuova riforma che scardinerà completamente la scuola italiana come il disegno di legge – si legge – è stato approvato dalla Camera dei deputati senza un preliminare dibattito in aula ignorando completamente le manifestazioni di un totale dissenso di una piazza che l'80 per cento dei lavoratori e simpatizzanti della scuola ha scioperato per difendere la scuola pubblica.

Laura Parisi, docente di filosofia al Liceo classico Siotto, prima di prendere servizio a scuola per gli esami spiega il motivo della sua presenza in questa protesta, facendo luce come la nuova riforma metta in competizione fra loro gli insegnati, come appunto in una grande azienda, mentre non ci sono le condizioni per insegnare bene. Si legge: “Siamo qui per difendere la scuola statale, anche i termini usati fanno riflettere: si parla di incentivi e rimborsi per i consumi culturali".

Anche per Francu De Fabbis insegnante di sostegno all'Istituto tecnico 'Primo Levi' di Quartu, reduce da altre azioni di protesta spiega ai giornalisti che la riforma è il colpo di grazia: “Si sta chiudendo il cerchio”. 

Una scelta forte di questi insegnanti che lontani dalla grande manifestazione nazionale del 5 maggio scorso che ha invaso tutte le città d’Italia. Questi doceneti si sono messi davanti ai cancelli delle proprie scuole a chiedere al governo di ascoltare la loro voce, quella degli insegnati italiani affinché nonarrvi un colpo di grazia tanto temuto, non solo per i diretti interessati, ma anche del futuro delle nuove generazioni che si nutriranno e cresceranno  fra i banchi della "scuola statale".




CAGLIARI: CHI OSPITERA' I 900 MIGRANTI ?

di Cinzia Marchegiani

Cagliari – E’ la Sardegna l’isola che sta accogliendo circa 880 dei 4.243 migranti soccorsi al largo delle Coste della Libia dall’operazione Triton. Viaggiavano a bordo di 13 gommoni e 9 barconi. Lo sbarco è avvenuto al Porto Canale di Cagliari, dove sono state allestite le prime unità di soccorso. Un vertice in Prefettura, a cui hanno partecipato carabinieri, polizia locale, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Guardia costiera, vigili del fuoco e tutte le associazioni coinvolte e gli enti coinvolti, è stato necessario per definirne le modalità, che ha affrontato l’aspetto dell’accoglienza e la disponibilità delle strutture già individuate, e si sono trovate altre soluzioni per accogliere ed ospitare un numero così elevato di stranieri. Il Questore riferendosi agli sbarchi ha spiegato che i migranti dopo le visite mediche saranno trasferiti in strutture di accoglienza in tutta la regione. 

Per i cittadini la trasparenza sulle strutture individuate ha però sollevato dubbi e perplessità, essendo quest’ultimo non uno sbarco di poche persone, ma di circa 900 migranti. L’On Mauro Pili di UNIDOS commentando il video dello sbarco parla di immagini del grande esodo: “Tutti ammassati sulla banchina, gli immigrati vengo sistemati sulla banchina del porto canale. Si tratta di un'emergenza senza precedenti e la decisione di scaricare in Sardegna questa ulteriore tensione è da irresponsabili. Quasi 900 immigrati in un colpo solo significa creare gravissime tensioni ovunque. a partire dalle gravissime lacune organizzative. lo Stato che parla di quote a livello europeo assegna oltre un terzo di questo sbarco alla Sardegna. Serissimi problemi sul piano sanitario per l'impossibilità di sottoporre a controllo cosi tanti immigrati. Ancora non si vedono mezzi di trasferimento, né pullman né altro. Non è da escludere che si stia pensando ad allestire una tendopoli sul porto”.

IL MINISTERO DELLA DIFESA DIPSONIBILE A CEDERE CASERME PER ACCOGLIERE I MIGRANTI
Ricollegandoci alle affermazioni rese il 15 maggio scorso dal Ministro della Difesa Pinotti, ora il quadro comincia ad allinearsi, circa l’assoluta disponibilità del ministero della difesa nel mettere a disposizione le caserme disponibili per affrontare transitoriamente l’emergenza immigrazione.

CABINA REGIA REGIONI: I COMUNI INCENTIVATI DIRETTAMENTE PER FAR ENTRARE I MIGRANTI
Non meno preoccupanti invece è l’ipotesi portata avanti dal presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, e dal Presidente dell’Anci, Piero Fassino, di dar vita ad una cabina di Regia che su questo tema, con particolare riferimento alla gestione dell’emergenza, coinvolga oltre a Regioni e Comuni le diverse amministrazioni dello Stato interessate (quindi oltre al Ministero dell’interno, anche il ministero dell’economia per la parte “demanio” ed il ministero della difsa per al parte “caserme dismesse”).

E’ questo uno dei punti di sintesi con cui si è concluso il vertice al Viminale fra il ministro Angelino Alfano, i Sindaci ed i presidenti delle Regioni.
C’è poi un impegno forte del Ministero ad agire per verificare le ipotesi di un allargamento del sistema dello Sprar anche verificando possibili incentivazioni per i comuni che accetteranno di entrare a farvi parte.
Da ultimo anche una verifica per contenere e abbreviare i tempi delle Commissioni che devono accertare lo status di rifugiato dei diversi immigrati che sbarcano sulle nostre coste.
“È stato deciso di allargare il numero dei profughi che saranno ospitati dai Comuni col metodo Sprar, e per andare in questa direzione verranno previsti dei meccanismi incentivanti e premiali per i Comuni che concorreranno a questo sforzo. Da domani un altro gruppo di lavoro definira' quali sono gli incentivi che possono essere messi a disposizione dei Comuni per rafforzare l'accoglienza”, ha spiegato il presidente dell'Anci, Piero Fassino, al termine dell'incontro.

Per il ministro dell'Interno, Angelino Alfano l’incontro con Comuni e Regioni è stato “positivo. Non si può chiedere l'equa distribuzione in Europa se non si realizza l'equa distribuzione in Italia. Ho trovato spirito di collaborazione e operatività. Ovviamente con qualche eccezione. Ma questo è normale”. E il ministro, al termine della precedente conferenza unificata aveva lanciato l’idea di far lavorare gli immigrati, sulla base di quanto già stabilito da una precedente circolare: “dobbiamo chiedere ai Comuni di far applicare una nostra circolare che permetta di far lavorare gratis gli immigrati che vi risiedono. Invece che tenerli lì a far niente almeno li facciano lavorare”.

 




CAGLIARI: MIGRANTI IN ARRIVO

di M.L.S.

Cagliari – Sbarcherà a Cagliari nel pomeriggio di sabato, una parte delle migliaia di migranti soccorsi nella giornata di venerdì al largo delle coste libiche. Le operazioni, tutte coordinate dal Centro nazionale di soccorso della Guardia Costiera sono state 22: a giovarne 9 barconi e 13 gommoni. Proprio a bordo di uno di questi ultimi, i soccorritori della nave Fenicia della Marina Militare hanno rinvenuto i corpi senza vita di 17 persone. In campo, a contrastare l'emergenza, sono scesi mezzi navali della Guardia di Finanza, delle Marine Militari Irlandese e Tedesca, unità riconducibili a Triton e alcuni mercantili del Centro nazionale di soccorso.


Novecento dei 4243 sottratti alle acque ieri, entro oggi pomeriggio dovrebbero sbarcare a Cagliari. Ancora ignoto il luogo dello sbarco, e soprattutto quello dell'accoglienza  per cui è in corso una riunione in prefettura atta ad individuare centri centri idonei in tutta la regione. Intanto gli ospedali della zona hanno dato piena disponibilità d'intervento e sono state mobilitate Asl e forze dell'ordine. 




CAGLIARI: NEONATA MUORE IN OSPEDALE A CAUSA DI UNA GRAVE CRISI RESPIRATORIA

di Angelo Barraco

Cagliari – Nel reparto di terapia intensiva del reparto di Neonatologia di Monserrato, a Cagliari, una bambina di due mesi è morta in seguito ad una crisi respiratoria. La piccola è morta in ospedale, le condizioni sono apparse subito gravi, ma sono peggiorate con il passare delle ore nonostante i medici abbiano tentato di salvarla. Secondo quando è emerso, la famiglia della piccola vive in condizioni precarie e sarebbe seguita dagli assistenti sociali che avrebbero dato supporto materiale alla famiglia in questi primi mesi di viti della piccola. Per quanto riguarda le indagini, allo stato attuale non risulta nessun fascicolo d’indagine aperto in Procura a Cagliari. Questa vicenda riporta alla mente un’altra triste storia simile avvenuta a Palermo, la storia è la seguente; Una neonata è in gravi condizioni in seguito alla nascita avvenuta presso l’ospedale Buccheri La Ferla. I genitori hanno sporto denuncia all’ospedale. La piccola, che è stata chiamata Clara dai genitori, è andata in crisi respiratoria dopo la nascita che è avvenuta il 16 marzo. I genitori sostengono che durante il travaglio i parametri vitali erano regolari, secondo loro qualcosa non è andato nel modo corretto al momento del cesareo. La piccola è stata attaccata immediatamente ad un respiratore artificiale poiché non mostrava attività celebrale. I genitori ha raccontato ai Carabinieri anche che la gravidanza si è svolta in modo regolare, eccetto un ritmo lento di crescita intrauterina. La cartella clinica del reparto di Ostetricia è stata sequestrata. Questo caso ricorda un’altra vicenda che, purtroppo, ha avuto un epilogo diverso ma la causa del problema è stata proprio una crisi respiratoria; Il parto è avvenuto nella clinica privata di Catania Giibino. Il parto era avvenuto senza difficoltà anche se i problemi respiratori sono insorti subito. La neonata è stata trasferita immediatamente in ambulanza nel reparto di rianimazione pediatrica all’ospedale di Ragusa perché nel capoluogo etneo non vi erano più posti disponibili ma è morta prima che avvenisse il ricovero. L’ambulanza è andata in tre ospedali diversi, ovvero: il Garibaldi, il Santo Bambino e il Cannizzaro ma non ha ricevuto alcuna risposta positiva poiché gli ospedali risultavano pieni e non potevano dare assistenza immediata. I genitori della piccola hanno denunciato quanto accaduto in Procura e la Procura ha sequestrato la cartella clinica della piccola. Anche a  Frosinone un Bambino di sei mesi è morto all’ospedale Bambin Gesù di Roma dove era stato portato in eliambulanza dopo che aveva mostrato segni di soffocamento, oppure sempre a Roma, all’ospedale Casilino, un’altra neonata muore per crisi respiratoria. La bambina aveva soltanto otto giorni. La bambina era stata soccorsa in un primo momento da un pediatra e da un anestesista, ma viste le condizioni è stata incubata e trasferita in un’altra struttura, l’ospedale Casilino di Roma, dove purtroppo è spirata.



CAGLIARI: AL VIA LA RIVOLUZIONE DELLA VIABILITA'

Redazione

Cagliari – Sarà istituito nella via Tramontana l'obbligo di svolta a destra all'intersezione con il viale Poetto su ambedue i lati e l'obbligo di fermarsi e dare precedenza (STOP).

Sarà spento l'impianto semaforico nel viale Poetto all'intersezione con la via Tramontana e attivato l'impianto semaforico pedonale a chiamata per l'attraversamento pedonale. Sarà istituito l'obbligo di fermarsi e dare precedenza (STOP) nella via Tramontana all'intersezione con il viale San Bartolomeo.

Da lunedì si procederà con la chiusura dello spartitraffico centrale su viale Poetto nell'incrocio Via Tramontana – Viale Poetto. Pertanto ai veicoli diretti dal Quartiere La Palma, che percorrono la Via Tramontana in direzione Poetto, sarà consentita esclusivamente la svolta a destra. Per dirigersi verso il Poetto dovranno invertire il senso di marcia nella nuova rotatoria appena realizzata in viale Poetto angolo Via San Bartolomeo.

Sarà istituito il doppio senso di circolazione nel viale san Bartolomeo nel tratto compreso tra la via Vespucci e la via Ferrara.

Sarà istituito l'obbligo di fermarsi e dare precedenza (STOP) nel viale San Bartolomeo all'intersezione con la via Tramontana per chi percorre tra la via Vespucci e via Tramontana.

Sarà istituito l'obbligo di fermarsi e dare precedenza (STOP) e l'obbligo di svolta a sinistra nel viale San Bartolomeo all'intersezione con la via Vespucci.

Sarà istituita la circolazione rotatoria nel viale Poetto all'intersezione con il viale San Bartolomeo e nel viale Ferrara all'intersezione con il viale San Bartolomeo secondo le planimetrie allegate.

Sarà istituito il divieto di sosta con rimozione nella via S'Arrulloni su ambo i lati nel tratto compreso tra il viale Poetto e la via del Sestante.




CAGLIARI, EX VETRERIA PIRRI: INIZIATI I LAVORI ALLE FACCIATE

Redazione

Cagliari – Iniziati in questi giorni i lavori di manutenzione straordinaria delle facciate dell'ex Vetreria di Pirri.

Il restauro degli intonaci e la tinteggiatura dei prospetti sulla via Italia e sul Parco si rendono necessari per porre rimedio ad una situazione di evidente degrado della struttura. Oltre alla diffusa mancanza di intonaco e pittura, infatti, dalla facciata si verificano anche numerosi distacchi di materiale.

Questi gli interventi che saranno realizzati nel corso dei lavori di manutenzione:

•   Asportazione totale dell’intonaco cementizio esistente.

•   Accurata pulizia della superficie muraria.

•   Consolidamento superficiale della muratura, attraverso il riempimento dei vuoti presenti tra i blocchi.

•   Utilizzo di una rete stampata in materiale sintetico per armatura intonaci.

•   Applicazione di intonaco di calce altamente traspirante e termoisolante.

•   Applicazione di intonaco di finitura a base calce

•   Tinteggiatura a base calce.

I lavori, per un importo complessivo di €. 157.977,82, dureranno circa quattro mesi.

Per l'utilizzo del mezzo di lavoro l'impresa ha occupato una porzione dei parcheggi sulla via Italia; anche un tratto del marciapiede è interdetto al passaggio, comunque il transito dei pedoni è garantito in sicurezza.

 

Di seguito alcuni cenni storici sulla Vetreria.

La Vetreria rappresenta una delle pochissime testimonianze superstiti delle prime attività industriali realizzate nell’hinterland di Cagliari all’inizio del secolo scorso. Riveste particolare interesse dal punto di vista della civiltà del lavoro, dell’espansione delle attività e del progresso economico dell’area urbana.

Gli edifici originali risalgono intorno ai primi anni del ‘900. Inizialmente adibiti a distilleria di vini e spiriti, presentano interessanti caratteristiche costruttive e decorative, come murature in “ladiri“ e pietra, coperture a capriate in ferro legno ed incannucciato, archi a vista e finestroni riquadrati; è ancora ben visibile l'iscrizione della proprietà della ditta Rocca Ancis, contornata da fregi Liberty.

Vicino al corpo di fabbrica principale della Vetreria sono ancora visibili gli antichi forni di cottura del vetro in mattoni rossi refrattari.

A partire dagli anni ‘60 lo stabilimento venne abbandonato e lasciato al degrado. La Circoscrizione di Pirri, successivamente, utilizzò gli spazi per attività culturali, quali il teatro dell’Aspis, corsi di pittura e scultura, spettacoli estivi.

L'Amministrazione comunale ha provveduto al restauro e recupero della struttura, nel rispetto delle sue originali caratteristiche creando un centro polifunzionale per manifestazioni culturali e attività di carattere sociale.




CAGLIARI: COMUNE IMPEGNATO NELLA LOTTA CONTRO I RATTI

Redazione

Cagliari – Mercoledì 19 novembre 2014 alle ore 7.30 gli operatori della Nuova Prima srl effettueranno un intervento di derattizzazione nelle pertinenze pubbliche delle vie: Tommaso D'Aquino, Corona, Boito, Tel Aviv e piazza Francia

 In funzione di tali interventi si chiede alla cittadinanza che vengano seguite le seguenti precauzioni e prevenzioni nelle strade ed aree adiacenti.

E' fatto divieto assoluto di danneggiare o sottrarre postazioni di distribuzione del prodotto. Toccare, manomettere o asportare il prodotto utilizzato. Introdurre animali domestici liberi e/o sprovvisti di museruola. Abbandonare qualsiasi rifiuto lungo il perimetro delle strade all'interno delle aree pubbliche o private interessate dall'intervento.

E' fatto obbligo ai titolari di tutti gli esercizi e aziende ricettive dove si svolge l'attività di deposito, produzione, commercio e somministrazione di prodotti alimentari, di effettuare adeguati interventi di lotta integrata volta a prevenire ed impedire la presenza di ratti.

L'apertura di nuovo cantieri edili di medie e grandi dimensioni deve essere preceduta, a carico della Ditta esecutrice dei lavori, da un'adeguata azione preventiva di derattizzazione che deve essere ripetuta annualmente e per tutta la durata del cantiere, con almeno due interventi effettuati nel periodo invernale.

In ambito urbano, i proprietari o affittuari di immobili e/o terreni devono provvedere ad una loro adeguata manutenzione in modo da impedire l'accesso ai ratti e la conseguente formazione di focolai di infezione.

Eventuali chiarimenti o informazioni in merito alla corretta procedura operativa nell'esecuzione degli interventi di lotta integrata al ratto ed in merito alle prevenzioni da effettuare, possono essere chieste all'Assessorato all'Ambiente e Tutela del Territorio della Provincia di Cagliari Servizio Antinsetti (Tel. 070.6066481) o al Servizio Igiene del Suolo del Comune di Cagliari (Tel. 070.6776916)




CAGLIARI: PADRE E FIGLIO PRIMA BRUCIAVANO I BOSCHI E POI FILMAVANO I ROGHI

Redazione

Cagliari –  In tre anni hanno appiccato undici incendi, tutti nella stessa area tra Poggio dei Pini e Capoterra, nel Cagliaritano, distruggendo centinaia di ettari di boschi e in alcuni casi mettendo in pericolo gli abitanti delle case vicine. Filmavano e fotografavano i loro raid e inviavano le foto ad alcuni conoscenti per vantarsi dei loro atti criminali. I due incendiari seriali, Giovanni ed Emilio Deidda, 54 e 27 anni, padre e figlio, di Capoterra sono stati individuati e arrestati dagli agenti del Corpo forestale regionale con l'accusa di incendio boschivo, dopo una lunga indagine condotta con intercettazioni ambientali e appostamenti. I due hanno confessato la propria responsabilita' per due degli 11 incendi senza pero' chiarirne le motivazioni.

  Gli uomini della Forestale sono riusciti ad arrivare a loro nel luglio scorso, quando una delle telecamere piazzate per l'indagine ha potuto documentare il momento dell'innesco di un rogo, con uno zampirone a cui erano stati legati dei fiammiferi lanciato dall'auto in corsa, nel punto esatto dove l'anno prima loro stessi avevano appiccato un altro rogo. Per questi roghi e' indagata anche una terza persona, il fratello di Giovanni Deidda. Nel corso della conferenza stampa in cui sono stati resi noti i particolari dell'indagine, gli uomini della Forestale hanno voluto sottolineare la difficolta' riscontrata a causa della mancanza di collaborazione degli abitanti della zona. L'indagine e' ancora aperta, hanno spiegato i forestali, per individuare eventuali altri responsabili e accertare il movente degli incendi




CAGLIARI: ARRESTATA STEFANIA, SPACCIATRICE ALLA TENERA ETA' DI 82 ANNI

Redazione

Cagliari – Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Cagliari hanno arrestato Malu Stefania, di anni 82, Floris Casimiro, di anni 54, De Gioannis Giuseppe, di anni 38 e Solinas Andrea, di anni 28 trovati in possesso di circa 200 dosi tra eroina e cocaina pronte ad essere distribuite nel mercato della droga.

L'operazione di Polizia, che rientra nel costante controllo e monitoraggio delle maggiori piazze di spaccio del capoluogo, ha visto gli uomini e le donne della Squadra Mobile impegnati in lunghe ore di osservazione ad una abitazione, collocata al centro del quartiere di San Michele dove vive la donna, considerata da lungo tempo un punto di riferimento dei piccoli acquirenti che provenivano anche da altre zone della città per acquistare da lei le dosi di stupefacente.

Il via vai degli acquirenti andava avanti da vari anni basti pensare che la prima volta che l'anziana signora è incappata nelle maglie della giustizia, sempre per questo tipo di reato, era il lontano 1962. Nel tardo pomeriggio di ieri gli Agenti hanno fatto irruzione all'interno dell'appartamento dove la donna stava preparando lo stupefacente insieme ad altri due uomini.

La reazione dei tre è stata immediata e sono riusciti a gettare dalla finestra un involucro contenente tutta la droga che, come in una ipotetica catena di montaggio più volte sperimentata, e' stato raccolta da un loro complice che si trovava all'esterno, appositamente addestrato e pronto a scappare; Gli investigatori, avendo previsto tale reazione, sono riusciti a bloccare quest'ultimo nel momento stesso in cui raccoglieva l'involucro.




CAGLIARI: VOTI IN CAMBIO DI SESSO, IN MANETTE PROFESSORE DI MATEMATICA

Redazione

Cagliari – Un professore di matematica di Cagliari Marcello Melis avrebbe ricattato, minacciato e vessato alcune studentesse, fra i 15 ed i 18 anni, promettendo loro un bel voto se avessero fatto sesso con lui. L'uomo è anche accusato di aver violentato una allieva in aula davanti ad un'altra compagna. L'uomo, 47 anni, è stato arrestato e si trova ora ai domiciliari.

La vicenda all'istituto magistrale di Cagliari risale ad alcuni anni fa e si sarebbe protratta almeno sino al 2011, ma i fatti sarebbero iniziati dal 2005. La prima denuncia è stata presentata tre anni fa, da parte di alcuni professori allertati da un'alunna, ma il docente ha insegnato nella scuola sino allo scorso anno. Nell'ordinanza di custodia cautelare si fa riferimento alle minacce e ad uno stupro di una minorenne in lacrime avvenuto in classe mentre una allieva controllava la porta perché non entrasse nessuno.

Varie le testimonianze raccolte negli anni scorsi, come quella della violenza ad una studentessa ricattata, per poter avere rapporti intimi con lei, perché altrimenti avrebbe detto ai genitori della sua omosessualità che aveva confidato proprio al docente. Il magistrato ha anche sottolineato che "nel momento in cui furono formulate le accuse nessuna delle ragazze era più alunna del professore né frequentava più la scuola per cui non si può sostenere che avessero ragioni di contrasto con l'uomo", inoltre "nessuna ha mai sporto querela nei confronti dell'accusato né all'epoca dei fatti né quando furono svolte le indagini".

Le avvisaglie di quanto stava accadendo sono scoppiate a marzo, quando un gruppo di genitori aveva accusato il professore di "fare lezioni di sesso e non di matematica" parlando alle allieve di "catene, frustini, manette e pillola del giorno dopo", senza sapere, però, che da tre anni il docente era sotto inchiesta e che minacciava alcune alunne di non raccontar nulla di quanto accaduto. Nel suo harem vi sarebbero cadute una decina di studentesse. Per la sua discutibile "didattica" era stato anche sospeso dall'insegnamento alla fine dello scorso anno scolastico ma a breve avrebbe dovuto riprendere la cattedra.

"La scuola è intervenuta subito, prima dei genitori e prima degli stessi studenti segnalando a chi di dovere quello che stava accadendo". Così Antonio Piredda, dirigente dell'istituto ove lavorava Marcello Melis. La scuola già tre anni fa segnalò in Procura e alla Direzione scolastica regionale. "Quando c'è il coinvolgimento dei minori – spiega il preside – non solo il dirigente scolastico ma chiunque ha l'obbligo di segnalare anche solo voci. Ed è quello che abbiamo fatto. Poi – aggiunge – se avvengono episodi più gravi si usano tutti gli strumenti in mano all'istituzione per frenarli". Lo scorso anno nei confronti del professore sono scattate tre sospensioni, l'ultima delle quali della durata di 30 giorni sarebbe scaduta il 6 ottobre prossimo e avrebbe consentito a Melis di tornare in aula. La vicenda provocò anche due ispezioni ministeriali scattate negli anni scolastici 2012-2013 e 2013-2014. "Adesso – ammette Piredda – sarà difficile ristabilire un clima di serenità per poter procedere nel lavoro come sempre".