ROMA, CAFFE' DELLA PACE: CHIUSURA INEVITABILE

Redazione
Roma
– “Apprendo con amarezza dall’avvocato che difende la conduttrice del Caffè della Pace che l’Istituto teutonico pontificio Santa Maria dell’Anima, proprietario del locale, ha confermato la volontà di rendere esecutiva l’ordinanza prevista dal magistrato: lo sfratto dei locali, senza nessuna possibilità di apertura nei confronti della conduttrice, è quindi ormai inevitabile. Questo determina la chiusura assoluta dell’antico Caffè, in quanto la stessa Serafini risulta essere proprietaria del marchio e delle stigliature. E così uno dei poli storico-culturali della città chiuderà i battenti, privando i cittadini e i turisti di un bene di grande valore. A questo punto si rende ancora più necessario chiamare a raccolta la città e le istituzioni al presidio dell’8 aprile che abbiamo organizzato insieme alla presidente del I municipio Sabrina Alfonsi. Interverranno, tra gli altri, l’assessore a Roma Produttiva, Marta Leonori, il vicepresidente vicario dell’Assemblea capitolina, Franco Marino, la senatrice Daniela Valentini. Ci appelliamo affinché tutti esercitino quanto è nelle loro possibilità  per non privare i cittadini di uno dei suoi patrimoni” così Giulio Anticoli, presidente Cna Roma Città Storica e Associazione Botteghe Storiche.

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Redazione

Roma – “Il Caffè della Pace non è salvo, e la confusione generata all’indomani dell’incontro tra la proprietà, il prefetto Giuseppe Pecoraro, i senatori Daniela Valentini e Maurizio Gasbarri e l’assessore per Roma Produttiva Marta Leonori ha bloccato la raccolta di firme”. A precisarlo è Giulio Anticoli Presidente dell’associazione Botteghe Storiche e di Cna Roma Città Storica. “La confusione generata crea un grave danno al lavoro che stiamo svolgendo da oltre un anno, distraendo l’attenzione al problema e ha di fatto bloccato la spontanea deposizione delle firme (che hanno superato quota ottomila). L’appuntamento è all’8 aprile: stiamo organizzando insieme alla presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi, per quel giorno un presidio davanti allo storico Caffè. Mi auguro che l’attenzione resti alta e la mobilitazione vada avanti finché non avremo la certezza della continuità di un marchio storico così importante per la città”.