Napoli, una piazza per il principe della risata

NAPOLI – A 120 anni dalla nascità, il Principe della risata ha una piazza nel suo amato rione Sanità. Il Comune di Napoli ha ufficializzato l’intitolazione della piazzetta e l’installazione della targa nel giorno dell’anniversario della nascita di Totò, nato a Napoli il 15 febbraio del 1898. Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio rimane tra i più grandi attori italiani di tutti i tempi. Attore simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato “Il principe della risata”, è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani. Si distinse anche al di fuori della recitazione, lasciando contributi come drammaturgo, poeta, paroliere, compositore, cantante. Maschera nel solco della tradizione della commedia dell’arte, accostato a comici come Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche ai fratelli Marx e a Ettore Petrolini. In quasi cinquant’anni di carriera spaziò dal teatro (con oltre 50 titoli) al cinema (con 97 pellicole) e alla televisione (con 9 telefilm e vari sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti del panorama italiano e arrivando a sovrastare con numerosi suoi film i record d’incassi. Adoperò una propria unicità interpretativa, che risaltava sia in copioni puramente brillanti sia in parti più impegnate, sulle quali si orientò soprattutto verso l’ultima fase della sua vita, che concluse in condizioni di quasi cecità a causa di una grave forma di corioretinite, probabilmente aggravata dalla lunga esposizione ai fari di scena.

Spesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici, fu ampiamente rivalutato dopo la morte, tanto da risultare ancor oggi il comico italiano più popolare di sempre. Franca Faldini, sua compagna, diventata giornalista e scrittrice dopo la morte dell’attore, scrisse nel 1977 il libro Totò: l’uomo e la maschera, realizzato insieme a Goffredo Fofi, in cui raccontò sia il profilo artistico sia la vita dell’attore fuori dal set, con l’intento principale di smentire alcune false affermazioni riportate da scrittori e giornalisti riguardo alla sua personalità”Totò vive nella storia di tanti talenti giovanili. La cosa più bella è vedere ogni giorno tanti giovani che attraverso la cultura cercano il riscatto e decidono di andare in un teatro, un cinema, un’orchestra invece di prendere altre strade, questa è la grande sfida di Napoli”. Con queste parole il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha inaugurato la targa di Largo Totò che intitola la piazzetta all’ombra del ponte della Sanità al grande attore napoletano. De Magistris ha sottolineato che “proprio in questo quartiere si sta facendo un lavoro straordinario tutti insieme, la Municipalità, il Comune, le associazioni, le parrocchie, i cittadini, un grande lavoro che sosteniamo”. All’inaugurazione gli assessori comunali Gaetano Daniele e Alessandra Clemente, oltre ai nipoti di Antonio de Curtis. “Totò è sempre stato vicino al suo quartiere – ha detto Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità, che comprende anche il Rione Sanità – facendo tanta beneficenza”.

Marco Staffiero




VALMONTONE, IL BUSTO DI ANTONIO DE CURTIS IN ARTE TOTO' TORNA AL SUO POSTO

Redazione

Valmontone (RM) – Torna finalmente a casa il busto di Totò. Domani, venerdì 21 dicembre, alle ore 11.00, con una cerimonia ufficiale un il nuovo busto del principe della risata, più grande e più bello, sarà rimesso al suo posto a Valmontone, in sostituzione di quello che era stato rubato lo scorso mese di maggio.
 La nuova opera è stata donata all’Amministrazione comunale dall'associazione Amici di Totò … a prescindere!, che ha commissionato a una società di Tivoli anche il piedistallo di marmo.  L'opera in bronzo, realizzata dalla scultrice Maria Stifini, sarà posta nello stesso punto dove si quella trafugata lo scorso maggio, nei giardini di viale XXV aprile, nei pressi della stazione ferroviaria, vicino a quello che è noto come l'Albero di Totò. 

Nel corso della II guerra mondiale, dopo l’8 settembre del1943, il celebre comico napoletano soggiornò per qualche giorno a Valmontone in fuga da Roma: si narra che un giorno, passeggiando lungo l’attuale via XXV aprile, Totò si fermo a raddrizzare e a consolidare un alberello che era stato piegato dall’onda d’urto di uno dei tanti bombardamenti aerei che stavano devastando la città.  Quell’albero, un cedro del Libano, esiste ancora, ed è l'albero di Totò. Sotto di esso, nell’ottobre del 2002,  è stato eretto un piccolo monumento commemorativo con, all’apice, un busto bronzeo commemorativo del principe della risata.