Bullismo, la crudeltà di una baby gang per 5 euro

“Le modalità con le quali sono stati compiuti i reati denotano una particolare ferocia del gruppo, che ha agito come un vero e proprio branco”. Ferocia e violenza solo per impossessarsi, come è capitato, di un cappellino o di 5 euro. E quanto si legge nell’ordinanza del gip dei minorenni di Milano che ha disposto il carcere 5 ragazzini e per 4 la misura cautelare del collocamento in comunità, per una serie di episodi di percosse, lesioni, minacce, rapine ed estorsioni nella zona di Abbiategrasso.

Gli episodi di bullismo non si placano. Lo scorso anno un ragazzino di 13 anni è rimasto vittima dei bulli in una scuola di Milano ed è stato arrestato un 14enne
Un ragazzino di 14 anni è stato portato agli arresti domiciliari dai carabinieri. Il giovanissimo, nato a Milano, accusato di essere il capetto di una gang di bulli che faceva il bello e il cattivo tempo in un scuola nella periferia sud di Milano. Aggressioni, ricatti ed estorsioni ai compagni prescelti come vittime. Episodi quotidiani, tanto che un 13enne è arrivato ad avere attacchi di panico alla sola idea di tornare a scuola.

Il 14enne ha costretto il 13enne a rubare a casa dei genitori. L’indagine dei carabinieri, coordinata dalla Procura per i minorenni, ha al centro un 13enne, la vittima, “costretto a rubare prima dei gioielli e poi dei soldi in casa da ‘offrire’ alla stessa banda”.

Gli investigatori – scrive il Andrea Galli sul Corriere – allertati dalla denuncia di un papà, hanno trovato indizi evidenti su un cellulare. Il genitore avrebbe anche precisato di essersi rivolto subito alla scuola dove si sarebbe sentito dire da una professoressa che in quell’istituto della zona Sud di Milano il bullismo non esisteva.

“Invece secondo le indagini il bullismo c’era e andava avanti da parecchio tempo – riporta l’articolo – almeno dal 2016” grazie a una banda di 4-5 giovanissimi che accerchiava compagni, li minacciava e in un caso forse ne ha picchiato uno.“




BULLISMO A PORDENONE, BAMBINA DI 12 ANNI SI BUTTA DAL BALCONE DI CASA

Redazione Cronache

Pordenone – Una ragazzina di seconda media, di 12 anni, si è gettata stamani dal secondo piano della propria abitazione restando ferita in modo grave. Prima di lanciarsi nel vuoto, la piccola ha lasciato due lettere sulla scrivania: una ai genitori, scusandosi per il gesto; l'altra ai compagni di classe, con una frase emblematica, "adesso sarete contenti".

"Oggi dovevo tornare a scuola dopo la malattia, ma io non ce la facevo a rientrare in quella classe. Avevo paura di urlare al mondo i miei timori e così ho deciso di farla finita". E' quanto ha raccontato la dodicenne, da terra, dove era ferita ma lucida dopo essersi lanciata dalla finestra di casa, alla prima persona che l'ha soccorsa, un vicino di casa, il quale lo ha detto all'ANSA.

La ragazzina è finita prima sulla tapparella del piano sottostante, che ne ha frenato la caduta, poi a terra. Rimasta sempre cosciente, la piccola è stata immediatamente soccorsa e ricoverata con prognosi riservata nel reparto di Terapia Intensiva di Pordenone, dove i sanitari le hanno diagnosticato numerose fratture. Per il sospetto interessamento dell'area spinale, si sta ora valutando il trasferimento all'ospedale di Udine. La madre si è accorta della vicenda quando, entrando nella sua camera, non ha trovato la figlia notando la finestra aperta. Allora si è affacciata e l'ha vista nel cortile. Le lettere lasciate sulla scrivania non sono state scritte oggi ma riportano una data della settimana scorsa, probabilmente giovedì.

Polizia indaga sui messaggi e i social network. Procura minori sequestra devices ragazzina. La Procura per i minorenni di Trieste ha disposto il sequestro dei devices nella disponibilità della ragazzina. Secondo la polizia si tratta di un atto "necessario per poter cercare un collegamento tra le accuse che la dodicenne ha formulato in una lettera di addio e l'eventuale comportamento di qualche coetaneo". Il sequestro di telefonino e apparecchiature informatiche è stato deciso anche perché nell'ultima settimana la ragazzina è rimasta a casa senza andare a scuola e dunque gli unici contatti con amici e compagni potrebbero essere avvenuti unicamente tramite internet o sms. Appena le condizioni della dodicenne lo consentiranno, la Procura per i minori disporrà un'audizione protetta. Solo dopo che avrà circostanziato possibili accuse gli investigatori potranno sentire, con le medesime modalità, eventuali minorenni coinvolti.

Oltre che nella lettera lasciata sulla scrivania, la dodicenne anche nelle prime fasi dei soccorsi, tanto al personale del 118, quanto alla mamma e pure agli agenti della Squadra Volante della Polizia di Stato, che stanno svolgendo le indagini, ha ripetuto il proprio disagio per i difficili rapporti con amici e coetanei della scuola.