Chi risolve i problemi dei cittadini?: ospiti di Officina Stampa i senatori Astorre (PD) e Aracri (FI)

 

Red. Politica

Centrodestra e centrosinistra ai calci di rigore nel panorama politico nazionale che si riflette poi sul territorio. Nuovi fermenti con un Pd che cerca vie di fuga da vecchi contenitori rispetto ai quali alcuni iscritti non si sentono più rappresentati mentre nel centrodestra si riaffaccia lo spettro delle tanto discusse primarie e necessita di fare sinergia tra vecchi e nuovi volti. Una sinergia che fin’ora è stata difficile a compiersi.

Come si ripercuote la situazione nazionale dei partiti sulle prossime amministrative? Ci saranno accordi, coalizioni sottobanco o inciuci? Si potrà trovare una soluzione a problemi che interessano direttamente le tasche dei cittadini e la loro sopravvivenza quotidiana: lavoro, immigrazione, servizi carenti e tasse alle stelle su rifiuti, acqua, energia elettrica.

Quanto incidono le inchieste della magistratura sulla stabilità dei partiti politici: dal Consip, alle firme false dei grillini in Sicilia, dall’arresto di Marra a Berlusconi accusato di estorsione su Ruby Ter e “olgettine”.  

D’Alema ha dichiarato: “Lasciare il Pd? Come strappare un cerotto: fa male, però dopo si sta meglio”. La Meloni ha detto: “Silvio, se vuoi vincere trova una sintesi e accetta le primarie”.

A parlare di questi temi due Senatori della Repubblica a confronto: il Senatore Bruno Astorre del Pd e il senatore di Forza Italia Francesco Aracri. Al confronto è stata invitata anche la senatrice del Movimento Cinque Stelle Elena Fattori la quale ha fatto sapere di non poter partecipare "causa impegni iscritti".

Il confronto si terrà nel salotto di Officina Stampa, la trasmissione web tv che si tiene tutti i giovedì a Grottaferrata. Il web talk condotto dalla giornalista Chiara Rai andrà in diretta giovedì 9 marzo 2017 alle ore 18:00 sui seguenti canali:

youtube OFFICINA STAMPA

www.officinastampa.tv

Facebook OFFICINA STAMPA

La diretta sarà trasmessa dal locale Black Jack di Grottaferrata

 




“Le bugie del NO"

 

di Chiara Rai

 

Bruno Astorre, senatore della Repubblica del Partito Democratico sempre al lavoro, non si ferma mai. Attaccatissimo al territorio non mai abbandonato i Castelli Romani, dove tutt'ora risiede. Proprio lui è disposto a votare “coscientemente e consapevolmente” in favore di questa riforma costuzionale. Lo asserisce senza mezzi termini a l’Osservatore d’Italia: per lui la crocetta il prossimo 4 dicembre va messa sul SI senza ripensamenti e, in maniera molto chiara, ne ha esposto i motivi nel corso dell’intervista. Astorre ha raccolto, dati relativi luglio, 13mila firme per il SI: un importante contributo che viene dai 120 comuni della Provincia di Roma.
Senatore, perché secondo lei bisognerebbe votare SI? Gli abbiamo chiesto. La risposta è stata immediata: “Perché è un’occasione unica e irripetibile che abbiamo di cambiare l’Italia ed è un’opportunità che non si ripresenterà almeno per i prossimi 10 anni. Il nostro Pese può diventare efficiente, moderno e con una democrazia anche meno costosa “. E ci siamo soffermati proprio sui costi. I Senatori verranno ridotti da 315 a 100 ma in sostanza i costi si ridurranno di un 20 per cento. Insomma un risparmio minimo non trova? “L’aspetto fondamentale che merita una riflessione importante è il fatto che questa riforma ci rende simili a tutti i paesi del mondo tranne la Romania. Con il SI al referendum avremmo una sola Camera e…

[ESTRATTO DALL'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA VIRTUAL PAPER – PER LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI PER APRIRE L'EDIZIONE DEL GIORNALE E ANDARE ALLE PAG. 1 E 3]




ZAGAROLO E MAFIA CAPITALE 2: QUEL FILO "ROBUSTO" TRA SALVATORE BUZZI, MARIO MONGE E DANIELE LEODORI

LEGGI ANCHE:  MAFIA CAPITALE: MARIO MONGE E IL MONOPOLIO DEI RIFIUTI A ZAGAROLO

 

di Alessandro Rosa
Zagarolo (RM) – Se Mafia Capitale sta passando al setaccio legami indissolubili tra amministratori, politici e i “re” delle cooperative sociali che hanno foraggiato partiti, consiglieri e assessori, giorno per giorno, ora si sta facendo luce sui rapporti di corruzione, criminalità e gestione del patrimonio pubblico.
Zagarolo, comune alle porte di Roma è stato il primo ad essere stato nominato da Salvatore Buzzi, oggi accusato di mafia, con 174 appalti in dieci anni, ha incassato un tesoretto finito nelle casse delle cooperative a lui riconducibili di ben 34 milioni di euro, grazie alla galassia di appalti minuziosamente tessuti nel cuore di Roma, ma non solo. Studiando le carte delle intercettazioni e determine della Provincia di Roma, oltre quelle dello stesso Comune di Zagarolo emerge come i rapporti tra Salvatore Buzzi, Mario Monge e Daniele Leodori siano legati da un filo robusto come l’acciaio.

INTERCETTAZIONI EMERSE NELL’ORDINANZA DI APPLICAZIONE DI MISURE CAUTELARI
Nell’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Flavia Costantini del Tribunale di Roma vengono trascritte le intercettazioni che fanno emergere i legami tra l'attuale Presidente del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori e Salvatore Buzzi ma soprattutto con Mario Monge, quest'ultimo presidente della Sol.Co definito il re del business dei migranti e dei cassonetti gialli, arrestato pochi giorni fa, che sembra invece conoscere molto bene il presidente del Consiglio ewgionale del Lazio.
Monge aveva avuto l’idea di allacciare affari a Zagarolo proprio sui cassonetti gialli, dove avrebbe fatto riciclare i rifiuti tessili in un impianto localizzato a Valle Martella, di cui noi de l’Osservatore d’Italia per primi avevamo trovato il documento inedito.

Nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari si legge:

I fatti del 9 maggio Il venerdì 9 maggio, a Piazza Tuscolo, – nel quartiere Appio Latino della capitale Ndr. – avveniva un incontro tra Buzzi, Gramazio e soggetti non individuati nelle loro generalità. Poco dopo l’incontro, Buzzi chiamava Caldarelli per un appuntamento relativo al CUP (fissato al bar Shangrillà, di lì a poco; incontro che avveniva e al quale partecipavano oltre a Buzzi, Carminati, Testa, i quali poco dopo venivano raggiunti da Gramazio e dallo stesso Caldarelli).
Alle13,23, veniva intercettato un dialogo in via Pomona 63, nel corso del quale Buzzi informava Guarany, Bolla, Bugitti e Garrone che avrebbero partecipato alla “gara” della Regione Lazio

Legenda:
CC Claudio Caladrelli
CG Carlo Guarany

CC: è D’Amato potrebbe esser.. bravo…
CG: (inc)
CC: no no D’Amato.. allora è D’Amato dai.. allora è D’Amato.. mo bisogna capì se gli hanno dato un’azienda.. capito?…se gli hanno dato un’azienda loro..
CG:invece Monge c’ha detto che Astorre (fonetico) pure se sta a muove Leodori (Daniele Leodori , ndr) l’ha chiamato…
CC: (inc) saputo un cazzo..
CG: che sarebbe contro Marotta, tutta la banda Astorre.. Leodori.. quindi, nel caso se dovessimo decide de anda’ con SOLCO, ce potremmo aggregà co… oppure quell’altra strada sarebbe quella de anda’ all’opposizione.. sceglie una strada all’opposizione..
CC: all’opposizione devi far fare l’interrogazione.. ste cose..
CG: no bhè..li fai chiama’..(inc)

CC: si e certo ma te da. .è.. la parte nostra..ehh..certo..
CG: ma dobbiamo sceglie la strada politica pure.. capito.. la strada politica son 2..o dentro il PD, che sarebbe questa de Leodori..
CC: il problema che lì c’è un lotto che è l’NTA (fonetico) che se lo vuole mantene… S: che è?
CC: è un’altra società che sta.. sta dentro la ASL.. sta già dentro…già sta dentro
CG: c’ha lo Spallanzani, me pare che c’ha?
CC: si…e praticamente il primo lotto.. il primo andrebbe all’NTA.. questo qui…e lui dice però dice queste qui lui la vorrebbe far annullare perché dice

CG: si
CC: mo andrà.. andrà accorpato con la E in futuro…dice dice e allora (inc) dice sta questione qua.. poi non son garantiti i posti di lavoro.. non son garantiti…

LA COOP 29 GIUGNO SUBENTRA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI DEL CENTRO DI ZAGAROLO NEL 1996 CON MOLTE OMBRE
"Nel 1996 cominciammo con i rifiuti e non abbiamo più smesso – ricorda Buzzi alla moglie Alessandra Garrone, il 17 novembre 2013 – cominciammo il 29 giugno… pensa… a Palombara e Zagarolo insieme, poi nel 1999 viene Formula Sociale, nel 2003 Eriches.. aah, i barboni li abbiamo incominciati a fà nel 2000". Un successo che il compagno Buzzi, sintetizza così: "Da due… a cinquantasei. De che stamo a parlà ? ". Due i milioni di euro che fatturava nel 1996, diventati 56 milioni nel 2013.
Ed è vero. La coop 29 giugno di Salvatore Buzzi gestiva la raccolta dei rifiuti al centro storico di Zagarolo. Ma su queste procedure si erano sollevate importanti contestazioni finite anche nel consiglio comunale del 23 dicembre 1997 poiché era stata tolta alla ditta “Italo Australiana” la gestione dei rifiuti invece assegnata alla Coop 29 Giugno. Ricordiamo che nel 1995 il sindaco eletto era Sandro Vallerotonda, tra i consiglieri di Centro Sinistra ritroviamo anche l’attuale sindaco eletto alle elezioni del 31 maggio 2015, Lorenzo Piazzai, mentre Daniele Leodori nel 1996 diventa vicesindaco e sarà in carica fino al 2000 quando poi le nuove elezioni lo incoroneranno sindaco per due mandati consecutivi.
In quel consiglio di fine dicembre 1997, si legge, Il Sindaco Vallerotonda convoca a fine consiglio i capi gruppo su richiesta avanzata della ditta Italo Americana (estromessa dalla raccolta rifiuti del centro storico) che chiedeva gli arretrati ed adeguamenti del vecchio contratto, che per l’azienda ammontavano a 1.300 milioni e poi scesi per magia a 200 milioni. Qui i Capi Gruppo decisero che la Italo Australiana andava liquidata in una sola volta in via definitiva. Ma il dubbio che emerse poi, anche messo nero su bianco nei giornali di allora, che il nuovo appalto commissionato sia alla ditta Italo Autraliana (che continuava la raccolta rifiuti forence, cioè fuori il centro storico) e la Coop 29 Giugno solo il centro storico, non aveva prodotto alcun vantaggio se non pagare quanto prima un servizio che diventava meno efficiente e senza le innovazioni della raccolta differenziata.

DANIELE LEODORI SPORGEVA QUERELA DICENDO DI NON CONOSCERE SALVATORE BUZZI

In data 7 dicembre 2014 sul Corriere della sera si leggeva: “Non c’è solo il Campidoglio, naturalmente. Anzi, nel commentare le regionali, Carminati fa cenno al fatto che «oltre al Gramazio il sodalizio avrebbe vantato anche la conoscenza del “più votato” dello schieramento di sinistra». Sarebbe Daniele Leodori (Pd), presidente del consiglio regionale che smentisce: «Non conosco né Carminati, né Buzzi. Ho già sporto querela»

Insomma Daniele Leodori con forza affermava di non conoscere Salvatore Buzzi, ma lo stesso era il primo gestore dei rifiuti proprio a Zagarolo quando era vice Sindaco, e che tra l’altro aveva sollevato un vespaio proprio con la sostituzione della Italo Australiana, infatti le due ditte spartendosi la location dei rifiuti non avrebbero né migliorato il costo per la collettività e a quanto pare, dalle affermazioni sui giornali, diminuendo invero servizi al cittadino.

MARIO MONGE DELLA SOL.CO, RE DEL BUSINNES DEI MIGRANTI, DEI CASSONENTTI GIALLI,  DEL SERVIZIO CUP
Mario Monge è stato arrestato assieme ad altri 43 personaggi in seguito all’ordinanza del 29 maggio 2015, dove si chiedeva ad ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria che gli indagati dovevano essere catturati ed immediatamente condotti in un istituto di custodia per rimanervi a disposizione dell’autorità giudiziaria, applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari presso il luogo di loro residenza o in domicilio indicato al momento dell’esecuzione e ritenuto idoneo.
Gramazio, Scozzafava, Carminati, Buzzi, Caldarelli, Gammuto, Guarany, Monge, Testa, Bugitti, Di Ninno, Garrone, Nacamulli indagati per reato di cui agli artt. 326, 353 c.p. 7 D. L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. nella L. 12 luglio 1991, n. 203 perché, nelle qualità indicate, in concorso tra loro, previo concerto tra Testa, Buzzi, Carminati e Gramazio, i quali elaboravano il progetto di partecipazione alla gara, assumevano le determinazioni generali in ordine alla turbativa e utilizzavano il ruolo di Gramazio, espressione dell’opposizione in Consiglio Regionale per rivendicare, nel quadro di un accordo lottizzatorio, una quota dell’appalto con l’accordo di Monge che metteva a disposizione lo strumento della cooperativa Sol. Co. con l’accordo di Caldarelli, Gammuto, Guarany, Di Ninno, Garrone, Bugitti e Nacamulli i quali partecipavano anche a riunioni intese a incidere sul regolare andamento della gara, in concorso con altri mediante intese, collusioni e accordi fraudolenti tra i partecipanti alla gara e con Angelo Scozzafava, pubblico ufficiale componente la commissione di aggiudicazione- il quale, anche violando il segreto d’ufficio al fine di garantire benefici economici, comunicava a Buzzi e a Testa lo sviluppo delle decisioni della commissione medesima, le offerte degli altri concorrenti e ogni altra notizia utile al raggiungimento dello scopo -, finalizzati a ottenere per RTI Sol.Co. l’aggiudicazione di uno dei lotti in concorso, turbavano la gara comunitaria centralizzata a procedura aperta finalizzata all’acquisizione del servizio CUP occorrente alle Aziende Sanitarie della Regione Lazio” per un importo di “91.443.027,75 EUR senza IVA, indetta dalla Regione Lazio – Direzione Regionale Centrale Acquisti, con l’aggravante per Gramazio, Scozzafava, Carminati, Buzzi, Caldarelli, Gammuto, Guarany, Testa, Bugitti, Di Ninno, Garrone, Nacamulli di aver agito al fine di agevolare l’associazione di tipo mafioso facente capo a Buzzi e Carminati.


MARIO MONGE TESSE IL BUSINESS DEGLI ABITI USATI A ZAGAROLO
Durante le indagini, noi de L'Osservatore d'Italia avevamo fatto diverse visure camerali e siamo entrati in possesso di un documento, a nostro dire, importante che porta Mario Monge e il suo business dei rifiuti fino a Zagarolo, precisamente nella zona di Valle Martella.
Ricordiamo che il rappresentante legale della Sol.co avrebbe gestito tra i vari business anche quello degli abiti usati. Sempre in una nostra inchiesta – spiegava il collega Maurizio Costa – si svelò che la cooperativa New Horizons, facente parte sempre della Sol.Co., ha gestito per anni i cassonetti gialli per la raccolta degli abiti usati, avendo tra le mani un business milionario. In quel caso, uscì la notizia che gli abiti usati, invece che essere donati ai poveri, sarebbero stati venduti all'estero o ad aziende italiane.
Mario Monge, è riuscito a trasformare il business dei cassonetti giallo con quello del trattamento dei rifiuti tessili e presenta all’ufficio SUAP della Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini una istanza di Autorizzazione Unica Ambientale per l’inizio attività di recupero di rifiuti non pericolosi per l’impianto sito in Via Prenestina Nuova Km 3,500 località Valle Martella. Qui la Provincia di Roma, – oggi Città Metropolitana – con la Determinazione dirigenziale firmata dal Direttore del Dipartimento Ing Claudio Vesselli, prendendo atto che la Sol.co era iscritta al n.680 nel registro delle imprese che hanno effettuato comunicazione di inizio attività per il recupero della materia dei rifiuti non pericolosi, autorizzava la Sol.co alle operazioni di recupero nell’impianto per un quantitativo complessivo di rifiuti di 1500 tonnellate annue.
La costruzione dell’impianto invece era stata autorizzata ai sensi del Dlgs 152/06 del Servizio Tutela Aria e Energia del dipartimento Provincia di Roma.

SALVATORE BUZZI, MARIO MONGE E DANIELE LEODORI TRA INTERCETTAZIONI E ATTI AMMINISTRATIVI AL VAGLIO DELLA MAGISTRATURA
Sarà l'Autorità giudiziaria a capire le sfumature, le verità ed i legami che collegano anche Zagarolo con il “Mondo di Mezzo”. Le intercettazioni fanno emergere come Monge conoscesse il senatore Pd Bruno Astorre e il presidente del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori.

La Coop 29 Giugno nello smaltimento dei rifiuti non è solo è citata nelle intercettazioni dello stesso Buzzi, ma sta agli atti dell’amministrazione di Zagarolo, che tra l’altro lascia dietro di sé una storia controversa mai approfondita. Gli amministratori locali di allora avevano tutte le possibilità di conoscere chi nel proprio paese gestiva la raccolta dei rifiuti. E ora il re del business dei migranti e dei panni usati aveva intercettato, grazie alla determinazione dirigenziale firmata dal Direttore del Dipartimento Ing Claudio Vesselli della ormai ex Provincia di Roma, nel gennaio 2014 un impianto dove portare tutti gli abiti che fruttavano con i cassonetti gialli.
 




IMU TERRENI AGRICOLI: IL SENATORE PD BRUNO ASTORRE INTERVIENE SULL'ARGOMENTO

Redazione

Frascati (RM) – Il Senatore Pd Bruno Astorre è intervenuto attraverso una nota sulle esigenze socio-economiche dei territori dei comuni montani” nella quale lo stesso afferma  ho partecipato oggi al convegno organizzato dall’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna, nel quale si è discusso dei numerosi problemi che riguardano i territori dei comuni montani, non ultimo l’introduzione dell’IMU sui terreni agricoli prima non soggetti a questa tassa”.

“Erano presenti oltre 300 sindaci che hanno espresso le loro forti perplessità sul decreto che prevede l’IMU per i terreni agricoli, soprattutto in merito all’incertezza dei criteri applicativi. – prosegue il senatore democratico –  E io condivido la loro posizione, soprattutto perché temo che questo provvedimento abbia conseguenze profondamente negative sul tessuto socio economico del territorio montano, con un progressivo abbandono dei terreni da coltivare e un conseguente spopolamento dei comuni”. 

“Il Tar del Lazio, con decreto cautelare, ha sospeso il decreto interministeriale.  – conclude Bruno Astorre – Ci sono, dunque, i margini affinché il Governo possa intervenire definendo in maniera più puntuale i criteri di applicazione e di esenzione, tenendo conto della realtà dei comuni montani, che rappresentano il 15% della popolazione nazionale. In questo senso fanno ben sperare le parole del ministro per gli Affari Regionale, Maria Carmela Lanzetta, che ha affermato che i ministeri competenti sono già a lavoro per risolvere la questione in tempi brevi”.

Il Consorzio Tutela Denominazione Frascati ha inteso ringraziare il senatore Bruno Astorre attraverso una nota evidenziando la chiara posizione espressa. "Per le medesime ragioni – Dichiarano dal Consorzio Tutela Denominazione Frascati – sollecita tutti coloro che hanno a cuore il nostro territorio e l’agricoltura del nostro Paese, specialmente chi riveste responsabilità pubbliche, a far comprendere il ruolo economico e le ricadute ambientali e sociali che verrebbero ulteriormente intaccate da aggravi fiscali di questa natura".
 




ZAGAROLO ELEZIONI EUROPEE: VINCE IL PD… MA NON E’ TUTTO ORO QUELLO CHE RISPLENDE

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Il comune di Zagarolo ha seguito il trend nazionale delle elezioni europee…vince il PD ma non è oro tutto quello che risplende. La presenza del senatore Bruno Astorre area PD davanti ai cancelli della scuola Tibullio che bacchetta al telefono l’assenza dei rappresentati locali registra una giornata caldissima… in tutti i sensi, e la dice lunga sull’aria che tira in questo comune.

A Zagarolo prima di tutto ha vinto l’astensionismo, solo il 53,56% dei cittadini ha ritenuto degno di partecipare alle votazioni europee che comunque vada, ipotecherà le politiche e l’economica nazionale dell’Italia per i prossimi cinque anni.

Il PD gabino ha preso il 38,38% contro il M5S che, anche se non ha asfaltato nessuno, ha tenuto benissimo con un 30,98%, seguono i partiti di centro destra che portano a casa oltre il 25% .

Questo dato, che in prima battuta fa pensare ad una vittoria del Pd, si raffronta con le analisi che lasciano poco alla certezza di questa forza gabina che perde vigore ogni anno che passa. Il malcontento non è solo un etera sensazione, lo dimostra una spaccatura profonda all’interno della giunta comunale, la formazione del nuovo gruppo Cambio Democratico contro cui hanno seminato attacchi al veleno e una epurazione chiacchierata del Presidente del Consiglio, Roberto Sesto. Se a parlare sono i dati, il trend delle ultime tornate elettorali di Zagarolo è indubbiamente la cartina al tornasole della politica Leodoriana che dopo aver governato questo paese per dieci anni, e tuttora presente nei banchi della maggioranza come consigliere, ora raccoglie frutti un po’ amari.

Il dato inconfutabile quel 38,38% contro il 30,98% del M5S è un tarlo silente già sotto lente di ingrandimento degli analisti post-elezioni interni al PD. I Gabini si sono allontanati dalla politica del territorio, esacerbati dai problemi economici, spremuta come un limone. E osservano l’amministrazione che la reputa responsabile dei problemi mai risolti sulle tematiche territoriali, tra servizi assenti e tutela ambientale inappropriata.

La dimostrazione è la vittoriosa battaglia dei cittadini e comitati oltre l’opposizione sulla costruzione appena scongiurata della centrale a biogas che doveva essere edificata a due passi delle abitazioni di Valle Martella. Un impianto industriale mai messo in agenda dai preposti istituzionali, nonché assessori all’Ambiente che hanno ritenuto non prioritario informare i cittadini sul progetto imposto da un altro comune. E sembra che proprio questa mozione presentata sulla centrale a biogas, abbia innescato delle reazioni a catena che stanno lacerando la maggioranza in lotte e faide interne ormai sotto gli occhi di tutti.

La lettura di questa gestione amministrativa sta restituendo solo ombre, mentre i riflettori sono già puntati sulle prossime amministrative, in agenda nel 2015. Già non si risparmiano colpi di scena, visto il consiglio comunale del 22 maggio 2014 appena consumato, chiuso senza poter dibattere i punti importanti all’ordine del giorno per mancanza del numero legale dovuto all’assenza di importanti pezzi della maggioranza. Episodio commentato a caldo da due consiglieri di minoranza Conti e Bonini: "Sembra un regolamento di conti" su questa "commedia all’italiana". I due consiglieri hanno preso atto della spaccatura ormai evidente che mostra una "giunta ormai agonizzante".

Così Leodori, presidente del Consigilo della Regione Lazio, alle Regionali del 2013, in queste elezioni europee doveva dimostrare e confermare il proprio peso elettorale e ora espone il PD sotto un’altra lettura, quella di una ricerca spasmodica di elettori sempre più distanti da quel bel tempo che fu.

Il prossimo anno ci saranno le comunali, e fatta eccezione per un quorum del 51% in prima battuta, i cittadini saranno costretti a scegliere il candidato sindaco con un bel ballottaggio… e a vedere le percentuali e i dissapori interni, la futura competizione sembra aperta su tutti i fronti. 

In merito sarà doveroso analizzare lo scenario amministrativo locale edito in tantissimi anni di gestione PD, valutandone tutto l’operato, perché dietro a tante buon intenzioni, sono i fatti che testimoniano la buona o cattiva gestione soprattutto perché per i gabini è arrivato il momento di tracciare le somme, dove i tecnicismi, le qualità da padre di famiglia non devono essere solo slogan elettorali, ma messi su un foglio nero su bianco! Non è mai oro quello che risplende.




REGIONE LAZIO, POLVERINI AI RIGORI: SFRATTATA ASSOCIAZIONE CHE OSPITA 12 BAMBINI MALATI DI CANCRO

Redazione

Roma – "L’ultimo colpo basso della Giunta dimissionaria, in materia di assistenza sociale, arriva oggi con la notizia dello sfratto dell’associazione Peter Pan, che ospita 12 bambini malati di cancro e con i suoi progetti allevia le sofferenze di centinaia di piccoli malati e delle loro famiglie. Una scelta miope, scaturita dalla richiesta di un affitto troppo esoso (tra i 20 e i 30 mila euro al mese) e assolutamente ingiustificabile, viste le finalità della onlus che opera nello stabile di Trastevere.Alle famiglie e al personale che stanno vivendo ore difficili va tutta la mia vicinanza. Al presidente Polverini chiediamo un repentino ripensamento attraverso l’ente regionale IRAI." Ha dichiarato Bruno Astorre vice Presidente Consiglio regionale del Lazio.

“Peter Pan è un’associazione importante per la struttura solidaristica della Regione che non può essere lasciata sola. Lo sfratto che è costretta a subire è un atto che ci colpisce e soprattutto colpisce le famiglie che si trovano a vivere il dramma di un figlio malato.  Per questo esprimo tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza all’associazione”.  Lo dichiara in una nota il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

 




PISANOPOLI, ASTORRE (PD): "PRESIDIO PER VOTO IMMEDIATO"

Redazione

"Il voto nel Lazio non è più procrastinabile. La Polverini deve firmare il decreto di indizione delle elezioni, subito. – Ha dichiarato Bruno Astorre vice Presidente del Consiglio reionale del Lazio –  Come consiglieri regionali di centrosinistra – ha proseguito Astorre – abbiamo deciso di mettere in atto questo forte gesto, occupando la Giunta, perché non è più tempo di aspettare, occorre ridare al più presto la parola ai cittadini. La nostra protesta andrà avanti fino a quando non verrà indicata la data del voto."




QUOTE ROSA. ASTORRE (PD): BENE SI’ DEL SENATO, IN SINTONIA PROPOSTA PD LAZIO

Nota di Bruno Astorre, Vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio
 
Bene il via libera del Senato al ddl per promuovere la rappresentanza di genere negli enti locali. Un provvedimento necessario per il nostro Paese, dove le donne sono ancora pesantemente ostacolate nell’accesso alle cariche pubbliche, politiche o dirigenziali nelle aziende private. È proprio per promuovere l’effettiva parità tra uomini e donne che, insieme al alcuni colleghi del gruppo Pd alla Regione Lazio, tra cui il capogruppo Montino e la consigliera Daniela Valentini, ho presentato una proposta di legge per modificare la materia elettorale di presidente e consiglieri regionali. Il tutto per garantire le pari opportunità nell’esercizio delle funzioni regionali ed assicurare l’equilibrio tra i sessi nelle nomine e designazioni di competenza degli organi regionali. Un cambio di passo necessario per avvicinare il nostro Paese al resto d’Europa, in sintonia con quanto sta decidendo in questi giorni il Parlamento, nonostante qualche resistenza del tutto fuori tempo.

tabella PRECEDENTI:

22/02/2012 CAMPIDOGLIO QUOTE "ROSA", IN PIEDI IL RICORSO: IL TAR DECIDERA' NEL MERITO
20/02/2012 ROMA DIRITTI "ROSA": QUATTRO DONNE INCATENATE IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO
24/01/2012 VITERBO, QUOTE ROSA: SPOSETTI AL SINDACO: "LA GIUNTA SIA DI SEI ASSESSORI PER META' DONNE
23/01/2012 SI ALLUNGA LA LISTA DEI COMUNI CHE NON RISPETTANO LE QUOTE ROSA NELLE GIUNTE
23/01/2012 QUOTE ROSA, I COMUNI CHE NON HANNO DONNE IN GIUNTA RISCHIANO SENTENZE DI CONDANNA DEL TAR A PRESCINDERE DAGLI STATUTI COMUNALI
21/01/2012 VITERBO: IL TAR DEL LAZIO ACCOGLIE IL RICORSO DELLE OPPOSIZIONI
17/01/2012 QUOTE ROSA IN COMUNE DI ROMA, ALEMANNO: PRIMA AZZERA LA GIUNTA POI LA RINOMINA


 




VALMONTONE, COLTELLATE INTERNE FANNO CADERE LA GIUNTA DI CENTRO DESTRA CALVANO

Alberto De Marchis

Addio alla poltrona di primo cittadino di Valmontone, dopo poco più di un anno dalla sua elezione per Egidio Calvano. Lo scorso 7 settembre hanno consegnato le dimissioni ben 9 dei 17 consiglieri comunali. A decretare la fine del governo Calvano sono stati il presidente del Consiglio, Massimo Cannone, e altri tre consiglieri di maggioranza: Federica Fusani, Cristian Zaccagnini e Mauro Benini. La motivazione della scelta va ricercata nelle divergenze riguardanti l’imminente rimpasto di Giunta, ma non solo, che hanno portato i consiglieri alla decisione di concludere anzi tempo la propria esperienza in Consiglio.
Con loro, ovviamente, hanno prontamente firmato le dimissioni, non accettando alcuna ipotesi di ribaltone, i tre consiglieri di Scegli Valmontone, Roberto Viganò, Massimiliano Di Santo e Alberto Latino, e i due de La Via Nova, Piero Attiani e Luigi Ruggeri. “Con la caduta dell’amministrazione comunale di Valmontone si apre ora un nuovo corso per il centrosinistra locale che dall’opposizione ha contribuito a sfaldare l’alleanza di centrodestra a poco meno di due anni dall’insediamento. – Dichiara Bruno Astorre, Vice presidente del Consiglio regionale del Lazio –  E’ ora possibile invertire la rotta – prosegue Astorre – con l’alleanza di tutte quelle forze politiche e civiche che si riconoscono nel progetto del centrosinistra, e lavorare per i cittadini rilanciando lo sviluppo del territorio dopo due anni di immobilismo politico.”

 




ROMA, GRA BIS, ASTORRE (PD): OPERA INUTILE E DANNOSA, MALCOTTI RIFERISCA IN COMMISSIONE

Redazione

"Apprendiamo del progetto di una nuova bretella autostradale pensata per collegare l’autostrada Milano-Napoli con il terminal internazionale di Fiumicino bypassando il Grande raccordo anulare. – Dichiara Bruno Astorre, Vice presidente del Consiglio regionale del Lazio – Un’opera faraonica nonché inutile: – prosegue Astorre – un tracciato così di prossimità all’attuale Gra che non si comprende a cosa possa realmente servire. Non solo: il suo impatto sarebbe devastante per Roma e provincia, in quanto andrebbe ad attraversare territori ad alta densità abitativa, l’agro romano, l’Appia Antica e le colline dei Castelli dove si coltivano le uve del Frascati docg. – Il vice Presidente conclude – E’ necessario e urgente fare chiarezza, nelle sedi opportune. E’ per questo che chiederò al presidente della Commissione Lavori pubblici e politiche della Casa, Rodolfo Gigli, di audire nella prossima seduta utile l’assessore competente Luca Malcotti."
 




ATER, ASTORRE (PD): ERRORE CHIUSURA UFFICI VELLETRI E GUIDONIA

A.P.

"La chiusura degli uffici Ater di Velletri e di Guidonia vanifica tutto il lavoro di decentramento amministrativo portato avanti con solerzia dalla precedente amministrazione regionale. – Dichiara in una nota Bruno Astorre, vice presidente del Consiglio regionale del Lazio –  La giunta di centrosinistra, infatti, aveva diviso la provincia in due quadranti: a Velletri facevano riferimento tutti i Castelli Romani, i comuni del litorale sud, Anzio, Nettuno, Ardea e Pomezia, i comuni della Valle del Sacco fino a Colleferro, Segni, Montelanico e Carpineto; Guidonia serviva tutta la valle dell’Aniene, Tivoli, Monterotondo. Un servizio che andava incontro alle esigenze dei cittadini dei territori intorno alla Capitale, a diretto contatto con la gente amministrata, per rendere più efficiente e veloce lo svolgimento delle pratiche. Ora, invece, chi avrà bisogno dovrà recarsi alla sede centrale dell’Ater, a piazza dei Navigatori. – Astorre conclude poi la nota dichiarando – Ci troviamo di nuovo di fronte a una concezione Roma-centrica, per la quale i cittadini della provincia sono considerati di serie B. È inaccettabile. Per questo ho presentato un’interrogazione per sapere dall’assessore alla casa Teodoro Buontempo quali sono i motivi che hanno portato alla chiusura degli uffici Ater di Velletri e Guidonia. E ho richiesto al presidente della Commissione Lavori Pubblici e Politica della Casa, Rodolfo Gigli, di convocare una seduta della commissione durante la quale ascoltare i vertici dell’Ater in merito a questa chiusura."