Bracciano, Claudio Gentili: "ecco le bugie di Tondinelli"

 

Red. Politica

BRACCIANO (RM)
–  “L’ultima bugia in ordine di tempo del sindaco Armando Tondinelli si ripercuote pesantemente sulle sorti della Bracciano Ambiente. Il sindaco, con un teatrino che non fa onore all’istituzione che rappresenta, l’ha detta in Consiglio Comunale il 24 ottobre scorso sbandierando ad arte una delibera dell’Università Agraria dalla lettura della quale, ad avviso del sindaco, la disponibilità delle aree da parte dell’Università Agraria sarebbe venuta meno già a partire dal 9 maggio 2014”. E’ quanto afferma Claudio Gentili, consigliere comunale di opposizione (Per un'altra Bracciano) intervenendo sulla spinosa questione della Bracciano Ambiente per la quale pende una procedura fallimentare il cui esito è atteso per il prossimo 11 novembre. “Si è trattato – sottolinea Gentili –  di una bugia in piena regola che, traendo in inganno l’intera maggioranza, ha determinato di fatto il rinvio a data da destinarsi dell’approvazione del cosiddetto “Piano sostenibile per Cupinoro”, unico strumento utile, al momento, da produrre in sede di concordato preventivo per scongiurare il definitivo fallimento della multiservizi.

Nulla di più falso.  Secondo il consigliere Gentili a "sbugiardare Tondinelli" ci sono infatti non solo un fitto carteggio tra Bracciano Ambiente e Università Agraria ma ora anche la presa di posizione dell’amministratore della multiservizi, l’avvocato Silvia Fiori (nominata peraltro dalla giunta Tondinelli). L’amministratore unico della società in una comunicazione del 25 ottobre 2016 scrive nero su bianco che “stante l’insussistenza di formali atti da parte dell’Università Agraria circa l’asserita risoluzione per inadempimento del contratto di concessione a fronte delle reiterate richieste di adempimento, il contratto, attesa la circostanza delle richiamate autorizzazioni, a parere della scrivente, deve considerarsi in essere”. 

 

"Sono molte inoltre – prosegue Gentili – le comunicazioni del 2014 tra Bracciano Ambiente ed Università Agraria riguardo la sussistenza del contratto risalente al 21 aprile 2010. Da ultimo quella dell’8 giugno 2016 in cui l’Università Agraria richiede al commissario giudiziale, dottor Sirleo, di vedere riconosciuto come credito privilegiato il credito vantato nei confronti della Bracciano Ambiente pari ad euro 298.000 circa  per il periodo aprile 2014 – giugno 2015. Bugie quindi a non finire da parte di Tondinelli che non giovano certo alla soluzione della vicenda e che anzi alimentano problemi e conteziosi. Probabilmente dare seguito a nuove denunce è stata la ragione di fondo che ha animato il sindaco nel chiedere il rinvio. Perché – si chiede Gentili – nell’emendamento con il quale è stato proposto il rinvio, Tondinelli sollecita – testuali parole – che “è altresì interesse del Consiglio comunale accertare la verità e perseguire i responsabili di eventuali condotte illecite, illegittime o foriere di danno erariale?”. Tondinelli – sottolinea ancora Gentili – prosegue nel suo atteggiamento persecutorio. La verità è che la creazione della Bracciano Ambiente, nata per volere di Tondinelli e per la quale, all’epoca votai contro, è stata descritta come “dissennata” dai sostituti procuratori che se ne sono occupati. Un peccato originale del quale oggi Tondinelli si vorrebbe liberare lanciando accuse a 360 gradi? Sarebbe opportuno – conclude Gentili – che il sindaco di Bracciano, per il ruolo che svolge mostrasse un maggiore senso di responsabilità, astenendosi da comportamenti mendaci, che solleticano solo il proprio desiderio di rivalsa, e lavorando per il bene, e non contro, il bene della comunità di Bracciano”.




Bracciano elezioni, ricorso M5s: tutto da rifare


di Ivan Galea


BRACCIANO (RM) – Il Tar Lazio ha ritenuto inidonei a determinare l'annullamento delle operazioni elettorali, relative l'ultima tornata amministrativa di Bracciano che ha visto proclamare a primo cittadino Armando Tondinelli, i vizi formali nella compilazione dei verbali delle sezioni elettorali e dei relativi allegati, o da questi emergenti, che secondo il tribunale amministrativo di prima istanza "non possono giustificare la declaratoria di annullamento e rinnovazione delle operazioni elettorali, allorché non si deduca anche la irregolarità delle operazioni di voto".


Il Tar ha quindi ribadito che nei giudizi elettorali vale il principio per cui le irregolarità meramente formali non possono dar luogo all'annullamento delle operazioni elettorali. Pertanto la presenza di cancellature e correzioni presenti sui vari verbali, evidenziate nel ricorso del M5s di Bracciano che si era rivolto al Tribunale amministrativo del Lazio per l'annullamento dell'atto di proclamazione del sindaco e dei consiglieri comunali dello scorso 19 giugno 2016 nonché per l’accertamento del diritto del candidato pentastellato Marco Tellaroli a concorrere nel ballottaggio per la carica di sindaco del comune di Bracciano, non è stata presa in considerazione come elemento sufficiente ed univoco per ritenere esistente un rapporto tra esse e l'asserita illegittimità delle operazioni elettorali, laddove le cancellature e le correzioni potrebbero anche trovare spiegazione nella superficialità o nella scarsa dimestichezza dei componenti del seggio con i verbali e con gli atti pubblici.


Dal Giudice amministrativo al Giudice penale In pratica il Tar ha condiviso il consolidato principio per cui nelle controversie elettorali la circostanza che i verbali redatti e sottoscritti dalla commissione elettorale, in quanto atti pubblici, ai sensi dell'art. 2700 c.c., fanno piena prova sino a querela di falso. Quindi, secondo i giudici amministrativi, sarebbe stata necessaria una querela di falso in quanto il ricorso amministrativo non può entrare nel merito di una presunta falsità delle attestazioni e della fede privilegiata di cui gode il verbale pubblico, ma solo accertare la regolarità formale delle annotazioni in esso riportate. "Valuteremo ora con i nostri legali – dice l'ex candidato sindaco e attuale consigliere comunale M5s Marco Tellaroli – la possibilità di presentare formale querela all'Autorità Giudiziaria come sottolineato dal Tar. Il Movimento Cinque Stelle – aggiunge Tellaroli – si farà carico delle spese processuali sostenute dall’amministrazione comunale resistente, liquidate nella somma di euro 2.000,00 (duemila) oltre accessori dovuti per legge. Quindi – conclude Tellaroli – nessun esborso per le tasche dei cittadini".
 




Bracciano: l'Acilf di nuovo in campo contro le violenze di genere

 

Red. Cronaca


BRACCIANO (RM) – Prosegue la campagna contro le violenze di genere da parte del gruppo di Infermieri Legali Forensi – (ACILF). Sabato 19 Novembre presso il teatro della parrocchia Santissimo Salvatore di Bracciano due – via delle Palme snc – alle ore 20,30 si terrà lo spettacolo teatrale di beneficenza "Doppio Taglio" con l'attrice, autrice teatrale e radiofonica Marina Senesi. I fondi che verranno raccolti durante l'evento saranno devoluti all'apertura di una casa rifugio per le vittime di violenza.


La rappresentazione "Doppio Taglio", di cui Marina Senesi è anche interprete, è stata scelta dalla Commissione Pari Opportunità RAI per rappresentare la "Giornata contro la violenza sulle Donne".  L'opera, che ha visto il suo debutto al Teatro Franco Parenti di Milano, nasce da una ricerca di Cristina Gamberi con adattamento di Marina Senesi, voci fuori campo di Filippo Solibello e Marco Ardemagni, musiche originali di Tanita Tikaram, regia di Lucia Vasini – Produzione: ITC2000.


Un altro appuntamento, quindi, dopo quello dello scorso 15 ottobre organizzato  dal Comune di Anguillara in compartecipazione con il gruppo ACILF dedicato alle “Violenze di genere e femminicidio”, per tenere alta l'attenzione su quella che oggi rappresenta una vera e propria piaga sociale verso la quale occorre una maggiore sensibilizzazione per non abbassare la guardia.  Gli organizzatori, ricordano quindi il prossimo appuntamento con la solidarietà, a Bracciano per il prossimo 19 novembre al Teatro della parrocchia Santissimo Salvatore.

 




Bracciano: il Tar Lazio rigetta il ricorso del M5s

 

Red. Politica


BRACCIANO (RM) – Rigettato il ricorso proposto da Marco Tellaroli per l'annullamento dell'atto di proclamazione del sindaco del comune di Bracciano e dei consiglieri comunali a seguito dell'elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale del 19/06/2016 nonché per l’accertamento del diritto del ricorrente a concorrere nel ballottaggio per la carica di sindaco del comune di Bracciano.Questo quanto deciso  dal Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – Sezione Seconda Bis – con sentenza dello scorso 26 ottobre 2016 che ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali sostenute dall’amministrazione comunale resistente, liquidate nella somma di euro 2.000,00 (duemila) oltre accessori dovuti per legge.
 




Bracciano: a processo per nuovi reati l'ex capo ufficio tecnico del Comune

 

Red. Cronaca

 

BRACCIANO (RM) – Giovedì scorso l’ex capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Bracciano, Luigi Di Matteo, è stato rinviato a giudizio per una serie di reati. il Gip del Tribunale di Civitavecchia ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero Lorenzo Del Giudice, lo stesso al quale fanno capo le indagini per il reato di associazione per delinquere, riferite agli ex amministratori comunali. I reati contestati a Di Matteo sono: favoreggiamento, falso ideologico,  omissione di atti d'ufficio e truffa.

A renderlo noto l'associazione Salviamo Bracciano che ricorda la vicenda legata al permesso per costruire chiesto da Arturo Cimaglia in loc.San Celso, permesso che avrebbe potuto sollevare complicazioni alla legittimità delle lottizzazioni già pianificate e in gran parte realizzate.  Come poi si è verificato. Sembra, secondo le indagini, che sia stato fatto sparire in modo illecito un documento molto scottante, la “Relazione di sopralluogo proprietà Cimaglia”.

Da qui i reati contestati a Di Matteo:


Favoreggiamento (art.378 c.p.): Ostacolava ed impediva ai Carabinieri venuti a sequestrare il documento, riferendo falsamente che lo stesso non era più disponibile in quanto già acquisito agli atti di un altro procedimento penale, mentre il documento era comunque reperibile in formato digitale. Questo per favorire gli imputati per abuso d’ufficio nel processo in corso, Giuliano Sala e Maurizio Capparella, all’epoca rispettivamente sindaco e assessore all’Urbanistica.


Falso ideologico al TAR (art.479 e 61 n.2 c.p.):
per mascherare il reato precedente, l’allora dirigente Di Matteo avrebbe creato “un atto pubblico ideologicamente falso”  con una nota diretta all’avv.Donato D’Angelo e destinata al TAR, smentita, tra l’altro dal protocollo del Comune.
Omissione d’atti d’ufficio (art.328 c.p.):  perché quale destinatario delle richieste di accesso agli atti, presentate dal Consigliere Armando Tondinelli (per tramite del capo area Roberto Razzino), richieste che includevano anche la relazione  in questione, non provvedeva a consegnare né ricercare la documentazione, né a spiegarne le ragioni.


Truffa ai danni del Comune (tabella 81 comma 2 e 640 comma 2 n.1, art.61 n.9 del c.p.): perché con artifici e raggiri, consistiti nella timbratura del cartellino, risultava al suo posto di lavoro,  mentre di fatto andava al tribunale di Civitavecchia per questioni personali. L’assenza non poteva giustificare l’erogazione di due giornate di lavoro, risultando indebita e quindi a danno delle casse comunali.


I reati contestati si intrecciano e vanno a incrementare il fascicolo delle indagini per associazione per delinquere. La prima udienza è fissata  il 21 febbraio 2017.

 




Anguillara, Bracciano e Trevignano: scuole inutilmente chiuse?

 

di Silvio Rossi


ANGUILLARA (RM), – La prudenza non è mai troppa, recita un vecchio adagio. Ma esagerare in precauzioni quando questa decisione va a influire nell’organizzazione di altre persone, può non essere una decisione definibile come “saggia”. Non mettendo in discussione la giusta preoccupazione riguardo la tutela degli alunni, prima di prendere un provvedimento di chiusura, specialmente se “all’ultimo momento”, bisogna saper valutare bene se esiste un pericolo reale, o perlomeno plausibile, oppure se la nostra azione ha la stessa credibilità del grido “al lupo al lupo” della famosa favola di Esopo.


Mercoledì sera, in una zona compresa tra i comuni di Visso e Camerino, nelle Marche, a oltre 120 chilometri di distanza dal lago di Bracciano, alcune scosse sismiche, probabilmente legate al terremoto del 24 agosto scorso avvenuto al confine tra le regioni di Marche, Umbria e Lazio, sono state avvertite in un’ampia zona che ha compreso tutta l’Italia centrale, capitale e suo hinterland compresi.A Roma, e nei paesi limitrofi, il terremoto si è limitato alla percezione della scossa, avvenuta a macchia di leopardo nelle varie zone. Un evento che può aver fatto spaventare le persone al momento, ma che non ha certo messo in crisi la stabilità degli edifici esistenti. Non avrebbe potuto farlo. Quelle di mercoledì sono state scosse di media potenza, certamente preoccupanti nelle immediate vicinanze dell’epicentro, ma che non possono giustificare un allarmismo esagerato alla distanza di oltre cento chilometri in una direzione che è perpendicolare rispetto al verso della faglia. In fondo nessuno, a Roma, ha passato la notte in strada. Né la prefettura ha dato indicazioni relativamente alla sicurezza degli edifici, o alla chiusura delle scuole. Infatti, il giorno dopo, 27 ottobre, le scuole di ogni ordine e grado della città di Roma, e di molti comuni della Città Metropolitana sono state regolarmente aperte, non c’era infatti motivo di tenerle chiuse.


Stupisce però il fatto che tutti e tre i comuni del lago di Bracciano, – Anguillara, Bracciano, Trevignano – espressioni di diversi schieramenti politici, hanno emesso delle ordinanze di chiusura delle scuole, neanche fossimo nei pressi dell’epicentro. Una decisione, o meglio tre, che hanno rappresentato la sconfitta delle amministrazioni, è stato come se i sindaci dei tre comuni avessero detto ai genitori: “le nostre scuole sono un pericolo, per cui è meglio che i figli ve li teniate in casa vostra”. Seguendo questo esempio, le scuole del lago dovrebbero quindi essere chiuse anche quando nella penisola ci sarà la prossima alluvione, indipendentemente da quale sia la città colpita. Oppure sarebbe bene che gli alunni non si rechino in classe neanche quando soffia la Bora, per pericolo che il vento possa far scoperchiare il tetto della scuola, anche se questo fenomeno avviene in genere nei dintorni di Trieste.


Tralasciando i paradossi che abbiamo utilizzato per stigmatizzare le decisioni adottate, un provvedimento inutile, in questo caso, non aumenta la sicurezza dei nostri figli, ma è qualcosa di molto simile a un “procurato allarme”.
Oltretutto, in tutti e tre i casi, la decisione è stata presa la notte, per cui molte persone non hanno avuto conoscenza delle ordinanze, e hanno mandato regolarmente i figli a scuola, essendo poi costretti a tornare indietro (dovendo usufruire di un giorno di ferie dal lavoro), per andare a recuperarli. Ordinanze prese senza un’attenta valutazione, senza una adeguata comunicazione, senza che ci sia stata una ragione reale.




Bracciano: pioggia di imputazioni per l'ex sindaco Pd Sala


di Ivan Galea


BRACCIANO (RM) – Associazione per delinquere a partire dal 2008, questa la conclusione delle indagini preliminari portate avanti dalla Procura di Civitavecchia per mano del Pm Lorenzo Del Giudice nei confronti di alcuni ex amministratori del Comune di Bracciano tra i quali l'ex sindaco Pd Giuliano Sala, l'ex vice sindaco Gianpiero Nardclli, l'ex presidente del Consiglio comunale Maurizio Capparella, l'ex assessore Remo Eufemi, l'ex capo area ai lavori pubblici Stefano Ravenda, l'ex funzionario comunale addetto alla manutenzione delle aree pubbliche Luciano Ripanti, l’ex capo area Urbanistica Luigi Di Matteo, l’ex Segretario Comunale Roberto Signore Roberto, l’ex capo area Affari Generali Roberto Razzino Roberto e la capo area Ufficio Tributi Biancamaria Alberi.




Bracciano, Consiglio comunale: applicazione "psichedelica" del regolamento di contabilità

 

di Ivan Galea


BRACCIANO (RM) – Mancato rispetto dei termini fissati dall’art. 17 del regolamento di contabilità del Comune di Bracciano in merito a tre punti all'ordine del giorno del Consiglio comunale tenutosi lo scorso 6 Ottobre. Questo quanto posto in evidenza dai consiglieri d’opposizione, che hanno presentato una pregiudiziale a firma congiunta, chiedendo il ritiro dall’ordine del giorno dei tre punti relativi al Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari del comune di Bracciano, all'approvazione del Programma Triennale Opere Pubbliche 2016-2018, ed all’approvazione del Bilancio di previsione e del documento unico di programmazione 2016-2018.
 
Cosa prevede il regolamento di contabilità comunale La pregiudiziale presentata fondava le sue ragioni sulle disposizioni attualmente vigenti, che rimandano al regolamento di contabilità comunale che deve prevedere “… i termini entro i quali possono essere presentati da parte dei membri dell'organo consiliare e dalla Giunta emendamenti agli schemi di bilancio”.  L’art. 17 del vigente regolamento di contabilità del Comune di Bracciano, al comma 10, stabilisce infatti che “Ciascun consigliere, nel termine tassativo di dieci giorni lavorativi da quello della notifica al rispettivo capogruppo consiliare dell'avvenuto deposito di cui al comma 9, può presentare emendamenti che si riferiscono congiuntamente agli schemi di bilancio annuale e pluriennale e della relazione previsionale e programmatica”.
 
La pregiudiziale I consiglieri firmatari, – i primi firmatari sono stati i consiglieri del M5s – nella pregiudiziale, hanno evidenziato  che la comunicazione a mezzo PEC  della convocazione del consiglio Comunale per il giorno 6 Ottobre 2016, contenente la documentazione completa – comprensiva del parere dell’Organo di Revisione – è arrivata a tutti i Consiglieri solo in data 30 Settembre 2016. Considerati, quindi, i soli 4 giorni lavorativi che intercorrevano tra la comunicazione del 30 settembre e la data della riunione consiliare del 6 ottobre, anziché i 10 giorni previsti dal regolamento, hanno richiesto il ritiro dei punti 4, 5, 6 dall'ordine del giorno, ed il rinvio della discussione degli stessi in altra seduta di Consiglio, da convocare nel rispetto dei termini. La maggioranza guidata dal Sindaco Armando Tondinelli ha ritenuto di respingere la pregiudiziale. L’argomentazione a sostegno del respingimento è stata basata sul fatto che, vista l’eccezionalità della situazione la pregiudiziale non sarebbe fondata, poiché a seguito della decadenza della precedente Amministrazione e del periodo di gestione commissariale, che non ha provveduto neanche all’approvazione del Consuntivo 2015, l’Amministrazione è stata costretta a richiedere una ulteriore deroga alla Corte dei Conti, operando con tempi estremamente ristretti, ed in deroga a qualunque regolamento.

Regolamento di contabilità applicato invece per respingere una mozione Il Consigliere di minoranza Avv. Claudio Gentili, al termine della votazione sulla pregiudiziale, ha proposto un emendamento al Bilancio di previsione 2016-2018, emendamento che non è stato accettato e discusso poiché non rispettava – in questo caso – le prescrizioni del regolamento di contabilità vigente. L’Avv. Gentili, preso atto della decisione, ha quindi chiesto che l’emendamento da lui proposto, anche se non discusso, fosse comunque messo agli atti.

 

Nulla da eccepire, invece, per i restanti punti in discussione. Nella seduta del 6 Ottobre è stata poi approvata all’unanimità la Mozione presentata dallo stesso Avv. Gentili, avente per oggetto "Chiusura del reparto di ortopedia dell'ospedale Padre Pio di Bracciano”, con la quale l’attuale Giunta si impegna ad attivarsi immediatamente per la convocazione della Conferenza dei Sindaci affinché venga discussa la difficile situazione dell’ospedale Padre Pio, nonché a porre in essere azioni a tutela dell’ospedale stesso affinché sia garantita una organizzazione ed una distribuzione del personale medico ed infermieristico che non lo veda penalizzato.

Il Baratto amministrativo
È stata invece ritirata dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle la Mozione presentata, con la quale si chiedeva l’impegno dell’Amministrazione a redigere un regolamento comunale per l’introduzione del “baratto amministrativo". La decisione di ritirare la Mozione è stata presa dai Consiglieri pentastellati, dopo la dichiarazione di voto contrario del Sindaco Armando Tondinelli, e la sua dichiarazione di disponibilità a discutere in maniera più dettagliata con i proponenti le modalità ed i tempi di introduzione del regolamento oggetto della mozione. Il Sindaco Tondinelli ha motivato la sua contrarietà all’approvazione, affermando che la materia è complessa e richiede tempo per valutazioni più approfondite, e che un simile regolamento potrebbe, a suo avviso, avere riflesso sulle finanze comunali.
 




Bracciano: oggi il Consiglio comunale

 

Red. Politica


BRACCIANO (RM) – Convocato il Consiglio Comunale il giorno 06 ottobre 2016 in seduta ordinaria alle ore 16,00 in aula consiliare.

Ordine del giorno:

    Comunicazione al Consiglio di deliberazioni adottate dalla giunta comunale di prelevamento fondo di riserva. Art. 166 Decreto Leg.vo 267/00
    Approvazione programma per il conferimento di incarichi di studio, ricerca e consulenze e di  collaborazione autonoma anno 2016
    Verifica aree fabbricati da destinarsi alla residenza, attività produttive e terziarie. Determinazione prezzi di cessione.
    Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari del comune di Bracciano.
    Approvazione Programma Triennale Opere Pubbliche 2016-2018 ed elenco annuale lavori 2018.
    Approvazione Bilancio di Previsione 2016 – 2018 e DUP 2016 – 2018
    Mozione presentata dal consigliere comunale di minoranza avv. Claudio Gentili avente per oggetto "chiusura del reparto di ortopedia dell'ospedale padre pio di Bracciano”
    Mozione presentata dal gruppo consiliare Movimento 5 Stelle avente per oggetto "Applicazione di un regolamento comunale che introduca il baratto amministrativo"

 




Bracciano: Il Tribunale di Civitavecchia archivia la querela dell'ex v. sindaco contro tre giornali e un'associazione

 

Red. Cronaca

BRACCIANO (RM) –  Lo scorso 29 settembre il Tribunale di Civitavecchia ha emesso ordinanza di archiviazione per la denuncia/querela presentata dall’ex vice sindaco di Bracciano Gianpiero Nardelli contro Fiorenza Rossetto, presidente dell’associazione Salviamo Bracciano in merito ad alcuni contenuti riportati sul profilo del social Facebook dell'associazione e su tre testate giornalistiche online, anch’esse querelate, dove si parlava della lottizzazione delle villette del Sassone in località San Celso a Bracciano, al vaglio della magistratura per varie irregolarità urbanistiche e, in particolare, le responsabilità di Nardelli, finito sotto processo, direttore dei lavori, nella chiusura di una delle torrette senza aspettare l’autorizzazione prevista per le aree vincolate.


La notizia della citazione in giudizio dell'ex sindaco di Bracciano in merito al reato previsto dall’art.181 d.lgs.42/04, che “punisce colui il quale senza alcuna autorizzazione o in difformità da essa esegue su beni paesaggistici lavori di qualsiasi genere.”. Dopo l’opposizione di Nardelli a una prima richiesta di archiviazione, il giudice ha deciso  che “il fatto non sussiste”. 


In particolare, si legge nella sentenza che “…risulta evidente che  la Rossetto ha agito nell’esercizio del diritto di critica…” e che “…è indubbia la sussistenza dell’interesse pubblico alla divulgazione di notizie relative al vice sindaco, agli amministratori locali ed ai dipendenti  pubblici, venendo in considerazione  la gestione della cosa pubblica e l’interesse a che la stessa spetti a persone oneste;”. La sentenza spiega come la sottoscritta abbia “espresso una valutazione su un tema di rilevanza sociale, manifestando un dubbio sull’opportunità che il vice sindaco presti la propria opera professionale per far ottenere al proprio cliente un titolo abitativo da parte dello stesso comune di cui è vice sindaco, senza mai trascendere in attacchi personali…”.

 

“Il fatto non sussiste” anche per la pubblicazione dell’avviso alla persona offesa della richiesta di archiviazione di questo procedimento, sempre denunciata da Nardelli. Inoltre, come espressione del diritto di critica anche “il termine ‘BRACCIANOPOLI ‘ è evidentemente utilizzato in senso ironico, per stigmatizzare la pendenza di procedimenti penali  nei confronti degli amministratori del Comune di Bracciano”.

 




Bracciano: La Procura chiede il rinvio a giudizio per gli ex amministratori

Red. Cronaca


BRACCIANO (RM) – A 10 mesi dalla caduta della giunta Pd guidata dall’ex sindaco Giuliano Sala, si sono concluse le indagini della magistratura per presunti reati contro la Pubblica Amministrazione relativi il Comune di Bracciano.

Venti gli avvisi inviati agli indagati dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, tra i quali spiccano i nominativi dell'ex sindaco di Bracciano Giuliano Sala, l’ex vice sindaco Gianpiero Nardelli, l’ex presidente del Consiglio Comunale Maurizio Capparella, l’ex Segretario Comunale Roberto Signore, l’ex assessore ai Lavori Pubblici Remo Eufemi, il  capo area Lavori Pubblici Stefano Ravenda, l’ex capo area Urbanistica Luigi Di Matteo, il funzionario comunale addetto alla manutenzione delle aree pubbliche Luciano Ripanti, l’ex capo area Affari Generali Roberto Razzino, la capo area Ufficio Tributi Biancamaria Alberi.

Gli altri nominativi riguardano invece 10 imprenditori privati: Rinaldo Bernardini, Massimo Cenciotti, Raffaele Cardone, Pietro Lisii, Carlo Medici, Pierluigi Fiori, Marcello Lollobattista, Marco Spinaci, Orazio Scopetti, Guerino Di Domenico.

I numerosi reati contestati nei capi d’imputazione si aggiungono quelli tuttora in corso di accertamento e quelli oggetto di procedimenti e processi penali già avviati. Tra questi si fa riferimento alla violazione delle norme nel separare le funzioni politiche da quelle amministrative, la commistione di ruoli e  interessi pubblici con quelli privati, gli ingiusti vantaggi procurati nell’accelerazione di certe pratiche, la gestione del protocollo generale, la omissione di provvedimenti d’urgenza per garantire la sicurezza e sanità dell’acqua potabile pubblica, la mancata attivazione di procedimenti disciplinari per i dipendenti “fedeli” coinvolti in processi penali, bensì affidando loro particolari incarichi,  le indebite omissioni riguardanti gli abusi edilizi, la violazione delle norme sugli appalti e le procedure di alcune gare d’appalto, la turbativa d’asta, la fuga di notizie riservate mirate ad agevolare gli interessati, il dichiarato, seppure inesistente, stato d’urgenza per alcuni lavori pubblici.

I capi di imputazione, tra cui l’associazione per delinquere, avevano fatto scattare il 26 novembre scorso diversi blitz dei carabinieri sia presso la sede del Comune di Bracciano, ma anche negli uffici e nelle abitazioni di 17 persone. Il 30 novembre seguirono le dimissioni del sindaco e di dieci consiglieri della maggioranza, per cui saltò il Consiglio Comunale convocato d’urgenza che avrebbe dovuto approvare la “Variazione di assestamento generale del bilancio comunale di previsione dell’esercizio 2015”.  La conseguenza fu il commissariamento del Comune.

Questo quanto reso noto dall'associazione Salviamo Bracciano attraverso una nota.