Bracciano, Anguillara e Trevignano: al via la presentazione del regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni

BRACCIANO (RM) – Il prossimo 17 marzo si svolgerà presso il Comune di Bracciano l’incontro promosso dai Comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano, con la collaborazione di Labsus – laboratorio per la sussidiarietà e con il patrocinio di ANCI Lazio per la presentazione del regolamento sulla collaborazione tra cittadinanza attiva, sia in forma singola che associata e l’Amministrazione Pubblica per la cura e la rigenerazione dei beni comuni.

Il regolamento ideato da LABSUS e che presto sarà adottato dai tre Comuni del lago di Bracciano così come è già stato adottato da numerosi comuni italiani è lo strumento attraverso il quale le Amministrazioni attiveranno un percorso al fine di salvaguardare, tutelare e valorizzare i beni comuni con il coinvolgimento sempre più importante della cittadinanza.

La condivisione di questo percorso da parte dei tre comuni porterà alla creazione di una rete che abbraccerà l’intero territorio del lago di Bracciano e sarà di stimolo anche per i comuni limitrofi. All’incontro introdotto da Gregorio Arena presidente di Labsus, interverranno i rappresentanti delle Amministrazioni locali e Giuseppe De Righi vicesegretario generale di ANCI Lazio.

Le Amministrazioni Comunali invitano dunque tutti i cittadini e le associazioni del territorio e i Comuni limitrofi a partecipare a questo evento per dare il via ad un percorso di riconoscimento del ruolo di cittadini attivi come alleati delle Amministrazioni sulla base del principio di sussidiarietà sancito nella nostra costituzione.




Elezioni 2018, parentopoli a Cinque Stelle: la saga dei Cozzella da Bracciano al Senato

Un copione già visto. Nulla in più o in meno rispetto a ciò a cui sono abituati i lettori dalla notte dei tempi. Il MoVimento Cinque Stelle non fa eccezione nonostante gli urli e i proclami, i buoni propositi e gli slogan.

Al Senato si candida l’ex magistrato Alberto Cozzella, il cui figlio Renato è stato nominato a novembre dalla sindaca Virginia Raggi presidente del Consorzio per lo sviluppo economico e turistico del lago di Bracciano. Una new entry che si aggiunge agli scandali già noti: Francesca De Vito, sorella del presidente dell’assemblea capitolina,  Danilo Barbuto, marito di Agnese Catini, presidente della Commissione comunale Politiche sociali, già consigliere in IV municipio.

“Onestà, onestà”, niente figli di? Nulla di diverso rispetto gli altri partiti che palesemente schierano parenti, mogli di e chi più ne ha più ne metta. Nulla di diverso. Questa la notizia che arriva dopo il caso dei falsi rimborsi da parte di alcuni parlamentari a Cinque a Stelle, dopo che il “massone” Catello Vitiello non ritira la sua candidatura nonostante abbia fatto parte di una loggia massonica conosciuta come “La Sfinge”: spesso in passato esponenti del M5S hanno criticato la presunta influenza delle logge massoniche sulla politica italiana.

Ma va bene così questa è la corrente che tira, false ipocrisie, mascheramenti per poi rendersi conto che in fondo nessuno è perfetto.




Bracciano, scuola: soppressa una classe. Gentili fa la voce grossa

BRACCIANO (RM) – La scuola di Bracciano si riduce di una classe anziché essere potenziata e il consigliere di opposizione Gentili si dice contrario ad una delibera che non va incontro ne alle famiglie e neppure ai docenti. Si tratta di un atto di indirizzo con la quale, a maggioranza, il Consiglio comunale ha deliberato di effettuare le iscrizioni degli alunni di tre anni per la Scuola dell’Infanzia Comunale per una sola classe di tempo ridotto.

Ecco la nota del consigliere di opposizione:”Ritengo arrogante e gravissimo – dichiara Claudio Gentili, consigliere comunale di Per un’altra Bracciano – il gesto compiuto ieri dalla maggioranza consiliare con il quale ha dato indirizzo al Capo Area Servizi Sociali Comunali, Distrettuali ed Istruzione di “provvedere, per l’anno scolastico 2018/2019, ad effettuare le iscrizioni degli alunni di tre anni per la Scuola dell’Infanzia Comunale per una sola classe di tempo ridotto.
In sede di dibattito ho chiesto un rinvio del provvedimento per valutare la possibilità di assunzione di nuove maestre a fronte delle due che andranno in pensione. Sono solidale con il Comitato Genitori e ritengo che ancora una volta questa amministrazione abbia perso una occasione di stare affianco dei cittadini.

Ho posto in evidenza tutta una serie di spese che il Comune di Bracciano sta sostenendo e che, a mio avviso, possono essere evitate. Tra le altre l’assunzione, secondo la procedura prevista dall’articolo 110 del TUEL ovvero ricorrendo a figure esterne, di personale.
La soppressione di una classe avviene in spregio al programma elettorale del sindaco che aveva scritto di voler potenziare le scuole.
E’ evidente che questa amministrazione ha imbonito l’elettore e gabbato il cittadino.




Lago di Bracciano: via le alghe. Sinergia tra Anguillara, Trevignano e Bracciano

BRACCIANO (RM) – Cominceranno Lunedì mattina ad Anguillara e continueranno poi durante la settimana anche a Bracciano e Trevignano, le attività di rimozione delle alghe essiccate e spiaggiate lungo le sponde lacustri. I sindaci dei tre comuni rivieraschi, Sabrina Anselmo (Anguillara), Claudia Maciucchi (Trevignano) e Armando Tondinelli (Bracciano), insieme al Presidente del parco dei laghi di Bracciano e Martignano, Vittorio Lorenzetti e con Renato Cozzella presidente del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano, hanno infatti deciso di mettere in atto una delle più urgenti raccomandazioni contenute nella relazione che i ricercatori dell’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente (Ispra) hanno incluso nella loro relazione finale. “Si ritiene opportuno – si legge  nella relazione – provvedere alla rimozione di tale biomassa vegetale dalle sponde, al fine di evitare che, per effetto di successivi eventi di pioggia intensi o di lunga durata e l’innalzamento del livello idrometrico, tale materiale sia re-immesso nel lago compromettendo la qualità delle acque”. Le operazioni di rimozione delle alghe saranno effettuate da personale incaricato dai Comuni che sarà coadiuvato ed affiancato dai guardiaparco del Parco dei Laghi di Bracciano e Martignano.
Il problema della rimozione delle alghe è infatti legato alla considerevole riduzione della capacità di autodepurazione del Lago di Bracciano causata dall’abbassamento del livello dell’acqua e dalla conseguente emersione dei fondali sui quali vivono le alghe e gli altri microrganismi deputati a questa importante funzione biologica. Si tratta di una fascia molto ristretta che non arriva oltre i venti metri di profondità. Il lago si trova attualmente ad una quota di meno 196 centimetri rispetto allo zero altimetrico e questo corrisponde, secondo le stime elaborate dal Consiglio Nazionale delle Ricerca (Cnr) in una riduzione di circa il 20 per cento dei fondali su cui proliferano questi habitat. L’immissione di una così importante massa di sostanze organiche come sono appunto le alghe essiccate e accumulate sulle spiagge, può  mandare in tilt l’ecosistema già così gravemente compromesso. “La relazione dell’Ispra – spiega Sabrina Anselmo, Sindaco di Anguillara – arriva al termine di una campagna di monitoraggi che certificano lo stato di gravità per la salvaguardia degli ecosistemi cui siamo giunti sul lago.Vista l’imminenza dell’arrivo delle piogge, ci è sembrato il minimo provvedere a rimuovere le alghe dalle spiagge e a cercare di mitigare il più possibile il rischio di un ulteriore danno ambientale legato all’abbassamento del lago’’.
I ricercatori dell’Ispra hanno infatti osservato una forte riduzione di almeno 4 diversi habitat che costituiscono la fascia costiera e i fondali del lago e che sono oggetto di tutela da parte delle direttive europee. “l’Ispra – spiega Vittorio Lorenzetti presidente del Parco dei Laghi di Bracciano e Martignano che pure ha effettuato campagne di monitoraggio lungo le sponde del lago – confermano la perdita di habitat che anche noi avevamo osservato e denunciato nel corso delle nostre campagne”. “In alcuni casi – precisa Daniele Badaloni, direttore del Parco – si parla di perdite pari a circa il 90 per cento mentre altre tipologia di habitat segnano danni variabili tra il 20 e il 30 per cento.
Gli effetti dell’abbassamento del lago – continua Badaloni – si sentono anche in profondità con una riduzione della fascia di crescita della vegetazione che è passata dai venticinque metri nel 2010 ad appena 18,5 attuali’’. “La rimozione delle alghe ha detto il Sindaco di Bracciano, Armando Tondinelli – è l’azione di maggiore facilità di applicazione in quanto richiede una operatività immediata e limitata nel tempo al fine di evitare un ulteriore aggravio allo squilibrio ecosistemico in corso. Al contempo ci batteremo affinché siano valutate ed attuate tutte le misure necessarie a coadiuvare il ripristino del volume d’acqua mancante a causa del mungimento effettuato.
La relazione evidenzia la sofferenza subita dai quattro habitat di interesse comunitario e nessuno ha ad oggi fornito indicazioni sui beni e servizi ecosistemici che potrebbero venire a mancare a seguito del danno subito dai suddetti habitat. Ci aspettiamo che chi è responsabile per il danno subito e chi è preposto a gestire e garantire il mantenimento degli habitat naturali in uno stato di conservazione soddisfacente si assuma le proprie responsabilità affinché siano immediatamente percorse tutte le azioni di mitigazione, monitoraggio e recupero ambientale necessario. Questo è il nostro dovere; sia verso l’ambiente naturale in cui abitiamo e sia nei confronti delle comunità locali che vivono sul territorio”.
Le azioni per la salvaguardia del lago non si fermano qui. Una nuova diffida è stata infatti inviata nei giorni scorsi alla Regione Lazio. “Nell’introduzione della relazione dell’Ispra – spiega la Sindaca di Trevignano Romano, Claudia Maciucchi – è richiamato un periodo  tratto dalla concessione del 1990 in cui si dispone ‘che il livello idrometrico minimo concesso per le captazioni fosse fissato a 161,90 m s.l.m., prescrivendo l’inserimento di saracinesche di apertura e chiusura e di un sifone idraulico che provvedesse a disinnescare automaticamente le condotte, non appena il livello dell’acqua fosse sceso al di sotto della quota minima stabilita per le captazioni..” . Questo è ciò che da qualche giorno attraverso una ulteriore diffida, presentata alla Regione Lazio, noi Sindaci insieme al Consorzio e al Parco, abbiamo richiesto, sia  per evitare  il progredire del disequilibrio del Lago, come relazionato dall’Ispra,  e soprattutto per evitare che tale situazione possa riproporsi  con effetti più catastrofici. Le captazioni ora sono ferme, così dice Acea, ma chi ci garantisce – conclude Maciucchi – che in un futuro Acea possa decidere di riprendere le Captazioni rimanendo il Lago di Bracciano una riserva strategica come previsto dalla stessa concessione? Attraverso quindi l’applicazione esatta di una regola già scritta dovremmo scongiurare ulteriori  problematiche al nostro ecosistema”.



Lago di Bracciano: nasce il Comitato per il rispetto del Contratto di Lago

Un organo che tuteli e promuova un bene collettivo nei confronti del quale è alta l’attenzione di cittadini e istituzioni. Nasce il Contratto di Lago e pubblichiamo la seguente nota: “Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano con entusiasmo aderisce al Comitato Promotore finalizzato alla conclusione di un vero e proprio Contratto di Lago. Si tratta di un processo partecipato ed innovativo che non può che portare benefici, in termini di strategie condivise, per la comunità lacustre.

Ci teniamo a ribadire tuttavia che l’adesione non costituisce un accordo incondizionato sulle scelte fin qui operate dalle istituzioni, in primis Regione Lazio, Parco di Bracciano-Martignano, Comuni di Roma, Anguillara, Bracciano e Trevignano per i quali resta ferma la nostra posizione di attenzione e stimolo per quanto avrebbero potuto fare e non hanno fatto a salvaguardia del lago, che è la risorsa principale dell’intero territorio sabatino. Resta imprescindibile inoltre a nostro avviso che sia un soggetto pubblico autorevole (ad esempio Noe, Enea ed Università) a certificare i dati che ci giungono oggi unilateralmente da Acea. Salutiamo con soddisfazione la pubblicazione del report Ispra che indica purtroppo una gravissima sofferenza per il lago.

E’ fondamentale qui, in primo luogo, richiamare un aspetto politico dell’intera vicenda. Ci riferiamo in particolare alla salvaguardia erga omnes dell’acqua come bene comune, come da esito referendario, e alla relativa mancata attuazione della legge 5/2014 che avrebbe dovuto individuare e rendere operativi gli ambiti di bacino secondo una gestione partecipata. Ed è per questo che, pur in presenza di un contratto di lago, continueremo a portare avanti la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per la Istituzione di una Autorità di Controllo dell’Uso delle acque disponibili nel territorio sabatino. Su questo aspetto le responsabilità regionali sono evidenti.

Altro aspetto che vogliamo porre in evidenza e che, nell’aderire al Comitato promotore per il contratto di lago, il Comitato non rinuncerà in alcun modo al suo ruolo di autonomia nei confronti di tutti i soggetti coinvolti.

Passando alle proposte il Comitato ritiene importante che il Contratto di Lago sin da subito si occupi, nell’ottica di salvaguardare la qualità e la quantità d’acqua, dell’intero bacino dando priorità a soluzioni di medio termine. Al riguardo è nostra intenzione portare all’interno dell’istituendo contratto la proposta, già contenuta nel nostro documento programmatico, di riportare le acque depurate al quarto livello dal Cobis al lago.

Contestualmente è importante che gli assetti urbanistici sull’intero bacino del lago tengano conto dell’obbligo di legge, spesso disatteso, della separazione delle acque chiare e delle acque scure.

Sollecitiamo inoltre Acea, che in assenza del Consorzio originario previsto, gestisce il sistema Cobis che vengano effettuati lavori di ammodernamento delle strutture in modo da scongiurare sversamenti di liquami nel lago, come accade spesso in caso di forti piogge.

Lavorare alla qualità e quantità delle acque del lago significherà inoltre anche occuparsi delle concessioni, anche esse date a prezzo stracciato, delle acque minerali Claudia e Giulia, delle acque termoninerali presenti sul territorio, delle questioni che gravano sui Comuni riguardanti le concentrazioni di arsenico e floruri.

Nell’ottica del risparmio e di un buon utilizzo di sorella acqua è inoltre fondamentale che il Comune di Anguillara provveda immediatamente alla riapertura della fonte comunale Claudia. Bisognerà occuparsi inoltre con maggiore serietà e consapevolezza del fiume Arrone, “questo sconosciuto” si diceva un tempo, dal quale, non dobbiamo dimenticarcelo, risalirono dal mare le antiche popolazioni dei Marmottani che 8000 anni fa decisero di stabilirsi sulle sponde di questo splendido lago.

Per fare tutto questo è ovvio che non bastano le carte, sia pure condivise e partecipate, di un contratto di lago. Servono investimenti per ammodernamenti infrastrutturali, studi di fattibilità, incentivi ed altro.

Ci auguriamo che la Regione Lazio faccia la propria parte e che avviando questo cammino dia ad esso le gambe per camminare con procedimenti e leggi lungimiranti e soprattutto stanziando fondi ad hoc. Noi ci siamo. Ci auguriamo che ci siano anche le istituzioni”.




Lago Bracciano: ancora non si conoscono i dati dei prelievi

Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano torna a chiedere la trasparenza sui dati: “Siano resi pubblici immediatamente i dati dei prelievi dal lago di Bracciano da parte di Acea. Sono passati molti giorni da quando Zingaretti ha annunciato pubblicamente che avrebbe comunicato ai paesi rivieraschi e al Parco i dati sui prelievi ma ad oggi questi dati restano top secret.

Ancora una volta dobbiamo constatare che alle parole non seguono i fatti. Si ricorda infatti che l’8 settembre scorso il presidente regionale nell’annunciare la autorizzazione ad Acea di altri quattro fonti di captazione ha testualmente dichiarato: “Da oggi in poi la Regione Lazio trasmetterà alle amministrazioni rivierasche interessate il dato giornaliero delle captazioni operate dal lago di Bracciano, da parte del gestore Acea Ato 2 spa. Questo importante risultato è frutto dell’azione condotta dalla Regione per preservare il lago e consentire un monitoraggio giornaliero costante e continuo sul flusso di approvvigionamento della risorsa idrica in maniera trasparente e diffusa con i Comuni del Lago e dell’Ente Parco”.

Nessun dato è tuttavia oggi diffuso né dalla Regione Lazio, né dal Parco di Bracciano-Martignano, né dai Comuni rivieraschi. Perché?

Per sollecitare la pubblicazione erga omnes dei dati sulla captazione il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano ha scritto oggi a Regione Lazio, Parco di Bracciano-Martignano e sindaci di Bracciano, Anguillara e Trevignano.

Il Comitato ribadisce inoltre la necessità che sia un ente terzo, come l’Enea, l’Ispra o una Università, o gli stessi carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico che stanno indagando a seguito della denuncia querela da noi presentata a certificare i dati sulle captazioni.

Attendiamo inoltre ulteriori sviluppi dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha portato al sequestro di 20 presunte captazioni abusive dal lago ma non ha ancora disposto, come richiesto nelle denunce querele depositate, il sequestro degli impianti di captazione Acea della Marmotta, vigilati 24 ore su 24 da una guardia armata pagata da Acea.

Il Comitato inoltre pone in evidenza come in questa vicenda si usano senza scrupoli due pesi e due misure. Acea stessa dopo aver paventato le conseguenze per gli ospedali romani di un eventuale razionamento dell’acqua su Roma considera routine approvvigionare l’ospedale Padre Pio con una autobotte a seguito di un guasto al servizio idrico di Bracciano, appena acquisito da Acea Ato 2, così come avvenuto – come da comunicato della stessa Acea – tra il 21 e il 22 settembre 2017″.




Ladispoli, Grando su Bracciano: “No a Cupinoro centro di trattamento industriale dei rifiuti di Roma”

LADISPOLI – “Il nostro territorio non deve diventare la pattumiera di Roma, contrasteremo in tutte le sedi l’ennesimo tentativo di aggressione al litorale che arriva da Cupinoro”.
Con queste parole il sindaco Alessandro Grando ha annunciato che il comune di Ladispoli è fermamente contrario alla realizzazione di un centro di trattamento dei rifiuti e di una centrale a Biogas nell’ex discarica della via Settevene Palo a Bracciano.
“Abbiamo appreso dalla stampa – prosegue il sindaco Grando – che la sezione fallimentare del Tribunale di Civitavecchia ha messo in vendita l’autorizzazione integrata ambientale della Bracciano Ambiente per la realizzazione del trattamento industriale dei rifiuti provenienti dalla capitale e per l’apertura di un impianto a Biogas. Sono scelte che respingiamo totalmente, il nostro territorio ha vissuto per anni con l’incubo della discarica di Cupinoro, ora che finalmente è stata dismessa c’è qualcuno che tenta di riportarla in vita con progetti deleteri per l’ambiente. L’impianto della via Settevene Palo deve essere messo in sicurezza, vogliamo sapere dove sono finiti i milioni di euro versati dal comune di Ladispoli e dagli altri enti locali del comprensorio per il cosiddetto trattamento post mortem che non è mai stato avviato. La Regione Lazio ed il comune di Roma sappiano che contrasteremo in ogni modo questo assurdo progetto. Ladispoli ed il litorale non sono la discarica dei romani”.




Bracciano, rubano i computer della scuola: identificati grazie ad un “graffito”

BRACCIANO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Bracciano, a seguito di un furto di computer perpetrato nell’istituto scolastico “Giovanni Bosco”, hanno denunciato 2 persone per “furto”.

Nella notte di venerdì, la segnalazione è partita dal Vice Preside. Ignoti, poco prima, erano entrati nei locali della scuola ed avevano asportato alcuni pc portatili, utilizzati come strumento didattico durante le lezioni.

Rapido l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Bracciano, che poche ore dopo i fatti hanno identificato e denunciato i 2 ladri: due ragazzi italiani, residenti nella zona, che, tra l’altro, abitavano a poca distanza da quell’istituto scolastico. Gli strumenti multimediali sono stati successivamente rinvenuti nell’abitazione di uno dei due colpevoli.

Nonostante l’assenza di telecamere e di testimoni, i militari sono riusciti a risalire ai colpevoli, grazie ad un piccolo “graffito” disegnato su uno dei banchi della scuola, durante l’azione delittuosa; i carabinieri hanno riconosciuto quella scritta quale firma di un “writer”, identificato 4 mesi prima, sempre nel comune di Bracciano. Tutto il materiale recuperato è stato subito riconsegnato al Vice Preside.




Bracciano, emergenza lago. Minnucci (Pd) “La situazione peggiora di giorno in giorno”

Sabato 9 settembre il flash mob ‘#muiodisete’ organizzato dai cittadini dei comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano presso il lungo lago di Anguillara Sabazia alle ore 18:30.

ANGUILLARA (RM) – “La situazione del Lago – di Bracciano Ndr. – non cambia, anzi peggiora di giorno in giorno. Le piogge di queste ultime ore hanno avuto impatto zero sulle pessime condizioni in cui versa il bacino che, ribadisco, per registrare un progressivo miglioramento necessita esclusivamente di uno stop definitivo delle captazioni. Quell’interruzione che andiamo chiedendo da mesi e che la Regione Lazio, con due ordinanze ad hoc, aveva avallato prima della sentenza del Tribunale delle acque dello scorso 14 agosto. In questi ultimi due mesi chi doveva fare, purtroppo, non ha fatto: Acea e il Campidoglio, in primis, oltre a non aver garantito nessuna certezza alle comunità lacuali, hanno iniziato una campagna mediatica vergognosa improntata su quel terrorismo psicologico che non ha fatto altro che infondere panico tra i romani, giustamente preoccupati di rimanere senz’acqua. La Raggi, in particolare, invece di sollecitare Acea a trovare delle soluzioni concrete e immediate per la risoluzione del problema, ha esclusivamente rilasciato dichiarazioni sconsiderate, scritto post imbarazzanti e presentato il ricorso al TSAP per tentar di bloccare l’ordinanza Zingaretti. Un atteggiamento ignobile che non ha fatto altro che mettere in concorrenza l’esigenza idrica dei romani con la preoccupazione dei cittadini di Bracciano di fronte il progressivo prosciugamento del loro lago. Non si può e non si deve pensare che per garantire l’acqua a Roma è necessario svuotare il lago o viceversa. Di fronte questo modus operandi sconsiderato, i cittadini di Bracciano, Anguillara e Trevignano sabato prossimo scenderanno in piazza per manifestare il loro dissenso attraverso un flash mob a tutela del territorio e dell’ambiente. Scenderemo in piazza indossando una t-shirt bianca e muniti di una bottiglia d’acqua per dimostrare la nostra preoccupazione e dissetare simbolicamente quel lago depresso che vediamo spegnersi di giorno in giorno”. Lo ha detto il deputato PD, Emiliano Minnucci, che sabato 9 settembre parteciperà al flash mob ‘#muiodisete’ organizzato dai cittadini dei comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano presso il lungo lago di Anguillara Sabazia alle ore 18:30.

 




Bracciano, captazioni lago: il caos dell'acqua


Redazione

 

BRACCIANO (RM) – “Le parole di Saccani rilasciate questa mattina nel corso della trasmissione televisiva Uno Mattina testimoniano il grave stato di confusione di una società che, non sapendo più che pesci prendere, tenta in tutti i modi di salvare la faccia nei confronti dei cittadini e delle stesse istituzioni. Saccani sostiene che dal 12 agosto Acea ha interrotto qualsiasi tipo di captazione dal lago di Bracciano e che le attuali condizioni del lago sono da addossare al fenomeno dell’evaporazione e ai 20 allacci abusivi individuati ieri in tutto il territorio lacustre. Dando per buono questo, Saccani ci deve spiegare perché allora la sua società ha impegnato l’intero mese di luglio a contrastare quell’ordinanza regionale che imponeva sin da subito l’interruzione dei prelievi. Ci deve spiegare, ancora, per quale motivo Acea si è appellata al Tribunale delle acque e il motivo dell’immensa soddisfazione manifestata dalla Raggi all’indomani dell’ultima sentenza del TSAP. In quell’occasione, e stiamo parlando di 15 giorni fa, l’energica Sindaca grillina sosteneva di aver garantito l’acqua a un milione e mezzo di romani anche nel mese di settembre. Di fronte questo quadro confuso, fateci capire chi ha ragione: la Raggi, ieri, che garantiva per settembre l’acqua ai romani? O Saccani, oggi, che ha annunciato razionamenti nella capitale? Ripeto: tra una dichiarazione e l’altra sono trascorsi appena 15 giorni. Il problema è che sia a Piazzale Ostiense che in Campidoglio regna una confusione senza precedenti che, se non chiarita subito, rischia di produrre grossi problemi sia per i cittadini che per l’ambiente. A questo punto mi sento di lanciare un consiglio sia a Saccani che alla stessa Virginia Raggi: dimettetevi”. Lo ha riferito il deputato PD, Emiliano Minnucci.




Bracciano, Minnucci (PD) su captazioni lago: "Il pericolo non sono gli allacci abusivi ma i prelievi Acea"


Redazione

 

BRACCIANO (RM) – “I sequestri operati questa mattina a Bracciano dal NOE sono da accogliere con soddisfazione perché, oltre a garantire il principio della legalità, testimoniano l’alto tasso di attenzione sul tema della crisi idrica. Ora, però, pur condividendo e sostenendo l’attività giudiziaria promossa dalla Procura di Civitavecchia, è fondamentale dare il giusto peso alle cose: far passare questi allacci abusivi come il male assoluto del lago di Bracciano e la causa principale dei paventati disservizi idrici di Roma, è un’assurdità che non possiamo permetterci. Stiamo parlando di piccoli impianti di irrigazione che, tra l’altro, non esercitando un’attività continuativa rappresentano delle vere e proprie quisquilie rispetto al volume dei prelievi fatti da Acea Ato 2. In quest’ottica, dunque, sarebbe opportuno non mettere sullo stesso piano l’azione captativa dei 20 cittadini di Bracciano, che saranno comunque chiamati a rispondere davanti alla Giustizia, con quella perpetrata da Piazzale Ostiense. In estrema sintesi, non possiamo permetterci di vedere la pagliuzza e non vedere la trave. Se il lago di Bracciano si trova in queste condizioni e se Roma rischia di vedersi razionalizzare l’acqua, il responsabile è uno ed uno solo: Acea Ato 2. La cosa grave è che tra uno scarica barile e l’altro il nostro bacino sta morendo e con lui le realtà imprenditoriali operanti nel settore turistico: anche per questo il 9 settembre scenderemo in piazza per una grande manifestazione a tutela del lago di Bracciano che non possiamo veder morire sotto i nostri occhi senza muovere ciglia”. Lo ha riferito il deputato PD, Emiliano Minnucci, commentando i sequestri effettuati questa mattina a Bracciano dagli agenti del NOE.