Bracciano, bando Università Agraria su gestione rifiuti: Il Sindaco Tondinelli promuove una assemblea pubblica

BRACCIANO (RM) – Il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli ha promosso una assemblea pubblica il prossimo martedì 21 maggio alle ore 16:30 nell’Aula consiliare del Comune di Bracciano per affrontare il delicato tema del bando pubblicato dall’Università Agraria che mette in locazione i terreni e gli immobili nell’area di Cupinoro per la costruzione e gestione di impianti che riciclano rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata.

La posizione di Tondinelli è di assoluta contrarietà a questa iniziativa dell’Università Agraria che sostanzialmente porterebbe nel territorio di Bracciano e dintorni una nuova gestione dei rifiuti dopo anni di contestazioni e battaglie da parte di tutta la comunità: “Un vero e proprio schiaffo alla tutela della salute e dell’ambiente”, ha sottolineato il primo cittadino il quale ha invitato all’assemblea pubblica il presidente dell’Università Agraria  e i primi cittadini dei Comuni di Anguillara Sabazia, Trevignano, Cerveteri, Ladispoli, Manziana e Canale Monterano.

“Mi auguro che partecipino tutti i cittadini e le associazioni – ha concluso il Sindaco Tondinelli – perché questa battaglia non deve avere colori politici. Auspico che anche le opposizioni  si uniscano a noi”.




Bracciano, ambiente, rifiuti e decoro urbano: si apre una nuova fase per la Città. Ecco tutte le novità

BRACCIANO (RM) – “L’obiettivo è raggiungere l’82,23% della raccolta differenziata di rifiuti nel Comune di Bracciano attraverso la diminuzione di produzione di rifiuti da smaltire, la lotta all’evasione, il contrasto al fenomeno dei rifiuti abbandonati, la responsabilizzazione della cittadinanza alla corretta raccolta dei rifiuti attraverso una forte campagna di comunicazione, l’aumento dell’attività di recuperaro dei materiali e il miglioramento della qualità ed efficienza di tutti i servizi per arrivare anche ad avere un livello alto di decoro urbano che merita la Città di Bracciano”. Ecco la nuova scommessa del Sindaco Armando Tondinelli in tema di Ambiente e smaltimento dei rifiuti.

Gli obiettivi di cui ha parlato il primo cittadino insieme ai responsabili della società appaltatrice Tekneko srl verranno raggiunti grazie al nuovo progetto di servizi di igiene urbana per la raccolta dei rifiuti “porta a porta” a Bracciano presentato ieri mattina (15 gennaio 2019) in occasione di una partecipata conferenza stampa che si è tenuta in Aula consiliare del Comune di Bracciano.

Nel concreto cosa succede?

Verranno consegnati i nuovi kit per la raccolta differenziata “porta a porta” con codice alfa numerico di identificazione del cittadino e relativo codice di tracciabilità che permetterà un veloce e facile riconoscimento dei proprietari dei contenitori per indirizzare la cittadinanza verso una raccolta puntuale.
Riguardo le nuove attrezzature di raccolta stradale verranno messi, tra l’altro, ben 60 nuovi cestini con posacenere e 20 per la raccolta delle deiezioni canine.

“Elemento importante – ha aggiunto la responsabile Tekneko – è l’unificazione del calendario di raccolta dei rifiuti che sia uguale per tutto il territorio al fine di evitare la migrazione di rifiuti in strada da una zona all’altra”.

Il sindaco Tondinelli ha ricordato inoltre che i cittadini avranno la comodità di avere un servizio di ritiro a domicilio degli ingombranti, sfalci e potature previa telefonata di prenotazione del ritiro al gestore Tekneko.

Verranno inoltre potenziati su tutto il territorio, diviso in almeno 12 zone, il servizio di spazzamento e diserbo ma anche la pulizia delle caditoie, la disinfestazione e derattizzazione

Inoltre ci sarà una attenta attività di comunicazione ambientale, anche nelle scuole, che permetta ai cittadini di trovare benefici e comodità nella raccolta differenziata. A tal proposito, verranno anche organizzate delle giornate ecologiche: “Con l’avvio di questo progetto – conclude il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli – comincia una nuova fase fondamentale per una città che punta all’ecosostenibilità e alla valorizzazione e tutela del territorio”.




Bracciano: al via la rivoluzione nel servizio di raccolta di rifiuti “porta a porta”. Martedì la conferenza a palazzo comunale

BRACCIANO (RM) – Importante appuntamento in Aula consiliare del Comune di Bracciano, martedì 15 gennaio alle ore 10:30, dedicato all’avvio del nuovo progetto di servizi di igiene urbana per la raccolta dei rifiuti “porta a porta” a cura della ditta appaltatrice Tekneko srl, società che già si occupa della raccolta, trasporto e recupero di frazioni differenziate di carta, vetro, plastiche, legno, ingombranti, frazioni organiche e frazioni verdi nel territorio.

Tondinelli: “Monitoreremo con occhio vigile”

A spiegare nel dettaglio come verrà organizzato il servizio sarà l’amministratore di Tekneko Umberto Di Carlo, i responsabili tecnici della società, e il Sindaco Armando Tondinelli, con delega all’Ambiente: “Il nostro obiettivo politico-amministrativo a lungo termine – dichiara il primo cittadino di Bracciano Tondinelli – è la promozione dei rifiuti come risorsa, la tutela del nostro territorio e quindi il conseguimento di livelli più elevati di riciclaggio attraverso uno smaltimento dei rifiuti sicuro”.

La Società Tekneko opera nel settore dell’igiene urbana fin dal 1985: “Siamo soddisfatti che a guidare questo cambiamento nella raccolta differenziata di rifiuti sia la Tekneko, società leader nel settore. – Ha concluso il primo cittadino – al contempo, assicuriamo ai cittadini di Bracciano assicuriamo che monitoreremo con occhio vigile e attento l’operato della Tekneko affinché venga garantito il massimo dell’efficienza nei servizi erogati. È importante un alta partecipazione alla conferenza stampa di martedì affinché la collettività conosca le evoluzioni nel settore dell’igiene del territorio di Bracciano”.




BRACCIANO, RIFIUTI: IL M5S SCRIVE A GIORGIO NAPOLITANO

Bracciano (RM) – Il Movimento 5 Stelle di Bracciano, riguardo il sito di Cupinoro scrive al Presidente della Repubblica affrontando il tema scottante dei rifiuti. 

Ecco il testo integrale della lettera:

 A: on. Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica

on. Matteo Renzi, Presidente del Consiglio

on. Gian Luca Galletti, Ministro dell'Ambiente

on. Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute

on. Nicola Zingaretti, Governatore della Regione Lazio

 

Siamo davanti a un bivio: o noi o loro. La Politica non vuole legiferare sul tema scottante dei rifiuti: dopo quanto emerso sugli sversamenti di rifiuti tossici in Campania, continua a perseverare sul danno ambientale, cercando ancora una volta siti dove versare i rifiuti, che invece dovrebbero essere differenziati e riciclati.

Né il Parlamento né il Governo vogliono affrontare il problema seriamente, gl’impianti di riciclaggio hanno dei costi notevoli, perciò si ricorre allo smaltimento in discariche su territori sensibili con conseguente inquinamento delle falde acquifere.

Questo Paese non ha bisogno di montagne di rifiuti, solo per colpa di una classe politica incapace di pianificare e portare a soluzione un problema come quello dei rifiuti, mai affrontato seriamente finora, nel rispetto dell'ambiente e responsabilizzando la società attraverso la raccolta differenziata. Sono stati già sperimentati con successo metodi di raccolta e di riciclo dei rifiuti anche su larga scala, come il trattamento meccanico biologico a freddo, che consentono non solo una drastica riduzione (oltre il 90%) del materiale tal quale in discarica, ma alimentano una filiera di riutilizzo delle materie prime che danno un profitto economico, abbattendo i costi della raccolta a tutto vantaggio delle tasche dei cittadini.

Contro la discarica di Bracciano Cupinoro abbiamo fatto di tutto, il parere del MiBACT è inamovibile, la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica indagano sull’illecito economico e amministrativo ambientale. Abbiamo depositato ogni tipo d’interrogazione e mozione, il Consiglio dei Ministri dice che ha recepite tutte le osservazioni tecniche ed economiche riguardo il nostro devastato territorio, ma non è bastato: la Regione Lazio ha bisogno di un luogo dove smaltire i rifiuti a Nord Ovest di Roma – punto. Visto che il problema è unicamente politico, chiediamo a tutti i cittadini e i comitati, di unirsi con noi: nel sottolineare al Ministero dell’Ambiente: «Il Parlamento Europeo non ha mai legiferato contro i vincoli paesaggistici di una zona agricola e protetta da preservazione ambientale»; nel domandare: «Il Ministero dell'Ambiente o il Consiglio dei Ministri hanno mai avvisato il Parlamento Europeo della proposta di cancellazione dei vincoli paesaggistici, visto che il 70% delle decisioni ambientali proviene dal Parlamento Europeo?».

Chiediamo se il Ministro dell’Ambiente sia a conoscenza dei fatti narrati dalle varie interrogazioni e osservazioni presentate in Camera di Consiglio in Parlamento, e quali azioni intenda adottare alla luce di eventuali accertamenti tecnici effettuati sullo stato di conservazione degli ambienti naturali intorno a Cupinoro, in relazione al rispetto dell’articolo 3 della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio delle Comunità Europee del 21 maggio 1992 sul «mantenimento ovvero, all’occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat delle specie migratorie», alla luce dell’ampliamento della discarica di Cupinoro a Bracciano (vedi interrogazione a risposta scritta C.4-,2473). Oppure Link Data la bellezza del titolo dato alla Conferenza di Servizi (“Cupinoro: la scelta spetta al Consiglio dei Ministri”) viene da chiedersi: dal momento che l'intervento consiste nella realizzazione di una discarica, che bisogno c'è di camuffare le opere definendole «ricomposizione ambientale»? quale «miglioramento ambientale» apporterà la discarica all'area? Il colmare una cava a fossa con rifiuti inquinanti può mai rappresentare un miglioramento ambientale o meglio una ricomposizione ambientale migliorativa? Sul territorio c'è già quanto occorre, e con un minimo intervento economico si può dare avvio alla necessaria rivoluzione ambientale.

Non occorre una discarica; anche perché Bracciano non è una pattumiera. Esistono tecnologie innovative e sistemi di gestione che consentono di procedere verso l’obiettivo “rifiuti zero”, cioè verso l’effettivo reimpiego dei materiali raccolti, riducendo al minimo l’uso delle discariche. Il beneficio per il territorio sarà soprattutto economico, perché saranno avviate nuove imprese, specializzate per esempio nel recupero e il reimpiego dei materiali.

Si tratta di promuovere lo sviluppo di percorsi di recupero che realizzino in aree contenute quanto oggi è organizzato a livello nazionale attraverso consorzi come il CoNAI, riducendo la produzione di rifiuti con meno spese per i cittadini e per le amministrazioni; tutto ciò con il notevole vantaggio della creazione di nuovi posti di lavoro. I rifiuti sono una risorsa da valorizzare e le Associazioni ritengono che debbano essere accettati solo progetti e sistemi che si occupino principalmente di recuperare materiali e di reinserirli nel mercato, usando al meglio tutti i canali istituzionali già disponibili da anni (consorzi, borsa rifiuti, produzione di materiali nuovi a norma commerciale), lasciando al settore smaltimento rifiuti un ruolo marginale (10-5% dei rifiuti raccolti) e in decrescita nel tempo.

PREMESSO CHE

l’Unione Europea ha stabilito, con la direttiva 99/31/CE che lo Stato Italiano ha recepita con il D.Lgs. 13 gennaio n. 36, che in discarica debbano finire solo materiali a basso contenuto di carbonio organico e materiali non riciclabili, e che le discariche non devono essere localizzate nei calanchi; la direttiva 2008/98/CE stabilisce una gerarchia in materia di gestione dei rifiuti, dando priorità alla prevenzione, alla preparazione per il riuso, al riciclaggio, al recupero di altro tipo e per ultimo allo smaltimento; a livello nazionale con il D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 si è passati a considerare i rifiuti come una risorsa da gestire e valorizzare; oggi lo smaltimento in discarica sta diventando la fase residuale della gestione dei rifiuti;

CONSIDERATO CHE a Bracciano esiste già una discarica esaurita, di m3 2.200.000 (duemilioniduecentomila metri cubi); è stato presentato un progetto di gestione dei rifiuti da soggetto privato che prevede un primo ingrandimento dell’attuale discarica sia con sopraelevazione sia con ampliamento nell’adiacente cava Vaira, con iniziale previsione di conferimento di rifiuti per m3 450.000 (quattrocentocinquantamila metri cubi), per giungere a sei invasi (denominati con progressione numerica da Vaira 1 a Vaira 6) di capienza complessiva di m3 5.000.000 (cinque milioni di metri cubi), devastando l'intero territorio della zona circostante; il sito previsto comprende un complesso calanchivo di elevato valore paesaggistico ambientale, trattandosi del versante nord-ovest della periferia di Roma, immerso tra il verde lacustre e le pianure agricole, oltre a tutto il complesso dell’insediamento che rappresenta uno dei più importanti siti di interesse morfologico ambientale, paesaggistico, artistico e monumentale d’Italia: Vincolo Bracciano, ZPS, Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate, IT6030005 tav 4 , IT6030005 tav 5 Bracciano; Vincolo Bracciano, SIC, Lago di Bracciano IT6030010; menzionati anche dalla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 24/647, facente parte della Rete Natura 2000 istituita dalla direttiva «Habitat» (ovvero la direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla «conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche» – su G.U. 22 luglio 1992);

PREMESSO CHE dal 1991 a Bracciano (RM), è in funzione una discarica circondariale per R.S.U. lungo la via Settevene Palo – Strada Provinciale 4/A, all’altezza del km 6,500, in località Quarto di Cupinoro e Sbrìgliavacche, su terreno di demanio collettivo di proprietà dell’Università Agraria di Bracciano; la discarica avrebbe dovuto cessare l’attività nell’arco di nove anni dalla realizzazione come da convenzione stipulata il 28 giugno 1991 tra il consorzio SILEF e il Comune di Bracciano; dal 1991 al 2004 la discarica è stata gestita da diverse società private (SILEF, SEL); dal 2004 la gestione della discarica è passata alla Bracciano Ambiente S.p.A., società pubblica di proprietà del Comune di Bracciano; attualmente la discarica ha esaurite le proprie volumetrie concesse successivamente al 1999 con deroghe commissariali; negli oltre venti anni di vita della discarica sono stati sversati solo rifiuti non trattati (c.d. “tal quale”) e oggi il sito si presenta come una montagna alta quasi ottanta metri calcolati dalla base, e la discarica grava in uno stato di completo degrado;

CONSIDERATO CHE come scritto le terre su cui insiste la discarica sono di proprietà dell’Università Agraria di Bracciano e perciò ricadono in ambiti paesaggistici sottoposti a tutela ai sensi degli artt. n. 134 e 142, comma 1 (aree di interesse archeologico già individuato) del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 e s.m.i. (Università Agrarie e Uso Civico); per quanto detto, i terreni sono sottoposti alle seguenti leggi di riferimento: Legge 16-06-1927 n. 1766; R.D. 26-02-1928 n. 332; D.P.R. 24-07-1977 n. 616; Legge 15-05-1997 n. 127; Statuto dell’Università Agraria di Bracciano; Legge 8-08-1985, n. 85 (c.d. Legge Galasso); l’area su cui insiste la suddetta discarica ricade all’interno della Zona di Protezione Speciale (ZPS) n. IT6030005 Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate; l’area è stata inserita nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) come “area archeologica” ai sensi dell’art.13 comma 2 della Legge Regionale 24 del 6-07-1998; VISTO il Piano Pluriennale 2013-2017 della Bracciano Ambiente, che prevede sia la realizzazione di un lotto funzionale di discarica di rifiuti non pericolosi in un settore delle cave dismesse, già in esercizio della Soc. Vaira (c.d. “Vaira 1”), su terreni di proprietà dell'Università Agraria di Bracciano, sia un Impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB), sia un impianto di digestione anaerobica della frazione organica (c.d. biogas); il Piano Rifiuti Regionale attualmente vigente;

RITENUTO CHE dalla corretta interpretazione delle normative e delle leggi elencate, in merito ai vincoli in esse contenuti (usi civici, vincolo paesaggistico, vincolo archeologico, zona a protezione speciale), nell’area in questione non è possibile effettuare alcuna attività riferibile allo smaltimento dei rifiuti;

TUTTO CIÒ PREMESSO s’impegna il Ministro dell'Ambiente, on. Gian Luca Galletti, il Presidente della Giunta Regionale, on. Nicola Zingaretti e la Commissione dei Ministri al pubblico impegno affinché: relativamente al sito della discarica di Cupinoro: sia definitivamente escluso il sito di Cupinoro dal Piano Rifiuti Regionale della Regione Lazio sia quale discarica circondariale sia quale sito idoneo ad accogliere impianti per il trattamento dei rifiuti; siano verificate le reali disponibilità economiche destinate alla postgestione della discarica di Cupinoro, volte alla messa in sicurezza e alla bonifica dell’intera area anche in virtù dell’art. 8 del D.Lgs 13-01-2003 n. 36; siano verificate le disponibilità economiche per un processo di bonifica della discarica (Codice Ambiente – parte IV – Rifiuti e bonifiche dei siti inquinati – D. Lgs. 3-04-2006 n. 152 Parte Quarta artt. 177-266). Chiediamo e proponiamo l’uso della tecnica di “Landfill Mining”, attraverso l’individuazione di un nuovo sito di stoccaggio adiacente a quello già esistente dove poter creare un sito a norma di legge e nel pieno rispetto di normative e regolamenti europei (D.M. 8-04-2008 che disciplina i centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato come previsto dall'articolo 183 comma 1, lettera cc, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche; Direttiva 1999/31/CE; Regolamento (CE) n. 1882/2003; Regolamento (CE) n. 1137/2008 et cetera), al fine di salvaguardare l’integrità del territorio e la salute delle comunità circostanti; siano predisposte risorse economiche per promuovere un’indagine epidemiologica nelle aree limitrofe al sito della discarica, per verificare eventuali correlazioni tra i numerosi casi di patologie riscontrate e gli agenti inquinanti provenienti dalla discarica; relativamente al trattamento dei rifiuti: sia realizzato un compostaggio naturale e aerobico della F.O.R.S.U. con una corretta definizione progettuale del processo stesso di biostabilizzazione aerobica, in uno scenario in cui le raccolte differenziate spinte sono in grado di consegnare all’impianto flussi di biomassa ad un eccellente livello di purezza merceologica, avendolo garantito anche con areazione forzata il raggiungendo dell’aerobiosi; sia creato un polo di riciclo e riuso nell’ambito di un Consorzio Pubblico (ATO – ARO) in cui sia riorganizzato il centro di smaltimento; sia adottata la strategia delle 4 R: Riduco, Riuso, Riciclo, Recupero, per esempio come nei sistemi Vedelago, Capannori o Colleferro, che vantano la rigenerazione di materie prime e creano impatti occupazionali di rilievo; siano compiuti investimenti sulla raccolta differenziata per accrescere in maniera consistente la quantità, al fine di ridurre il conferimento di rifiuti generalizzati; sia incrementata la raccolta differenziata porta a porta spinta, con una riorganizzazione del concetto di cassonetto e del suo posizionamento in luoghi pubblici; sia premiato il cittadino virtuoso con la promozione nei Comuni di iniziative come Arcipelago SCEC e relativa diminuzione progressiva della ex TaRES; siano sollecitate e promosse nelle scuole iniziative utili a coinvolgere gli studenti nel progetto complessivo del ciclo integrato dei rifiuti, in modo da incrementare le conoscenze, l'impegno, il senso di responsabilità sull'emergenza rifiuti e sulla necessità di affrontarla insieme come comunità; siano messe in atto iniziative sul territorio in collaborazione con i Comuni consorziati, capaci di coinvolgere la popolazione per far crescere l'interesse e l'attenzione su un tema che incide notevolmente sulla qualità della vita, per giungere ad un progetto il più possibile condiviso e partecipato; Bracciano, Qui il testo Originale con tutti i riferimenti di Legge https://drive.google.com/file/d/0B1POHgFXwiU2bERsQ0pIV3Z6VWs/edit?usp=sharing

Con osservanza. Bracciano Movimento Cinque Stelle




BRACCIANO, CUPINORO: I CITTADINI SCRIVONO A IGNAZIO MARINO SU QUELLA PICCOLA "DISCARICA" DA 4MILA TONNELLATE AL DI'

dal Comitato Bracciano Stop Discarica

Come cittadini di Bracciano e di tutto il territorio che si estende a nord di Roma fino a Civitavecchia e all’entroterra di Viterbo, siamo rimasti esterrefatti dalle sue dichiarazioni e siamo terrorizzati dalle decisioni che il comune di Roma si accinge a prendere in queste ore.

Da quando la discarica di Cupinoro, che è pubblica, è stata individuata per lo sversamento dei rifiuti della capitale, della città del Vaticano, di Fiumicino e Ciampino, e sono cominciati i lavori per l’ampliamento (senza le dovute autorizzazioni), abbiamo scoperto che stiamo per diventare l’immondezzaio della capitale e forse dell’intera regione.

Egregio sindaco, come abitanti di un territorio già provato da impianti inquinanti di vario genere, dove la percentuale di abitanti colpiti da tumore e altre gravi patologie aumenta costantemente, vorremmo che ci spiegasse meglio le sue intenzioni: Come fa a parlare di “una piccola discarica di servizio” ben sapendo che soltanto la città di Roma produce 4.000 tonnellate al giorno di rifiuti tal quale?

E sotto le feste natalizie la raccolta è addirittura andata in tilt? Come fa a prevedere di raggiungere il 60% di differenziata nel 2015 se, dopo un anno dal suo insediamento, non risulta alcun piano predisposto con questo obiettivo? Quale piccola discarica pensa rimanga tale con questi presupposti? E poi, a cosa è servito chiudere Malagrotta se poi andate a portare i vostri rifiuti in casa d’altri, in netta opposizione con gli indirizzi della Regione Lazio? Le ricordiamo che stiamo aspettando da 22 anni che la famigerata montagna di Cupinoro, composta dai rifiuti tal quale di 25 comuni, venga chiusa definitivamente, avendo esaurito lo spazio disponibile. Questa discarica si trova in area ZPS, archeologica, gravata dagli usi civici, ed è gestita dall’Università Agraria di Bracciano che avrebbe dovuto valorizzarne e tutelarne l’aspetto agro-silvo-pastorale, anziché accettarne la trasformazione in una discarica sempre più grande.

Proprio in queste ore si attendono le decisioni per il rinnovo dei poteri straordinari del commissario ad acta del ministero dell’Ambiente, Sottile. Riteniamo che questo sia un insulto ai principi della democrazia. Le imposizioni dall’alto, fuori dal rispetto delle leggi, ricordano ben altre esperienze. Lei, amministratore pubblico democraticamente eletto, mostra di volersi nascondere dietro le decisioni di altri chiamati ad intervenire proprio per sollevare i politici dalle proprie responsabilità.

Tra le scelte attese in queste ore, c’è anche quella che riguarda il presidente della Siena Ambiente al vertice dell’AMA. Anche questo ci preoccupa, dato l’interesse finora dimostrato dalla Siena Ambiente per il business dei rifiuti a Cupinoro ed una eventuale partnership con la Bracciano Ambiente S.p.A. Non sappiamo cosa nascondano i rifiuti oggi presenti, oltre a tombe di epoca etrusca e romana, perché a Cupinoro, come nella Terra dei Fuochi, lo sversamento dei rifiuti è avvenuto per anni e anni senza controlli. Sappiamo solo di essere molto preoccupati, e ancora di più nel constatare che il sindaco di Roma potrebbe contribuire a peggiorare questa situazione. Sappiamo che abbiamo già dato, e che non ci arrenderemo mai davanti a decisioni scellerate come queste. Prese tra l’altro senza che in alcun modo i cittadini siano stati coinvolti, come invece la legge prescrive.

Anche la Regione Lazio in queste ore si accinge a decidere del destino di decine di migliaia di famiglie e di un territorio di grande bellezza e valore, che attira turisti da ogni parte del mondo grazie alla sua storia e alla sua natura, alla valorizzazione operata dall’UNESCO come da chi coltiva la terra e alleva il bestiame nel rispetto di questo habitat: prerogative che meritano di essere considerate, soprattutto in un momento così difficile per la nostra economia. A che serve, sindaco Marino assumersi pubblicamente le proprie responsabilità se poi non si è in grado di risponderne? Siamo i cittadini di Bracciano, Cerveteri, Ladispoli, Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Oriolo Romano, Manziana, Canale Monterano, I Terzi, Valcanneto, Borgo San Martino, Cerenova, Santa Marinella, Santa Severa e tanti altri che ora non sanno più cosa lasciare ai loro figli se non un esempio di cosa significa lottare per la propria terra e per il diritto inalienabile alla salute. Un diritto, egregio sindaco, che lei conosce bene.

 




BRACCIANO: LA VERGOGNA DEI RIFIUTI DEGLI INCIVILI

Redazione

Bracciano (RM) – Continuano le segnalazioni e il monitoraggio del nostro giornale che per quanto riguarda minidiscariche e ingombranti lasciati sui territori comunali è molto presente.

Questa volta è Bracciano nuova ad esserne interessata. Prendendo spunto da una recente Delibera di Giunta approvata dal Comune di Bracciano (delibera n. 596 in data 19 dicembre 2013) nella quale sono stati previsti interventi di rimozione di rifiuti abbandonati lungo alcune strade comunali e la cura dei cigli stradali con un costo preventivato pari a 15 mila euro oltre IVA – risorse che a causa di comportamenti incivili si sono dovute sottrarre ad altri possibili impieghi utili alla comunità – il Presidente del Consiglio di Quartiere Bracciano Nuova Fabrizio Cherubini ha raccolto l’invito del quotidiano l’Osservatore d'Italia relativamente all’inoltro di alcune segnalazioni fotografiche pervenute nei mesi scorsi e aggiornate recentemente attraverso un sopralluogo svolto con i segnalanti, lanciando il seguente appello alla cittadinanza per invitarla a: “segnalare tempestivamente agli organi competenti ogni principio di degrado ambientale che si dovesse riscontrare sul territorio con particolare riferimento alla formazione di piccoli cumuli di rifiuti e al generarsi di situazioni di mini-discariche abusive, raccomandando l’utilizzo dell’ecocentro comunale”.

In tale ottica il Presidente di Quartiere segnala alcune situazioni critiche che minacciano sentieri di pregevole interesse naturalistico e che dovrebbero essere valorizzati a fini turistici con percorsi attrezzati e segnaletica, che partendo dal confine del quartiere di Bracciano Nuova si estendono fino agli splendidi paesaggi ambientali della Frazione di Castel Giuliano, risultati oggetto di sversamenti abusivi di rifiuti e materiali di risulta vari (foto in allegato) come ad esempio:

– Via Monte la Rota dove sono state identificate piccole discariche abusive sparse in diversi punti;

– Percorsi di collegamento tra Via Castel Giuliano e Sambuco dove sono stati riscontrati rifiuti anche in prossimità di fossati e torrenti naturali (Monte La Rota e Monte La Guardia);




BRACCIANO, RIFIUTI: A CUPINORO PROSEGUE LO SVERSAMENTO DELLA "MONNEZZA"

Redazione

Bracciano (RM) – "A Cupinoro continua lo sversamento della monnezza ovvero del “tal quale” nonostante dichiarazioni e garanzie del sindaco di Bracciano. – Dichiarano in una nota daL Comitato Bracciano Stop Discarica – Nel suo comunicato stampa del 3 ottobre, il sindaco di Bracciano, – PROSEGUE LA NOTA –  richiamando una recente circolare del Ministero dell’Ambiente, stabiliva che “… dal 31/10/2013 l’impianto di smaltimento di Cupinoro potrà consentire l’accesso all’impianto solo ai rifiuti già trattati e stabilizzati …”

La Bracciano Ambiente ne informava i Comuni del bacino, Regione Lazio, Provincia e Prefettura di Roma. Il 31 ottobre è passato e a Cupinoro il “tal quale” continua ad essere sversato come sempre.  Grazie a notizie riportate da un periodico locale, i cittadini di Bracciano apprendono infatti che il sindaco di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, ha ottenuto la proroga per conferire rifiuti non trattati fino al 31 Dicembre. – La nota conclude – Davvero assordante il silenzio del sindaco Sala che si era formalmente impegnato a non consentire più lo sversamento dell’immondizia indifferenziata …“la vera pericolosità del rifiuto urbano, oggi come sempre, è rappresentata dal rifiuto indifferenziato che viene scaricato a Cupinoro”..

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BRACCIANO, CUPINORO: IL COMITATO BRACCIANO STOP DISCARICA DICE NO AI RIFIUTI DI ROMA.

di Angela Verde

Bracciano (RM) – Meno di un mese, più di venti. Sono i giorni di vita del Comitato Bracciano Stop Discarica. Dentro ci sono cittadini di Bracciano che non si riconoscono in una gestione dei rifiuti e del territorio che non mette al primo posto la salute, la difesa dell'ambiente e del paesaggio. Nelle diverse assemblee pubbliche, partecipate da cittadini di Bracciano e di diversi comuni del territorio, è arrivato deciso il sostegno degli altri comitati no-discariche del Lazio. Dopo 5 manifestazioni, due a Cupinoro, due tra le vie del centro, uno a Bracciano Nuova, il Comitato sta ora lavorando a programmi di informazione e divulgazione nelle scuole. Grazie al lavoro di alcuni membri, già lo scorso sabato 26 Ottobre, alla manifestazione di Cupinoro erano presenti intere classi del Liceo Vian di Bracciano. Sono quattro i gruppi di lavoro impegnati nei diversi ambiti: documentazione, legale, comunicazione, organizzazione.
"Quello che non condividiamo – Dichiarano dal Comitato Bracciano Stop Discarica –   è il progetto di fare di Bracciano il nuovo polo industriale dei rifiuti di tutta la regione. Progetto sostenuto dall'amministrazione in carica e avallato dalla Regione Lazio che ha già fatto pervenire un primo parere positivo alla richiesta di VIA presentata dalla società Bracciano Ambiente. Alla base del progetto c'è la realizzazione di un impianto di TMB, una centrale a biogas e una discarica per i materiali residui. Il tutto tarato su un bacino di utenza eccessivo che va oltre gli attuali 26 paesi conferitori. Questo significherebbe stravolgere completamente la natura del territorio che ha una naturale vocazione turistica e agricola. – La nota conclude – Inoltre significherebbe dedicare risorse economiche consistenti, circa 27 milioni di euro, ad un modello di gestione dei rifiuti obsoleto".

Il Comitato si oppone dunque a progetti di ampliamento della discarica per la quale chiede la chiusura definitiva e la messa in sicurezza. Sul fronte rifiuti – che andrebbero definiti "materia" – la proposta punta innanzitutto al rispetto nella gerarchia ovvero le 4 R riduzione, riuso, riciclo, recupero. Il Comitato Bracciano Stop Discarica ritiene inoltre che vada adottato ed ottimizzato un unico modello di raccolta differenziata porta a porta in tutti i comuni del Lazio. Il Comitato è altresì contrario ad ipotesi di centrali a biogas e ed è a favore di impianti di trattamento aerobico della frazione umida che, in questo modo, si trasforma in compost di qualità utilizzabile per concimare i terreni. "Ci opponiamo al trasferimento dei rifiuti dalla Capitale a Cupinoro. Non ci fidiamo delle rassicurazioni, di Comune e Regione, sulla provvisorietà del provvedimento né sulla natura dei rifiuti destinati a Bracciano". Bracciano Stop Discarica è fermamente deciso a mettere in campo ogni azione legale per evitare che l'immagine di Bracciano sia legata ai rifiuti e che si continui a devastare un territorio inserito in ZPS, cioè zona a protezione speciale, nonché zona con vincoli archeologici e paesaggistici.

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BRACCIANO, RIFIUTI CUPINOROPOLI: FUOCO INCROCIATO TRA CARONE E SALA

Chiara Rai

Elena Rosa Carone Fabiani, consigliere di opposizione per bracciano Bene Comune ha presentato una mozione per il prossimo Consiglio Comunale di martedì 15 ottobre alle ore 17. “Ribadiremo ciò che sosteniamo da sempre – dice Carone – il sindaco ha aperto le porte a 20 mila metri cubi di rifiuti. Si tratta di una situazione paradossale. E’ stato approvato un piano di sviluppo triennale senza che si facesse riferimento al bando per la vendita di parte della discarica a privati. Il direttore generale non è passato per il consiglio comunale sebbene sappiamo tutti che la Bracciano Ambiente è una municipalizzata e quindi è pubblica, è dei cittadini. Di conseguenza dopo queste azioni prese in “autonomia” il commissario Goffredo Sottile ha disposto in via immediata e urgente l'utilizzo dello spazio di conferimento disponibile. Cioè è stata spianata la strada per far sì che a Cupinoro finissero ventimila tonnellate di rifiuti di Roma”.

Carone chiederà l’istituzione di un Comitato di partecipazione e trasparenza così come sancisce la convenzione di Århus (firmata dalla Comunità europea e dai suoi Stati membri nel 1998).

La convenzione, in vigore dal 30 ottobre 2001, parte dall'idea che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale conduca ad un miglioramento della protezione dell'ambiente. Essa intende contribuire a salvaguardare il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere.

Per raggiungere tale obiettivo, la convenzione propone di intervenire in tre settori:

– assicurare l'accesso del pubblico alle informazioni sull'ambiente detenute dalle autorità pubbliche;
– favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull'ambiente;

– estendere le condizioni per l'accesso alla giustizia in materia ambientale;

Inoltre Carone annuncia: “Faremo i dovuti ricorsi collettivi, stiamo vagliando con i legali di Bracciano Comune la strada da intraprendere”.

D’altro avviso è il sindaco di Bracciano Giuliano Sala, il quale punta l’accento sull’importanza della svolta sui rifiuti che sta accadendo in questo momento: “Da oggi non entra più il rifiuto tal quale”. Infatti come ribadito dal presidente della Bracciano Ambiente Marcello Marchesi, nel consiglio d’amministrazione del 26 settembre scorso è stato deliberato che dal I novembre 2013, non saranno più ammesse le 90.000 tonnellate/anno di rifiuti indifferenziati che (dal 1991) i 25 comuni del bacino sversano a prezzi di saldo, ma saranno ammessi i soli scarti resi inerti dal trattamento meccanico biologico.

“Quello che mi soprende – continua il primo cittadino Sala – è che il consigliere Carone chiede che si adempia alla delibera di consiglio comunale del luglio scorso (avente ad oggetto BRACCIANO AMBIENTE S.P.A. – PROSPETTIVE DI SVILUPPO, PIANO INDUSTRIALE ED ALTRI PROVVEDIMENTI – ULTERIORE ATTO DI INDIRIZZO) alla quale la stessa Carone votò contro.

La delibera di consiglio del 12 luglio 2013 è stata approvata con 11 voti favorevoli e cinque contrati ( Carone Fabiani, Massi, Pezzillo Iacono, Testini, Tondinelli).

E’ stato deliberato di:

Realizzazione e gestione dell’impianto per la FORSU attraverso una partnership e/o accordi di settore con società specializzate in materia secondo le modalità previste dalla normativa vigente con costanza di informazione al Socio Unico sull’evoluzione dei percorsi eventualmente intrapresi dalla partecipata;
Realizzazione e gestione dell’impianto di TMB migliorato rispetto al progetto originario grazie ad innovazioni tecnologiche che permettono di ridurre la spesa prevista ed ottimizzare l’efficienza del trattamento come descritto nel piano pluriennale proposto dal Presidente della BA Spa punto 1.1 “soluzione alternativa”;
Attivazione dell’intervento di recupero volumetrico su lotto transitorio e lotto di completamento attualmente in esercizio costituente variante non essenziale a completamento delle precedenti autorizzazioni per una volumetria di circa 50.000 mc come descritto nell’allegato verbale tecnico;
ESPRIMERE, per le ragioni di cui alle premesse, la volontà di affidare i servizi di igiene urbana ambientale ed i servizi cimiteriali (manutenzione e gestione del cimitero e lampade votive) mediante procedura ad evidenza pubblica demandando alla Giunta Comunale ed ai responsabili dei servizi di competenza l’adozione di tutti gli atti, adempimenti e procedure di cui alla presente deliberazione;
DARE indirizzo al C.d.A. della Bracciano Ambiente S.p.A., affinché proceda con l’attuazione del Comune di Bracciano – Deliberazione n. 27 del 12/07/2013 11
Piano Pluriennale di cui in premessa con particolare riguardo agli interventi proposti sul versante del contenimento dei costi del personale dipendente, raccomandando all’organo amministrativo, nell’attuazione della nuova pianta organica, di ricorrere a tutti gli strumenti previsti dalla legge al fine di contenere l’impatto sociale determinato dalla riduzione del costo complessivo del lavoro.
Comune.

Si allega all'articolo delibera di consiglio Comunale del 12 luglio 2013

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BRACCIANO, CUPINORO: ARRIVANO 20 MILA TONNELLATE DI RIFIUTI E DI … POLEMICHE

Chiara Rai

Bracciano (RM) – Ventimila tonnellate di rifiuti di Roma nella discarica di Cupinoro a Bracciano fanno paura ai residenti. Per tutte le conseguenze che ne deriveranno.

Lo scorso 30 agosto la Bracciano Ambiente pubblica un bando per la vendita di parte della discarica a privati. Ieri arriva il documento del ministero dell'Ambiente nel quale si legge: «Considerata la messa in vendita della Bracciano Ambiente il commissario dispone in via immediata e urgente  l'utilizzo dello spazio di conferimento disponibile». Non ci sono equivoci su questo dato di fatto. Il sindaco di Bracciano Giuliano Sala terrà questo giovedì 3 ottobre una conferenza stampa e intanto definisce le accuse e critiche che gli vengono mosse come un mero tentativo di far passare un messaggio allarmistico che non esiste. “La Bracciano Ambiente Spa ha – dice il primo cittadino –  nel pieno della autonomia gestionale del Cda, messo a bando pubblico l'utilizzo di una spazio pari a 20 mila metri cubi a privati, dove è possibile conferire rifiuti "trattati", escluso quindi il cosiddetto rifiuto indifferenziato, quello per capirci che proviene dai comuni del bacino conferente”. Sala spiega come tutto sia avvenuto regolarmente: Il Commissario per il superamento della situazione di grave criticità dei rifiuti urbani ha emesso un decreto di requisizione, acquisendo i 20 mila metri cubi messi a bando, da utilizzare per conferire rifiuto trattato.

Dunque arrivano le puntualizzazioni che smentiscono le voci di vendita a privati della Bracciano Ambiente: “nessuna vendita di terreni a privati – conclude il sindaco di Bracciano – e rispedisco al mittente o ai mittenti, la tesi che Cupinoro sia il sito alternativo a Malagrotta”. Infine qualche calcolo lanciato dal primo cittadino per far capire che la realtà dei fatti è che tutti i rifiuti della Capitale e dintorni non potranno matematicamente finire a Cupinoro: Roma, Fiumicino, Ciampino e il Vaticano producono 1.800.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati all'anno, 700 mila, 800 mila tonnellate di rifiuto proveniente da trattamento meccanico e biologico. Pronti ad un flash mob e ad incontri con specialisti e oncologi sono i membri dell’associazione di cittadini contro mafie ed ecomafie di Antonio Turri:”Manifesteremo ancora la nostra contrarietà – dice Solvia Damiani, referente per l’associazione del circolo di Bracciano – la nostra mission è imparare assieme ai cittadini ad essere liberi e non incentivare gli interessi mafiosi che potrebbero venirsi a creare attorno al ciclo dei rifiuti.

Dobbiamo imparare a comprendere i nostri diritti”. Preoccupati anche i membri del comitato pendolari Fl3 di Bracciano: “lanciamo l’allarme – dice Luca Pagni, membro del comitato – rispetto alle ripercussioni negative che avrà il turismo da Fiumicino a Civitavecchia dove oltre agli odori dei rifiuti potrebbero esserci polveri di carbonio che dalla centrale termoelettrica di Cvitavecchia potrebbero essere conferite non solo nei cementifici di Bassano Romano ma anche nei Comuni limitrofi dell’area nord della Capitale”  

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BRACCIANO, IL COMITATO RIFIUTI ZERO DI FIUMICINO: “A CUPINORO I CONTI NON TORNANO”

"Si sta indirizzando la Bracciano Ambiente, il territorio di Bracciano (e confinante) verso una maggior presenza sul mercato attraverso la costruzione di una nuova cittadella della monnezza, probabilmente trattata."

 

Redazione

“Ci eravamo lasciati qualche tempo fa con l’Amministrazione e la stessa Bracciano Ambiente che lamentava un calo del conferimento in discarica di poco meno del 10% annuo (derivante dall’estensione della differenziata nei comuni conferitori), quindi con una mole di tal quale conferito in discarica di circa 120.000 tonn./anno ed adesso invece ci ritroviamo con la proposta di un impianto di digestione anaerobica da 30.000 tonn/anno con produzione di biogas ed un impianto TMB, non si capisce a cosa finalizzato (CDR, CSS, recupero di materia) da 135.000 tonn/anno. Totale quindi di165.000 Tonn/anno di capacità di ricezione, un aumento consistente di poco inferiore al 40%. – Dichiara in una nota il Presidente del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino –  Infine – prosegue la nota – un nuovo invaso di conferimento dei soli rifiuti trattati, adiacente all’attuale discarica in via di esaurimento, per una volumetria di 450.000 mc. Cosa succede? Non crediamo che stia aumentando la produzione dei rifiuti nei comuni conferitori (sia per l’effetto differenziata, sia anche per la crisi dei consumi), anzi;  e non crediamo che i comuni che hanno scelto  la differenziata porta a porta come sistema di raccolta nel tempo ci ripenseranno. Temiamo invece che semplicemente si intenda allargare la platea dei potenziali clienti, viste le difficoltà della regione sul fronte dei rifiuti ed il conseguente ritorno economico di questa industria; conseguentemente si sta indirizzando la Bracciano Ambiente, il territorio di Bracciano (e confinante) verso una maggior presenza sul mercato attraverso la costruzione di una nuova cittadella della monnezza, probabilmente trattata. Crediamo che la logica dei soldi facili derivanti dal biogas e dalla produzione di energia elettrica a prezzi assistiti siano una attrazione diabolica per le Amministrazioni, ed il territorio, che lotta contro il biogas dal Sasso, ad Allumiere, al megaimpianto da 24 MegaWatt a Maccarese, si trova ancora davanti a questo tipo di scelte, ad Amministrazioni che privilegiano il conto economico rispetto a quello ambientale ed al consumo di suolo. Ci domandiamo se questa svolta è stata concordata con le Amministrazioni dei territori confinanti, molte delle quali aderiscono alla strategia Rifiuti Zero. Era questo che serviva al territorio? E’ questo che amplifica e valorizza la vocazione agricola e turistica delle nostre terre? Un impianto TMB che lavora indifferenziato, oltre anche le attuali quantità conferite è semplicemente un disincentivo alla differenziata. E rispetto al digestore anaerobico, cosa si pensa di farne col digestato, di spargerlo tranquillamente sui campi? O di trasportarlo a qualche impianto di compostaggio? Noi diciamo di no, non sono queste le scelte che servono ai Cittadini. Serviva favorire le amministrazioni virtuose, quelle che fanno riduzione a monte, riciclo e riuso, serviva  costringere i Comuni conferitori a passare alla raccolta differenziata porta a porta quanto prima, utilizzando la leva dell’inasprimento tariffario e contingentando le quantità di tal quale conferibile ad ognuno, serviva un’impiantistica di riciclo del secco e di compostaggio aerobico dell’umido, serviva incentivare il compostaggio domestico e/o di comunità, quello che certo non serviva era aumentare la capacità industriale del sito, in particolare sul fronte dell'indifferenziato. – La nota conclude – Per quanto riguarda la gestione post-mortem dell’attuale discarica rimane un’indicazione dei costi stimati, ma nessun tempo certo. Nel frattempo registriamo che l’Amministrazione di Bracciano deve ancora fare un piano di passaggio alla raccolta differenziata porta a porta che consenta di raggiungere gli obiettivi fissati per legge: cioè il 65% entro quest'anno, ma evidentemente non è questa la priorità dell'Amministrazione."

tabella PRECEDENTI:

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