Biotestamento: malata di Sla decide di staccare la spina. Primo caso in Italia

NUORO – Ha combattuto per cinque anni la sua battaglia contro la Sla, poi ha scelto di dire basta e di staccare la spina. Patrizia Cocco, nuorese di 49 anni, se ne è andata con il sorriso, sabato scorso, stringendo la mano della madre e dei suoi cari, come riporta il quotidiano L’Unione Sarda.

E’ stata la prima in Italia dopo l’entrata in vigore della legge sul biotestamento, dopo aver dato il suo assenso ai medici per la rinuncia alla ventilazione meccanica e per l’inizio della sedazione palliativa profonda




Il biotestamento è legge: sì del Senato. Giornata storica

Il Biotestamento è legge: il Senato ha dato il via libera definitivo con 180 sì, 71 no e 6 astenuti. E’ un giorno storico per il Parlamento italiano che dopo anni di promesse e polemiche è riuscito a fare un primo passo avanti. Ieri l’Assemblea di Palazzo Madama aveva respinto tutte le proposte emendative: Pd e M5s compatti hanno portato avanti il provvedimento, mentre i soliti volti noti del centrodestra hanno cercato di fare resistenza. Addirittura il senatore Carlo Giovanardi è riuscito a dire l’enormità di giornata: “Eluana Englaro stava bene”.

L’Associazione – promotrice e la più attiva sostenitrice della legge sul Biotestamento Luca Coscioni ha consegnato al Presidente del Senato Grasso, martedì 5 dicembre, 27mila firme raccolte in calce all’appello di Dj Fabo per un’immediata approvazione senza modifiche della legge sul biotestamento. Queste firme si vanno a sommare alle oltre 121mila firme raccolte sotto la più generale proposta di legge popolare depositata nel settembre 2013, alle oltre 158mila sottoscrizioni dell’appello lanciato da Mina Welby, così come all’appello dei senatori a vita e a quello dei quasi 90 sindaci italiani e 2 presidenti di regione, rappresentati di circa 15 milioni di italiani.

L’articolo 1 prevede che, nel rispetto della Costituzione, nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata. Viene “promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico il cui atto fondante è il consenso informato” e “nella relazione di cura sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari”.

Per quanto riguarda i minori “il consenso è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore o dall’amministratore di sostegno, tenuto conto della volontà della persona minore“.

 

Le disposizioni anticipate di trattamento

L’articolo 3, il più importante, prevede che “ogni persona maggiorenne, capace di intendere e volere, in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può, attraverso Disposizioni anticipate di trattamento, esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali”. Le Datsempre revocabili, risultano inoltre vincolanti per il medico e “in conseguenza di ciò – si afferma – è esente da responsabilità civile o penale“. Sempre questo articolo stabilisce le modalità di espressione della propria volontà: “Le Dat devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata, con sottoscrizione autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale o da un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale o convenzionato. Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, possono essere espresse attraverso videoregistrazione“. In caso di emergenza o di urgenza, precisa inoltre il ddl, “la revoca può avvenire anche oralmente davanti ad almeno due testimoni“.

“Nella relazione tra medico e paziente – si legge nell’articolo 4 – rispetto all’evolversi delle conseguenze di una patologia cronica e invalidante o caratterizzata da inarrestabile evoluzione con prognosi infausta può essere realizzata una pianificazione delle cure condivisa tra il paziente e il medico, alla quale il medico è tenuto ad attenersi qualora il paziente venga a trovarsi nella condizione di non poter esprimere il proprio consenso o in una condizione di incapacità”.




Biotestamento: il testo arriva alla Camera

 

Arriva in Aula alla Camera il Biotestamento. Il testo sulle "Disposizioni anticipate di trattamento" (questo il titolo del disegno di legge) è composto da cinque tabella e regolamenta le decisioni sul fine-vita. Tra i punti principali: per depositare le proprie disposizioni sul fine vita ci si dovrà rivolgere a un notaio o pubblico ufficiale, ma sarà possibile farlo anche davanti a un medico del Servizio sanitario nazionale; le volontà sono sempre revocabili ed ognuno potrà disporre il rifiuto dei trattamenti sanitari, incluse la nutrizione e l'idratazione artificiali.

Il TESTO, di cinque tabella, prevede la possibilità di compilare la DAT (Disposizioni anticipate di trattamento) . In base ad essa "ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di una propria futura incapacità di autodeterminarsi può, attraverso disposizioni anticipate di trattamento (« DAT »), esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari ivi comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. Può altresì indicare una persona di sua fiducia (« fiduciario ») che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie

Il gruppo Forza Italia della Camera dei deputati ha tenuto la scorsa settimana una riunione di direttivo (martedì 7 marzo) e un'assemblea di gruppo (mercoledì 8 marzo) in merito alla 'dichiarazione anticipata di trattamento' – il cosiddetto biotestamento – che da questa settimana sarà all'esame dall'Aula di Montecitorio. "Dopo un approfondito e accurato dibattito nelle due sedi – si legge in una nota – l'assemblea del gruppo ha deciso di raccogliere (è stato fatto in questi giorni) le adesioni per la presentazione in Aula degli emendamenti fortemente migliorativi del provvedimento e ai quali hanno lavorato i deputati Antonio Palmieri e Francesco Paolo Sisto che hanno seguito l'iter della legge in Commissione Affari sociali alla Camera. I 48 emendamenti Palmieri-Sisto sono stati sottoscritti dalla stragrande maggioranza dei deputati di Forza Italia". "È stato già deciso, in ogni caso, di convocare una nuova riunione dell'assemblea dei deputati azzurri per individuare, anche in relazione all'atteggiamento che il governo terrà in merito alle nostre proposte, l'orientamento del gruppo Forza Italia sul voto finale. In ogni caso sarà garantita, in considerazione della delicatezza del tema, la libertà di coscienza ai parlamentari che non si riconosceranno nella posizione maggioritaria del gruppo".




ROMA CAPITALE, BIOTESTAMENTO: ISTITUITO IL REGISTRO COMUNALE

Redazione

Roma – “L’approvazione della delibera di iniziativa popolare che istituisce il registro comunale delle dichiarazioni anticipate di trattamento è un risultato importante che mi vede impegnato da molti anni. Come chirurgo, che spesso si è confrontato con situazioni di fine vita, oltre che come sindaco, sono convinto che ognuno debba avere la libertà di scegliere quali terapie accettare e quali rifiutare: con la certezza che se una persona vuole ricevere tutti i trattamenti esistenti deve avere ogni garanzia che ciò avverrà. Allo steso modo, chi ritiene di rinunciare a un trattamento o a un intervento chirurgico che giudica sproporzionato deve potervi liberamente rinunciare. E’ noto che la grande maggioranza degli italiani sia favorevole ad una legge sul testamento biologico. In attesa che il Parlamento colmi questo vuoto normativo, in discussione da oltre cinque legislature, il Campidoglio farà la sua parte permettendo ai cittadini di depositare le proprie dichiarazioni anticipate di trattamento in tutti gli uffici decentrati. Ringrazio i promotori della delibera popolare e l'Assemblea capitolina per aver permesso questo passo di civiltà”. Lo dichiara, in una nota, il sindaco di Roma Ignazio Marino.