DOPO LA SPARATA SHOCK DEL CAVALIERE, COLPO DI FULMINE TRA BERSANI E MONTI. GALEOTTO FU BERLINO

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Roma – ''Monti è arrivato da solo. Era il professor Monti. Gli abbiamo dato noi la maggioranza. Lo abbiamo voluto noi''. Da Berlino Pierluigi Bersani ha ricordato le fasi del rapporto con il premier uscente. ''Abbiamo affrontato insieme il popolo per le riforme – ha proseguito – ci sentiamo protagonisti nel bene e nel male di questo anno e mezzo. Ora bisogna andare avanti e fare le elezioni, come in tutti i Paesi''. Attualmente – ha proseguito Bersani – con il professore ci sono ''schermaglie elettorali'', ma non esclude una collaborazione con Monti dopo il voto. "Ho sempre detto che sono prontissimo a una collaborazione con tutte le forze che sono contrarie al leghismo, al berlusconismo, al populismo. Con tutte queste forze e, certamente, anche con il professor Monti", ha spiegato Bersani.

Mario Monti ha risposto all'appello di Bersani a collaborare dopo il voto: "Apprezzo ogni apertura e ogni disponibilità e anche questa frase che Bersani ha detto dalla Germania, dove, mi pare, la politica fatta in quest'ultimo anno con l'aiuto del Parlamento, è stata apprezzata". "Io – ha assicurato – sarò disponibile ad alleanze con tutti e solo coloro che saranno seriamente impegnati sul piano delle riforme strutturali".

 




POLITICHE PD, OCCHIOLINO DI BERSANI A MONTI. PRONTE LE LISTE CANDIDATI PD

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IN ALLEGATO LISTE CANDIDATI PD

Roma – Bersani non intende perdere. Il vicesegretario Enrico Letta se ne è uscito con un ammorbidimento e apertura verso il presidente uscente Monti: "Puntiamo a vincere le elezioni e dopo chiederemo al centro e ai montiani di sostenere il Governo Bersani".
 
La dichiarazione dell'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Governo Prodi scatena la replica del Pdl: "E' ufficiale – cinguetta Alfano su twitter – da oggi Monti e' la stampella di Bersani. Grazie al Pd per la chiarezza".
Intanto si crea una frattura fra Pd e Psi. Nelle liste del Partito Democratico c'e' poco spazio per i socialisti e Nencini minaccia la rottura: "Se queste sono le liste, ognuno per conto proprio". Per il Pd replica Letta: "I patti sono stati rispettati". Oggi Nencini riunisce la segreteria del Psi, allargata ai segretari regionali.
Maroni, che si coalizzera' con Berlusconi, attacca Bersani: "E' diventato la brutta copia di Monti, che e' un imbroglione".

Anche Casini se la prende con il Pd: "Non mi stupisce che D'Alema ieri corteggiasse Monti e oggi lo demonizzi. E' una cosa che fa sempre la sinistra, a cui piace il centro ma a patto che sia piccolo piccolo e non disturbi". Il premier, intanto, incassa con soddisfazione la liberazione dei tre marinai italiani ostaggi in Nigeria.

Intanto, le liste elettorali del Pd sono pronte. Dopo l'approvazione all'unanimità del comitato elettorale e della direzione nazionale il Partito Democratico è il primo schieramento ad aver definito le candidature. Accanto ai vincitori delle parlamentarie dello scorso 29 e 30 dicembre figurano i "blindati", gli esponenti scelti dal partito. Un mix di giovani e donne in prevalenza bersaniani, vicini cioè al segretario Pd. Al sindaco Matteo Renzi vanno circa 50 persone con l'esclusione di Roberto Reggi, storico braccio destro.

Su 38 capilista, 15 sono donne. Una rappresentanza quasi completamente rinnovata e all'80% bersaniana. "Da stasera dobbiamo considerarci in campagna elettorale", ha detto Bersani. "Sfruttiamo al meglio il vantaggio sui nostri competitori. Le liste sono all'insegna della competenza, del pluralismo e della professionalità".

Il segretario guiderà le liste nelle regioni chiave di Lombardia, Lazio e Sicilia mentre il braccio destro Enrico Letta sarà capolista nelle Marche e in Campania. Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, rispettivamente capigruppo alla Camera e al Senato, saranno capilista in Emilia Romagna alla Camera e in Puglia per Palazzo Madama. L'ex procuratore antimafia Pietro Grasso guiderà le liste in Senato in Lazio.