RUBY TER: PM, BERLUSCONI AVREBBE DATO 10 MILIONI PER PAGARE IL SILENZIO DELLE RAGAZZE

di Angelo Barraco

Milano – E’ stata chiusa dalla Procura di Milano l’inchiesta Ruby Ter in vista del processo a carico di Silvio Berlusconi, Ruby, altre ragazze e l’avvocato Luca Giuliante. Sono tutti accusati a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e di falsa testimonianza. L’accusa di corruzione è rivolta a Berlusconi che avrebbe versato alle ragazze, per pagare il loro silenzio sulle notti ad Arcore, circa 10 milioni di euro e beni avente cospicuo valore economico. Oltre ai 10 milioni, Silvio Berlusconi avrebbe dato 7 milioni a Ruby per aprire delle attività all’estero, come un ristorante in Messico. La procura di Milano contesta all’ex compagno di Ruby, Luca Risso, l’ipotesi di riciclaggio in merito ai sette milioni. Niccolò Ghedini e Piero Longo sono i legali storici di Berlusconi che erano indagati per corruzione in atti giudiziari nel fascicolo “Ruby Ter”. Non compaiono nell’avviso di chiusura delle indagini i loro nomi, come non compaiono i nomi di altre persone. 
 
Il procuratore Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Pietro Forno insieme al pm Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio, titolari dell’inchiesta “Ter”, durante una conferenza hanno spiegato che Ruby, dei 7 milioni ricevuti da Berlusconi, avrebbe investo 2 milioni a Dubai. Secondo i pm, Ruby avrebbe intascato da Berlusconi soldi in contanti, compresi 800mila euro tra 2013 e metà 2014 e colui che si occupava di custodire i versamenti era l’avvocato Luca Giuliante. I pm ritengono che tra Berlusconi, Ruby e le altre ragazze, le cosiddette “olgettine”, vi fosse un accordo corruttivo risalente al periodo delle cene ad Arcore. Il pm spiega che “l'esborso di illeciti pagamenti in denaro per oltre 10 milioni di euro, oltre alla corresponsione di utilità quali concessione a titolo gratuito di case, pagamento di utenze, spese mediche e altre, unitamente a doni di elevato valore economico quali autovetture”. I pm ritengono che 3 milioni di euro sarebbero andati alle ragazze per non farle parlare e 7 milioni a Ruby. I soldi servivano per comprare il silenzio o rendessero dichiarazioni false nei due processi Ruby. Dalle indagini è emersa una 'tranche' da 400mila euro versata alla marocchina (avrebbe preso soldi fino allo scorso marzo), circa il 50% sarebbero finiti a Luca Risso. Gli inquirenti attendono una rogatoria avviata in Messico per fare ulteriori accertamenti. 



NAPOLI, COMPRAVENDITA SENATORI: IL PM CHIEDE 5 ANNI PER SILVIO BERLUSCONI

di Christian Montagna

Napoli – La Procura di Napoli ha chiesto 5 anni di reclusione per Silvio Berlusconi e 4 anni e 4 mesi per Valter Lavatola per concorso in corruzione. Le accuse risalgono al 2007 quando, durante il governo di Romano Prodi, Berlusconi avrebbe comprato il passaggio dal centrosinistra al centrodestra di Sergio De Gregorio, eletto nella lista dell'Idv e poi passato a Forza Italia determinando la caduta del governo.

 

Le accuse. A muovere le accuse nei confronti dei due è il pm Alessandro Milita. In aula, durante la richiesta di condanna anche i colleghi Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock e Fabrizio Vanorio. Proprio grazie alle dichiarazioni di De Gregorio, che ha patteggiato a un atto ed otto mesi confessando di aver ricevuto tramite Berlusconi e Lavitola tre milioni di euro, il pm ha potuto fondare l’accusa. Ricostruita l’intera vicenda dinanzi ai giudici del Tribunale di Napoli, è venuto fuori che l’ex premier avrebbe avuto intenzione di corrompere altri senatori sempre per lo stesso scopo, quello di far cadere il governo.

 

La replica di Berlusconi. Non è tardata ad arrivare la replica del principale protagonista di questa vicenda. Berlusconi ha infatti commentato così la sentenza: “ Una richiesta, quella della Procura di Napoli, che confligge con la realtà e con tutte le risultanze processuali, in linea con la tradizione dei peggiori processi politici." E ancora, “Confido che il Tribunale voglia rapidamente ristabilire la verità dei fatti e pronunciare una sentenza totalmente assolutoria". Rilancia ogni accusa dunque appellandosi all’ inconsistenza di prove documentali. “Lo stesso De Gregorio- ha ribadito – ha dovuto ammettere che la sua adesione al Centrodestra era un ritorno a casa e che le sue azioni politiche erano svincolate dalle asserite dazioni di denaro, peraltro del tutto sfornite di ogni prova.”

 

I legali di Berlusconi. In una nota congiunta , gli avvocati di Berlusconi Franco Coppi, Michele Cerabona, Bruno Larosa e Niccolò Ghedini hanno così concluso in merito alla richiesta di condanna: “Confidiamo che il Tribunale voglia assolvere con formula ampia il presidente Berlusconi da questa incredibile accusa."




LE TAPPE DI PUTIN IN ITALIA: QUIRINALE, VATICANO ED EXPO

di Christian Montagna

Città del Vaticano – E’ tutto pronto per quella che domani sarà una nuova pagina di storia scritta da importanti leader politici e religiosi. Mercoledì 10 Giugno, il presidente russo Vladimir Putin, incontrerà in Vaticano Papa Francesco per discutere diverse tematiche attuali e molto care al pontefice. Dalla guerra in Ucraina alla questione dei cristiani in Medio Oriente, quello di domani sarà un excursus generale sulle tematiche che affliggono la società odierna.

Secondo quanto affermato dal consigliere diplomatico del Cremlino, Iuri Ushakov, probabilmente si parlerà anche di una possibile visita del pontefice in Russia visto che "questo tema riguarda non solo lo Stato" ma anche la Chiesa ortodossa russa. In occasione dell’udienza generale del Mercoledì, sarà accolto dal Papa anche nel corso della celebrazione.

Per Putin sarà la quinta udienza con un Papa in Vaticano: nel 2000 e nel 2003 lo accolse Karol Wojtyla, nel 2007 Joseph Ratzinger e il 25 novembre 2013 il primo incontro nella Santa Sede con papa Francesco.

L’INCONTRO CON RENZI, MATTARELLA E BERLUSCONI  Oltre al tanto atteso incontro alla Città del Vaticano, Vladimir Putin sarà accolto dal Premier Matteo Renzi a Milano in occasione della Giornata nazionale russa ad Expo 2015 alla quale ne prenderà parte. Insieme infatti visiteranno il padiglione italiano e quello russo prima dei classici colloqui. Quello che avverrà domani sarà il secondo incontro tra i due la visita di Renzi a Mosca dello scorso 5 Marzo.

Non solo Renzi ma anche il presidente della Repubblica domani incontrerà il russo Putin a Roma per il primo incontro tra i due leader. In serata infine, se possibile è previsto anche un incontro tra il leader del Cremlino e il suo "amico" Silvio Berlusconi




AC MILAN: BERLUSCONI CEDE IL 48% A MR. BEE

di Christian Montagna

Dopo svariate ipotesi e vani tentativi di accordi, Silvio Berlusconi ha elaborato un piano per il Milan con il finanziere Bee Taechaubol. Il club rimarrebbe nelle mani dell’ex premier cui farà capo una quota di 52% mentre la quota di minoranza, il 48%, andrà all’altro.

Cifre da capogiro quelle in ballo: 470/500 milioni di euro la cifra che Fininvest dovrebbe ricevere da Mr Bee. Il prezzo di vendita sarebbe stato accordato tra i due e sarebbe stato sugellato dall’amministratore delegato di Fininvest, Pasquale Cannatelli.

La condizione prima di poter fare entrare in atto la vendita è che il Presidente dell’Ac Milan e il tailandese collaborino insieme per costruire un grande progetto finanziario, economico e sportivo portando il Milan ai massimi livelli. L’obiettivo di questo accordo sarebbe quello di valorizzare, sponsorizzare e diffondere il brand Milan nei paesi asiatici e i proventi destinati alla società e utilizzati per poter compiere il disegno tecnico e sportivo che i due hanno in mente.

Una grandissima novità che scuote il mondo del calcio: dopo la cessione dell’Inter a rappresentanti stranieri ora anche il Milan parlerà tailandese al 48%.




BERLUSCONI E IL "NUOVO PARTITO DEI MODERATI": ECCO CHI POTREBBE ESSERE IL SUO EREDE

di Christian Montagna

Un unione dalla nascita quella tra il Cavaliere e la politica che mai potrà essere spezzata. Berlusconi torna in campo dopo periodi di assenza, un pò di credibilità persa e una grande fetta di sostenitori in meno. Sanati i conti in sospeso con la giustizia, scende in campo con la nuova proposta: “Il nuovo partito dei moderati”. La novità si concretizzerà in seguito al voto delle Regionali ma non vedrà a capo l’ex premier bensì un erede.
Alla pari di quanto è accaduto per conoscere il nome della Royal Baby in Inghilterra, i media si stanno scatenando sul possibile sostituto di Berlusconi. Come nel gioco dell’Identikit abbiamo provato a ricostruire un nome ipotetico basandoci sulle caratteristiche che lo stesso Berlusconi ha elencato. “Un look che piace, grande capacità comunicativa e soprattutto una grande passione per la politica”. Non si parlerà mica di Alfonso Signorini?
Battute a parte, le ore che precedono la comunicazione ufficiale saranno atroci: siamo andati ad analizzare i suoi figli in quanto papà Silvio parlando in tv ha accennato ad un erede. Pensando a Marina Berlusconi, abbiamo notato che essendo troppo esposta dal punto di vista dell’imprenditoria e già alla guida di Mondadori e Fininvest, non sarebbe plausibile. Stessa sorte è toccata anche al giovane Pier Silvio, appena 46 enne ma già amministratore delegato di Mediaset e non poco impegnato con la sua amata consorte.
Possibile che il nuovo erede possa essere il più piccolo, Luigi?
Laureato alla Bocconi, già introdotto nel mondo della finanza, 27 enne, con alle spalle un passaggio da JP Morgan a Londra e uno stage alla Sator di Matteo Arpe; vanta presenze nei cda di Mediolanum e Fininvest; ha già investito milioni in alcune partecipazioni, puntuale, preciso, maniacale sul lavoro, non interessato per nulla allo show bitz e alle feste mondane, insomma, l’esatto opposto del padre.
Se in Silvio qualcosa non ha funzionato allora potrebbe essere Luigi la soluzione al nostro enigma? Se il sostituto non dovesse essere uno dei figli?
Beh, abbiamo analizzato anche questa ipotesi e tra gli innamoramenti vari del Cavaliere e le ultime affinità politiche palesate in aperta piazza i nomi che son venuti fuori sono quelli di: Corrado Passera, ex ministro del governo Monti ed ultimamente entrato nelle sue lodi ; Mara Carfagna, bella, affascinante, giovane e sostenitrice accanita dell’ex premier oppure, pensandoci bene, potrebbe venir fuori la tanto discussa igienista dentale Nicole Minetti.
Per il momento, queste sono solo ipotesi avanzate dai nostri lettori e dai curiosi del web ma Silvio attualmente non ci sta più pensando: le Regionali incombono e con esse la paura di continuare a perdere terreno!
 




MILAN: BERLUSCONI NON MOLLA LA PRESIDENZA

Angelo Barraco

Silvio Berlusconi, affiancato da Bee Taechaubol, finito l’incontro con il broker thailandese presso un hotel per definire le sorti del Milan, ha affermato “C'è la possibilità che io mantenga il 51% delle quote del Milan”. Berlusconi ha detto che per la cessione del club è stata avviato un rapporto con Bee Taechaubol, ma ancora ci vorrà del tempo. Berlusconi ha anche detto che vuole che il Milan torni protagonista. Ecco quanto dichiarato dall’ex cavalierie: “Ho trovato in mister Bee una persona assolutamente serie che ha rispettato tutti gli quelli che erano gli adempimenti tecnici che sono prodromici alla stesura degli accordi e del contratto”. Berlusconi aggiunge: “Abbiamo fatto questo incontro, ci siamo dati appuntamento tra un po' di tempo per definire ogni aspetto, soprattutto per il futuro del Milan . La mia piu' grande preoccupazione e' dare ai tifosi la garanzia che la nuova situazione possa portare a far si' che il futuro del Milan sia all'altezza del suo glorioso passato. Con mister Bee siamo diventati amici e pensiamo di poter fare buone cose continuando nel nostro rapporto”. Bee Taechaubol ha aggiunto: “Dobbiamo lavorare su molti dettagli, serve ancora un po' di tempo. E' andato tutto molto bene, decideremo insieme per il bene del club. Ci sono diverse operazioni legali e finanziarie da sistemare”. Non ha aggiunto altro. E’ stato smentito invece il contatto con Paolo Maldini che secondo voci di corridoio dovrebbe essere il nuovo punto di riferimento del Milan.



FORZA ITALIA DICE NO ALL'ITALICUM. BERLUSCONI:"BOCCIO LA RIFORMA ELETTORALE"

Redazione

Silvio Berlusconi non si piega di fronte la possibilità di votare l'Italicum: "Boccio senza appello la riforma che giudico una legge autoritaria". L'ex premier parla ai deputati di Forza Italia riuniti alla Camera, qualche ora dopo che la commissione Affari Costituzionali di Montecitorio ha votato all'unanimità il mandato ai relatori Francesco Paolo Sisto (FI) e Gennaro Migliore (Pd), perché presentino in Aula l'Italicum. In commissione era presente solo la maggioranza. L'ok è arrivato quindi con i soli voti di Pd – Ap – Sc, considerando che le opposizioni (M5s – Sel – Lega- Fi – Fdi) hanno scelto l'Aventino. Per l'ex Cav il premier è malato di bulimia di potere. E aggiunge: "Questo governo ha fallito su tutto: economia, politica estera, disoccupazione e immigrazione. Avevamo ragione noi su tutto". Quanto all'Italicum: "E' una legge autoritaria che potrebbe consentire a Renzi di prendere il potere totale ottenendo solo il 30% dei voti e polverizzando le opposizioni (con buona pace della vocazione maggioritaria, ndr). Non la voteremo". "Spero che opposizioni partecipino ai lavori" Un po' per scommessa, un po' per dovere il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, si augura che le opposizioni pareciperanno ai lavori in Aula". Parla al termine dei lavori della Commissione: "Visto anche che uno dei relatori è di Forza Italia, credo che gli azzurri possano partecipare ai lavori avendo già votato il testo in Senato. Il ministro risponde così ai giornalisti che chiedevano della possibilità di arrivare, in Aula, a una soluzione: niente fiducia – niente voto segreto. "Vediamo che cosa succede", ha premesso il ministro augurandosi inoltre che tutti i partiti decideranno di andare al confronto rinunciando al voto segreto. "Penso che le battaglie si debbano condurre a viso aperto". Boschi ha poi espresso la propria soddisfazione per il voto di oggi in commissione: "La maggioranza compatta ha votato il mandato ai due relatori. Da lunedì andiamo in Aula".

Dopo "l'Appello per la democrazia" indirizzato ai parlamentari e la lettera aperta al premier Renzi e al ministro Boschi, Corrado Passera ha inviato in queste ore una missiva personale a tutti i segretari dei partiti (Berlusconi, Cesa, Meloni, Zanetti, Alfano, Nencini, Messina, Salvini, Vendola e al leader M5S, Beppe Grillo), per ribadire la pericolosità della riforma e la necessità che si blocchi il suo iter parlamentare. In particolare nella lettera a Silvio Berlusconi, Passera insiste affinché Forza Italia usi "il significativo peso" del suo gruppo parlamentare "per porre un argine alla deriva autoritaria che si innescherebbe con la nuova legge". "So che oggi hai piena consapevolezza di tali rischi – precisa Passera- e il fatto che questi siano scaturiti in qualche modo dal Patto del Nazareno non può essere di impedimento ad una tua più marcata azione di contrasto". Nella lettera inviata ad Angelino Alfano, il fondatore di Italia Unica non nasconde "le differenze politiche per il giudizio sul governo Renzi", ma queste – osserva – "non possono e non debbono essere di ostacolo al confronto sulla materia elettorale". "Mi rendo conto della delicatezza della tua posizione e di quanto sia difficile per non dire contraddittorio essere alleati di governo con il Pd, che esercita un ruolo egemone ed in Europa milita nel Pse e dichiarare al tempo stesso di voler prepararne in Italia l'alternativa con le forze che si richiamano al Ppe. Ma il punto sta proprio qui. L'Italicum infatti non solo non aiuterà il bipolarismo ma favorirà la nascita di un indistinto "blob" al centro dello schieramento politico (lo vogliamo chiamare partito della Nazione?, ndr) – che ci allontanerà di nuovo dal novero dei Paesi con una sana dialettica dell'alternanza". Infine, nella lettera a Beppe Grillo ("pur non avendo mai avuto modo di conoscerla personalmente e nella consapevolezza delle nostre profonde differenze politiche"), Passera si appella alla forza parlamentare del M5S che, avverte, "può essere determinante". L'Italicum, insomma, che in commissione non ha subito modifiche rispetto al testo arrivato dal Senato, dal 27 aprile sarà al vaglio della Camera. E, in assemblea, le opposizioni più alcuni esponenti della minoranza Pd (sostituiti in commissione), ripresenteranno i loro emendamenti.




BERLUSCONI: PER FORZA ITALIA E' TUTTA UNA FESTA. PARTITO PIU' COMPATTO

Redazione

E' tutta una festa in Forza Italia che dopo l'esito della sentenza che ha visto assolvere Berlusconi sul caso Rubi è dinuovo più compatta. Breve 'apparizione' di Silvio Berlusconi fuori Palazzo Grazioli. Il leader di Fi, dopo essere entrato dal retro dell'edificio è uscito a piedi davanti all'ingresso della sua residenza per salutare i militanti che lo aspettavano. Tra strette di mano e saluti, l'ex cavaliere ha ringraziato i giovani di Fi e a chi gli chiedeva se fosse contento si è limitato ad annuire con la testa.

Mi sono tolto il gesso dieci giorni prima, la sentenza ha sanato tutte le fratture, anche nel partito. Uniti vinceremo, ha detto Silvio Berlusconi incontrando i parlamentari azzurri a Palazzo Grazioli.

Non mi aspettavo questa sorpresa. Questo momento resterà per sempre nel mio cuore, ha detto ancora Berlusconi incontrando a Palazzo Grazioli i parlamentari azzurri venuti a salutarlo all'indomani della sentenza di assoluzione per il processo Ruby.

Forza Italia deve essere unita perché i moderati sono sempre la maggioranza nel Paese, dice ex Cav.

"Ora, archiviata anche questa triste pagina, sono di nuovo in campo per costruire, con Forza Italia e con il centrodestra, un'Italia migliore, più giusta e più libera". Così Berlusconi commentando la sentenza di assoluzione per il processo Ruby. "Finalmente la verità. Oggi è una bella giornata per la politica, per la giustizia, per lo stato di diritto. Ero certo che le mie ragioni sarebbero state riconosciute. Rimane però il rammarico per una vicenda che ha fatto innumerevoli danni non solo a me ma a tutti gli italiani".

Oggi interviene anche Francesca Pascale. "Dopo cinque anni di calunnie e fango mediatico basati su pettegolezzi e invidia sociale finalmente la verità ha vinto. Anche nei tanti momenti difficili il rispetto e la fiducia nella magistratura non mi sono mai venuti meno. Sono sempre di più onorata e orgogliosa di stargli accanto", ha commentato la compagna di Berlusconi.

"Tanta felicità". Così da Arcore, dove Silvio Berlusconi ha appreso la notizia della sua assoluzione per il processo Ruby dopo nove ore di camera di consiglio dei giudici della Cassazione, commentano la sentenza della Suprema Corte. Il Cavaliere a quanti lo hanno raggiunto telefonicamente arrivando ad intasare i centralini della sua residenza milanese avrebbe semplicemente detto di essere appunto felice della notizia che mette fine ad un incubo: è stata ribadita la mia innocenza – è in sintesi il ragionamento dell'ex premier – cosa hanno combinato e cosa ho dovuto passare per un processo insensato e ingiusto. Ora aspetto buone notizie anche dalla Corte Europea. Con i suoi consiglieri il Cavaliere si è detto pronto a tornare in campo, E c'è chi pensa che la sua prima battaglia sarà per modificare la legge Severino che gli impedisce di potersi candidare. E' quello infatti l'ultimo passaggio a cui guarda Berlusconi fiducioso in una sua totale riabilitazione.

La notizia dell'assoluzione dell'ex capo di governo ricompatta anche il partito dopo le divisioni e gli scontri delle ultime ore: "E' un'ottima notizia che risarcisce però solo in minima parte tutto quello che ha subito Berlusconi", è il commento di Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia che a questo punto auspica che possa esserci "una riforma della giustizia che metta al sicuro l'equilibrio della democrazia nel nostro paese. Dopo di lui sono in molti ad intervenire anche via twitter, da Maurizio Gasparri che parla di "fine di una persecuzione", a Debora Bergamini che scrive: "che grande gioia dopo tante amarezze e tante montature". Tra i big azzurri però ci si chiede ora chi ripagherà il Cavaliere per quanto accaduto, tra i primi a domandarselo è Luca D'Alessandro: "la domanda è d'obbligo, chi ripagherà il leader di Forza Italia dalla denigrazione e dal massacro mediatico a cui è stato sottoposto in questi anni". Al deputato azzurro fa eco Anna Maria Bernini, vice presidente dei senatori FI che affida ad un tweet il suo pensiero: "assolto, ma chi risarcisce Berlusconi della sofferenza e dei danni politici di questi anni?".

"Grande gioia per la sentenza della Cassazione. La domanda che ci facciamo tutti è: e adesso?". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, a "Radio Anch'io", su Radio Uno. "Il processo Ruby ha sputtanato, lo dico in maniera esplicita, Berlusconi e l'Italia. Era un processo da non fare, migliaia di intercettazioni, costi enormi, si è indagato un presidente del Consiglio, si sono indagati e infamati i suoi ospiti privati, si è verificato secondo giustizia che non c'è stato alcun reato".

I legali – "La sentenza della Corte di Cassazione chiude definitivamente un lungo processo, tanto penoso per il Presidente Berlusconi quanto impegnativo per gli avvocati. Torna la serenità, con la soddisfazione di tutti quelli che non hanno mai creduto all'originale ed azzardato impianto accusatorio". Lo dichiarano l'avv. Franco Coppi, l'avv. Piero Longo, l'avv. Niccolò Ghedini, l'avv. Filippo Dinacci.

La decisione della Cassazione – Dopo una lunghissima camera di consiglio durata diverse ore, la Cassazione ha reso definitiva l'assoluzione dell'ex premier Silvio Berlusconi dall'accusa di concussione e prostituzione minorile. In primo grado il leader di Forza Italia era stato condannato a sette anni di reclusione dal tribunale di Milano. In appello, invece, fu prosciolto e gli 'ermellini' hanno convalidato quella decisione e hanno rigettato il ricorso del sostituto procuratore della Corte d'Appello di Milano, Pietro De Petris. Nella sua requisitoria, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Eduardo Scardaccione, aveva sottolineato "la piena sussistenza" dei reati contestati all'ex premier. Per quanto riguarda l'accusa più grave, quella di concussione, ad avviso del pg nella telefonata che Berlusconi fece al capo di gabinetto della questura di Milano, Pietro Ostuni, era stata esercitata "una pressione irresistibile per la sproporzione tra il soggetto che 'subiva' la telefonata e il soggetto che da presidente del Consiglio, aveva chiamato". Secondo il pg questa è stata la "violenza originaria" che ha caratterizzato il reato concussivo.

"La violenza di Berlusconi è stata grave, perdurante e inammissibile" ed inoltre fin dall'inizio "era consapevole che Ruby era minorenne", tanto è vero che il capo della scorta dell'ex premier, Estorelli, "usa la parola affido parlando della ragazza": "non c'è nessun dubbio che ci sia stata costrizione, in quella telefonata, e che la indebita prestazione, il rilascio di Ruby, sia stata ottenuta in un settore delicatissimo quale è quello della custodia dei minori". Scardaccione, inoltre, ha definito "l'episodio nel quale Berlusconi dice che Ruby è la nipote di Mubarak è degno di un film di Mel Brooks: episodio per il quale ci ha riso dietro il mondo intero". Durissimo, infine, l'affondo del pg sulla "passione per le minorenni" nutrita da Silvio Berlusconi: ad avviso di Scardaccione "non è una coincidenza che, per usare le parole di Ruby, Noemi Letizia era la sua pupilla e Ruby il suo 'fondoschiena', ed entrambe erano due minorenni". Nonostante il braccio rotto e il tutore, il professore Franco Coppi ha risposto alle obiezioni del pg catturando l'attenzione del collegio presieduto da Nicola Milo. "La sentenza di assoluzione ammette che ad Arcore si sono svolte cene e prostituzione a pagamento, cosa che la difesa non contesta, ma nella sentenza non si trova la prova di alcuna minaccia implicita od esplicita rivolta a Ostuni".

Coppi ha poi aggiunto: "il mio assistito non me ne vorrà, ma io non posso calarmi il velo davanti agli occhi: queste ragazze frequentavano Berlusconi e lo chiamavano quando si trovavano nei guai o avevano dei problemi" ma l'ex premier – ha proseguito Coppi – non sapeva assolutamente che Ruby era minorenne, tanto è vero che nella telefonata nella quale la sente la notte tra il 27 e 28 maggio, le fa una scenata e da quel momento non la vuole più rivedere". Per quanto riguarda l'accusa di concussione, per Coppi, "a tutto voler concedere all'accusa, c'è solo stata una telefonata nella quale Berlusconi dice che c'è una consigliera regionale pronta a prendersi carico di Ruby". La Minetti, spiega Coppi, "si rivelerà poi per quel che è, ma quella sera come consigliere regionale aveva tutte le carte in regola per ottenere l'affido di Ruby". E Coppi, in proposito, ha messo in evidenza come in questura quella notte "erano tutto ben contenti di 'sbolognare' la ragazza e di non averla tra i piedi", e furono seguite "tutte le procedure per questi casi: identificazione, foto segnalazione e ricerca di una comunità". Dopo Coppi ha preso la parola l'avvocato Filippo Dinacci, e anche lui ha chiesto il rigetto del ricorso del pg di Milano, De Petris, contro l'assoluzione. Tra circa un mese si conosceranno le motivazioni della decisione dei supremi giudici la cui estensione è affidata all'ex gip di Roma, Orlando Villoni.

Dunque si riparte con nuovo slancio in casa degli azzurri che per il momento hanno soltanto da festeggiare visto il clima teso e tormentato della sinistra con un Pd tutto concentrato sui mal di pancia della minoranza Dem.




BERLUSCONI CONTRO LE RIFORME. RENZI: "IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE"

Si apre una nuova fase per Forza Italia che tanto per cominciare, martedì voterà contro le riforme di Renzi il quale ha disatteso, secondo Berlusconi, quel "cammino di unità" sugellato dal patto del Nazareno. "Forza Italia voterà contro le riforme". Lo ha detto Silvio Berlusconi, nel corso di un intervento all'iniziativa del centrodestra pugliese. Berlusconi fa appello "alle forze del centrodestra perchè si uniscano, in modo da costruire un'alternativa al Pd. Martedì diremo no all'arroganza e alla prepotenza di un Pd che non è stato capace di cambiare il Paese. Oggi, con tutto il centrodestra di nuovo insieme, si apre una nuova fase". "Oggi rappresenta un momento importante per una ripartenza. Il primo passo di un cammino, un'occasione per il rinnovamento di Fi che si candida per tornare a vincere e a guidare il Paese. Un Paese che sta peggio dal punto di vista economico, democratico, di equilibrio delle istituzioni. La disoccupazione è ai massimi e quella giovanile supera il 40% spesa e debito pubblico sono aumentati. Sono convinto – ha ribadito – che occorra lavorare tutti insieme per invertire la rotta. Siamo chiamati ad avere la maturità di essere eredi di noi stessi. Spero che tutti noi sappiamo rinunciare a qualcosa in nome dell'unità del centrodestra".Berlusconi ha così chiarito nettamente la sua posizione e la sua volontà di contrastare il Pd con un centrodestra unito e compatto.

Il tradimento del Patto del Nazareno. "Oggi a Palazzo Chigi c'è un segretario di partito che non è stato eletto, un segretario di partito che ha promesso tanto e fatto poco. Un segretario di partito con cui avevamo pensato di condividere grandi scelte istituzionali del Paese, avevamo sperato di poter chiudere quella guerra civile che ha avvelenato tutti, ma purtroppo non è stato così". Lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente a Bari, durante l'avvio della campagna elettorale del candidato del centrodestra, Francesco Schittulli. "Abbiamo imparato a nostre spese – ha aggiunto Berlusconi – che per la sinistra il partito viene prima del Paese, che non c'è dialogo. Noi – ha continuato – in questo avevamo creduto fino in fondo. Oggi a testa alta possiamo dire che non siamo stati noi a tradire quel cammino".

Fitto e il cambio di rotta. "Il nostro partito ha intrapreso un percorso sbagliato. Qualche mese fa si è ipotizzato di fare un partito con Renzi, si sarebbe creata una situazione imbarazzante. Noi siamo stati eletti nel centrodestra, siamo una forza alternativa alla sinistra". Afferma Raffaele Fitto a Palermo in una delle tappe del suo tour italiano Ricostruttori con il quale entra in polemica con la classe dirigente di FI e i fedelissimi di Berlusconi chiedendo maggiore democrazia interna al partito, l'adozione delle elezioni primarie per le cariche di vertice, il superamento del Porcellum con una legge elettorale "che porti in parlamento deputati eletti e non nominati". Fitto ha poi affrontato il tema del presidenzialismo e dell introduzione di un tetto fiscale. "Quello che abbiamo rappresentato per anni come FI – ha proseguito Fitto – non siamo piu' in grado di rappresentarlo. Vogliamo spiegare che anche nel centrodestra puo' esserci una sana competizione che però non può monopolizzare il consenso". Non posso criticare Salvini – ha aggiunto – la Lega fa il suo lavoro, ma perché nel nostro partito non c'è la consapevolezza di mettere in campo una forza politica che sia in grado di competere". Infine il parlamentare pugliese ha criticato il leader degli azzurri "Berlusconi si chiude in un bunker con i suoi collaboratori – ha detto – noi suggeriamo un altra strada, nuove regole di democrazia. Ma per fare questo non vogliamo scontrarci con qualcuno"

 

Il no annunciato da Silvio Berluisconi alle riforme, che martedi' saranno votate dall'Aula della Camera, viene accolto con ostentata indifferenza da Matteo Renzi, come a dire che ormai del secondo contraente del Patto del Nazareno non c'e' piu' nemmeno tanto bisogno. " Martedi' andiamo alla camera con il voto finale della seconda lettura – spiega il premier -. Puntiamo al referendum finale perche' per noi decidono i cittadini, con buona pace di chi ci accusa di atteggiamento autoritario: la sovranita' appartiene al popolo e sara' il popolo a decidere se la nostra riforma va bene o no. Il popolo, nessun altro, dira' se i parlamentari hanno fatto un buon lavoro o no". In mattinata il leader di Forza Italia aveva dichiarato totale indisponibilita' verso il Pd ed il suo leader, nel pomeriggio questi risponde con la piu' renziana delle alzate di spalle. Il meglio deve ancora venire, scrive il presidente del Consilgio nella sua newsletter, e noi non abbiamo alcuna voglia di mollare. Primo pensiero di Renzi nella sua circolare telematica, quello alla ripresa economica. "In un anno sono aumentati i posti di lavoro, piu' 134mila. Con le misure della legge di stabilita', zero tasse per chi assume a tempo indeterminato e con la riforma del lavoro (Jobs Act) sara' ancora piu' facile assumere", rivendica, "Il Jobs Act aumenta le tutele per chi perde l'occupazione, ma soprattutto facilita le assunzioni, con buona pace di chi ha trascinato per mesi una polemica ideologica".

Inoltre: "Lo spread non fa piu' paura: il decennale con i Bund era oltre 200 nel febbraio 2014, adesso sta sotto i 90 e ancora non e' partito il Quantitive Easing.
Quando partira' lo spread scendera' ancora". Ancora: "Il dollaro ha recuperato terreno sull'Euro e ci avviciniamo alla parita'. L'Italia ha tutto da guadagnarne". In aggiunta: "L'Unione Europea sta attenta ai vincoli di bilancio ma finalmente si torna a parlare di crescita e investimenti (piano Juncker) e la nostra battaglia sulla flessibilita' ha visto dei risultati concreti (la comunicazione sulla flessibilita' della Commissione Europea)". E se non bastasse: "Mutui e compravendita di auto crescono a doppia cifra. Mercato immobiliare, consumi, indice di fiducia delle famiglie e delle imprese tornano al segno piu' dopo anni. Nel primo trimestre e' probabile che il Pil torni positivo dopo decine di rilevazioni negative".

Grazie al governo, grazie ad un Pd forte, suggerisce a questo punto Renzi: "Tutto questo deriva dalla solidita' delle nostre riforme (l'elenco non comprende solo il mercato del lavoro ma spazia dai tanto criticati 80 euro fino alle misure innovative sulla legge di stabilita' che ha abbassato le tasse per chi crea posti di lavoro e ridotto l'Irap) e dalla recuperata credibilita' internazionale del Paese, che e' un fattore molto importante per la fiducia dei mercati e quindi per l'economia reale. Ma naturalmente non basta". Insomma, "Il quadro economico non e' mai stato cosi' invitante: si aggiunga – e su questo noi non c'entriamo niente, ma siamo felici per gli effetti – che il costo del petrolio e' molto basso e questo e' un dato molto significativo specie per un paese con la nostra bolletta energetica". Quindi "fuori torna a splendere il sole. Ma uscire di casa e mettersi in cammino dipende solo da noi. Per questo noi continuiamo con decisione sulle principali sfide che abbiamo davanti". Detto questo, Renzi presenta il lavoro della prossima settimana, con una considerazione di carattere metodologico. Il contributo delle opposizioni e' benvenuto, a patto che non intralci. I punti sono enumerati quasi con pedanteria. Eccoli a partire dal primo. "Riforme costituzionali. Superare il bicameralismo paritario, ridurre i poteri delle regioni e semplificare il rapporto tra centro e autonomie, eliminare gli enti inutili. Ci siamo. Martedi' andiamo alla camera con il voto finale della seconda lettura.
Puntiamo al referendum finale (perche' per noi decidono i cittadini, con buona pace di chi ci accusa di atteggiamento autoritario: la sovranita' appartiene al popolo e sara' il popolo a decidere se la nostra riforma va bene o no. Il popolo, nessun altro, dira' se i parlamentari hanno fatto un buon lavoro o no)".




BERLUSCONI: LIBERO 45 GIORNI PRIMA

di Angelo Barraco


Silvio Berlusconi, leader di FI, condannato ai servizi sociali, concluderà l’affidamento al centro di Cesano Boscone 45 giorni prima, ovvero l’8 marzo. Intorno alle ore 13.00 il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso all’ex Cavaliere la liberazione anticipata. Ricordiamo che la condanna era di un anno, era una condanna definitiva per il caso Mediaset. Il provvedimento con cui il giudice Costi ha accolto la richiesta è stata depositata in mattinata. La richiesta era stata presentata da Berlusconi il 7 gennaio. Adesso l’ufficio esecuzione della Procura, che in precedenza aveva dato parere negativo alla richiesta dell’ex Cavaliere, fisserà un’udienza per dichiarare l’estinzione del reato.




BERLUSCONI: L'EX CAV VOTERA' SCHEDA BIANCA, PATTO DEL NAZARENO A RISCHIO

Redazione

E' a rischio tutto da quando Renzi ha deciso che Mattarella sarà il candidato del Pd e si è levata subito la hola dei cartellini di partito: nessuno contrario. E l'ira di Berlusconi si è fatta sentire quasi subito. Infatti, quanto successo sulla scelta del candidato al Quirinale segna un altola' al patto del Nazareno. Lo ha detto Silvio Berlusconi ai grandi elettori di FI. L'accordo con Renzi sul nome per il Quirinale si e' fermato e interrotto a meta' strada, ha detto il leader di FI. Ho sentito Mattarella e gli ho comunicato la scelta di votare scheda bianca, l'ha accolta come un segno di rispetto nei suoi confronti. Noi voteremo scheda bianca anche al quarto scrutinio, vediamo se hanno i voti per eleggere Mattarella da soli. Non ho nessuna preocupazione sul percorso della nuova legge elettorale e sulla riforma costituzionale. Abbiamo evitato i segretari del Pd ma non un nome condiviso, ha aggiunto Berlusconi che non nasconde, davanti ai grandi elettori, la delusione per come sono andate le cose, sono dispiaciuto – ha detto, secondo quanto riferito – per come e' andata ma non sono pessimista e rimango combattivo