BERTOLASO FA UN PASSO INDIETRO, BERLUSCONI SCEGLIE MARCHINI

Redazione Politica

"Con il dottor Guido Bertolaso abbiamo deciso di sostenere e fare nostra la candidatura dell'ingegner Alfio Marchini. Non è una scelta nuova. Marchini era stato la nostra prima opzione, ed era caduta per i veti posti da un alleato della coalizione". Lo afferma Silvio Berlusconi in una nota.

"Con la stessa generosità e spirito di servizio con cui Guido Bertolaso aveva messo da parte progetti molto importanti per candidarsi a sindaco, oggi si è reso disponibile a ritirare la sua candidatura per convergere su quella nelle migliori condizioni per vincere. Per due volte, ha dimostrato grande responsabilità e amore per la città di Roma, che non dimenticheremo. D'altronde Roma e l'Italia avranno ancora bisogno di lui". Lo afferma una nota di Fi.

In una lunga nota Fi annuncia sostegno a Marchini – Il passo indietro di Guido Bertolaso dalla corsa al comune di Roma come candidato di Forza Italia arriva con una lunga nota del partito di Silvio Berlusconi: "Il nostro obbiettivo è vincere, per dare ai romani un governo della città all'altezza della capitale d'Italia. Oggi la situazione di Roma è drammatica, e bisogna adottare delle soluzioni urgenti: per noi è insopportabile assistere allo stato di progressivo declino che sta conducendo Roma al collasso definitivo. Abbiamo preso atto che per vincere occorre una proposta unitaria delle forze moderate e liberali, con un forte spirito civico: una risposta fuori dalle logiche di partito e dagli interessi dei partiti". "Per questo – prosegue la nota – con il dottor Guido Bertolaso abbiamo deciso di sostenere e fare nostra la candidatura dell'ingegner Alfio Marchini. Non è una scelta nuova. Marchini era stato la nostra prima opzione, ed era caduta per i veti posti da un alleato della coalizione. Per questo avevamo chiesto a Guido Bertolaso il sacrificio di scendere in campo per unire il centro-destra, con il consenso di tutti. Non per colpa sua, né per scelta nostra, quella che era nata come una soluzione unitaria oggi è diventata una candidatura divisiva. Non possiamo permettere che i romani si trovino a scegliere fra la continuità della disastrosa gestione del PD e l'avventurismo irresponsabile dei Cinque Stelle. Con la stessa generosità e spirito di servizio con cui Guido Bertolaso aveva messo da parte progetti molto importanti per candidarsi a sindaco, oggi si è reso disponibile a ritirare la sua candidatura per convergere su quella nelle migliori condizioni per vincere. Per due volte, ha dimostrato grande responsabilità e amore per la città di Roma, che non dimenticheremo. D'altronde Roma e l'Italia avranno ancora bisogno di lui. Alfio Marchini ha condotto in questi tre anni un'opposizione costruttiva, libera ed efficace e col suo movimento civico ha combattuto e vinto battaglie importanti per i romani. Con lui condividiamo una cultura moderata, ispirata ai valori liberali, cristiani, riformatori. Il suo comportamento è stato decisivo per mandare a casa il sindaco Marino e ridare la parola ai romani sul loro futuro. E' l'unica figura – lo dicono tutti i sondaggi – che al ballottaggio contro tutti gli altri schieramenti politici può vincere. Questo è l'unico obbiettivo che ci sta davvero a cuore, non affermare la superiorità di un partito sull'altro. Per questo ci auguriamo che – superando questa dolorosa divisione – tutto il centro-destra, tutti coloro che non vogliono consegnare Roma ai Grillini o alla sinistra, possano ritrovarsi e riprendere un cammino comune. In questo senso rivolgiamo un appello ai nostri amici del centro-destra: siamo ancora in tempo perché tutti convergano, come noi abbiamo fatto, sul candidato che ha la più alta possibilità di successo. Forza Italia è impegnata, a Roma e in tutt'Italia, a lavorare per costruire ovunque un centrodestra nel quale i valori liberali e quelli della destra democratica possano convivere costruttivamente come è avvenuto per vent'anni in Italia e come anche oggi avviene in molte importanti realtà regionali e amministrative: è questa la condizione per prevalere sulla sinistra e restituire la guida del paese alla naturale maggioranza degli italiani". 




GIORGIA MELONI SI CANDIDA A SINDACO. BERLUSCONI: "BERTOLASO VINCE AL PRIMO TURNO"

di Angelo Barraco
 
Roma“Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo” disse il primo imperatore romano Ottaviano Augusto. Il futuro  Sindaco di Roma darà il giusto vigore ad una città che è stata rasa al suono da scandali e che ha voglia di rialzarsi? La corsa al “trono” è ambita da molti, romani e non. Il nuovo “Re” di Roma, farà diventare la città di mattoni  in marmo? Al di là delle citazioni storiche, Roma ha un nuovo candidato a Sindaco, Giorgia Meloni. “Sono venuta ad annunciare dopo attenta e accurata riflessione che ho deciso di correre per la carica di sindaco di Roma. Bisogna tornare all'orgoglio di essere romani: prima c'era l'orgoglio di essere cittadino romano, ora si pensa ai topi, a mafia capitale: sono spaventata che i cittadini non ci credano più. Bisogna tornare all'orgoglio di dire 'civis romanus sum', bisogna alzare la testa. Credo che una donna debba scegliere liberamente, nessun uomo può dire ad una donna cosa deve fare o non fare. Per questo ho scelto di scendere in campo anche se incinta. E Roma ha come simbolo una lupa che allatta due gemelli. Avrei preferito godermi i mesi più belli per una donna in un altro modo, ma ho sempre considerato che se non ci fosse stata un'opzione migliore la mia candidatura sarebbe stata in campo” ha aggiunto inoltre “Non ci sarà l'ombra di Alemanno, i romani sanno che non c'è nessun rapporto con Alemanno che sta fondando un nuovo movimento alternativo a FdI. Ci sarà discontinuità rispetto agli errori del passato”. Giorgia Meloni si è poi rivolta a Guido Bertolaso: “Il tuo curriculum è valore aggiunto, dacci una mano, vieni qui, lavoriamo ancora insieme. Bertolaso non è riuscito a tener compatta la coalizione e a scaldare il cuore dei romani. Dico a Bertolaso: non farti strumentalizzare, si può fare ancora insieme. Non mi interessa la leadership del centrodestra, mi interessano i romani. Voglio fare un appello a Salvini, a Berlusconi e a tutto il campo del centrodestra: aiutatemi a non lasciare Roma ai 5 stelle, vinciamo insieme, si può fare”. La Meloni precisa che tra i suoi primi possibili provvedimenti c’è quello di “Distribuire servizi sociali secondo anzianità di residenza, prima ai romani”. Anche Matteo Salvini ha espresso, su Twitter, un commento a favore della candidatura della Meloni: “Se a Roma non ci fosse stata la SCIAGURA Marino oggi non si voterebbe, la #Meloni è la candidata migliore per la città”. Berlusconi invece si dice sicuro della vittoria di Bertolaso: “"Ho quasi la certezza che Guido Bertolaso vincerà al primo turno con la sua lista civica che sarà affiancata da quella di Forza Italia. Abbiamo messo mesi per convincere il dottor Bertolaso a mettere da parte i programmi che aveva, tra l’altro insieme a me, di costruzione di ospedali nei Paesi poveri e di dedicarsi alla sua città, che è la Capitale, che è in una situazione di degrado dopo anni di mal governo. Con tutti gli altri leader del centrodestra lo abbiamo convinto, lo abbiamo confermato con dichiarazioni pubbliche comuni, improvvisamente ci sono questi cambiamenti. Purtroppo devo prendere atto che c’è gente che cambia idea al cambiar della temperatura e dell’umidità”. Si è espresso anche in merito a Salvini: “Penso che si sia fatto mal consigliare dai suoi, e si sia fatto trascinare in una logica di scontro locale. I leghisti di Roma sono tutti ex fascisti quindi hanno vecchie liti tra loro che sfociano tutti i giorni. Credo invece che avere un buon sindaco sia quello che interessa i romani. Quindi avendo trovato un fuoriclasse come Bertolaso, mi sembra assurdo cambiare ipotesi. Se qualcuno ha cambiato idea saranno i romani a trarre le conclusioni”, l’ex Cavaliere inoltre si è detto sicuro che la candidatura di più soggetti del centrodestra non porti alla sconfitta “abbiamo una lunga campagna davanti. Bertolaso pian piano verrà conosciuto da tutti i romani per tutte le grandi cose che ha fatto. I romani, che come tutti gli italiani in questo momento sono disgustati dalla politica, non guarderanno alle loro simpatie politiche ma al proprio bene, e cioè avere qualcuno che possa togliere la loro città dal degrado”. 
 
Silvio Berlusconi aveva fatto un’osservazione su Giorgia Meloni che aveva suscitato polemiche: “Una mamma non può dedicarsi a un lavoro terribile e Roma ora è un lavoro terribile. Fare il sindaco di Roma vuol dire stare in giro e in ufficio 14 ore al giorno. Non credo possa essere scelta giusta per Giorgia Meloni”. L’ex Cavaliere fa queste esternazioni a Radio Anch’io, facendo emergere una tangibile preferenza nei riguardi di Bertolaso: ““Andiamo avanti con i candidati scelti. Bertolaso ha chiarito che era una battuta per difendere la Meloni, io stimo molto Giorgia Meloni, non a caso ne ho fatto una delle ministre più giovani”. E’ chiaro che l’ex Cavaliere nutra rilevante interesse per la candidatura di Bertolaso “Ci sono delle persone che per egoismo la spingono ad accettare. Sono tranquillo che tutto tornerà per come deve essere, con Bertolaso" ha precisato inoltre “Il 12 febbraio, io Salvini e Meloni abbiamo ringraziato Bertolaso per aver accettato la candidatura a Roma. Ora non so se qualcuno ha cambiato idea ma in politica, così come nella vita, la parola va rispettata”. Berlusconi ha aperto una parentesi su Bertolaso “Appena tutti i romani avranno avuto modo di conoscere bene quello che Bertolaso ha fatto, la sua capacità e efficienza, saranno entusiasti. Quelli a carico di Bertolaso sono due processi politici, sono una stupidaggine. io di processi così ne ho avuti 67. Noi andremo avanti con i candidati migliori, scelti in ogni città dalle commissioni che abbiamo istituito. Nella città abbiamo bisogno non di politici ma di 'uomini del farè. Se la casa è allagata serve un idraulico, non uno che sa fare i comizi”. Ma non è tutti, l’ex Cavaliere si rivolge parla di Campi Rom e si rivolge a Salvini dicendo “Non c'è la possibilità di entrare nei campi rom con una ruspa e buttarli per aria, bisogna risolvere il problema del loro collocamento e penso a dei quartieri in giro per l'Italia come abbiamo fatto a L'Aquila, e poi vanno offerti loro dei lavori pubblici”. E’ intervenuto Bertolaso che ha puntualizzato “Berlusconi e Salvini nei campi rom di Roma non ci sono mai stati, io sì. I rom di cittadinanza italiana hanno diritto di essere ospitati in maniera più decente, ma il problema sono i campi rom abusivi”



DOPO IL CASO BERLUSCONI: OBAMA FIRMA LEGGE SULLA PRIVACY E LA ESTENDE ANCHE PER I PAESI STRANIERI

di Angelo Barraco
 
Washington – La vicenda di spionaggio tra Usa e Italia ha messo sulle difensive il Presidente degli Stati Uniti d’America che ha firmato una legge sulla privacy chiamata “Judical Redress act bill”. Tale legge riguarda la protezione della privacy ma che non riguarda soltanto i cittadini americani, ma anche quelli stranieri, dei Paesi alleati e se i loro dati fossero portati alla luce del sole in modo illegale, loro possono fare causa al governo degli Stati Uniti. I controlli fatti dalla Nsa sono stati denunciati dalla talpa Edward Snowden, la Casa Bianca ha tentato di chiudere il tutto con una legge che impedisce alla Nsa di raccogliere dati sensibili (dati telefonici e conservarsi). Obama definisce quest’ultima legge una protezione ulteriore per i cittadini americani e per i consumatori, nonché una misura di protezione per gli affari Usa. Il Presidente, ricordiamo, ha firmato anche una tassa per vietare le tasse su l’accesso ad internet e ha dichiarato che serve per: “garantire che anche se proteggiamo la sicurezza del popolo americano, siamo pure consapevoli della privacy che amiamo cosi' tanto”. Ma le leggi americane attuate in precedenza non sono bastate per placare la forma di controllo degli americani in territorio USA ed estero, ciò è dimostrato dalla vicenda che ha visto coinvolto Silvio Berlusconi. Gli ultimi mesi del governo Berlusconi erano monitorati dagli USA, è quanto emerge da due resoconti di intercettazione telefonica dell’ex premier italiano diffusi da Wikilieaks, che rivelano quanto i timori del premier di un asse Parigi-Berlino. Le mosse dell’ex premier Silvio Berlusconi venivano ascoltate dallo Special Collection Service (Scs), si tratta di un’unità dell’NSA che opera sotto copertura diplomatica. Nel primo resoconto di intercettazione si legge una frase che Sarkozy avrebbe detto a Berlusconi: “le istituzioni finanziarie italiane potrebbero presto 'saltare in aria' come il tappo di una bottiglia di champagne e che 'le parole non bastano più' e che Berlusconi 'ora deve prendere delle decisioni”. Ma non solo, le intercettazioni riguarderebbero anche le conversazioni di Berlusconi con Valentino Valentino, suo consigliere personale, Bruno Archi, consigliere per la sicurezza Nazionale, il diplomatico Marco Carnelos e il rappresentante dell’Italia alla Nato Stefano Stefanii. E’ stata inoltre intercettata una telefonata tra Berlusconi e Netanyahu dove quest’ultimo si lamentava dell’assenza di un contatto diretto con il presidente degli Stati Uniti, Berlusconi rispondeva mettendo l’Italia a disposizione di Israele per riparare i legami tra Washington e Israele: “Berlusconi ha promesso di mettere l'Italia a disposizione di Israele, nell'aiutare a rimettere a posto le relazioni di quest'ultimo con Washington”. Intanto l’ambasciatore degli Stati Uniti John Philips è stato convocato dalla Farnesina per chiarire questa situazione. La notizia è stata commentata da buona parte della forza politica, il premier Matteo Renzi ha riferito: “Ci accingiamo a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali, sulla vicenda di Berlusconi”. Il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, dice: “"Mi sembra doveroso sottoporre la questione all'attenzione del sottosegretario Minniti nella sua audizione prevista per dopodomani”. Il portavoce del dipartimento di Stato Mark Toner ha riferito “Gli Stati Uniti e l'Italia godono di una lunga amicizia basata sui nostri valori condivisi e su una storia di cooperazione nel portare avanti interessi comuni in tutto il globo. In quanto alleati e partner, continueremo a lavorare a stretto contatto con l'Italia per proteggere la sicurezza collettiva dei nostri due Paesi e dei nostri cittadini”. Ma perché gli USA dovevano monitorare le mosse dell’Italia in quella fase? Qual’era lo scopo di tali intercettazioni?



BERLUSCONI, MELONI E SALVINI CANDIDANO GUIDO BERTOLASO, L'EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Redazione

Roma – L'ex capo della Protezione Civile è l'uomo che il centrodestra ha scelto. "Sono onorato della proposta che Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni mi hanno formulato. Grazie al progressivo miglioramento delle condizioni di salute della mia adorata nipotina, che mi consentono di riacquisire la necessaria tranquillità, accetto questa nuova sfida". Lo afferma Guido Bertolaso a seguito della richiesta avanzata dai leader del centrodestra di candidarsi per il comune di Roma.

Il centrodestra, infatti, aveva posto con forza la candidatura di Guido Bertolaso a sindaco di Roma. E lo fa in una lettera firmata da Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. "Il presidente di Forza Italia – si legge in una nota – Silvio Berlusconi, il leader della Lega Matteo Salvini e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni hanno chiesto a Guido Bertolaso di voler guidare, nel ruolo di candidato Sindaco, un'ampia coalizione di centrodestra aperta anche al contributo delle migliori risorse della società civile".

"Avendo appreso – prosegue la nota – che le motivazioni legate alle condizioni di salute di un suo carissimo famigliare e che avevano indotto Guido Bertolaso a declinare l'invito a candidarsi per il Comune di Roma sono fortunatamente venute meno, il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, il leader della Lega Matteo Salvini e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni hanno chiesto a Guido Bertolaso di voler guidare, nel ruolo di candidato Sindaco, un'ampia coalizione di centrodestra aperta anche al contributo delle migliori risorse della società civile, del mondo delle imprese e delle categorie, delle professioni e del volontariato, una coalizione in grado di conquistare il più ampio consenso dei cittadini romani e di ridare a Roma il ruolo che merita nello scenario nazionale ed internazionale. La coalizione – si legge ancora nel comunicato – non potrebbe in ogni caso sostenere candidature che sono risultate divisive, volendo doverosamente privilegiare la propria compattezza".




MANIFESTAZIONE A BOLOGNA, SALVINI: "ALFANO CRETINO". LA REPLICA: "È UN QUAQUARAQUÀ "

Redazione

Bologna – Tutti compatti per buttare giù Renzi ma il leader della giornata è stato Salvini. Appello all'unità del centrodestra da parte di Silvio Berlusconi che si è detto commosso per il ritorno alla piazza mentre Matteo Salvini va all'attacco di Alfano definendolo addirittura "inutile e cretino".

Le parole di Salvini – "Con noi un personaggio inutile e incapace come Angelino Alfano non ci sarà mai: occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro, e lascia perdere la politica che non fa per te". Così Matteo Salvini si è rivolto dal palco di Bologna al ministro dell'Interno Angelino Alfano. Salvini ha rivolto un saluto e un ringraziamento ai membri delle "Forze dell'ordine feriti dai centri sociali che sgombereremo col sorriso uno per uno. Dopo i campi rom, i centri sociali".

La manifestazione di Bologna "non è un ritorno al passato, al '94, alle vecchie formule, alle marmellate: qua comincia qualcosa di nuovo che è guidato dalla Lega, ma che è aperto a tutti gli italiani che oggi sono lontani dalla politica". "La leadership – ha aggiunto Salvini – la scelgono i cittadini, non un palco, un microfono o una piazza. Oggi siamo qui per dire che insieme si vince se qualcuno è in cerca di poltrone questa è la piazza sbagliata. Oggi qua parleremo di lavoro, futuro, giovani, di liberare le energie che in Italia ci sono e che invece sono tenute fra le grinfie della burocrazia, dall'eccesso di pressione fiscale"

Berlusconi, uniti vinceremo prossime elezioni – "Con questa ritrovata unità – ha detto Berlusconi – vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno". Insieme, Fi, Lega e Fdi, potranno "superare il 40%". Questa, evidenzia "è una giornata fondamentale per il futuro di tutti noi e dell'Italia".

Meloni al governo, si dimetta sia coerente – "Renzi non sa neanche leggere la bussola: nella legge di stabilità non c'è nessun taglio agli sprechi, né taglio tasse. Stanno lì a vantarsi di togliere norme ridicole introdotte da loro, mettono Marino a fare il sindaco poi lo sfiduciano e vogliono essere ringraziati: siate coerenti e dimettetevi, adesso andate a casa". Così Giorgia Meloni, dal palco della Lega Nord a Bologna.




BERLUSCONI SI DICE PRONTO: "FORZA ITALIA FRA DUE ANNI IL PRIMO PARTITO"

Redazione

Torna ancora sulla scena Silvio Berlusconi, e allo scoccare dei 79 anni conferma la sua intenzione di restare "in campo" ("sento la responsabilità del paese"), conferma il no alle riforme di Renzi, mentre glissa sulla premiership per non infastidire Matteo Salvini (con cui ha presto si chiarirà in un faccia a faccia che però tarda ad arrivare). "Non ho mai detto di voler fare il candidato premier, ho sempre detto di voler fare il regista e poi a questa età non si coltiva questo progetto", ha puntualizzato il Cavaliere in occasione della cena con i parlamentari azzurri per festeggiare il compleanno. Di certo però – ha assicurato – resterà alla guida di Forza Italia, la sua creatura su cui punta ancora tutte le carte: "Tra due anni sarà il primo partito, mi sono sempre dato traguardi impossibili, poi raggiunti sempre al cento per cento. Riuscirò anche questa volta", ha garantito il Cav, cercando anche di rassicurare gli azzurri e allontanare lo spettro di nuovi addii dal partito. Se ne sono andati? "Siamo contenti. Ora siamo più uniti e coesi", ha sdrammatizzato Berlusconi. Il clima dentro il partito però non è dei migliori e la paura che altri parlamentari possano seguire le orme di Denis Verdini resta alta. Gli addii poi non riguardano solo i parlamentari ma anche sul territorio Fi continua a perdere pezzi. Dopo Bologna, dove tre consiglieri azzurri hanno dato vita ad una lista in contrasto rispetto alla scelta del futuro candidato sindaco, oggi è il turno del Trentino Alto Adige con le dimissioni del coordinatore Enrico Lillo. L'esponente azzurro ha inviato una lettera a Berlusconi per comunicare la decisione di lasciare il suo incarico. Insomma la situazione continua ad essere delicata ecco perchè l'intervento dell'ex capo del governo, al di là dei festeggiamenti, ha lo scopo di serrare i ranghi del partito. L'ex premier coglie l'occasione per ribadire ancora una volta l'intenzione di tornare sulla scena politica convinto che la sua presenza possa aiutare Fi a risalire la china dei sondaggi. Un messaggio chiaro che il Cavaliere utilizza per rassicurare i suoi ma per mandare un messaggio forte anche a Matteo Salvini che non fa mistero di avere altre idee sulla leadership del centrodestra: "A Berlusconi non chiedo prudenza ma coraggio" è il messaggio lanciato dal segretario del Carroccio. Il faccia a faccia tra i due – come si diceva – non è stato ancora fissato, anche perchè spiegano i berlusconiani, se non si fa chiarezza su alcuni punti è inutile vedersi. Prima ancora della ricomposizione del centrodestra infatti Forza Italia e Lega devono sciogliere il 'nodo' della candidatura al comune di Milano. Un passaggio fondamentale anche per capire gli equilibri di forza dei due partiti. All'incontro conviviale hanno partecipato molti parlamentari azzurri che per i 79 anni del Cavaliere hanno fatto una inedita colletta per l'acquisto del regalo: ogni parlamentare infatti ha contributo con 50 euro all'acquisto di un manoscritto del 1500




BERLUSCONI: 79 CANDELINE TRA GLI AUGURI DEL MILAN E GLI AUSPICI PER IL "FUTURO"

Redazione

Settantanove anni e non li dimostra. Nel giorno del suo 79esimo compleanno, Silvio Berlusconi riceve gli auguri specialI dal suo Milan. «Il presidente Berlusconi, il presidente delle emozioni, delle vittorie e dei campioni, compie gli anni. Sentiti e forti: Tanti Auguri da tutti i Milanisti! Il 29 Settembre, giorno caro a tutti i rossoneri, giorno milanista, giorno speciale. È il trentesimo compleanno che Silvio Berlusconi festeggia da presidente del Milan – si legge sul sito dei rossoneri – Il Milan, il suo Milan, il Milan che unisce e che ricorre, che accende e che scandisce, che avvolge e che accompagna. Oggi come ieri, oggi come sempre. Tanti cari Auguri presidente Berlusconi!».

E mentre il Cav spegne le sue 79 candeline non perde occasione per corteggiare Salvini con il quale intende presto vedersi: «Nei prossimi giorni inconterò Salvini, a cui ho detto ieri 'chapeaù, perché parla alla pancia degli italiani». Lo ha detto Silvio
Berlusconi a «Forza Futuro», la scuola di formazione politica organizzata da Forza Italia a Calvagese della Riviera. «Forza Italia – ha proseguito il leader azzurro – assieme a Lega e Fdi supera il Pd».




BERLUSCONI: NON ESCLUDE IL RITORNO

di A.B.
 
momenti frenetici per il Cav incalzato dal leader del Carroccio che da una parte vuole l'alleanza con Forza Italia ma dall'altra si appella alle primarie di centrodestra perché neppure tanto in fondo ha l'ambizione di fare il leader e rimpiazzare il vecchio giaguaro che ancora nessuno però ha smacchiato completamente. Silvio Berlusconi torna dunque a parlare di politica, ritorno di fiamma? Ad Atreju15 ha fatto confronti con il PD riferendo che Forza Italia Lega e Fratelli d’Italia hanno più voti. Voglia di essere nuovamente leader? A quanto pare si per l’ex cavaliere poiché quando gli è stato chiesto di un leader forte per il centrodestra Berlusconi ha risposto: “Qualche volta guardandomi allo specchio…” ha aggiunto poi “Le primarie sono uno strumento accoglibile, plausibile se non c'e' un leader carismatico e se ci sono solo seconde file, se c'e' un leader chiaro e accettato da tutti le primarie non servono perche' i leader prima o poi vengono fuori, come e' accaduto con Renzi”. Ma Berlusconi non si tira indietro e non esclude un ritorno riferendo: “Io non mi tiro indietro per senso di responsabilita' verso il mio Paese e i miei concittadini, quando mi sara' restituito lo splendore dell'innocenza dalla Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo. Aspetto l'assoluzione e ridero' beato. Vedrete cosa succedera' quando sara' cancellata quella sentenza impossibile”. Gli italiani come reagirebbero ad un ritorno del Cavaliere? In fondo è un ritorno per il paese! Conclude rivolgendosi ai politici mestieranti che, dice Berlusconi, “sono finalmente fuori da Forza Italia”.  Continua inoltre dicendo “Per quelli che se ne vanno: evviva, deo gratias”. Apre una parente sulla politica puntualizzando che tutti i mestieranti della politica che non fanno politica per passione, come un servizio per lo Stato, finalmente sono scesi da Forza Italia che hanno considerato come un taxi. Ha parlato poi delle riforme chiamandole un "pasticcio potenzialmente molto pericoloso". "Una Legge elettorale che concentra un premio di maggioranza su una sola lista io la vedo come una pericolosa deriva autoritaria”. Ritornerà? Staremo a vedere. 



BERLUSCONI TORNA CON "ALTRA ITALIA". ECCO IL PROGRAMMA DEL PARTITO

di Angelo Barraco
 
Roma – Torna in pista Silvio Berlusconi e lo fa in grande stile con un programma politico chiamato “Altra Italia” e che già fa bollire il sangue agli italiani anti-Berlusconiani ma fa stare sulle spine i fedeli sostenitori del Cavaliere. Nel corso di una cena con i deputati di Forza Italia tenutasi a Roma, Berlusconi ha eseguito un’analisi della situazione che c’è in Italia, evidenziando la rassegnazione di molti italiani dinnanzi alla situazione politica. Ha tenuto presente che la rabbia degli elettori non è astensione, ma voto di protesta e tiene presente che non si può ignorare la fetta di italiani composta da 24 milioni di persone che non si reca più alle urne. L’obiettivo del Cavaliere è di convincere queste persone a farlo, andando in tutte le province d’Italia.
 
Da qui nasce "Altra Italia" e in particolare l’intento di creare un esecutivo composto da 20 seggi collocati in punti programmatici “Forza Italia sarà il lievito per la nascita dell’Altra Italia che non si riconosce nella sinistra”. Assicura che Forza Italia non sparirà aggiungendo “Io sono il presidente di Forza Italia, non ho affatto intenzione di cambiare questo bellissimo nome. Forza Italia fa parte della mia vita, sono il presidente di Forza Italia e voglio morire presidente di Forza Italia”. Inoltre ha aggiunto che secondo i sondaggi il 54% “ha dichiarato di averne piene le scatole di questa politica e di non votare perchè convinti che il voto ormai non conti più nulla. Sono rassegnati non arrabbiati. Questi ultimi a votare ci vanno e votano Salvini o Grillo. Certo è che chi non è andato a votare non è di sinistra”. Il programma di Altra Italia comprende meno tasse, meno Stato, meno Europa, maggiore sicurezza, più aiuto a chi ne ha bisogno e una giustizia più giusta. Mariarosaria Rossi da piena fiducia a Berlusconi sottolineando che “ha la mia fiducia assoluta, ha preso in mano un partito in condizioni disperate e sta reggendo la sua posizione ottimamente”.



PROCESSO ESCORT, BERLUSCONI SI AVVALE DELLA FACOLTA' DI NON RISPONDERE

di Angelo Barraco

Bari – Oggi Silvio Berlusconi si trovava presso il Tribunale di Bari perché citato come testimone nel “processo escort” che è in corso proprio a Bari. L’ex Cavaliere, dopo aver fornito le sue generalità ovvero nome, cognome e residenza ha detto al presidente Luigi Forleo di non voler rispondere alle domande dicendo “Preferirei avvalermi della facoltà di non rispondere”. Berlusconi inoltre è imputato in un processo connesso per i reati di induzione a mentire. L’Ex Cavaliere non ha voluto essere ripreso in aula, né con foto né con video e ciò è stato chiarito dal presidente Forleo ad inizio udienza. In tale processo per associazione a delinquere finalizzata alla prostituzione, sono imputate altre 7 persone nell’ambito dei festini organizzati nella residenza di Berlusconi tra il 2008 e il 2009, tra gli imputati vi è l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. Secondo i magistrati, Berlusconi in concorso a Valter Lavitola, avrebbe spinto Tarantini a fare dichiarazioni mendaci ai pm che indagavano sulle escort. Berlusconi rimane seduto in aula per 2 minuti circa, quando va via lui dall’uscita laterale entra in Tribunale Patrizia D’Addario che riferisce di essere arrivata tardi per evitare di incontrarlo e che la sua vita è stata rovinata. Aggiunge inoltre che la sua vita è stata rovinata e sottolinea di aver raccontato la verità ai magistrati. E sottolinea di non essere una escort ma di essere l’unica ad aver subito in questi anni. L’Avvocato di Berlusconi inoltre ha riferito che “c'è stato un grosso dispendio di energie per un gesto processuale di scarsa utilità, magari consentito sul piano formale ma del tutto inutile dal punto di vista sostanziale” concludendo con “Forse non era il caso di farlo venire apposta, con rischi per la incolumità e la sicurezza”. 



BERLUSCONI E LAVITOLA CONDANNATI A TRE ANNI DI CARCERE

Redazione

Colpo di scena. Silvio Berlusconi è stato condannato dal Tribunale di Napoli a tre anni di reclusione per corruzione nel processo per la compravendita dei senatori. Alla stessa pena è stato condannato anche Valter Lavitola.

"C'erano delle voci, ma, come dissi al giudice, non ne sapevo nulla. Se lo avessi saputo sarei ancora presidente del Consiglio". Così l'ex premier Romano Prodi ha risposto all'ANSA sulla fine del processo a Silvio Berlusconi e Valter Lavitola per la presunta compravendita di senatori che avrebbe fatto cadere il suo governo.

Per il pm Henry John Woodcock, nella vicenda della compravendita dei senatori "siamo di fronte, in fondo, a un banale contratto illecito, una questione di vile pecunia, di scambio, di baratto tra soldi e tutto ciò che rientra nella funzione parlamentare". Il magistrato fa ricorso ad argomenti relativi alle norme civilistiche nel processo nei confronti dell'ex premier Silvio Berlusconi e dell'ex direttore de L'Avanti Valter Lavitola. La replica del pm anticipa l'emissione della sentenza prevista in giornata. Woodcock ha sostenuto che in questa vicenda "i motivi politici rimangono sullo sfondo". Per chiarire il concetto, come esempio il pm ha ricordato episodi della storia come il delitto Matteotti e alcuni atti rivoluzionari: "Chi può negare che vi siano stati motivi politici? E ciò elide la rilevanza penale? io dico no". Woodcock si è inoltre soffermato sull'articolo 318 del Codice penale secondo la formulazione fatta nel 2012 in cui si parla di "asservimento" della funzione pubblica. I legali della difesa sostengono infatti che non può essere applicato in questo caso in quanto emanato in un periodo successivo ai fatti contestati. Tale asservimento "era punibile prima della legge del 2012? O era penalmente irrilevante? Questo è il quesito che il Tribunale dovrà sciogliere – ha detto il pm – Quanto agli elementi emersi nel corso del processo le strade portano in una unica direzione: la compravendita". Il pm Fabrizio Vanorio ha sottolineato che la sentenza "farà giurisprudenza perché è il primo caso in cui si affronta il tema della corruzione parlamentare".