Latina, espulso tunisino per propaganda jihadista: il suo cellulare tra i contatti dell’attentatore di Berlino

 

LATINA – Un tunisino di 37 anni è stato espulso dal territorio nazionale dal ministero dell’Interno per motivi di sicurezza. Il decreto di espulsione è stato attuato dalla Digos della questura di Roma nei confronti del 36enne, residente a Latina e titolare di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato rilasciato dalla questura di Latina. Le attività d’indagine svolte hanno fatto emergere un profilo radicale del tunisino, residente in Italia da oltre dieci anni, che ha più volte condiviso e pubblicato on line sulle proprie pagine Facebook materiale di propaganda jihadista e dell’autoproclamato Stato Islamico. Il suo cellulare è risultato presente tra i contatti dell’attentatore di Berlino Amri Anis nonché di altri soggetti radicalizzati presenti in questa provincia, tra cui il tunisino Ghidaoui Moez, espulso dall’Italia lo scorso 25 febbraio ed il tunisino Triki Mohamed Hachemi (già residente a Latina ed espulso dalla Digos del capoluogo nel mese di marzo 2016 con analogo provvedimento del Ministro dell’Interno per motivi di sicurezza dello Stato). Dopo la convalida del decreto del questore di Latina con il quale è stato disposto l’accompagnamento alla frontiera, lo straniero è stato scortato a Fiumicino da dove, poche ore fa, ha lasciato l’Italia con un volo diretto in Tunisia.

Il 37/enne tunisino espulso aveva aderito alla compagine "radicale" gravitante nella moschea di Latina opposta all'imam Arafa Rekhia Nesserelbaz di orientamento moderato. A seguito delle indagini svolte, il tunisino è risultato, altresì, intestatario di una utenza emersa tra i contatti intestati ad Anis Amri, quando quest'ultimo, nel giugno 2015, era stato ospitato nell'abitazione di Yaakoubi Montasser e della sua compagna, ad Aprilia