LAZIO: BENTORNATO PIERO

I numerosissimi capi d’imputazione non sono riusciti a fare più chiasso di quanto ne abbia fatto ‘Er Batman de noantri’ che probabilmente cerca di fare il capetto anche al fresco, ma sarà difficile per lui rigenerarsi.

 

Chiara Rai
Bentornato al suo vecchio mestiere, collega Marrazzo. Sì, non sarei sincera se non dicessi che ho pensato a questa “strana” storia quando Floris ha annunciato del ritorno dell’ex presidente della Regione Lazio su Rai Tre. Al silenzio di fronte al caos più stravagante e disordinato, all’abbandono di Piero che lasciò lo scranno perché non si sentì bene, lo colpì la vergogna probabilmente la depressione. Fu comunque preda di diversi episodi di debolezza che sicuramente l’hanno segnato. E hanno segnato anche tutti i cittadini del Lazio che per queste vicende sono dovuti correre nuovamente alle urne. E pare che questa stia diventando un’abitudine. Nel pieno del suo ruolo di presidente della Regione fu sorpreso da alcuni carabinieri nell'abitazione del trans Natalie in via Gradoli il 3 luglio 2009. I numerosissimi capi d’imputazione non sono riusciti a fare più chiasso di quanto ne abbia fatto ‘Er Batman de noantri’ che probabilmente cerca di fare il capetto anche al fresco, ma sarà difficile per lui rigenerarsi. Il fatto è che il giochino che è venuto allo scoperto, cioè il “magna magna” dei consiglieri regionali col benestare di tutti, lo si faceva anche ai tempi di Marrazzo. Questo non per giustificare la catastrofe che si è perpetrata con la Polverini, ma per rendere meglio l’idea che si è mangiato a lungo e tutti hanno mangiato, senza distinzione di colore. Associazione per delinquere, falso, calunnia, perquisizione arbitraria, violazione di domicilio, violazione della privacy, rapina, ricettazione, violazione della legge sugli stupefacenti e intanto una moglie e delle figlie di Marrazzo ferite con cicatrici, probabilmente,  indelebili nonostante i pentimenti degni, comunque, di rispetto. Nel dare il bentornato al collega giornalista Piero Marrazzo, mi sento di chiedergli: ma non sarebbe forse meglio che il giornalista, il quale dovrebbe onorare una simile professione senza tessere di partito in tasca, dia il buon esempio? Personalmente trovo difficoltà a difendere la categoria di fronte a simili trascorsi. Il giornalismo dovrebbe mantenere le distanze dalla politica, questo non significa che un giornalista non debba avere le sue idee politiche ma significa che non dovrebbe passargli per la testa di candidarsi a nessun livello. Questo manterrebbe quella giusta integrità, strettamente necessaria per rendere un corretto servizio alla cittadinanza. E ripeto, ciò non vuol dire fare asettica cronaca (perché i giornalisti che non hanno idee e convinzioni, a mio parere, non sono utili a mantenere in allenamento le coscienze) ma significa non essere ricattati da nessun partito e “predicare” le proprie idee in assoluta libertà. Bentornato a Rai Tre Marrazzo.