Sicurezza, beni confiscati alla mafia, lotta alla criminalità e all’usura” L’importanza della piattaforma telematica Open Regio dell’Agenzia nazionale Beni Sequestrati: intervista esclusiva al prefetto Francesco Tagliente

Venerdì 29 settembre a Roma è stata organizzata una tavola rotonda su temi di grande attualità: “Sicurezza, beni confiscati alla mafia, lotta alla criminalità e all’usura”. Un convegno che riprende i temi di cui si occupa lo schema del nuovo decreto sicurezza che comprende nuove norme per rafforzare i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, con particolare riferimento alla minaccia del terrorismo e al contrasto delle infiltrazioni criminali negli appalti pubblici, al miglioramento del circuito informativo tra le Forze di polizia e l’Autorità giudiziaria e alla prevenzione e al contrasto delle infiltrazioni criminali negli enti locali, nonché mirate ad assicurare la funzionalità del Ministero dell’interno”. Lo schema del decreto comprende anche nuovi strumenti finalizzati a migliorare l’efficienza e la funzionalità dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, attraverso il rafforzamento della sua organizzazione, nell’intento di potenziare le attività di contrasto alle organizzazioni criminali.

Si avvertiva la necessità di un intervento legislativo per migliorare l’efficienza e la funzionalità dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata?
Negli ultimi anni l’Agenzia ha fatto un lavoro prezioso con un impegno a 360 gradi per il recupero e il riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità a fini istituzionali e sociali. Per affermare che lo Stato è più forte ha reso più snelle le procedure di sequestro e confisca dei beni anche per trasformarli in edifici utili alla collettività: scuole, case di riposo per anziani, commissariati e caserme per le Forze dell’ordine.
Mi dice un punto di forza dell’Agenzia?
Sono tanti. Solo per fare un esempio, l’Agenzia ora è in grado di fornire informazioni dettagliate sui beni confiscati e sulle modalità per utilizzarli al meglio. Da alcuni mesi è online, una piattaforma telematica, sulla quale sono disponibili le informazioni e la documentazione riguardanti gli immobili confiscati e i beni mobili registrati. Il nuovo portale consente di disporre dei dati disaggregati con dettaglio comunale. Sono previsti i dati relativi a Immobili in confisca non definitiva; Immobili in gestione; Immobili destinati; Aziende in gestione; Aziende destinate; Procedure in gestione.
E’ chiaro che c’è ancora tanto lavoro da fare per questo è importante che il legislatore torni ad occuparsi dell’argomento.
Si registrano ancora criticità?
Che ci sono ancora criticità funzionali lo si evince anche dalle disposizioni contenute nella bozza del nuovo decreto-legge laddove, all’art 13, si fa espresso riferimento alla necessità di “trasmissione telematica dei dati tra l’Autorità giudiziaria e l’Agenzia.
Se ho ben capito lei attribuisce molta importanza alla piattaforma telematica per la gestione dei beni confiscati alla criminalità?
La ritengo uno strumento prezioso. E lo dico per esperienza diretta. Con la piattaforma Open Regio dell’Agenzia nazionale Beni Sequestrati vengono messe a disposizione online le informazioni su ogni singolo immobile, consentendo ai soggetti interessati di poter esprimere, secondo le effettive esigenze, in modalità immediata le manifestazioni d’interesse. E importante per valorizzare e rendere fruibili i beni confiscati in via definitiva e ridurre i tempi di destinazione. Questa piattaforma è importante anche per valorizzare il patrimonio immobiliare. Se alimentato al meglio, come previsto, può essere utile anche per realizzare la tanto declamata Spending Review.
Prefetto lei nel corso della cerimonia per la consegna del “Premio Castel Gandolfo 2018” ha sottolineato che “ la situazione economica del Paese impone in contenimento dei costi anche con la razionalizzazione delle spese per gli immobili in uso alla pubblica amministrazione.” Aggiungendo che “Non è concepibile che con immobili disponibili tra quelli confiscati alla criminalità organizzata e quelli demaniali e degli enti pubblici dismessi e si debbano sostenere milioni di euro per la locazione di immobili di privati. Ci chiarisce meglio il sui pensiero?
Non è concepibile che anziché procedere con nuove e più incisive misure per il contenimento della spesa pubblica vengono messi in discussione i diritti acquisiti mettendo le mani nelle tasche degli strati meno difesi della popolazione, alimentando la paura di chi teme che l’attacco alle pensioni sia solo il primo degli interventi per sovvertire diversi principii giuridici dei diritti acquisiti.
E cosa centra con questo la piattaforma telematica dell’Agenzia?
Il nuovo decreto-legge recante le disposizioni in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità, nella parte in cui prevede nuovi strumenti finalizzati a migliorare l’efficienza e la funzionalità dell’Agenzia, offre lo spunto per riflettere su come poter ridurre progressivamente e in maniera diversa l’impatto sull’indebitamento.




ROMA PROVINCIA CONSULTA ANTIMAFIE, AVENALI (LEGAMBIENTE): "SITUAZIONE PREOCCUPANTE, SERVE REAZIONE DETERMINATA DELLE ISTITUZIONI"

Redazione

“Legambiente ha aderito con convinzione alla Consulta Antimafie della Provincia di Roma, la situazione delle infiltrazioni mafiose nella Capitale è molto preoccupante e serve una reazione determinata delle istituzioni, con un coinvolgimento forte della società civile -ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, intervenendo all'insediamento della Consulta Antimafie della Provincia di Roma-. Il lavoro congiunto di istituzioni, forze dell'ordine e associazioni, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, è fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata e alle illegalità diffuse. La Consulta è uno strumento importante per lavorare sull'educazione alla legalità e sui beni confiscati alle mafie, sui quali serve trasparenza e chiarezza, visto che ad oggi non si capisce quali e quanti siano, come siano assegnati e controllati, mentre è fondamentale che la restituzione alla collettività serva per diffondere una nuova cultura della legalità. Legambiente Lazio porterà nella Consulta provinciale l'esperienza decennale di lotta alle ecomafie basata su un rapporto annuale, azioni giornaliere di educazione alla legalità, che in questi mesi coinvolgeranno oltre 2mila ragazzi, e supporto ai cittadini tramite il numero verde del nostro osservatorio che riceve 60 segnalazioni al mese.”

Colpiscono nell'ultimo Rapporto Ecomafie di Legambiente le 231 infrazioni accertate nell'area romana per reati che riguardano i rifiuti, che portano questo territorio al terzo posto della classifica delle province in Italia per questi fenomeni, mentre sono pure preoccupanti le 246 infrazioni nella provincia che la fanno piazzare quinta in Italia nel ciclo del cemento. Nel 2012, secondo i recenti dati del SILP Cgil, dall'inizio dell'anno sono 574 le proprietà sottratte a bande mafiose, il 53% nella Capitale.

In allegato l'elenco dei beni confiscati alla mafia nel Lazio