BASSANO ROMANO, RIFIUTI PERICOLOSI: NESSUNO STOP DEL TAR LAZIO AL PROGETTO DELLA TUSCIA PREFABBRICATI

Redazione

Bassano Romano (VT) – Il Responsabile provinciale dell'associazione "I cittadini contro le mafie e la corruzione" interviene sulle polemiche scaturite intorno al comunicato stampa del Comune di Bassano Romano.

"Esprimiamo forte perplessità – recita il comunicato recentemente diffuso dal referente provinciale Stefano Gasperini – per quanto sta accadendo a Bassano Romano, ad oggi non si comprendono i toni trionfalistici dell’amministrazione comunale che non ha ottenuto dal TAR del Lazio nessuno stop al progetto della Tuscia Prefabbricati srl.”

A quanto è dato sapere, la Tuscia Prefabbricati srl ha depositato il progetto per la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti pericolosi per la produzione di manufatti edilizi in calcestruzzo. Di lì a poco la Regione Lazio ha rilasciato la determinazione numero A01445 del 27/02/2013, successivamente rettificata al numero A03805 del 16 maggio 2013 per un mero errore materiale tra i Codici Cer 190 111, ovvero ceneri pesanti e scorie contenenti sostanze pericolose ed il codice Cer 190 112, ovvero ceneri pesanti e scorie diverse da quelle di cui alla voce 190 111. Ad aggravare la già preoccupante situazione è arrivato il provvedimento del Parlamento Italiano che consente la combustione dei rifiuti nei cementifici. Come risulta noto, i cementifici sono impianti industriali altamente inquinanti e la combustione di CSS comporta una variazione della tipologia emissiva di questi impianti, in particolare in merito all'emissione di diossine e composti organici clorurati e metalli pesanti. Questo comporta rischi potenziali per la salute dei lavoratori e possibili rischi ambientali per l'eventuale rilascio nell'ambiente di sostanze tossiche. Inoltre, le caratteristiche fisiche del cemento potrebbero essere alterate dalla presenza di scorie da combustione in modo tale da non renderlo universalmente utilizzabile. Ai rischi per la salute si aggiunge il danno economico visto che l’Unione europea stabilisce che i prodotti agro alimentari e i loro derivati nel raggio di 15 km da un inceneritore non possono avere il riconoscimento del marchio doc o dop.

A fronte di problematiche così rilevanti, nella collettività di Oriolo Romano e Bassano Romano sono sorti comitati spontanei preoccupati che lo stabilimento di Bassano Romano possa lavorare ceneri di carbone al provenienti dalla centrale ENEL di TVN.

Per risolvere la delicata questione del cementificio, il 20 Ottobre scorso a Bassano Romano si è tenuta un’assemblea pubblica alla presenza degli amministratori locali vicesindaco Paola Marchetti e l’assessore all’Ambiente Ugo Pierallini. Dopo un serrato dibattito, gli amministratori avevano dato piena disponibilità a portare in Consiglio comunale un atto Deliberativo per escludere nel territorio comunale determinati interventi industriali pregiudizievoli alle zone residenziali ed agricole. Purtroppo niente di tutto quello che era stato annunciato nella sede pubblica è stato fatto, nessun atto è stato votato, nel contempo si assiste alla vecchia politica delle chiacchiere fatta di comunicati stampa e proclami di contrarietà al progetto.

Con la collaborazione dei comitati locali e di rappresentati politici di entrambi gli schieramenti sia di centrosinistra, sia di centrodestra, in particolare del Consigliere comunale Gabriele Caropreso che ha seguito con particolare attenzione tutto il tema, abbiamo presentato la nostra proposta al Consiglio comunale di Oriolo Romano. Ci è sembrato un atto dovuto per sgomberare il campo da ogni possibile equivoco e verificare sui fatti le Amministrazioni comunali di Oriolo Romano e Bassano Romano che proclamano continuamente la loro contrarietà.

Confidiamo che il Comune di Oriolo Romano, paese pluripremiato per l’attenzione all’Ambiente, ed il Comune di Bassano Romano, sostenuto da Sinistra Ecologia e Libertà, rispettivamente sostengano ed accolgano la nostra proposta nell’interesse collettivo al diritto alla salute e della salvaguardia dei beni paesaggistici locali.

LEGGI ANCHE:

18/11/2013 BASSANO ROMANO, RIFIUTI PERICOLOSI: STOP O V.I.A. AL CEMENTIFICIO CON UTILIZZO DI RIFIUTI?
27/10/2013 BASSANO ROMANO: TRA STAZIONE FERROVIARIA CHIUSA E RIFIUTI SOTTO PANNELLI FOTOVOLTAICI E CEMENTERIE SI COSTITUISCE IL COMITATO SPONTANEO

04/07/2013 BASSANO ROMANO, SCORIE INCENERITORI NEI MATTONI DI CASA NOSTRA?

BASSANO ROMANO, RIFIUTI PERICOLOSI: PRIMA UDIENZA DEI RICORSI AL TAR

BASSANO ROMANO, IL CONSIGLIO COMUNALE ESPRIME PARERE CONTRARIO ALLA COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO DI RECUPERO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI

BASSANO ROMANO, ALLARME AMBIENTE: IN ATTESA DELLA DIRETTA RAI…

BASSANO ROMANO, RIFIUTI PERICOLOSI: TUSCIA PREFABBRICATI HA FORTI RADICI SUL TERRITORIO?

 17/05/2013 BASSANO ROMANO, COSTRUZIONI CON RIFIUTI PERICOLOSI: GIOCO DI CODICI TRA PROVINCIA E REGIONE?

 16/05/2013 VITERBO, OGGI C'E' MATERIA DI DISCUSSIONE PER L'ASSESSORE REFRIGERI: TRA MAFIA, FABBRICATI COSTRUITI CON RIFIUTI PERICOLOSI E BOMBE ECOLOGICHE

 01/05/2013 BASSANO ROMANO, OBIETTIVO RIFIUTI ZERO. CENERI PESANTI E SCORIE, CONTENENTI SOSTANZE PERICOLOSE.

 30/04/2013 BASSANO ROMANO, SUL CEMENTIFICIO ”INCENERITORE” IL COMUNE INTERROGA LA REGIONE E LA PROVINCIA DI VITERBO

 26/04/2013 BASSANO ROMANO, SI CONVIVE CON IL PERICOLO DI SCORIE E SOSTANZE PERICOLOSE




BASSANO ROMANO, RIFIUTI PERICOLOSI: PRIMA UDIENZA DEI RICORSI AL TAR

Luca Pagni

Il Comune di Bassano Romano vorrebbe scongiurare un rischio di danno ambientale nella zona. Per questo motivo, auspica che l'iter autorizzativo del progetto di Tuscia Prefabricati possa ripartire da zero con tanto di fermate in Regione per autorizzazione valutazione d'impatto ambientale, eventuale valutazione d'impatto strategico e così via fino ad arrivare ad una piena autorizzazione che sostanzialmente rispetti in pieno i criteri di salvaguardia ambientale. Infatti, si è appena tenuta a Roma la prima udienza del Ricorso al TAR 4975/2013 del ricorrente Comune di Bassano Romano con oggetto, appunto, “Annullamento della d.d. n. A01445/13 con allegata relazione con la quale è stata rilasciata a favore della soc. Tuscia Prefabbricati s.r.l. una pronuncia di verifica con cui si escludeva l'assoggettabilità a V.I.A. ai sensi dell'art. 20 del d. lgs. n. 152/2006 e s.m.i. del progetto di recupero di rifiuti pericolosi per la produzione di manufatti edilizi in calcestruzzo da realizzarsi nel comune di Bassano Romano (VT) Loc.  Stazione Scalo”.  Resistenti sono la Tuscia Prefabbricati, la Regione Lazio e la Provincia di Viterbo.

Privati cittadini, associazioni ed imprenditori agricoli e turistici, hanno presentato anche loro un ricorso al TAR per far valere i propri diritti soggettivi, chiedendo una decisione giudiziale di illegittimità ed annullamento di ogni decisione amministrativa in itinere.

Questo perché i privati, hanno anche loro, di conseguenza, i propri diritti da tutelare (diritto alla salute, aria salubre, acqua salubre e terra salubre), e pertanto devono forzatamente far valere le proprie ragioni nelle opportune sedi anche e soprattutto per una preventiva tutela dei propri patrimoni e attività che, in questo caso, verrebbero compromessi.

Gli Avvocati Ezio Bonanni e Barbara Costa dell’O.N.A. (Osservatorio Nazionale Amianto) hanno infatti presentato il Ricorso al TAR 4913/2013 promosso dai ricorrenti Leoni Carlo, Associazione Orgoglio Bassanese, Associazione Zero Waste Lazio, Basso Bruno, D’Alessio Dino, Durante Eugenio, Laura Mario, Mari Beatrice, Palumbo Cristiano ed Università Agraria di Bassano Romano.  Resistenti sono la Tuscia Prefabbricati, il ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, la Regione Lazio ed il Comune di Bassano Romano.

La Prima Camera di Consiglio del 16.6.2013 ha fissato la prossima udienza per il giorno 11.7.2013.

Da quanto si evince sul portale della Giustizia Amministrativa entrambi i ricorsi al TAR vedranno come Presidente della Camera di Consiglio Linda Sandulli.

La Regione Lazio ha presentato 5 pagine di memorie difensive in cui potrebbe aver evidenziato di aver ottemperato a tutto quanto di propria competenza.

La Tuscia Prefabbricati ha presentato 13 pagine di memorie difensive in cui immaginiamo possa aver chiesto di rigettare l’istanza cautelare per carenza di presupposti di legge e di rigettare sia il Ricorso e le domande dei ricorrenti sia la domanda risarcitoria.

Sul progetto della Tuscia Prefabbricati il SEL ha presentato alla Regione Lazio due interrogazioni firmate dal Consigliere On. Gino De Paolis.

Cosa potrebbe accadere se la Tuscia Prefabbricati venisse autorizzata da enti pubblici a lavorare sia ceneri leggere di carbone (CER  10 01 02) che fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio (CER 03 03 09), grazie alla Proposta 6549 del 9 maggio 2013 da cui la Regione Lazio ha emanato la determinazione A03805 del 16 maggio 2013 a rettifica degli errori materiali contenuti nella vecchia determinazione A01445 del 27 febbraio 2013 in cui si parlava di rifiuti pericolosi con codice CER 19 01 11 ?

Il ricercatore Giulio Belz, dell'ENEL di Brindisi ha pubblicato  un interessante ricerca su "l'impiego delle ceneri di carbone nei calcestruzzi", dove si parla di cemento disarmato e pericoloso.


Si citano il D.M. 14/01/2008 ART. 11.2.11 con approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni,
secondo cui l'acqua d'impasto deve essere limpida priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) che fanno durare meno il cemento.


A Roncade (TV) hanno abbattuto diversi edifici ad uso civile, con risarcimenti di 500.000 Euro, dopo che 5 perizie diverse hanno accertato la pericolosità del cemento usato, che rendeva le strutture potenzialmente pericolanti e non agibili.

A Crotone scuole e case costruite con rifiuti "tossici" hanno portato a 7 indagati.

La Tuscia Prefabbricati non solo non ha inviato alla Regione Lazio tutti i rilievi fotografici richiesti, ma ha anche presumibilmente evitato di inserire immagini del lato Ferrovie dello Stato, zona turistica ed alberghiera con Faggeta monumentale ed altri vincoli paesistici di pregio, oltre che di zone a colture DOP ed ippovie nelle immediate vicinanze.

La Tuscia Prefabbricati non ha presentato nel progetto la campanatura necessaria a proteggere la dispersione di nano polveri e ceneri sottili intorno ai nastri trasportatori di lavorazione, ne le blindature necessarie durante il trasporto di 150 tonnellate al giorno di materiali vari (circa 15 mezzi pesanti al giorno) le cui polveri contamineranno certamente la salubrità dell'aria e la salute di persone ed animali.

 Le valutazioni di impatto acustico non sono sufficientemente garantiste.

si rischia una svalutazione di immobili ed anche attività alberghiere ed agricole.

Si noti bene che la zona industriale su cui si vorrebbe realizzare il progetto in questione, si trova nel mezzo di un'area dell'Università agraria di Bassano dedicata al libero pascolo di mucche, pecore e cavalli, e l'area è anche Riserva Faunistica di caccia.

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} Il comune di Bassano Romano non ha inteso convocare la conferenza dei servizi fin dal maggio 2012, data di ricezione del progetto, non informando la cittadinanza e gli imprenditori dei potenziali rischi economici e per la salute di terra, aria, acqua, e dunque per persone ed animali.

Da “La Gazzetta Bassanese” di Giugno 2013 riportiamo e commentiamo questa nota del Comune di Bassano Romano.


"Le novità relative al famoso progetto per la realizzazione di un impianto di recupero rifiuti per la produzione di manufatti in calcestruzzo per l'edilizia – recita la nota del comune –  presentato dalla società Tuscia Prefabbricati Srl presso il sito ex Colacem di loc. Stazione Scalo, ci fanno essere leggermente ottimisti e ci permettono, per qualche istante, di tirare un sospiro e ragionare sulle azioni future da mettere in atto.

Dopo l'assemblea pubblica del 30 aprile scorso, infatti, abbiamo proseguito l'azione di contrapposizione al progetto che ha visto come primo passo importante la notifica del ricorso al TAR del Lazio contro la Determinazione Regionale (n. A01445 del 27.2.2013 rettificata con Determinazione Regionale A03805 del 16.05.2013 per quanto concerne il codice CER 190111* ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose erroneamente segnalato al posto del codice 190112 ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 190111, n.d.r.) che esclude lo stesso dalla Valutazione di Impatto Ambientale.

L'Avv. Vanessa Ranieri, legale scelto dall'Amministrazione come figura di estrema garanzia su tematiche ambientali come questa (infatti è anche Presidente WWF Lazio ed è stata parte civile nel processo Malagrotta/Cerroni), ha inserito nel ricorso anche la Provincia di Viterbo, principale Ente interessato dall'iter autorizzativo dell'impianto, richiedendo la sospensione del procedimento stesso da parte del giudice.

Ma le novità positive sono molte. Dopo la notifica del ricorso abbiamo avuto un incontro tecnico presso la sede dell'Assessorato Regionale all'Ambiente tra i tre Enti coinvolti dal procedimento: Regione, Provincia e Comune. Scopo dell'incontro era quello di una verifica della diversa documentazione in possesso, oltre all'esposizione delle motivazioni per le quali chiedevamo al Dirigente regionale di agire in autotutela revocando la determinazione sopraccitata.

Da quell'incontro siamo usciti con l'accordo che il nostro Ufficio Tecnico avrebbe inviato una nota che riassumesse la cronologia della documentazione prodotta fino a quel momento e certificasse quanto emerso: la mancanza del possesso di alcuni requisiti previsti per le strutture dell'impianto, necessari al rilascio dei permessi provinciali. (Tutto questo dalla lettera del 22.9.2010 Prot. 9629 in cui si evidenzia che “prima dell’inizio dell’attività di recupero di rifiuti non pericolosi DOVRA’ essere modificata la destinazione d’uso dell’immobile e successivamente DOVRA’ essere richiesta l’agibilità”; alla comunicazione del 5.9.2012 Prot. 8182 in cui si evidenzia che “nel comprensorio “D4-industriale” non esistono attività né sono stati presentati progetti per attività produttive nell’area intorno a quella della Tuscia Prefabbricati… ma sono comunque presenti un’abitazione residenziale con annesso B&B, terreno dell’Università Agraria affittato ad allevatori con fida pascolo, alcune vecchie abitazioni, ed un’azienda agricola autorizzata con P.U.A. per la coltivazione di colture orticole” di Carlo Leoni che per primo ha segnalato la potenziale pericolosità dell’impianto per la salute delle persone, degli animali, delle falde acquifere, dell’aria e delle acque utilizzate per innaffiare coltivazioni di prodotti messi in vendita al pubblico, con potenziale grave rischio per la salute pubblica, n.d.r.).

La suddetta nota (Prot. n. 5178 del 24/05/2013, n.d.r.) è stata inviata alla Dirigente provinciale (L’Ing. Flaminia Tosini, dirigente dei settori ambiente e lavori pubblici della provincia di Viterbo, è stata nominata sabato mattina assessora della giunta del comune di Civitavecchia dalle cui centrali di Valdaliga Nord e Sud dove dovrebbero provenire i rifiuti, n.d.r.) la quale, subito dopo, ci ha confermato che a seguito di quella avrebbe comunicato al Comune della sospensione a tempo indeterminato del procedimento di autorizzazione.

Nonostante queste rassicurazioni, abbiamo voluto rimarcare ancora una volta la volontà dell'Amministrazione, presentando durante la seduta del Consiglio Comunale del 30 maggio scorso una mozione , firmata da tutta la maggioranza, con il parere contrario alla realizzazione di questo impianto.

Con questo atto, oltre a sottolineare le motivazioni che ci hanno spinto a presentare ricorso contro il progetto, abbiamo voluto rimarcare a gran voce quale è la nostra idea di sviluppo del territorio, totalmente opposta al modello di gestione del ciclo dei rifiuti che sta alla base di quel progetto.

Abbiamo ancora una volta ribadito che le opportunità di sviluppo esistono già e vanno tutelate e valorizzate. Che deve essere stimolato e incentivato il turismo di qualità. Che devono essere salvaguardate le radici agricole del territorio, non solo di Bassano ma dell'intera Tuscia.

Inoltre con la mozione, passata con un solo voto contrario (dell’ex sindaco De Luca oggi all’opposizione, n.d.r.), abbiamo ribadito la volontà della'Amministrazione a voler attivare una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, che prevede l'adesione alla strategia internazionale Rifiuti Zero ed ha come punti di riferimento Comuni virtuosi come Oriolo e Corchiano (due esempi tra quelli a noi vicini). Volontà convinta ed immutata nonostante le difficoltà incontrate fino ad ora. Tutte queste argomentazioni sono state esposte anche durante la diretta del programma di Rai 3 Buongiorno Regione, andata in onda il 7 giugno scorso (invitato da Luca Pagni, Commissario speciale ONA ONLUS di Bassano Romano, n.d.r.). In conclusione, tra le azioni da mettere in atto per evitare il ripetersi di situazioni analoghe a questa, ci siamo posti l'obiettivo di una revisione partecipata della zona industriale che regolamenti ancora più nello specifico il tipo di insediamenti produttivi che siamo disposti ad accettare sul territorio e quelli che, al contrario, vogliamo assolutamente evitare. Non siamo disposti a diventare la discarica di nessuno e ogni attività proposta deve rispettare il nostro territorio, il nostro ambiente, le nostre radici e, soprattutto, la salute della comunità bassanese". Così termina la nota dell'Amministrazione Comunale siglata da Ugo Pierallini, Assessore Ambiente e Cultura.




BASSANO ROMANO, COSTRUZIONI CON RIFIUTI PERICOLOSI: GIOCO DI CODICI TRA PROVINCIA E REGIONE?

Luca Pagni

Bassano Romano (VT) – Ancora riflettori accesi su Bassano Romano e l'utilizzo presunto dei rifiuti pericolosi utilizzati per costruire. Nel precedente articolo è stato evidenziato il funzionario Responsabile dell’ufficio V.I.A. della Regione Lazio dott. Paolo Menna, ci ha riferito che l'incontro tecnico del 15 maggio 2013 in realtà è stato "anticipato" e pertanto si è già svolto. Di fatti, l’appuntamento del 15 è stato anticipato a lunedì 13 e pare che vi abbia partecipato  la dirigente della provincia Flaminia Tosini , il sindaco di Bassano Romano, l’avvocato Vanessa Ranieri oltre allo stesso funzionario dell’ufficio valutazioni impatto ambientale Paolo Menna. Da indiscrezioni trapelate, sembrerebbe che la Tuscia Prefabbricati voglia farsi autorizzare dalla Provincia la lavorazione di rifiuti non pericolosi classificati con codice cer 19 01 12. Un codice che di fatto potrebbe coprire la lavorazione dei rifiuti pericolisi classificati con codice Cer 19 01 11.  La Provincia di Roma non saprebbe nulla di queste presunte intenzioni da parte del richiedente, sarebbe allo scuro di tutto nonostante nella determina della Regione Lazio si inserito il codice 19 01 11. Se così fosse l’azienda dovrebbe ripresentare l’intero progetto alla Regione Lazio. Per ora l'attenzione rimane molto alta e si attende l'esito dell'incontro di oggi con l'assessore Refrigeri. Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

 16/05/2013 VITERBO, OGGI C'E' MATERIA DI DISCUSSIONE PER L'ASSESSORE REFRIGERI: TRA MAFIA, FABBRICATI COSTRUITI CON RIFIUTI PERICOLOSI E BOMBE ECOLOGICHE 
BASSANO ROMANO, OBIETTIVO RIFIUTI ZERO. CENERI PESANTI E SCORIE, CONTENENTI SOSTANZE PERICOLOSE.
 30/04/2013 BASSANO ROMANO, SUL CEMENTIFICIO ”INCENERITORE” IL COMUNE INTERROGA LA REGIONE E LA PROVINCIA DI VITERBO 
 26/04/2013 BASSANO ROMANO, SI CONVIVE CON IL PERICOLO DI SCORIE E SOSTANZE PERICOLOSE