Pensionati, conti bancari e… quelle tariffe dei gestori telefonici per inviare gli O-Key-sms ai correntisti: la brutta avventura di un anziano di Anguillara Sabazia alla filiale Intesa-San Paolo

Difficile immaginare cosa avrebbe raccontato Emilio Gadda se al posto dell’anziano pensionato si fosse trovato egli stesso, quella mattina nella filiale di quella banca a via Santo Stefano ad Anguillara Sabazia. Forse un racconto della vergogna, una storia che non sarebbe dovuta mai capitare, in un paese – l’Italia – normale.

Il malcapitato è un comune anziano pensionato. E’ uno dei tanti. L’autore di quel brutto pasticcio è la filiale di una banca che si vanta di essere il primo gruppo bancario in Italia per numero di sportelli.

L’obbligo di legge per riscuotere la pensione in banca

Bene è conoscere che a seguito delle vigenti leggi si fa obbligo al pubblico dipendente e al pensionato di diventare, loro malgrado, titolari di un conto corrente bancario. Questo lo spiega il seguente commento alle disposizioni in materia di legge: “Un dipendente di una società privata, che sino ad oggi ha percepito uno stipendio inferiore a 3.000 euro con accredito direttamente in banca potrà, a partire dal 1° gennaio 2016 (data di entrata in vigore della Legge di Stabilità 2016, continuare a chiedere la consegna del denaro contante. Non lo potrà fare invece il pubblico dipendente o il pensionato. Questo perché la legge di Stabilità 2016 modifica solo l’art. 49, comma 1-bis, del decreto legislativo del 21.11.2007 n. 231 che ha ad oggetto le “limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore”.
1) -Il c/c del nostro anziano presso la banca in questione assolve a questo obbligo impostogli.
2) -Per sua comodità, al momento dell’accensione del conto gli fu fornito oltre al bancomat anche il servizio internet con relativo codice
o-key, con il quale avrebbe potuto visionare la situazione del suo conto corrente con rinuncia però di operare online.

I fatti

Lo scorso 31 maggio, da parte del Consigliere delegato e Ceo – Filiale N. 40113 della banca Intesa San Paolo ad Anguillara Sabazia, arrivato il seguente messaggio all’anziano cliente: “La sua carta di pagamento è prossima alla scadenza. La nuova carta sostitutiva è già stata prodotta e sarà disponibile in filiale”. L’anziano prendendo tempo, verso la fine di giugno si è recato in filiale per farsi “sostituire la carta di pagamento”

Quello strano ed equivoco comportamento allo sportello

“Firmi qua, una firma qui-qui e anche qui, la vecchia carta non serve più, la strappiamo, ecco la nuova carta, il numero del cellulare è sempre quello? Conferma? Va bene! Abbiamo fatto! Buona giornata! La chiavetta
O-key non serve più, al suo posto riceverà un messaggio dalla banca. Di nuovo, buona giornata.”

La inaspettata scoperta dell’anziano

Arrivato a casa, il nostro anziano, cercava di connettersi al suo conto online e gli arrivava un messaggio sms con un codice della banca sul suo cellulare Brondi, quindi immetteva il codice nello spazio richiesto e il conto si apriva. Una volta, due volte e poi NON PIU’. “Errore, chiedere al proprio provider”. L’anziano facendo una veloce ricerca su internet scopre infine l’arcano.
I messaggi della banca stavano esaurendo la sua carica telefonica. Volendo saperne di più scopre questa strana pubblicità sul web: “O-Key SMS ha un canone annuo di 10 euro. In più, ti sarà addebitato il costo di ogni SMS ricevuto in base al gestore telefonico sull’utenza del cellulare certificato. In particolare, i costi sono: TIM 0,075 euro, Vodafone 0,08 euro, Wind 0,08 euro, H3G 0,16 euro, Iliad 0,08 euro, PostePay 0,16 euro, Fastweb 0,08 euro, Kena Mobile 0,16 euro, Tiscali 0,08 euro, Coop Voce 0,16 euro, Welcome Mobile 0,16 euro.”

Alla faccia della direttiva UE!

L’anziano svegliandosi s’accorge che allo sportello gli avevano fatto firmare un servizio che non avrebbe mai firmato se glielo avessero spiegato.
Il 28 giugno ha inviato una immediata disdetta per il servizio che gli avevano fatto sottoscrivere a sua insaputa con il pretesto di sostituire la carta scaduta.

Immediata la risposta della banca : “Buongiorno, potete recarvi in filiale per firmare la revoca del servizio. Cordiali saluti”
L’anziano recandosi in banca, firma la revoca del servizio e torna a casa. A questo punto la banca non avrebbe dovuto più interessarsi se l’anziano avesse o no il cellulare oppure se fosse ancora collegato ad internet. Per la banca da questo momento in poi l’anziano avrebbe dovuto figurare come cliente che intrattiene semplici rapporti di conto corrente. Chiaro il concetto, no? Per la banca, vedremo più avanti, sembra di no.

Allo sportello scoppia il fattaccio

Lo scorso 7 ottobre, alle ore 11.00 l’anziano si è presentato allo sportello per fare un bonifico. Il cassiere, molto imbarazzato, per tre quarti d’ora maneggia con il computer. Alla fine assumendo uno sguardo compassionevole dice all’anziano: “Non si può fare niente.”
Perché, chiede l’anziano, manca la corrente? No, risponde il cassiere, il suo conto è bloccato. Sta scherzando? I soldi ci sono, insiste l’anziano.
“I soldi non c’entrano. – dice il cassiere – Il suo conto è bloccato perché lei aveva disdetto il servizio codice O-Key sms.”

A questo punto, l’anziano abbastanza contrariato sbotta: Che c’entra mai il servizio o-key sms. Stiamo parlando di conto corrente e pertanto, prego, mi faccia il bonifico.
Il cassiere insiste con la sua tesi allora l’anziano chiede quali siano le disposizioni e da chi provenissero. Chiede che gli venga consegnata copia di queste direttive. A questo punto il cassiere stampa un foglietto dove si vede scritto: “ATTENZIONE: il cliente non ha ancora sottoscritto il contratto di dematerializzazione”
L’anziano pensionato ci tiene a precisare che a lui non è stato mai presentato questo tipo di contratto. L’unico presentato che poi lo aveva disdetto, era quello per il servizio codice O-Key sms, fra l’altro con abbonamento e addebiti dei messaggi inviati dalla banca.

Quando è troppo è troppo!

Come ultimo stratagemma l’anziano prova: Allora vado a fare un prelievo bancomat così mi potrà fare il bonifico contro contanti. “Va benissimo, risponde il cassiere, ma le costerà 9 euro.”

La chiamata ai carabinieri e l’intervento della direttrice

A questo punto l’anziano esaurito, si alza, chiede alla sua signora il cellulare ed inizia a formare il numero per chiamare i carabinieri.
Intanto da quando era entrato in banca già era già trascorsa quasi un’ora e mezza. I clienti in sala assistevano a questa scena movimentata tanto è che finalmente intervenendo la direttrice, invita l’anziano ad accomodarsi nel suo ufficio. L’anziano, su preghiera della stessa direttrice interrompe la telefonata con i carabinieri e si accomoda presso l’ufficio della direttrice. Senza dilungarsi ulteriormente è trascorsa un’altra ora dopo di che la signora direttrice ha fatto il bonifico al malcapitato anziano. Roba da non raccontare. Due ore e oltre per fare un bonifico con una folle pretesa che non sta ne in cielo e ne in terra. Ovvio, chiede qualcuno, ma l’anziano non ha presentato alcun reclamo alla sede della banca? Certo che lo ha fatto e sta aspettando risposta, dopo di che valuterà se intraprendere altre vie per fare conoscere il fattaccio cosi altri anziani non dovranno vivere simili esperienze.




Su bilancio e banche Moscovici è positivo: "L'Italia se la caverà"

Redazione

Renzi coccolato dall'Europa dopo la fase dura di Juncker: ''Ho fiducia che l'Italia, come sempre, se la caverà e risolverà i suoi problemi con il nostro aiuto''. Ad affermarlo è il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, in un'intervista a Bloomberg, a margine dei lavori del Fmi, facendo riferimento alle sfide di bilancio e quelle del sistema bancario.  In Italia ''c'è una minaccia populista. E' per questo che sosteniamo gli sforzi di Renzi affinche' sia un partner forte all'interno dell'Ue''. Lo afferma il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, in un'intervista a Bloomberg a margine dei lavori del Fmi La Commissione Europea apre alla flessibilità per le ''spese per la crisi dei rifugiati, o un terremoto, o per un paese che soffre attacchi terroristici. Si tratta di flessibilità precise, limitate e chiaramente spiegate''. Lo afferma Pierre Moscovici, il commissario europeo agli Affari Economici, intervenendo all'Atlantic Council a margine dei lavori del Fmi. ''Abbiamo detto chiaramente cosa èla flessbilità nel gennaio 2015. Dobbiamo incoraggiare i paesi che creano molti investimenti, lo abbiamo fatto con l'Italia. Aiutare i paesi che portano avanti riforme strutturali affinchè possano avere piu' tempo, lo abbiamo fatto con l'Italia. Abbiamo detto che saremmo pronti a considerare spese per la crisi di rifugiati o un terremoto o un Paese che soffre attacchi terroristici come il Belgio. Si tratta di flessibilita' precise, limitate e chiaramente spiegate. In generale un Paese deve rispettare i criteri e ridurre il debito, è il principale problema di Italia e Belgio''. "Questa commissione – prosegue Moscovici – non vuole sanzionare. Le sanzioni sono sempre un fallimento perché dimostrebbero che le regole non funzionano; sarebbero un fallimento anche per un paese". Il commissario Ue ha quindi ricordato come lo scorso luglio la Commissione Ue abbia deciso di non multare Spagna e Portogallo per non aver ridotto il loro deficit e quindi violato le regole




BANCHE: ENTRO IL 2018 23MILA ESUBERI

A.B.

Roma – Entro il 2018 sono previsti circa 23mila esuberi nel settore bancario, tale cifra si aggiunge ai già 48mila che ci sono stati dal 2000 ad oggi. FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) sottolinea che la cifra sia nel netto e che le prossime fusioni e aggregazioni ne porteranno altri. FABI sottolinea che “"i sindacati vogliono continuare a gestire le ristrutturazioni in maniera morbida e si opporranno in tutti i modi all'ipotesi di uscite obbligatorie. Le banche non possono più puntare sul taglio dei costi del lavoro, come fatto fino a oggi senza grandi risultati, ma devono rilanciare i ricavi mettendo a punto un nuovo modello di business al servizio del territorio, recuperando il rapporto di fiducia con la clientela”. Il sindacato considera i seguenti dati: Unicredit con 5740 uscite. Nel vecchio piano erano già previste 5100 uscite, a queste si aggiungono altre 540 dell’aggiornamento del piano industriale del 2015-2016, ma se ne potrebbero aggiungere altre 400 derivate dalla cessione del ramo leasing. Intesa SanPaolo invece con 4500 riconversioni professionali che si trasformeranno in esuberi. Mps: 8.000 uscite fino al 2018, Bnl: 1.300, Bpe: 600, Banco Popolare: 900 uscite, Ubi: 500 uscite, Veneto Banca: 430 uscite, Creval: 250, Carige: 600. Anche il numero dei dipendenti nel settore bancario è cambiato, nel 2007 erano 344.688, nel 2013 invece sono arrivati a 303.591. Un ulteriore calo è avvenuta tra 2007 al 2015, si è passati da 32.818 a 30.198. Tale calo è stato generato da prepensionamento volontari e incentivati con ammortizzatori sociali di categoria.




BANCHE, CANTONE: "ANAC SARÀ ARBITRO NON PARAFULMINE"

Redazione

L'Anac "non si occupa né si occuperà di banche" ma farà da arbitro, garantendo "correttezza" e "terzietà" ai privati. Non sarà nemmeno "né un parafulmine" per il Governo "né una foglia di fico". Lo sottolinea Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità anticorruzione cui Renzi ha affidato l'arbitrato sui bond delle 4 banche salvate, in un' intervista che oggi apre il Corriere della Sera.

Cantone sottolinea che il suo ruolo non sarà quello di fare "valutazioni su vicende delle quali si sta occupando l'autorità giudiziaria" e di non essere un "tuttologo". Il suo ufficio, spiega, metterà a disposizione la Camera arbitrale, che già esiste nella struttura dell'Anac. "Rispetto alle rivendicazioni dei privati, cioè i risparmiatori, e alla parte pubblica chiamata a pagare i risarcimenti, cioè lo Stato, ci dev'essere un terzo che decide; l'arbitro, appunto, che sarà scelto dalla nostra struttura in base a criteri che in parte bisognerà scrivere nella legge che ci affida tale compito. Ad esempio quando scattano i presupposti, e la regolarità delle procedure".

"Se per ragioni di opportunità altri hanno ritenuto di non rivolgersi alla Banca centrale o chi vigila sulla Borsa, che alternativa c'era? Creare un altro ente ad hoc? Ho detto che potevamo farlo noi, con piccoli aggiustamenti necessari che potranno essere contenuti nella legge". Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, aggiunge Cantone al Corriere, "ha spiegato che l'incontro col capo dello Stato era fissato da tempo, e non ho ragioni per non credergli. Tra l'altro io ho con lui un ottimo rapporto personale, e tra Anac e Banca centrale c'è una proficua collaborazione istituzionale".

Cantone ribadisce che "l'arbitrato è uno strumento che si attiva su richiesta degli interessati, e non pregiudica altri interventi. In primo luogo quello della magistratura, che andrà avanti per la sua strada". Infine sottolinea che "finché ci sono inchieste che fanno venire alla luce la corruzione significa che gli anticorpi funzionano"




GRECIA: RIAPRONO LE BANCHE MA LA TENSIONE E' ANCORA ALTA

di Angelo Barraco

Grecia – Riaprono le banche in Grecia e arriva il prestito ponte di 7,16 miliardi ad Atene, che consentirà  la restituzione ad Atene dei 6,25 miliardi a Bce e Fmi. Torna finalmente la serenità sul fronte ellenico e tale positività tocca anche le borse e Milano chiude con il +1,58%. Le banche elleniche hanno riaperto dopo ben 3 settimane di chiusura, è stato posto un controllo per evitare eventuali fughe di capitali.Rimangono controlli e limitazioni. Il limite di ritiro dai bancomat è stato ampliato a 420 euro a settimana. Per quanto riguarda il prestito ponte, la conferma è arrivata dalla portavoce Mina Andreeva che si è detta fiduciosa del pagamento in giornata degli arretrati al Fondo monetario internazionale e del debito in scadenza alla Bce e ha riferito che “Il lavoro per stendere il memorandum of understading per il nuovo piano di aiuti e' in corso, con il coinvolgimento da un lato delle istituzioni e dall'altro delle autorita' greche. Ci aspettiamo di completarlo al piu' presto”. Il prestito ha permesso ad Atene di ripagare Bce ed Fmi e sta pagando per l’esattezza 4,2 miliardi a Bce tra capitali e Bce a 2,05 miliardi di euro al Fmi che dovevano invece essere pagati in data 30 giugno. Il governo sta ripagando 500 milioni alla banca centrale greca. 
 
Pareri contrari. L’ex ministro delle Finanze ellenico  Yanis Varoufakis, sostiene che le riforme imposte alla Grecia dai creditori sono destinate a fallire. Varoufakis ha dichiarato che  il programma “passerà alla storia come il più grande disastro della gestione macroeconomica mai avvenuto” e aggiunge che "fallirà chiunque lo abbia messo in opera" ha aggiunto inoltre che il premier Alex Tsipras non aveva altra scelta e che “La scelta che ci hanno dato era tra essere giustiziati e darci per vinti. Abbiamo deciso di arrenderci come ultime strategia”. 
 
Ultimi avvenimenti. L’altro ieri è stata una giornata importante per la Grecia  poiché nel palazzo presidenziale ad Atene hanno giurato i nuovi ministri del governo ellenico voluti da Alexis Tsipras per la stabilizzazione dell’esecutivo. Sono stati rimossi dallo stesso Tsipras, ministri e vice ministri che hanno espresso un voto contrario al piano di riforme concordato con i creditori in cambio dei nuovi aiuti. Il nuovo ministro del Lavoro è l’ex titolare delle Riforme, alla Difesa c’è invece George Katrougalos, come vice ministro c’è Christoforos Vernardakis, Olga Gerovassili è stata nominata portavoce  del governo al posto di Gavriel Sakellarides. Il ministro è stato sostituito, stessa cosa per il ministro delle Finanze. Il parlamento tedesco approva il piano di salvataggio della Grecia. Ci vorranno dalle 2 alle 4 settimane per definire le riforme che la Grecia dovrà adottare per avere gli aiuti. Le banche intanto riapriranno lunedì , grazie al prestito di 7 miliardi.  Il voto positivo del Bundestag sul terzo salvataggio riaccende le speranze per il popolo ellenico e per una lenta ripresa. Si archivierà il rischio del default poiché per allora sarà pervenuto il prestito di 7 miliardi di euro e il Governo pagherà Fmi e la rata Bce che scade il 20 luglio. Oggi parte ufficialmente il negoziato con la Troika sul nuovo documento che conterrà il salvataggio da 82-86 miliari e da cui dipendono salvezza e futuro del paese.



ALBANO: LA LEGGIA: "COSÌ SI COMBATTE LO STRAPOTERE DELLE BANCHE"

Redazione

"Applicazioni Legali è un’associazione senza scopo di lucro nata dalla sinergia di giovani professionisti che nell’ambito delle rispettive attività professionali si trovano giornalmente a fronteggiare i soprusi bancari ai danni di piccoli e medi imprenditori".
A raccontarci la loro attività è l’avvocato Giorgia La Leggia, giovane avvocatessa che vanta già una notevole esperienza professionale, soprattutto in rappresentanza di Enti pubblici e grandi imprenditori.

L’Avv. La Leggia ci spiega che "nell’ambito della sua pluriennale esperienza come professionista e da ultimo come consulente di Applicazioni Legali, si trova spesso ad assistere a veri e propri atti illeciti commessi dalla Banca ai danni di onesti cittadini".

"I correntisti – continua l'avvocato -, d’altro canto, pur soffrendo nel rapporto bancario sino ad indebitarsi offrendo a garanzia beni personali, finanche a perdere nelle aste giudiziarie le case familiari, difficilmente intendono imbattersi in azioni legali contro le banche principalmente per due ragioni: la prima è che ritengono, erroneamente, estremamente oneroso reperire tutta la documentazione necessaria per suffragare la domanda; in secondo luogo si prospettano un risultato negativo ritenendo che le Banche appartengono alla categoria di quei “Soggetti Economici Forti” che nelle aule di Tribunale trovano sempre una scappatoia a loro favore".

Come si può risolvere questa situazione? "Come dimostrano i numerosi risultati positivi ottenuti dall’associazione Applicazioni Legali – prosegue La Leggia -, le Banche nella maggior parte dei contenziosi, non solo soccombono, ma sono altresì condannate a restituire nelle casse degli utenti ingenti quantitativi di denaro indebitamente percepito". Quindi si può combattere questo strapotere.

Sostiene ancora l’Avv. La Leggia che "bastano pochi semplici documenti, facilmente reperibili presso la propria filiale di Banca e un semplice colloquio gratuito con lo staff tecnico di Applicazioni Legali per dare inizio allo studio del singolo caso".

Come può questa associazione aiutare le persone? "Trascorse poche settimane Applicazioni Legali sarà già in grado di comunicarvi se il vostro rapporto bancario è attinto da usura e per quali somme. In caso positivo lo staff legale avvierà, senza indugio, la richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite dalla banca che, nel giro di 6 mesi, saranno nelle vostre tasche".

Applicazioni Legale lavora gratuitamente fino alla fine del risultato. I consulenti verranno pagati solamente dopo aver vinto la causa.




BANCHE, GIORGIA MELONI: PRESTITO IPOTECARIO "ULTIMA PORCATA DI RENZI"

Tuona Giorgia Meloni a difesa e a tutela dei pensionati proprietari di immobili: ”nel giro di pochi anni e a fronte di un prestito contenuto, gli anziani si ritroveranno a regalare l’intero valore della propria casa alle banche. Siamo davanti ad una cosa schifosa.”

di Alessandro Rosa

Sul prestito vitalizio ipotecario, ideato da questo Governo appena entrato in vigore, tuona Giorgia Meloni leader di Fratelli d’italia: "è l’’ultima porcata di Renzi” e spiega il motivo per il quale questa nuova manovra sembrerebbe non tutelare i pensionati e i proprietari di immobili, che nella necessità di liquidità potrebbero attivarlo, ipotecando le proprie case: "Renzi ci dice che il prestito vitalizio ipotecario può essere un’opportunità per gli anziani per ottenere un prestito dalle banche, che sarà restituito alla loro morte grazie al valore della loro casa di proprietà. In realtà, è solo l’ultima porcata inventata da Renzi per derubare la povera gente e regalare soldi alle banche. Con questo provvedimento – continua Giorgia Meloni – il Governo mette in atto un sistema di usura legalizzato con il quale viene consentito alle banche di farsi pagare gli interessi sugli interessi (anatocismo).”

La Meloni spiega quale meccanismo perverso attende pronto dietro l’angolo gli ignari pensionati:” Nel giro di pochi anni e a fronte di un prestito contenuto, gli anziani si ritroveranno a regalare l’intero valore della propria casa alle banche. Siamo davanti ad una cosa schifosa che ricorda tanto gli sciacalli del mercato nero in tempo di guerra, che pretendevano oro e argento in cambio di un tozzo di pane e del latte per i bambini. In Parlamento Fratelli d’Italia ha votato contro questa legge infame.”

Ma l'anatocismo no era illegale? Nuove perle dal governo Renzi sotto avanti a chi tocca?


La Meloni avvisa tutti, sulla trappola del prestito vitalizio che purtroppo è entrato in vigore, sperando che le persone più giovani tutelino quelle più anziane:” informate i vostri genitori, i vostri nonni e tutti gli italiani di quello che sta succedendo»




RIFORMA BANCHE: ECCO COSA CAMBIA

Redazione

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio sforna un decreto legge che in pochi ancora conoscono nel dettaglio: Ecco tutte le novità sulle banche e gli investimenti
 

Disposizioni urgenti per il sistema bancario e gli investimenti (decreto legge)

Su proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dei Ministri dell’Economia e delle Finanze Pietro Carlo Padoan e dello Sviluppo Economico Federica Guidi, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge contenente disposizioni urgenti per il sistema bancario e gli investimenti.


Riforma banche popolari

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un intervento di riforma delle banche popolari con l’obiettivo di rafforzare il settore bancario e adeguarlo allo scenario europeo, innovato dall’unione bancaria. Con la distinzione in due fasce si preserva il ruolo delle banche con vocazione territoriale e al tempo stesso si adegua alle prassi ordinarie la governance degli istituti di credito popolari di maggiori dimensioni che nella maggioranza sono anche società quotate in borsa. La finalità ultima dell’intervento è di garantire che la liquidità disponibile si trasformi in credito a famiglie e imprese e favorire la disponibilità di servizi migliori e prezzi più contenuti. Pertanto il Consiglio dei Ministri ha adottato un decreto legge che impone alle banche popolari con attivo superiore a 8 miliardi di euro la trasformazione in società per azioni.
Società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese italiane

La misura è volta a promuovere la costituzione di una Società di servizio per la ristrutturazione, il riequilibrio finanziario e il consolidamento industriale di imprese italiane in temporanee difficoltà patrimoniali e finanziarie, ma con buone prospettive industriali ed economiche. Si tratterebbe pertanto di uno strumento caratterizzato da natura e finalità diverse rispetto ai Fondi partecipati e promossi dalla Cassa Depositi e Prestiti – F2i, Fondo strategico italiano, Fondo italiano d’investimento – che sono tenuti a investire in aziende non solo prospetticamente, ma anche correntemente in utile. Il capitale della Società sarà interamente sottoscritto da investitori istituzionali e professionali attraverso l’emissione di azioni, alcune delle quali possono godere anche della garanzia dello Stato. Alle azioni non garantite sono attribuiti maggiori diritti di governance. Gli azionisti che detengono titoli garantiti sono tenuti a riversare allo Stato una quota dei dividendi a titolo di premio sulla garanzia ottenuta.

Il periodo massimo entro il quale effettuare la cessione o il trasferimento delle partecipate è stabilito in 7 anni dall’investimento (prorogabili a 10). La Società è tenuta a distribuire almeno i due terzi degli utili prodotti.
Portabilità conti correnti

Gli istituti bancari e i prestatori di servizi di pagamento, in caso di trasferimento di un conto di pagamento, sono tenuti a darne corso, senza oneri o spese di portabilità a carico del cliente, entro termini predefiniti. La trasferibilità si applica ai soli conti di pagamento. In caso di mancato rispetto dei termini, l’istituto bancario o il prestatore di servizi di pagamento risarcisce il cliente in misura proporzionale al ritardo e alla disponibilità esistente sul conto di pagamento al momento della richiesta di trasferimento.
 

SACE

Al fine di rafforzare l’attività di SACE. a supporto dell’export e dell’internazionalizzazione dell’economia italiana, SACE potrà essere autorizzata a svolgere l’esercizio del credito diretto (ovvero a costituirsi come banca). Tale attività dovrà essere svolta previa autorizzazione della Banca d’Italia, nel rispetto delle normative internazionali, europee e nazionali in materia.
PMI innovative

Si introduce la categoria di “PMI innovative” costituita dalle PMI non quotate con bilancio certificato e in possesso di almeno due tra i seguenti tre requisiti: spese in R&S (ricerca e sviluppo) almeno pari al 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione; impiego di personale altamente qualificato in misura almeno pari a un quinto della forza lavoro complessiva; detentrici, licenziatarie o depositarie di un brevetto o un software registrato alla SIAE. Alle PMI innovative si applica la disciplina delle start-up innovative, a eccezione delle disposizioni in ambito di diritto fallimentare e di regolamentazione del mercato del lavoro.
Modifiche alla tassazione dei redditi derivanti dai beni immateriali e marchi

Si potenzia il Patent box, con piena inclusione anche dei marchi commerciali tra le attività immateriali per le quali viene riconosciuto il beneficio fiscale. In questo modo il Patent box diventa una potente misura di attrazione di investimenti qualificati nella valorizzazione del capitale immateriale, dei marchi e dei modelli industriali, facendo del nostro Paese una potenziale piattaforma per investimenti ad alto contenuto di conoscenza. Viene anche ampliato il campo di applicazione oggettiva del Patent box aprendo alla possibilità di includere, entro limiti prestabiliti, le attività di valorizzazione della proprietà intellettuale gestite e sviluppate in outsourcing con le società del gruppo.


Misure a favore dei fondi di credito

Al fine di consentire alle imprese italiane di beneficiare di tutti gli strumenti finanziari di cui beneficiano i loro competitor europei, allineando al contempo la normativa italiana a quella di altri Paesi europei (quali Germania e Francia), la proposta tende innanzitutto ad ampliare l’esenzione della ritenuta a tutti i proventi percepiti dai fondi che possono fare credito diretto alle imprese, eliminando la limitazione che prevedeva l’esenzione solo per i fondi che non facevano ricorso alla leva finanziaria.

La limitazione legata al fatto che i fondi non debbano utilizzare la leva finanziaria riduce notevolmente l’accesso alla liquidità presente a livello internazionale dato che la maggior parte dei credit funds si finanziano anche con il debito per ottimizzare la propria struttura del capitale.