ISIS: OBAMA INVIA 500 UOMINI A BAGHDAD

di Angelo Barraco
 
L’Isis avanza inesorabile senza sosta e conquista terre e uccide uomini senza pietà, a seguito dell’ultima avanzata degli jihadisti in Iraq ed in Siria, l’amministrazione Obama ha deciso di cambiare strategia di attacco e sta pensando di creare una base militare nella provincia di al-Anbar e di inviare addestratori per aiutare l’esercito di Baghdad a riconquistare la città di Ramadi ormai in mano all’Isis.
 
La Casa Bianca e il Pentagono pensano di inviare circa 500 uomini e voglio accellerare l’addestramento dei soldati iracheni. L’idea è quella di sfruttare Al Taqqadum, una base militare vicino la città di Habbaniyah. Vi sono al momento circa 3.080 soldati americani che hanno impedito all’Isis di realizzare importanti conquiste.
 
Le ultime conquiste Isis. Recentemente l’Isis ha conquistato una centrale elettrica situata nella zona ovest di Sirte, in Libia. La conquista è avvenuta dopo violentissimi scontri con le forze di Misurata e ad annunciare tutto ciò sono i Jihadisti.La milizia di Misurata non è riuscita a contrastare l’avanzata e ha dovuto consegnare l’area ai Jihadisti. In un messaggio lo Stato Islamico  ha affermato che “"i soldati del califfato hanno preso d'assalto la centrale a vapore che gli atei di Fajr Libya” continuano dicendo che le milizie islamiche “occupano all'ovest di Sirte. Con tutte le nostre armi, la centrale è controllata su tutte le direttrici grazie a Dio e alla sua potenza. Anche la città di Sirte è totalmente libera, grazie a Dio”.
 
Le minacce dell’Isis non si fermano, e Abu Yasser al-Sahrawi ha detto di avere armi sufficienti per  conquistare Sweida (una provincia a drusa)e che negli Usa numerosi kamikaze sarebbero sparsi ovunque. Inoltre, seppure Israele intervenisse “cadrebbe, proprio come la città di Dara”. Contrastare l’Isis non è semplice poichè imprevedibili e non metodici. Un altro attacco è stato sventato pochi giorni fa, esattamente nell’area di Falluja, dove le forze armate irachene hanno sventato un duplice attentato jhiadista indirizzato a due diverse basi militari, rispettivamente a nord e a sud della seconda provincia a maggioranza sunnita della regione di al-Anbar, nell'Iraq occidentale. L'attacco suicida messo in piedi dall'Isis, avrebbe previsto 2 veicoli bomba da una parte e 4 automezzi tra cui una ruspa dall'altra. Per contrastarlo, i militari iracheni hanno utilizzato dei missili anticarro a guida laser di matrice Russa, i “Kornet”, capaci di uccidere i kamikaze e neutralizzare il pericolo.



ISIS: SVENTATO ATTACCO KAMIKAZE A COLPI DI MISSILI-ANTICARRO

di Matteo La Stella

Baghdad – Nell'area di Falluja, le forze armate irachene sono riuscite a sventare un duplice attacco jhiadista indirizzato a due diverse basi militari, rispettivamente a nord e a sud della seconda provincia a maggioranza sunnita della regione di al-Anbar, nell'Iraq occidentale. L'attacco suicida messo in piedi dai miliziani dell'Isis, avrebbe previsto 2 veicoli bomba da una parte e 4 automezzi tra cui una ruspa dall'altra. Per contrastarlo, i militari iracheni hanno utilizzato dei missili anticarro a guida laser di matrice Russa, i “Kornet”, capaci di uccidere i kamikaze e neutralizzare il pericolo. 

Il metodo, usato a più riprese, era già stato utile a metà maggio per gli uomini del califfato, che lo avevano adoperato per abbattere la resistenza e riprendere il controllo del capoluogo di Ramadi. Proprio per questo, gli Stati Uniti hanno deciso di fornire all'esercito di Baghdad 2mila batterie anticarro e, oltretutto, nella giornata di ieri, la coalizione internazionale sotto la guida degli USA, ha bombardato e distrutto Hawijah, nel nord del paese. Quì, 55 chilometri a sud di Kirkuk, a detta di alcuni sorgeva la più grande fabbrica di autobombe mai costruita tra Siria ed Iraq. I numeri del raid parlano di oltre 70 morti, tra civili e miliziani dell'Isis. 




BAGHDAD: UCCISI 20 CAPI ISIS

di Angelo Barraco
 
Baghdad – Sono stati uccisi circa 20 capi dell’Isis dalle forze irachene ad al-Kaim,  citta' nella zona occidentale della provincia di al-Anbar. A renderlo noto è stato il ministero dell’Interno iracheno. Tra le vittime vi sono anche stranieri, vi è anche una persona di nazionalità britannica e un terrorista che si chiama Abu Ishaq. Le forze irachene hanno l’appoggio degli sciiti e lottano nel recupero di Ramadi che è caduta in mano all’Isis il 17 maggio.
 
Ramadi, capoluogo della provincia di Anbar si trova nell’Iraq occidentale e dista 300 chilometri da Baghdad. Per respingere l’Isis il premier iracheno Haider al-Abadi aveva impiegato milizie sciite, malgrado a Ramadi vi sia una maggioranza sunnita. La mossa serviva per cacciare via i jihadisti ma allo stesso tempo vi era il timore che potessero scoppiare delle violenze interne di natura religiosa. Ramadi resisteva ancore ed era uno degli ultimi quartieri che resisteva all’Isis.
 
GLI ULTIMI ATTACCHI FIRMATI ISIS
L’ultimo colpo messo a segno dall’Isis invece risale a ieri e riguarda gli attentati compiuto presso i parcheggi di due lussuosissimi hotel di Baghdad che sono l’hotel Sheraton, adesso rinominato Cristal Grand Ishtar e il Babylon Warwick. Attentati che in un primo momento si pensava potessero essere di altra natura, sono stati poi rivendicati dall’Isis, a riferire ciò è proprio il sito del monitoraggio dell’estremismo islamico, il “Site”. Il comunicato dell’Isis riferisce di un attentatore suicida di nome Abu Qutaiba che ha portato tre macchine cariche di esplosivo, circa 230 kg di esplosivo, nei parcheggi dei due lussuosi hotel. L’uomo si sarebbe fatto esplodere subito dopo l’esplosione della prima bomba. Inizialmente si parlava di un bilancio di 10 vittime, adesso si parla di almeno 15 morti e 42 feriti, mentre stamane si parlava di circa 30 feriti. Ma non è soltanto l’Isis il teatro dei terribili scontri, poiché vi sono violentissimi scontri tra sunniti e sciiti.
 
Gli attentanti agli hotel di lusso non sono una novità per Baghdad, poiché nel gennaio 2010 tre kamikaze alla guida di tre autobombe si fecero esplodere nei pressi degli hotel Sheraton, Palestine, Babel e Hamra. Un altro attentato è avvenuto nell’ottobre del 2004 dove due razzi furono sparati contro lo Sheraton che andò in fiamme. 



BAGHDAD,AUTOBOMBE: STRAGE DI CIVILI IN HOTEL DI LUSSO

di Angelo Barraco
 
Baghdad – Nella notte vi sono state due violentissime esplosioni nei parcheggio degli hotel di lusso più importanti e sfarzosi della città di Baghdad, lo Sheraton hotel che adesso è stato ribattezzato Cristal Hotel e il Babil hotel. Le esplosioni e la loro violenza hanno causato un ennesimo duro colpo ad un paese destabilizzato e messo in ginocchio dall’Isis e dagli scontri tra Sunniti e Sciiti.
 
L’esplosione ha causato una decina di morti e l’esplosione è stata causata da due autobombe. I feriti però sarebbero molti di più, infatti le fonti mediche riferiscono che i feriti sono circa trenta. Il bilancio al momento è prematuro poiché gli accertamenti sono in corso e sui luoghi in cui si è verificata la deflagrazione il caos regna sovrano. Una prima ricostruzione di quanto accaduto stabilisce che una prima esplosione sarebbe avvenuta nel parcheggio di Babil e avrebbe causato la morte di sei persone e il ferimento di altre quattordici.
 
Esattamente un minuto dopo sarebbe avvenuta l’altra esplosione nel parcheggio dello Sheraton dove sarebbero morte 4 persone e vi sarebbero stati 13 feriti. Al momento non è giunta nessuna rivendicazione in merito agli attentati, ma gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi poiché da settimane su Baghdad grava la minaccia dell’Isis che, dopo aver conquistato vaste aree sotto una bandiera nera che ha portato morte e distruzione, ha minacciato anche di voler conquistare Baghdad. Ma non è soltanto l’Isis il teatro dei terribili scontri, poiché vi sono violentissimi scontri tra sunniti e sciiti.
 
Gli attentanti agli hotel di lusso non sono una novità per Baghdad, poiché nel gennaio 2010 tre kamikaze alla guida di tre autobombe si fecero esplodere nei pressi degli hotel Sheraton, Palestine, Babel e Hamra. Un altro attentato è avvenuto nell’ottobre del 2004 dove due razzi furono sparati contro lo Sheraton che andò in fiamme. 



IRAQ: COS’È L’ISIL E PERCHÉ SI RISCHIA UN NUOVO CONFLITTO

di Maurizio Costa

Baghdad – Dieci persone sono morte in un attentato a Baghdad, mentre altre 8 vittime si contano nel quartiere di Karrada, colpevoli solamente di frequentare una moschea sciita.

I mandanti di questi ed altri atroci delitti sono i nuovi adepti dello "Stato Islamico", un’istituzione non riconosciuta fondata dal califfo Abu Bakr al-Baghdadi, che ha proclamato l’indipendenza dall'Iraq a gennaio. L’obiettivo di questo “Stato nello Stato” è quello di estendere il proprio dominio non solo in Iraq ma anche in Siria, Giordania, Israele, Palestina, Libano, Kuwait e Cipro.

Facendo ricorso alla jihad, che significa il “massimo sforzo”, azione che può portare anche ad una guerra santa, il califfo e i suoi discepoli vogliono distruggere e uccidere chiunque si metta sul proprio cammino di conquista.

Il 25 luglio, l’Isis distrugge la Moschea di Giona a Mosul, perché frequentata anche da cristiani. L’unico modo di salvarsi per i perseguitati è quello di abbandonare la zona oppure pagare una tassa ai terroristi.

La situazione è diventata talmente grave che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha deciso di bombardare le zone calde nel nord dell’Iraq per cercare di disperdere l’Isis. Non si esclude un intervento terrestre.

Intanto le atrocità non si sono fermate. L’ isil ha segregato sui Monti del Sinjar oltre 40mila Yazidi, una minoranza che si trovava d’intralcio nell’avanzata dei jihadisti nel nord dell’Iraq. Più di 20mila tra uomini, donne e bambini sono riusciti a scappare, ma il resto è ancora sotto mira dell’Isis. I jihadisti hanno perpetrato un vero e proprio massacro: più di 500 Yazidi sono stati uccisi e sepolti, alcuni mentre erano ancora in vita. Un crimine contro l’umanità inaccettabile. Inoltre, quasi 300 donne sono state rapite per essere ridotte in schiave, agli ordini dell’Isis.

Intanto, continuano i raid degli Usa, che, insieme all’Ue, hanno intenzione di rifornire di armi i Curdi per cercare di arginare l’emergenza procurata dall’Isis.