Italia, emergenza bambini che vivono in povertà assoluta: Save the Children lancia l’allarme

Il tempo passa e quotidianemente ci viene ricordato, attraverso ricerche in che situazione sta sprofondando il nostro Paese. Questa volta a lanciare l’allarme è Save the Children, attraverso l’Atlante dell’infanzia a rischio “Lettera alla scuola”, presentato oggi a Roma e pubblicato da Treccani.

 

L’indagine punta l’attenzione verso l’aumento di bambini che vivono in povertà assoluta. E non sempre la scuola riesce a colmare il gap socio-economico che c’è tra loro e chi è più fortunato. Nel 2016, ricorda Save the Children, un bambino su otto vive in condizioni di povertà assoluta, il 14% in più rispetto all’anno precedente. E le diseguaglianze sociali “continuano a riflettersi sul rendimento degli alunni”. Il tasso di ripetenze è 6 volte maggiore nelle scuole che presentano un indice socio-economico e culturale più basso: più di un quindicenne su 4 (27,4%) contro una quota di quasi uno su 23 (4,4%) negli istituti con indice alto. Una differenza di 23 punti percentuali, contro una media Ocse del 14,3%. Inoltre, tra chi proviene da un contesto svantaggiato, quasi uno su due (47%) non raggiunge il livello minimo di competenza in lettura, otto volte tanto rispetto a un coetaneo cresciuto in una famiglia agiata (6%).

 

La provenienza incide anche sulla dispersione scolastica: il rischio, sottolinea Save the Children, è “elevato” tra i bambini e i ragazzi che vivono in condizioni di disagio. In generale, l’abbandono è un problema che ogni anno può riguardare “oltre 130 mila ragazzi” e “continua a essere tra le sfide maggiori per la scuola italiana”.  Save Children, 6 su 10 fuori da attività culturali – Attività culturali e ricreative irraggiungibili per 6 bambini su 10. In Italia il 59,9% dei ragazzi tra i 6 e 17 anni non riesce a svolgere in un anno quattro attività culturali tra accesso a internet, lettura, sport, visite a siti archeologici e musei, partecipazione a spettacoli teatrali e concerti. La povertà culturale si accentua tra i bambini con risorse economiche scarse o insufficienti rispetto a quelli che vivono in famiglie con risorse ottime o adeguate. L’accesso a internet almeno una volta nel corso dell’anno non è stato possibile per un ragazzo con risorse limitate su tre (34,8%), contro il 25% tra chi è più agiato. Il 58,1% non ha letto neanche un libro (contro il 48,9%), il 53,5% non ha fatto sport in modo continuativo (34,6%), il 77,9% non ha visitato monumenti e siti archeologici (63,6%), l’82,3% non ha assistito a concerti (73,3%), il 64,6% non ha visitato mostre o mostre (48,1%), il 75,6% non è mai andato a teatro (64,1%). Rispetto alla media nazionale del 59,9%, a livello regionale, è il Trentino – Alto Adige a raggiungere il risultato migliore, con valori tra il 41,8 e 42,8%.

 

Fanalino di coda invece Campania, Calabria e Sicilia, con valori tra 75,5 e 78,2%. Altri dati (Caritas) per confermare la situazione di enorme disagio. La povertà in Italia è da sette anni in aumento esponenziale: si è passati da 1,8 milioni di persone povere nel 2007, il 3,1% del totale, a 4,6 milioni del 2015, il 7,6%.La persistente crisi del lavoro ha infatti penalizzato e sta ancora penalizzando soprattutto i giovani e giovanissimi in cerca di occupazione e gli adulti rimasti senza impiego. La povertà assoluta riguarda soprattutto il sud-Italia, le famiglie con anziani, i nuclei con almeno 3 figli minori e quelli senza componenti occupati. Ma è anche notevolmente cresciuta in altri, prima ritenuti meno vulnerabili: il centro- nord, le famiglie giovani, i nuclei con 1 o 2 figli minori e quelli con componenti occupati.

Marco Staffiero




INGHILTERRA: AUMENTANO VORTICOSAMENTE GLI STUPRI SUI BAMBINI

 

7.775 casi nel 2013 e 2014 rispetto A 5674 episodi di stupro su bambini nel 2009 e nel 2010

 

di Cinzia Marchegiani

Londra – Un abuso indicibile spesso mascherato o edulcorato come un atto naturale, in cui le pressioni psicologiche del violentatore condizionamento e plagiano il minore, vittima violata nella carne e nella consapevolezza. Così lo stupro diventa troppo spesso un crimine che vve sottotraccia e reso silenzioso. Nel Regno Unito l’ HMIC l’Ispettorato di Sua Maestà di Constabulary valuta in modo indipendente le forze di polizia e di polizia in tutta l'attività di squadre di quartiere che fronteggiano le forme gravi di criminalità e la lotta contro il terrorismo nel pubblico interesse. L’HMIC ha sorvegliato infiniti dati registrati acquisiti dalla Polizia, dal Ministero della Giustizia, e ha lavorato su raccolte di dati del Metropolitan Police Service e la città di Londra, realizzando controlli crociati per monitorare il territorio e fornire una serie di dati a consentire un'analisi più approfondita di come lo stupro viene affrontato in una particolare area di Inghilterra e Galles.
I dati, appena diffusi dall’ispettorato di Sua Maestà di Constabulary (HMIC), condotto dal gruppo Rape Monitoring (RMG) rilasciano una fotografia aberrante. Il rapporto annuale da poco reso pubblico dimostra che ci sono stati 5674 episodi registrati di stupro bambino nel 2009 e nel 2010, rispetto ai 7.775 casi nel 2013 e 2014. Negli ultimi quattro anni, si è registrata una tendenza terribile in incidenti registrati di stupro, con le azioni penali e condanne invece in diminuzione. I dati mostrano anche che lo stupro adulti è aumentato del 38 per cento dal 9383 casi registrati nel 2009 e nel 2010 per 12.952 nel 2013 fino al 2014.

Si legge che purtroppo gli stessi funzionari di polizia confermano che i tagli di bilancio hanno influito negativamente sul livello di servizio per le vittime di stupro: ”Quasi 17.000 agenti di polizia sono stati tagliati dal 2010. unità specializzate per reati sessuali sono stati sciolti, come gli agenti di polizia hanno in questi ultimi anni è stato schierato in posizioni più generali.”
L’HMIC decide la profondità, la frequenza e aree da ispezionare sulla base dei nostri giudizi su ciò che è nel pubblico interesse. Nel fare questi giudizi, si considerano i rischi per la popolazione, i rischi per l'integrità della polizia, la qualità del servizio, le preoccupazioni del pubblico, l'ambiente operativo, il peso delle ispezioni e dei potenziali benefici per la società derivanti miglioramenti che potrebbero derivare dal controllo .
Di fatto il crimine più nauseabondo viene perpetrato sui minori, che diventano duplici vittime del loro aguzzino, spesso è una persona che fa parte della sua quotidianità, che prima scardina la fiducia del bambino, per agire facilmente andando a manipolare la sua mente, affinché quegli atti terribili rimangano segreti e taciuti.

Per questo motivo nel Regno unito partirà un corso all’interno delle scuole che coinvolgeranno per ora ragazzi di 11 anni, cui verrà insegnata la sostanziale differenza tra stupro e sesso consensuale. Questi progetti sottoposti alle classi detti di "consenso" permetteranno di affrontare le preoccupazioni che gli stessi adolescenti vivono, perché appunto sottoposti a una pressione senza precedenti per avere rapporti sessuali in età precoce.
Le classi inizieranno quest'anno e verrà insegnato ai bambini come riconoscere e rispondere alla pressione sessuale, alla coercizione e alle tecniche manipolative, compreso mentire.
Una delle tecniche che possono essere impiegate è il " vicolo della coscienza ", un incontro originariamente ideato per aiutare gli attori di una probabile scena e imparare ad interfacciarsi con i loro personaggi. Questo corso presto sarà utilizzato nelle scuole inglesi per insegnare ai bambini i pericoli e dilemmi di consenso al rapporto sessuale.

Un universo di grande fragilità dei figli minori emerge dalla nostra attuale civiltà, frenetica e poco attenta alle sfumature caratteriali in cambiamento. Figli silenti, assenti e lontani che vivono vergogne che non sanno comprendere o come raccontare, dove il pedofilo e lo stupratore manipola mentalmente la sua capacità intellettiva. L’abuso perpetrato al minore diventa così un segreto impossibile da confessare, dove l’atto carnale diventa una colpa che è meglio dimenticare. La sensibilizzazione in questa direzione porta a prendere coscienza del proprio corpo, dell’inviolabilità che nessuno può circuire né con la forza fisica e né tanto meno quella psicologica. Il Regno Unito affronta così il mostro del secolo, gli stupri silenti che rovinano generazioni intere. Un atto dovuto, visto il report dei casi appena pubblicato. Mai è troppo tardi per iniziare a proteggere i minori.