BARI, PROGETTAVANO ATTENTATI A ROMA E LONDRA: FERMATI TRE AFGHANI ACCUSATI DI TERRORISMO

di Angelo Barraco
 
Bari – E’ stato eseguito un decreto di fermo nei confronti di tre soggetti afghani che sono accusati di terrorismo internazionale. Dalle indagini coordinate dalla Dda di Bari è emerso che stavano progettando attentati in Italia e Inghilterra. Sono indagati invece un pakistano e un afghano per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sono sottoposti a fermo. Dalle indagini della Dda di Bari è emerso che i fermati farebbero parte di un’associazione per delinquere “con finalità di terrorismo internazionale, in Italia e all'estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un'associazione criminale, costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sovranazionale di matrice confessionale, funzionalmente collegata all'organizzazione terroristica internazionale denominata Isis, all'emirato Islamico dell'Afghanistan e di Al Qaeda”.
 
Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero sostenuto “soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell'ambito di paesi stranieri, ed in particolare in Irak e Afghanistan con modalità di combattimento. Malgrado le peculiari e concrete situazioni fattuali facciano apparire certe ed inevitabili le gravi conseguenze in danno della vita e dell'incolumità fisica della popolazione civile, contribuendo a diffondere nella collettività paura e panico”. Le indagini che hanno portato ai fermi hanno avuto il loro inizio il 16 dicembre scorso, a seguito di un intervento dei Carabinieri presso l’Ipercoop di Santa Caterina a Bari poiché era pervenuta loro la segnalazione di 4 stranieri abbastanza sospetti. La stranezza era dovuta al fatto che uno di loro stava filmando con un cellulare il centro commerciale.
 
L’analisi dell’apparecchio ha riscontrato altri contenuti come video dell’aeroporto Bari-Palese. La Procura di Bari, in merito al materiale trovato ha detto che le foto e i video “non avendo nessun valore turistico, possono essere lette come sopralluoghi da parte della cellula per compiere attentati”. Le foto rinvenute riguardavano armi, militanti talebani, preghiere. Nel provvedimento di fermo si legge “La cellula terroristica diffondeva l'ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet. Il cospicuo materiale informatico era in possesso dei prevenuti pronto per essere usato”. Sono state rinvenute due foto simbolicamente importanti: una della moschea Al-Masjid al-Haram e un’altra della Tour Eifell di Parigi.